
“I’m cursed when it comes to kids. Hmm. Probably on the account that I was such a wretched little bastard myself.”
Ed eccoci qua, ad una settimana dalla scorsa recensione in cui facevo presente le mie speranze riguardo la ripresa di questa serie e le mie paure riguardo l’inquietante alternanza tra episodi validi ed episodi che francamente potrebbero essere evitati. Questa settimana, come c’era da aspettarselo, prevalgono le mie paure. Lo so, mi lamento sempre, ma non posso farci nulla… quando mi presentano episodi simili mi sento come il violinista consapevole che il Titanic sta per affondare, solo che io invece di suonare il violino, scrivo recensioni. Non fraintendetemi, una parte di me vuole che la serie tiri fuori il meglio perché i presupposti ci sono, i personaggi sono convincenti, ma c’è qualcosa che manca, qualcosa che non posso ignorare.
In Rage of Caliban assistiamo all’ennesimo episodio filler in cui non ci viene detto nulla di nuovo: John indaga su una serie di uccisioni che vedono coinvolti dei bambini e immagina si tratti dello spirito tormentato di un ragazzino deceduto di morte violenta. Si scoprirà solo poi che lo spirito non è quello di un bambino morto ma di un adulto catatonico, traumatizzato a tal punto dagli eventi dell’infanzia da provocare un distacco dell’anima dal relativo corpo.
Ora, a me queste storie piacciono anche, e devo ammettere che le scene in cui John insegue il ragazzino posseduto nella casa dei fantasmi – io non ci sarei mai entrata là dentro, né avrei mai fatto entrare i miei figli… ma sono pazzi? – mi ha trasmesso un po’ d’ansia, così come la scena iniziale. Le inquadrature e le musiche creano la giusta agitazione nello spettatore, quindi non posso fare altro che apprezzare questo aspetto. Però – sì, c’è un però, come al solito! – tutto il resto è stato un lungo e impareggiabile MHE.
Non voglio fare comparazioni, ma in base al genere non ho potuto fare a meno di mettere a confronto Constantine con Supernatural. Anche la prima stagione di Supernatural è stato un susseguirsi di episodi filler, quindi perché lì ha funzionato e qui no? Penso che in parte dipenda dalla “novità” (non che Supernatural ai suoi tempi fosse la cosa più innovativa del secolo, ma la sua trattazione è stata senza dubbio qualcosa che non avevamo già visto), in parte dal fatto che nonostante una stagione di filler, la trama orizzontale riuscivamo comunque a percepirla: “troviamo papà e uccidiamo il demone che ha ucciso la mamma”. E sì, non è poi tutta questa gran trama ma per lo meno sapevamo che prima o poi saremmo arrivati a quel punto, quel preciso momento in cui Dean e Sam avrebbero riabbracciato il padre, e così via.
In Constantine questo non succede. In Constantine in leitmotiv è “l’oscurità sta sorgendo“… ma che significa? Chi sta sorgendo? Cosa? Perché? Da cosa lo avete capito? Insomma, non mi sembra che John stia affrontando qualcosa di nuovo rispetto al suo passato, al contrario sta semplicemente continuando a fare il suo lavoro come ha sempre fatto. L’incidente di Newcastle viene tirato fuori dal cappello solo quando capita, per introdurre qualche personaggio o giustificare certi atteggiamenti di John (in questo episodio lo vediamo riluttante all’idea di esorcizzare il piccolo Henry per paura che possa condannarlo allo destino di Astra), ma in generale darkness is rising è un filo conduttore troppo povero per creare vero interesse.
Personalmente, non ho la minima curiosità di sapere come succederà poi, perché in realtà non so cosa aspettarmi.
Per esempio, parliamo di Manny. Quest’angelo cosa mi rappresenta? Compare dal nulla, “recluta” John in questa guerra di cui nessuno sa niente, lo prende un po’ per il culo e se ne va, senza regalarci una risposta, un suggerimento… niente di niente. Che senso ha?
Chas è l’unico personaggio che mi concede qualche sorriso perché è simpatico, mi diverte ma naturalmente il suo potere è avvolto nel mistero insieme a tutto quello che riguarda questa serie.
Non troviamo Zed in questo episodio, speriamo solo che sia da qualche parte a lavorare sulle sue espressioni.
John sono stata a Disneyland durante questo episodio. Mi sono divertita. Sono felicissima.
Menzione d’onore a John Constantine che lascia il letto di una donna e scappa dalla finestra in mutande… ma indossando gli occhiali da sole.
Episodio davvero mediocre che mi fa sprofondare nello sconforto. Intanto vi informo che è in atto una sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla serie quindi se volete vedere il nostro John per una seconda stagione andate su twitter e twittate #SaveConstantine. Io lo farò quando la serie stuzzicherà il mio interesse… sempre che accada.
Come sempre vi lascio con il promo del prossimo episodio e vi invito a commentare e farmi sapere le vostre opinioni!
https://www.youtube.com/watch?v=yiMo-6FmSbQ