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Dawson’s Creek | Kevin Williamson ripensa al finale di serie: The Art of Saying Goodbye

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Dawson’s Creek | Kevin Williamson ripensa al finale di serie: The Art of Saying Goodbye

gty_dawsons_creek_cc_111108_wgPer la storia “The Art of Saying Goodbye” di Entertainment Weekly, nel numero dell’11 aprile, abbiamo intervistato le menti dietro 10 iconici show per capire come hanno creato i loro finali di serie. Nessuna storia è stata come quella del creatore di Dawson’s Creek, Kevin Williamson. E’ uscito dal drama, originariamente impostato per finire con l’episodio della sesta stagione, Silenzio, si gira!, in cui Joey (Katie Holmes) se ne andava a Parigi. Ma poi il network ha avuto un’idea: “Warner Bros ha chiamato Greg Berlanti sapendo che eravamo amici e ha detto, ‘Vedi se riesci a convincere Kevin a fare il finale.’ Sono andato a pranzo con Jordan Levin, presidente di BW, e avevano un’idea: Perché non facciamo un salto di cinque anni nel futuro? Erano tipo, ‘Andiamo avanti e facciamo vedere dove sono arrivati tutti loro.’ Ci ho pensato, e ho detto, ‘Ok. Questo mi da delle libertà. Mi permette di raccontare una nuova storia,” dice Williamson. “Sotto, nella nostra intervista, ci racconta come ha deciso la nuova storia (riposa in pace, Jen), quando ha cambiato idea su con chi finisce romanticamente Joey, e perché non dovreste aspettarvi un film.

ENTERTAINMENT WEEKLY: Ho parlato anche con la creatrice di Murphy Brown, Diane English per parlare di questo finale, e ha detto che scriverlo l’ha quasi uccisa. Com’è stata la tua esperienza?

KEVIN WILLIAMSON: E’ arrivato nel momento peggiore. […] Stavo facendo Cursed, quel brillante, meraviglioso film sui lupi mannari. [Ride] Stavamo girando Cursed: Part 4 – perché penso di averlo girato quattro volte – e Julie Plec [che ha anche lavorato con Williamson e Berlanti in Dawson’s Creek] era uno dei produttori. Così eravamo sul set, seduti tristemente, e ne abbiamo parlato. E poi ho pensato, sai, la cosa su Dawson’s Creek era che doveva essere la mia versione di una storia coming of age – cioè tutti questi ragazzi che sono cresciuti con il Peach Pit. Tutti questi ragazzi conoscevano 90210. Dawson era un saccente, consapevole di esserlo e che faceva riferimenti a film. Era lo stile dello show. Così ho pensato, è coming of age – qual è quella cosa che non hanno affrontato? Hanno avuto a che fare con il primo amore, la prima volta, la prima volta di ogni cosa, ma non hanno mai affrontato la morte di un membro del gruppo. Ho detto, “Questa sarebbe l’ultima storia coming of age.”

Come hai deciso che Jen (Michelle Williams) era quella che sarebbe morta?

Ho guardato tutti i personaggi e ho detto, “Chi può essere?” Volevo raccontare la storia attraverso Jen. Si è sempre sentita come un outsider, un pesce fuor d’acqua. E’ sempre stata la persona che non si sentiva come se appartenesse in quel posto. E ho pensato che sarebbe stato un bellissimo modo per permetterle di essere il catalizzatore del futuro di ogni personaggio. Volevo anche che Joey prendesse finalmente una decisione tra Pacey (Joshua Jackson) e Dawson (James Van Der Beek), e ho pensato che fosse una bella cosa iniziare quella decisione importante in prossimità di una morte. Sei costretto a guardarti dentro e capire come sarà il tuo futuro. E poi vedete la piccola Joey Potter a New York: sembra essere in cima alla scala professionale, ma è con un ragazzo, interpretato da James Sisto, probabilmente sbagliato per lei. Quando l’ho scritto all’inizio, ero assolutamente convinto che dovesse finire con Dawson e Joey insieme. Era un finale di due ore, e quando ho scritto la seconda ora, volevo prendere quella direzione. Non riuscivo a dormire, qualcosa non quadrava. Per me, Dawson e Joey sono anime gemelle. E poi ho continuato a pensare, una cosa che ho imparato nella mia vita è che la mia anima gemella non è necessariamente il mio amore romantico. Così stavo provando a metterlo a fuoco con Dawson e Joey che si dichiarano il loro amore. E poi abbiamo rivelato la sua scelta, Pacey.

