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Cotte Telefilmiche: 3 Personaggi di Matthew Goode

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Cotte Telefilmiche: 3 Personaggi di Matthew Goode

È il principe dei period drama, vanta tra le sue co-star il dream team delle mie attrici preferite, è un’icona di fascino, stile ed eleganza puramente british. Per questo articolo, Matthew Goode mi salva dall’impasse di dover scegliere una particolare Cotta Telefilmica di cui parlarvi perché lui me ne offre una variegata selezione. Facilmente preda infatti delle sue interpretazioni, vi presento i 3 personaggi di Matthew Goode che più hanno fatto breccia nelle mie preferenze.

1. Stanley Mitchell – Dancing on the Edge

Stanley Mitchell è stato il primo tra i personaggi di Matthew Goode che ho conosciuto e tutt’oggi resta non solo il ruolo che mi ha fatto innamorare di questo straordinario interprete ma anche quello che più preferisco nella vasta gamma dei panni da lui indossati. Stanley Mitchell è l’anima più profonda della storia raccontata da “Dancing on the Edge”, è il personaggio da cui tutto comincia e con cui tutto in un certo senso finisce. Apparentemente distante e differente dal tipo di personaggio che solitamente amo, poiché estremamente ambizioso, velatamente egocentrico ed eccessivamente sicuro di sé e in particolar modo del suo aspetto e dell’effetto che ha sulle donne (per amor di giustizia, aggiungerei: a giusta ragione), credo che in realtà la personalità e soprattutto il vero fascino di Stanley Mitchell risiedano ben oltre il suo bel viso e si evincano in tre aspetti fondamentali del personaggio:

– Il suo essere creativo

Ciò che più mi ha conquistato di Stanley Mitchell è la sua sconfinata creatività. Al di là di un’apparenza impeccabile e di un’autostima ben consolidata, è in realtà la sua dedizione alla rivista musicaleMusic Express” l’autentica essenza di questo personaggio, una dedizione che si riversa in ogni settore del lavoro editoriale, dalla totale stesura del numero e di tutti gli articoli che lo compongono alla creazione dei fumetti satirici che ravvivano le pagine, dalla promozione della rivista stessa nella cerchia più aristocratica della società di Londra alla scoperta dei talenti musicali che in seguito recensirà, ogni singolo dettaglio della rivista vive attraverso la geniale creatività di Stanley Mitchell.

Personaggi di Matthew Goode Personaggi di Matthew Goode
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Legato al lavoro quasi in maniera morbosa tanto da trasformare la redazione in una seconda casa (o forse prima, non si è mai davvero scoperto se possedesse un appartamento tutto suo), non posso restare impassibile davanti al fascino di uno scrittore il cui fuoco sacro della creazione lo travolge a tal punto da avvertire il bisogno di scrivere immediatamente ciò che vive e a cui assiste mentre il lavoro in redazione non segue neanche un ordine prestabilito ma va lì dove la creatività lo conduce. La passione per la scrittura di Stanley Mitchell lo rende inarrestabile ma ai miei occhi anche irresistibile.

Personaggi di Matthew Goode Personaggi di Matthew Goode
 

– La sua natura da “believer”

Voglio mantenere il termine inglese e non la sua rispettiva traduzione perché credo racchiuda meglio nella sua gamma di significati la natura di Stanley Mitchell. Ho sempre creduto che “Dancing on the edge” raccontasse una storia profondamente malinconica, poiché è una miniserie che non solo non raggiunge un soddisfacente lieto fine ma soprattutto annulla nel suo finale tutti gli apparenti progressi che l’alta società britannica sembrava aver compiuto nei confronti dell’accettazione della diversità.

Stanley Mitchell però era una delle uniche due anime della storia che avevano davvero CREDUTO nel cambiamento, che avevano lottato per realizzarlo e che erano pronte ad accogliere un mondo migliore. Stanley credeva nella possibilità utopica per una band jazz composta interamente da musicisti afro-americani di trovare il successo e la fama presso uno degli hotel più lussuosi di Londra, credeva nella rivoluzione dei tempi e delle etichette sociali tanto da portare il principe del Galles nonché erede al trono a ballare nei corridoi spogli della cucina di un albergo con una giovane e umile cantante jazz, credeva in una società in cui potessero convivere armoniosamente e in amicizia colori, esperienze e ideali differenti.

