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Castle | Dieci volte in cui Richard Castle ci ha fatto innamorare di lui

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Castle | Dieci volte in cui Richard Castle ci ha fatto innamorare di lui

Ogni volta che mi ritrovo a scrivere un articolo su Castle, una delle cose che amo di più al mondo, la reazione generale, una volta finita la lettura (grazie per arrivare in fondo!), è sempre quella di correre solidali a consolarmi con frasi affettuose che suonano più o meno così: “Ti mancano, eh, come ti capisco. Abbracciamoci”. Una cosa carinissima che mi prende sempre in contropiede. Confesso di rimanere sempre piuttosto stranita, sentendomi in parte confusa (mi viene da voltarmi e cercare il vero destinario delle coccole affettuose generosamente donate), e in parte manchevole di qualcosa che non so focalizzare con precisione perché la verità è che, no, i Caskett non mi mancano. I don’t miss them (Gli abbracci li prendo con piacere, se volete darmeli ancora).

E non perché io sia già passata ad altro giro – altro regalo, scrollando le spalle, relegandoli in un cassetto della mente che aprirò in particolari ricorrenze, dimenticando chi mi ha tenuto compagnia, fatto innamorare e, come tante volte succede con i telefilm con cui si instaura subito una speciale sintonia, anche salvato. No. No, no, no.

 

Il fatto è che non mi mancano perché non sento di averli persi. Nel mio cuore non c’è nessun vuoto battuto da raffiche di vento, al posto del luogo sacro depositario della mia devozione per loro.  Sono sempre rimasti lì, esattamente come prima, senza addii, senza partenze, dolorose rimozioni forzate, speranza di provvidenziale oblio, cura del sonno per dimenticarli più in fretta. Non si sono mossi di un millimetro. E non andranno mai via. Né loro, né quello che mi hanno trasmesso. È una ricchezza che non mi porterà via nessuno non perché io la difenda con le unghie e con i denti, ma perché è come se si fossero sedimentati tra i miei pensieri e le mie cellule.

Fanno parte della mia vita. Forse non io della loro (…), ma posso sempre immaginarli nei minimi dettagli con decoro, mentre vivono la loro vita, con le loro solite dinamiche, battibecchi, gesti speciali che ci hanno mostrato per otto stagioni. Lontano dagli occhi, ma non dal cuore.
Mi drogo? Dovrei iniziare a farlo? Vedere uno bravo? Verrà un giorno in cui mi sveglierò in una selva oscura e aprirò gli occhi e la cappa di dolore precipiterà su di me?
La verità è che mi trovo quotidianamente a “Channel my inner Kate Beckett” (cit.) e a chiedermi cosa farebbe Caterina in quella medesima circostanza (ve lo svelo, il trucco è la postura. Provatela in salumeria quando vogliono rifilarvi “80 grammi in più, che faccio signora lascio?” Aprite le spalle, piantate bene i piedi a terra e fatemi sapere che cosa succede) e mi risuonano nella mente le battute di Castle, il suo modo spensierato e speciale di vivere e godersi la vita. A volte, in certi obblighi mondani noiosi, li immagino in un angolo a confabulare e ridere, trovando il lato divertente e surreale. Come se li avessi davanti a me.

So che cosa state pensando, a questo punto. Volete sapere come si chiamano le goccine che mi fanno vedere gli unicorni.

Quindi, scrivere questi articoli (finché lo farò) non è nostalgia, non è mancanza. Ha più a che fare con il detto “Ex abundantia cordis, os loquitur” (quando il cuore è pieno, la bocca parla). La loro bellezza è talmente pura e ricolma, che ogni tanto bisogna pur che si manifesti.

Questa volta voglio parlare di Richard Castle. E dire subito, senza incertezze, che io amo quest’uomo di puro e immenso amore inviolato. È riuscito nel suo intento di scalzare Mr Darcy dal primo posto nella mia classifica di uomini perfetti. Perché, diciamolo, Darcy aveva tante belle qualità, era un buon partito, solido, affidabile, ricco e piacevolmente guardabile, ma a senso dell’umorismo, ecco… Darcy, ritenta e sarai più fortunato (mia opinione, me ne assumo le responsabilità). Richard Castle è l’uomo che tutte ci meritiamo, l’uomo che in qualche vita dovremmo sposare, quello che sa prendersi cura di Kate Beckett con quel suo lato buffo ma profondamente premuroso, capendola quando non si capisce lei stessa e amandola di amore folle. È l’unico che riesce contemporaneamente a essere l’elefante nel negozio di cristalli e il più attento degli interlocutori.