Hai sentito la pressione dei fan in quel periodo?

Nel 2003, avevamo a malapena il desktop di Dawson, era una cosa nuova. […] Twitter alimenta il dramma di tutti, in un certo senso. Tutti hanno un blog. Tutti odiano guardare qualsiasi cosa. Tutti sono diventati irascibili. Quindi te ne devi fare una ragione. E’ parte del processo ora. […] E’ stata una risposta così interessante quando l’ho fatto a quel tempo: non avevo realizzato quante persone volevano Pacey e Joey insieme. Perché ho sempre pensato che tutti erano tipo, “E’ Dawson e Joey. Tutti sanno che sarà Dawson e Joey.” Quando alla fine ho scelto Pacey e Joey, la gente si è esposta dicendo, “Ok, sono così felice che sia successo. Si appartengono.” So che era un po’ polarizzato; pensavo che sarebbe stato estremamente polarizzato. […] Detto questo, tantissime persone vengono da me dicendo, “Non posso crederci non era Dawson e Joey.” E io dico, “Ma lo era. Erano seduti sul pontile e hanno detto, ‘Io e te, per sempre.’” Ha scritto uno show TV, The Creek, su Dawson e Joey. Nella sua testa Spielberghiana, lui si è preso la ragazza.”

Come ha reagito James alla notizia?

Ricordo di averlo chiamarlo per spiegargli come sarebbe finito lo show, e lui era tipo, “Sai amico, devi fare ciò che secondo te è giusto.” Era d’accordo con ogni decisione. Penso che alla fine abbia davvero amato l’idea che tutto i sogni di Dawson diventassero realtà a Hollywood. Sembrava giusto per lui: se avessi avuto questo grande sogno e non fossi riuscito a realizzarlo, sarei stato molto deluso.

Come ha reagito Michelle quando ha saputo della morte di Jen?

Ricordo che Michelle era un po’ spaventata e nervosa. Diceva, “Bè, e se facessimo una reunion? E se facessimo un film o qualcosa del genere?” E io rispondevo, “Allora sarai un fantasma.” [Ride] Una volta capito che l’avremmo fatta morire, siamo riusciti ad avere tutte quelle scene – quel momento magnifico in cui Dawson l’ha ripresa per fare il video alla figlia, il momento in cui Grams [Mary Beth Peil] è con lei e la vede morire. Ho amato il modo in cui la sua morte ha fatto in modo che Joey smettesse di scappare dalla sua vita personale e iniziasse a prendere in mano la situazione. E’ stato quell’ultimo pezzo di crescita che li ha spinti nell’età adulta.

Non hai mai pensato a un film?

Ai tempi ci scherzavamo: “Cosa succederà se facciamo un film? Jen è morta.” “Bè, sarà in paradiso a narrare l’intera storia.” [Ride] Ma alla fine, non voglio vederlo. Voglio che rimanga quel pezzo degli anni 90 che sarà per sempre nel posto giusto. Ed era una storia completa: so a che punto arrivano tutti i personaggi grazie al salto temporale del finale. Amo che ci siano così tante persone che vorrebbero una reunion. Amo che c’è una vita che è andata avanti e oltre la sua corsa iniziale. Ma mi piace come è finito.

Quindi sei soddisfatto del finale?