Lo sguardo di Stanley Mitchell era ciò che amavo di più di questo personaggio, era uno sguardo vivo e vitale che andava oltre le differenze che il resto del mondo ancora vedeva, uno sguardo innovativo, originale, profondamente leale, che aveva speranza e che ad essa ancora si aggrappa anche quando nel finale la sua fiducia viene tradita.

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– Il suo spirito appassionato

La passione era parte integrante della personalità di Stanley Mitchell ma al di là della sua accezione romantica e sensuale che lo rendeva un insostenibile playboy [lo odierò sempre un po’ per il modo in cui si è comportato con la mia Rosie], ciò che davvero mi affascinava di lui era il suo essere appassionato più che passionale. Al limite quasi di sfumature che oggi definiremmo nerd ma che ambientate nella Londra degli anni ’30 hanno tutto un altro sapore, amavo la passione di Stanley per ciò in cui credeva: per il talento di Louis Lester e della sua band, per i tempi che cambiavano e che lui cercava di cambiare, per il futuro della sua rivista, per l’aura di mistero e conoscenza che avvolgeva Lady Cremone, la passione di Stanley era ciò che più lo rendeva vivo, che lo travolgeva d’entusiasmo e che lo ha consacrato indimenticabile per me.

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2. Henry Talbot – Downton Abbey

“While driving, I wasn’t an equal match but I was an eccentric,
maybe even exciting, choice.
But now I’m just a poor man being supported by a rich wife and that’s not what I want for you.”

Henry Talbot è stato per me in “Downton Abbey” un’ancora di salvezza inaspettata e travolgente, giunto per salvare me e Lady Mary dagli insoddisfacenti Charles Blake e Tony Gillingham. Dal percorso narrativo purtroppo relativamente breve e conciso, Henry non ha avuto bisogno di troppe parole per rivelarsi incredibilmente giusto sia per la storia che per i suoi protagonisti, andando a conquistare un posto vacante che credevo ormai non sarebbe mai stato riempito.

L’aspetto che principalmente mi ha colpito di Henry Talbot è la sua modernità. Henry si presenta immediatamente come un uomo sorprendente, che si inserisce perfettamente nelle etichette aristocratiche ma che sa anche come infrangerle senza remore, un uomo che non ha paura di sporcarsi le mani per inseguire i suoi sogni e le sue passioni, che non teme il giudizio altrui e che a modo suo sa come rompere gli schemi e superare le aspettative del prossimo, affrontando la sua realtà certamente benestante con un atteggiamento moderno, di chi sa che i tempi stanno cambiando e che presto o tardi la nobiltà sarà solo un ricordo.

Personaggi di Matthew Goode Personaggi di Matthew Goode
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Henry è sicuro di sé e della sua personalità abbastanza da non avere problemi per la differenza economica e sociale che esiste tra lui e la donna che ama ma è anche indipendente e orgoglioso quanto basta da non voler vivere di rendita, abbracciando con coraggio e innovazione il mondo del lavoro senza mai smettere di alimentare la passione che lo rende vivo. Henry Talbot è un uomo che sa come restare al passo coi tempi e che non intende essere lasciato indietro.

Alla fine del suo percorso però, ciò che più ho amato del personaggio di Henry Talbot è il suo ammirevole equilibio. Se guardato in prospettiva infatti, Henry Talbot non solo si rivela meravigliosamente in linea con i personaggi di Matthew Goode, riprendendo infatti quell’irresistibile fascino vintage che tutti loro possiedono, ma si mostra anche come un uomo in grado di dosare in maniera equilibrata tutte quelle componenti che nel complesso poi ritraggono un personaggio compiuto e soddisfacente.

Sicuro di sé ma non presuntuoso, benestante di famiglia ma non privilegiato, sfacciatamente elegante e intelligente ma mai schizzinoso, determinato nel raggiungere i suoi obiettivi e conquistare i suoi traguardi ma non arrogante nei modi. Henry sembra possedere la chiave per padroneggiare la giusta misura in ogni aspetto della vita e per quanto mi riguarda non c’è uomo più attraente di chi sa sempre come comportarsi.