Ecco le dieci volte, in ordine casuale, in cui Richard Castle mi ha fatto perdutamente innamorare di lui (Caterina, scansati).

1. Katherine Oughton Beckett, will you marry me?

Della famosissima proposta di matrimonio targata Caskett si è già detto moltissimo (non che si debba smettere, anzi). Lei è arrivata immersa in nuvole di tempesta, pensando che lui volesse lasciarla, pronta a immolarsi sull’altare dell’auto fustigazione (“No, certo, Castle, mi lascerei anche io se potessi”), lui pareva dovesse annunciarle l’arrivo dei cavalieri dell’Apocalisse e si trasforma di colpo nell’Uomo con le Narici (autocit.). In due non ne fanno uno appena felice di essere al mondo. BUT. Il momento è per me prezioso non tanto perché romantico e tutto è bene quello che finisce bene. Lo è perché mi hanno sempre colpito moltissimo le intenzioni di Castle. Non le chiede di sposarlo per farla scegliere tra lui e la sua carriera a DC. Lo fa perché non può vivere senza di lei, pronto a sostenere tutte le battaglie, purché lei voglia combatterle con lui.

Kate, I’m not proposing to you to keep you here, or because I’m afraid I’m going to lose you. I’m proposing because I can’t imagine my life without you. If that means when things get difficult we have to figure them out then I’m willing to figure them out. Assuming you’re willing to figure them out with me.

2. “Pensierini”
Come multimilionario, Castle avrebbe potuto regalarle anche un’isola privata, se avesse voluto (Yes, yes, please!! Ho già in mente immagini decorosissime di loro due in spiaggia!). Qualcosa di estremamente lussoso per impressionarla e lasciarla senza parole. Al contrario, ha sempre optato per offrirle doni speciali, fatti su misura per lei, che denotassero interesse, ascolto e voglia di farla stare bene, renderla felice. Non oggetti costosi a caso (lasciando stare gli orecchini finiti nella tasca della Gates), ma qualcosa che sapeva piacerle ed esserle caro.

2.1. Ha recuperato e fatto riparare l’orologio del padre, dopo l’esplosione nel suo appartamento di un tempo, nella seconda stagione. (Fingerò di non notare lo sguardo che le lancia, perché non so come andare avanti, altrimenti).

2.2. Le ha regalato una foto autografata del cast di Temptation Lane, soap opera di cui Kate era inspiegabilmente (agli occhi di Castle) fan, solo perché lei ci teneva e senza ancora sapere tutti i retroscena, che sono peraltro serviti a farli avvicinare di più, mentre JoshBelliCapelliFaccioCoseSalvoGente telefona e Kate (l’abbiamo visto tutti) esita a rispondere (1-0 per Castle). Lo sguardo di lei, in questo caso, dice molto chiaramente: “Josh, chi?”.


2.3. In tempi recenti ha fatto sistemare la sua moto, passione insuperata della giovane Beckett ribelle, ancora nascosta dentro di lei, nonostante le nuove responsabilità di donna sposata e capitano.

3. “Oh, You Are In My Veins” (Wedding Edition)
Nonostante il cartonato alle spalle, la gelida brezza novembrina dell’oceano alle quattro di pomeriggio e Alexis tendente al pesca (cit.), l’espressione di assoluto amore con cui Richard Castle avvolge la futura sposa è qualcosa che lingua mortal non dice (cit.). Standing ovation per l’interpretazione. Ha praticamente tenuto in piedi una Beckett quasi in stato confusionale, e l’ha fatto solo guardandola. Comunque, non era di questo che volevo parlare (ma ogni occasione è buona), bensì di come Castle, nonostante il trambusto, l’urgenza di “Sposami adesso che il tempo lo sai vola” (cit.) e i preparativi raffazzonati, si sia ricordato della loro canzone, appositamente salvata sul telefono, grazie alla quale ha potuto regalarle il loro primo specialissimo ballo da neosposi, come da tradizione. Poi, non so se sono solo io, ma il modo in cui la prende tra le braccia per ballare è da perdere i sensi.