Non avevamo più tempo. Ho scritto la prima ora, e poi abbiamo dovuto iniziare le riprese subito mentre stavo scrivendo la seconda. Ho sempre rimpianto la prima ora del finale. Ho sempre sentito che sarebbe potuta essere strutturata meglio. Ho avuto tre giorni o anche meno per finire la seconda ora. Eravamo tutti al lavoro. Maggie Friedman, Greg – stavamo solo cercando di finirlo. Quando la riguardo, la seconda ora mi sembra più tirata. La riguardo e penso, “Cavolo, se avessi avuto un giorno o due in più.” Ma questo sono solo i miei pensieri da scrittore. Guardo ogni episodio e penso, “Cavolo, se avessi avuto una settimana in più.” E probabilmente è la verità. [Ride]

Parlami della decisione di far mettere insieme Jack (Kerr Smith) e il fratello di Pacey, Doug (Dylan Neal). Jack alla fine ha avuto la custodia della figlia di Jen, e Doug è uscito allo scoperto così possono essere una famiglia.

Nelle prime due stagioni, posso indicare ogni singolo episodio e dire cosa è successo nella mia vita che ha generato quell’episodio – o posso indicare cosa è successo nella vita di un altro scrittore che sedeva nella stanza e si è confidato, e l’abbiamo trasformato in un episodio. La storyline gay è sempre stata molto speciale per me, e per Greg. Io e Greg abbiamo scritto la storyline del coming out per gli episodio 2×14 e 2×15. E’ nata da qualcosa che è successa nell’infanzia di Greg e l’ho usata ed era una specie di reazione della mia famiglia. Abbiamo unito le nostre storie. Volevo un happy ending per Jack. Abbiamo sempre scherzato sul fatto che Dough fosse gay, o almeno Pacey l’ha fatto. [Ride] E così abbiamo pensato, e se lo fosse davvero? Perché non prendiamo questa strana e facciamo in modo che sia un happy ending? E’ stata una piccola sottotrama carina e un modo per definire il personaggio di Jack. A fine anni 90, famiglie non tradizionali stavano iniziando a diventare una parte normale del mondo. Pensavamo fosse un’appropriata riflessione su Jack.

Qual è lo stand d’oro dei finali di serie?

L’ultimo che ho visto che ho pensato fosse spettacolare, almeno per me, è stato Breaking Bad. Quel finale ha onorato lo show. Mi sono sentito completo. Mi sono sentito soddisfatto. Avevo un sorriso sul viso perché è stato un grande episodio per la televisione. Ho amato 24. Ho pensato che quel momento finale tra Chloe e Jack fosse un momento bellissimo. Ho dovuto rivedere la scena. Anche I Soprano. Quando tutti hanno fatto critiche al creatore dello show (David Chase) per quel momento finale, io dico, “Non lo so. E’ come l’ho visto io.” Sai, lui non ha preso quella decisione alla leggera. Ci ha pensato e ha preso quella decisione. E sai una cosa? Per me ha funzionato. Lo rispetto. Vengo portato nel mondo di qualcun altro, quindi seguo quella strada.

C’è qualcosa che farai diversamente nei tuoi prossimi finali di serie?

Riguardo a The Vampire Diaries, dovreste chiamare Julie Plec e chiederle come finirà. [Ride] Perché ne abbiamo parlato. Io so come all’inizio abbiamo detto che finirà.

Sì, Julie una volta mi ha detto che voi due eravate ad un centro commerciale di Atlanta, ad inizio stagione 2, e ne avete discusso.

Sì, è così. Le cose cambiano, ma so che se faremo quel finale – oh inizio a piangere solo a pensarci. [Ride] Amo questo show.

C’è altro che vorresti dire?

Ripenso alla mia intera carriera, e ripenso a Dawson’s Creek come il periodo più speciale della mia vita. Praticamente stavo rivivendo ancora una volta la mia adolescenza. Ero ad Hollywood a fare film. E ho avuto il più bel cast di giovani. Erano tutti emozionati di andare a Wilmington, Carolina del Nord, e sembrava una cosa speciale. E poi quando è diventato speciale, ha cambiato la mia vita. Mi emoziono sempre quando ci penso.

 

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