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Da Vinci’s Demons | Recensione 3×10 – Ira Deorum

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Da Vinci’s Demons | Recensione 3×10 – Ira Deorum

E dunque, eccoci qui. Series finale di Da Vinci’s Demons, che ci saluta non per una stagione, ma definitivamente (almeno fino all’eventuale ripresa tra qualche anno a cui si è accennato), con un episodio bello sotto certi aspetti, ma criticabile e un pochino deludente sotto altri.

Innanzi tutto, non so se lo avete notato, ma la bellissima sigla in quest’ultimo episodio è stata realizzata in una diversa versione, non solo per le immagini, ma anche nella musica, che ad esempio ha visto l’aggiunta del coro, probabilmente per dare maggiore enfasi alla drammaticità del finale e della storia in se stessa nell’arco di tutte e tre le stagioni.

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Detto ciò, partiamo dalle parti che sono state un po’ deludenti.

Firenze.
Mi è piaciuto molto il discorso di Lorenzo il giorno della programmata esecuzione di Riario, nonostante la situazione non fosse proprio l’applicazione di vera giustizia, perché, per quanto Lorenzo abbia detto cose vere, è altrettanto vero che Riario non era in sé quando ha agito.

Per ciò che concerne l’Architetto, era ed è rimasto una figura insopportabile, forse perché evocava tutto l’estremismo religioso del tempo (che a dire il vero si palesa ancora oggi), l’oscurantismo ecclesiastico, l’uso della religione e della fede per commettere i gesti più orribili. Allo stesso modo, nella scena che lo ha visto protagonista, è stata insopportabile la folla, che è sembrata una banderuola in preda al vento: un istante prima inneggiava alla morte di Girolamo, quello dopo urlava contro il suo Signore.
Proprio in merito a Girolamo Riario, mi chiedo dove sia finita la forza di tale personaggio. All’inizio di questa ultima stagione era sotto l’influenza di un “veleno”, nonché di un condizionamento mentale molto invasivo, ma poi Leonardo lo ha curato, quindi come è possibile che, dopo tutto ciò che Leonardo ha fatto per lui (con l’aiuto di Zo), siano bastati cinque minuti con l’Architetto per rendere tutto inutile? Prima lo abbiamo visto consegnarsi, in preda al rimorso per le azioni compiute nonostante non fosse padrone di sé, poi ha cambiato radicalmente idea, tanto da ricoprire di insulti persino la povera Clarice. Serioulsy?! Dunque Riario non è diverso dalla folla ignorante? Ma la sua forza di volontà dove è andata a finire?
L’unica nota positiva è che abbia ucciso il falso Sisto (peraltro, che cosa disgustosa, perché veritiera, vederlo banchettare tranquillamente per festeggiare una vittoria che non è minimamente dipesa da lui e che dunque non gli apparteneva affatto, intoccato nei suoi lussi e nei suoi agi e privilegi, mentre tante persone sono morte), ma anche in questo caso: cosa significa l’ultima scena che lo ha riguardato? Cosa dovrebbe fare Riario, da lì in poi?

Troppi punti di questa parte sono rimasti insoluti: Vanessa e Lorenzo hanno avuto un finale un po’ raffazonato; Riario è rimasto del tutto in sospeso; l’Architetto non si sa dove sia andato, la famosa scena della “previsione” dell’uomo in fiamme per le strade di Firenze, che doveva simboleggiare la caduta della città stessa, non ha avuto seguito né spiegazione; il soglio papale è rimasto vacante, visto che non si sa nulla nemmeno del vero Papa Sisto, che non si è più visto, dopo la scena iniziale.

Veniamo a Lucrezia.
Il suo confronto con il figlio del Sultano è stato bellissimo, lei è stata veramente grandiosa, prima di tutto a parole, in quanto fredda, padrona di sé, intuitiva e per niente spaventata… e poi con gli atti, avendo agito all’improvviso, cogliendo lui di sorpresa e impreparato, riuscendo addirittura a ucciderlo e salvando, così, Zo e Sophia.
E’ stato grazie a lei, in sostanza, che l’esercito ottomano è stato sconfitto e dunque l’invasione fermata, poiché prima ha salvato e liberato Zo e Sophia, poi li ha condotti (e con loro la macchina) alla chiesa, li ha aiutati a trasportare sulla cima la macchina e, infine, sacrificando la sua stessa vita, è riuscita a fare in modo che la macchina si attivasse.
Onestamente immaginavo che lei alla fine sarebbe morta, Lucrezia è sempre stata un personaggio drammatico e questo era l’unico modo di concludere il suo arco narrativo. In questo modo, gli autori hanno ribadito e mostrato nuovamente (e in modo definitivo) il suo bellissimo percorso (soprattutto in quest’ultima stagione), dando la prova di quanto lei fosse divenuta forte e coraggiosa.
Le sue ultime parole sono state molto commoventi, così come tutto l’ultimo momento con Leonardo.