“It’s perfect” glielo diciamo noi, Beckett, se permetti. Con quella camicia slacciata, poi. Non fatemi parlare.

4. C: “I love cooking for you”. B: “And I love when you cook for me”.
Non c’è niente da fare, Richard Castle dietro ai fornelli che si occupa del compito primario di accudire Kate Beckett nutrendola, nelle varie fasi della loro relazione, è la quintessenza dell’hotness. Come Kate non abbia mai saltato la staccionata delle sue resistenze, per cedere all’attrazione, rimarrà sempre un mistero.

E non dimentico tutti, tutti, tutti i caffè che le ha portato, offerto, preparato.

5. Ruggedly Handsome Dad
Sappiamo perfettamente che, quando ancora lo credeva l’uomo più inaffidabile del mondo, Beckett ha sempre apprezzato Castle nelle vesti di padre. Prima di fare due più due e cominciare a vedere lei stessa nei panni di madre dei sui tre figli (forse di più, c’è sempre il mistero di quella maglietta traforata un po’ abbondante e quella posizione sulla sedia degli ultimi trenta secondi della puntata finale molto sospetta), la determinazione di Beckett vacillava enormemente nel trovarselo di fronte padre saggio e responsabile di Alexis. In effetti, come darle torto.



6. You jump, I jumpStill
E qui Richard Castle ha dato tutto quello che aveva. Ora, so che possono sorgere dibattiti se sia auspicabile o meno che un uomo decida, in tutta responsabilità, di rimanere accanto alla donna che ama, bloccata su una bomba, fino all’ultimo, a rischio di morire lui stesso, quando ha una figlia a cui pensare. Lasciando perdere tutti i discorsi di buonsenso e verosimiglianza, l’effetto della decisione di Castle di non lasciarla sola e di compiere l’estremo gesto d’amore è stato extraordinary. Tenendo presente il continuo tentativo di alleggerire la tensione, farla ridere, farla pensare ad altro e trasmetterle fiducia e ottimismo.

7.  I never could have done this without you – Veritas
Sempre pescando nella lunga serie di “Non c’è nulla che non farei per te”, è importante ricordare che quest’uomo, signori, voleva darsi alla latitanza in Canada, quando lei era sospettata della qualunque, negli ultimi concitati eventi prima della fine dell’incubo, ovvero l’arresto del senatore Bracken. E non solo. Se l’è anche caricata in spalla come ogni salvatore che si rispetti sa fare, mentre lei era ferita, si era presa una bottigliata in testa, aveva i capelli incrostati di sangue ed era svenuta nel corridoio dell’albergo infimo dove era un attimo prendersi il colera.

8. Take it easy, Kate
Nonostante la rabbia per i tre mesi passati senza avere sue notizie, dopo essersela vista quasi morire tra le braccia e averle confessato di amarla ed essersi sentito dire “Hai detto qualcosa, Castle? Non ricordo” e “Ti interessa solo sapere se io e Josh siamo ancora insieme” (*volta le spalle sprezzante*),

Castle, prode cavaliere, torna subito con amore e dedizione a ricoprire il suo ruolo di consolatore, supporter, migliore amico (for now), aiutandola a superare il panico, quando le emozioni, che non può permettersi mentre è in servizio e ha una pistola in mano, minacciano di traboccare.

9. Grazie per avermi lasciato spazio

Richard Castle non dà spazio, per sua natura. È un ciclone che travolge gli incauti che gli ostacolano il passaggio. E quante volte la giovane Beckett delle primissime stagioni si è infastidita per la sua presenza? Avoglia. In questa circostanza, quando Beckett sta affrontando una recrudescenza pesante del suo PTSD (stress post traumatico), Castle sa farsi da parte, con enorme sensibilità. Chiunque avrebbe insistito, l’avrebbe pressata, “Dai, Kate, parliamone, confidati, butta fuori il rospo” (come se questo funzionasse con Kate Beckett della quarta stagione). Lui fa la scelta giusta perché sa chi ha davanti, la conosce, la capisce.

