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Constantine | Recensione 1×12 – Angels and Ministers of Grace

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Constantine | Recensione 1×12 – Angels and Ministers of Grace

La notizia del giorno è questa: Constantine potrebbe essere rinnovato e passare da NBC al canale Syfy con il titolo “Hellblazer”. Notizia da prendere con le pinze, ovviamente, ma che potrebbe essere positiva per lo show. Arrivati ormai verso la fine di questa prima stagione non ho potuto fare a meno di capire cosa non va, cosa non mi ha convinta e sono sicura che il season finale della prossima settimana non cambierà più di tanto il mio giudizio. Eliminando il fattore “monster of the week” che non mi va perfettamente a genio, è proprio il non volersi spingere troppo in là il problema di una serie che ha come protagonista John Constantine. Un trasferimento al canale Syfy renderebbe tutto più interessante, permetterebbe di addentrarsi in situazioni inesplorate e politicamente scorrette, e non limitare il tutto a big bad settimanali sinceramente discutibili.
Angels and Ministers of Grace è un episodio tutto sommato ben costruito ma, come molti altri, fine a se stesso e privo di informazioni rilevanti. Zed ha una crisi in ospedale e, dopo una serie di analisi, le viene diagnosticato un possibile tumore che da subito le fa sospettare di essere la vera causa delle sue visioni. Mi è piaciuto vedere la ragazza così combattuta, domandandosi se il suo dono venisse da Dio o da qualcos’altro e se quella fosse la sua punizione. Zed è un personaggio pieno di fede, in Dio e nel prossimo, e questo le permette di essere la controparte perfetta per lo scettico John Constantine.

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Nelle prime recensioni avevo fatto notare che questa serie era un continuo “John Constantine che fa cose” ma adesso mi correggo. John fa solo una cosa, tassativamente in ogni puntata: Constantine si sente in colpa. Sempre. I suoi amici stanno male? È colpa sua. L’oscurità risorge? È colpa sua. Vado male a un esame universitario? È colpa sua. All’eccezionale hashtag lanciato dalla mia collega Alice_in_seriesland, non posso fare a meno di affiancarne un secondo: dopo #èstatodamon adesso abbiamo #èstatojohn o, per i più affezionati, #condannajohn.
John si sente in colpa perché ha coinvolto Zed in quella battaglia che potrebbe portarla a morire. L’ha incitata, l’ha quasi costretta a tornare sul campo anche se non era pronta per farlo. Zed è un danno collaterale di cui John non vuole farsi carico.

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Vederlo urlare disperatamente contro Manny per convincerlo a guarirla è stato toccante. Credo che John non solo non sia pronto a perdere un altro amico, ma che non sia pronto a perdere proprio Zed.
Manny, invece, è un personaggio che non sono riuscita ancora a comprendere bene. Vederlo umano e in balia degli impulsi è stato divertente, ma nulla che non abbia già visto. Avrei preferito vederlo più cazzuto anche se comunque positivo. Il suo discorso di incoraggiamento a Zed è stato quanto di più impersonale si potesse sentire.
Anche il big bad della settimana non mi ha entusiasmata granché. Il messaggio è: mai sprecare una seconda possibilità perché un mostro potrebbe aprirti il torace in due. Tutto molto bello, non c’è che dire.
Episodio poco interessante. Non ho grandi speranze per il season finale, anche se il ritorno di Jim Corrigan e Papa Midnite è sempre ben accetto. E voi cosa ne pensate di questa serie ormai arrivata alla fine? Non trovate anche voi che manchi qualcosa? Fatemelo sapere nei commenti!

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Immagine random per strapparvi un sorriso

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Classe 1992, messinese, ha viaggiato molto durante la sua vita pur non avendo staccato gli occhi dal computer: ha passato un certo periodo a San Francisco con le sorelle Halliwell e ha frequentato il liceo di Sunnydale; ha bazzicato per un po' al Sacro Cuore, è precipitata su un'isola sconosciuta e ha passato parte dei suoi anni on the road a bordo di una Chevy Impala del '67. Deve alle serie tv la sua felicità attuale e la sua più che certa infelicità futura (sa fin troppo bene di non poter incontrare un Klaus o un Dean Winchester dietro l'angolo, purtroppo). È ossessionata dagli angeli, da Leo di Charmed ad Angemon dei Digimon; da Angel di Buffy (che non è un angelo ma... who cares?) a Castiel di Supernatural, e spera di cuore che arrivi a salvarla dalla perdizione telefilmica, almeno quel tanto che basta da farla laureare senza problemi in tempi accettabili.

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