Personaggi di Matthew Goode Personaggi di Matthew Goode
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Conseguenza sia della sua modernità che della sua personalità equilibrata è quindi la sua perfetta idoneità ad affiancare una donna straordinaria come Lady Mary. Racchiudendo in sé e in seguito perfezionando gli aspetti migliori di Charles e Tony (non che Tony avesse degli aspetti migliori …), Henry travolge e conquista Mary sia per la sua mente che per il suo aspetto ma soprattutto perché riesce a raggiungerla e a vederla oltre gli imponenti muri che Mary aveva innalzato intorno al suo cuore dopo la morte di Matthew. Fin dal loro primo incontro, Henry ha saputo come rapportarsi con Mary, la sfidava quanto bastava per incuriosirla ma la corteggiava quanto serviva per soddisfare il suo ego; si faceva desiderare abbastanza da intrigarla ma la “inseguiva” tanto da dimostrarle il suo reale interesse e convincerla delle sue intenzioni.

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Henry Talbot si è confermato senza ombra di dubbio l’uomo perfetto per Mary perché la guarda e la vede per la donna magnifica che è e non per quella che il resto del mondo pensa che lei sia (tranne Anne ovviamente!).

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3. Sidney Stark – The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society

Lo so, qui ho barato un po’ perché Sidney Stark non rientra nel mondo seriale bensì in quello cinematografico, ma in mia difesa si tratta ad ogni modo di un film targato Netflix e con un cast interamente telefilmico. La verità è che navigando tra i personaggi di Matthew Goode che più mi hanno rapito l’anima, non ho potuto lasciare fuori dalla mia selezione Sidney Stark che, nonostante il breve tempo a sua disposizione, rasenta per me l’ideale del personaggio che solitamente mi fa perdere la testa.

Fedele quanto può alla sua controparte originale dell’omonimo romanzo, il Sidney Stark di Goode nel film The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society è un uomo elegante, raffinato, che sa amare senza condizioni, così come ha amato Juliet e l’ha resa parte della sua famiglia quando lei non ne aveva più una. Adorabilmente bossy ma solo in ambito lavorativo e irresistibilmente sarcastico, Sidney è originale, ha un’anima vivace e variopinta, una mente ricca di storie che spesso nessun altro vede, uno sguardo attento che sa riconoscere il bene quando lo incontra.

Personaggi di Matthew Goode Personaggi di Matthew Goode
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Distante dall’affascinante sicurezza che spesso caratterizza i personaggi di Matthew Goode, proprio come Stanley ed Henry, Sidney ha uno charme diverso, sempre elegantemente prorompente ma più intellettuale, riservato, raffinato e disordinato al tempo stesso, necessariamente razionale ed esperto della vita per riuscire a contenere nei limiti del possibile l’irruenta impulsività di Juliet.

Sidney Stark è immenso nella sua lealtà e nel suo istinto di protezione proprio nei confronti di Juliet che rispetta e lascia libera di compiere le sue scelte anche quando crede possano rivelarsi sbagliate mentre lui continua ad aspettarla se mai vorrà tornare indietro sui suoi passi per chiedergli consiglio.

Personaggi di Matthew Goode Personaggi di Matthew Goode
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I personaggi di Matthew Goode si rivelano dunque quasi sempre una certezza, sono personaggi in cui lui lascia una parte di sé e che posseggono un fascino ammaliante che li contraddistingue e li rende unici a modo proprio.

3 COMMENTS

  1. Io l’ho amato molto anche in The Good Wife, anche se il personaggio rimane un po’ ai margini, lui sa sempre come fare breccia anche avendo a disposizione poco spazio.

    • Credo sia parte del suo incredibile talento, riuscire ad emergere anche in un ruolo secondario, ruba la scena!

  2. Anch’io l’ho conosciuto per la prima volta in The Good Wife, mi ha colpito, ma il telefilm in cui mi ha ammaliato e rapito il cuore è stato Discovery of Witches.

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