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E, infine, veniamo a Leonardo e alle parti che lo hanno visto protagonista.
Molto interessante e ambiguo il confronto iniziale con Al Rahim, poiché le parole di quest’ultimo hanno coinciso con quanto detto dal (vero) Sisto a Lucrezia, eppure è rimasto un qualcosa di sinistro, in tutto ciò.
La scena con Vlad (il comandante era effettivamente suo fratello!!!) e Laura, in cui è stata pianificata la battaglia, con la visuale (dovuta all’immaginazione di Leonardo) delle nuvole e dell’energia elettrica intercorrente tra esse. Questa è stata sempre una forza dello show, ovvero il mostrare il modo in cui Leonardo vedeva il mondo attorno a sé, cosa riusciva a intuire di esso, anche perché ha sempre dato vita a bellissime immagini.
Bello il confronto, per quanto breve, tra Vlad e il fratello: ho apprezzato Vlad, la totale padronanza di sé, la compostezza e freddezza, nonché, in qualche modo, superiorità rispetto al fratello.
Tuttavia, anche qui ci sono delle note dolenti, per così dire: non vedo il senso della finta sconfitta e morte di Vlad per mano del fratello, che quindi ha anche vanificato il suo intervento nella battaglia. Alla fine, Vlad è servito a poco ed è sparito nel nulla, come Laura, della quale è stato bello vedere la partecipazione concreta alla battaglia, il combattere, ma che poi non si è più vista.
Dopo minuti di ansia, quindi, la battaglia è stata vinta, come era ovvio attendersi, visto che, per di più, gli Ottomani non hanno mai conquistato l’Italia.
Nonostante anche in questa parte, come ho detto, ci siano dei punti non ben trattati, mi è piaciuto il finale tra Leonardo, Zo, Niccolò e Sophia, l’ho trovato toccante, ed è stata molto bella la citazione della frase del Verrocchio, che descrive alla perfezione Leonardo Da Vinci sia come figura storica, reale, che in questa versione romanzata.

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Mi auguro che i punti rimasti insoluti siano stati volutamente irrisolti, pensando a un seguito, poiché sarebbe davvero deludente se in realtà fosse stato chiuso tutto in fretta, tanto per porre fine, per l’appunto. E’ vero che è stata una versione molto fantasiosa e romanzata, ma per molti versi è stata ben realizzata in ogni caso, è stata avvincente e ha sempre meritato un finale degno. Ecco perché c’è davvero da augurarsi che sia tutto pianificato appositamente per un seguito, anche breve e limitato.

E insomma, Da Vinci’s Demons è terminato.
Cosa ne pensate? Vi è piaciuta questa stagione, vi è piaciuto il finale? Anche voi avete faticato a mandare giù ciò che non è stato risolto o siete soddisfatti ugualmente?

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

2 COMMENTS

  1. Il finale è stato carino, si vede che era pensato come finale do stagione e non di serie. In questa terza serie tuttavia, si sente tanto, anzi tantissimo l’assenza di goyer e di tutti gli altri sceneggiatori presenti nelle prime 2. 2 passi indietro purtroppo in questa stagione e a malincuore meglio che l’abbiano conclusa qua piuttosto che affidare altri 10 episodi a sceneggiatori che non sento propria la serie. Tornando (speriamo) tra qualche anno, Goyer avrà la possibilità di lavorare in prima persona per tornare a regalarci il genio di Leonardo come lui lo aveva pensato, pieno di inventiva un po’ arrogante carismatico e soprattutto uomo di scienza e non di fantascienza come trapela in questa stagione.

    • Ciao!
      Chiedo scusa per il ritardo della risposta ma non ero in Italia.

      Che dire, concordo con te! Come si è capito alcune cose (come l’evoluzione di Lucrezia) mi sono piaciute, ma altre per nulla e il finale per metà era davvero raffazonato. Un vero peccato, ho adorato Da Vinci’s Demons sin dall’inizio. La scena del volo degli uccellini nel primo episodio resterà una delle più belle mai viste in generale.
      Speriamo per il futuro!

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