10. 
Arrivati all’ultimo punto, ho fissato il vuoto (leggi: ho perso ore saltando da una gif all’altra), per cercare IL grande momento di chiusura, senza sapermi decidere. Il fatto è che non posso scegliere, non posso preferire uno solo tra tutti i migliaia di momenti esistenti di “Richard Castle Is My Dream Man”. Quando la fa ridere? Quando non si fa abbattere da suo sarcasmo? Quando la lascia andare perché lei chiede tempo? Quando compra l’appartamento a Washington per starle accanto? Quando fa il quadro brutto di conchiglie e toglie Linus dalla parete? Quando diventa PI per starle vicino, dal momento che non può tornare al distretto? Quando si lancia verso il suo appartamento per salvarla, grazie a un’intuizione che lui solo ha avuto? Quando la rassicura che è lei la sua partner, non Sophia? Quando la segue nell’avventura di ritrovare il suo primo marito, divertendosi per tutto il tempo? Non si può favorirne uno a discapito dell’altro. Sono tutti magici, speciali e totalmente Riccardosi.
Quindi chiudo con questo, che per me riassume tutto Richard Castle. Il modo in cui ha sempre saputo andare oltre l’apparenza dura di Beckett e capire che cosa batteva dietro la sua corazza.

Quali sono i vostri momenti “Richard Castle, l’uomo che tutte vorremmo”?

Non so mai quale sarà il mio ultimo articolo su Castle, è quindi per me una grande gioia ogni volta immergermi nella vita dei Caskett, guardare video, ipnotizzarmi davanti alle gif. Ne riemergo sempre alleggerita, rincuorata, confortata, piena di humor e risate. È sempre un’ottima cura contro ogni genere di malessere, da quelli stagionali o di altra natura. È sempre il mio safe place dove rifugiarmi, rimasto intoccato, nonostante qualsiasi tentativo esterno di piazzarci una bomba e farlo saltare per aria.

Visto che siamo ormai in prossimità del Natale, vi auguro buone vacanze con Richard Castle (e qualche rewatch, per gradire). Grazie come sempre a chi mi aiuta nel recupero delle gif!

– Syl

10 COMMENTS

  1. Ma quale inaspettato, dolce e Riccardoso regalo ci hai fatto Syl.
    Excursus meraviglioso, ho fatto un rewatch mentale mentre ti leggevo, riga per riga coinvolta e complice dello stesso entusiasmo e, in definitiva, assolutamente d’accordo che non c’è vuoto alcuno da colmare, i Caskett sono con noi, Always.
    C’è chi li ha assimilati tutti insieme o quasi facendo maratone di 3-4 stagioni tutte insieme per poi darsi al live e chi come me se li è fatti penetrare negli anni, puntata dopo puntata, hiatus dopo hiatus, colmata di ogni bene, loro e tutti gli contri fatti per la strada castellosa (forum et alia)
    Grazie e Auguri

    • Ciao! Grazie a te di essere passata (di farlo sempre <3 ). Io faccio parte di chi è arrivato in corsa. Non so nemmeno immaginare quanto sia stato bello viverli dall'inizio, e avere sette anni con loro (non invidio gli hiatus, però, già averne vissuti due è stato tremendo).
      Auguri e buona serata 🙂

  2. Wow! Ma ti rendi conto di quello che hai scritto? Hai semplicemente letto nel pensiero di tutte le fan castellose che adesso(e non solo adesso) sono qui con la lingua fuori e guardano schifate tutti gli uomini reali non-Castle che le circondano! Ti sei assunta una bella responsabilità! Sì, comunque è vero, Castle non ci mancherà mai perché ormai fa parte del nostro essere, è insostituibile! Ogni tanto anch’io cerco di allontanarmi dalla realtà con vari trip nel Castle Word! Ma siccome non sono tanto brava con le parole….lascio che tu scriva ed io leggo, ed apprezzo molto! Grazie, sono contenta di essere in buona compagnia! À la prochaine!

    • Grazie mille! 🙂 Mi fa piacere scoprire che sono così presenti dentro di noi e che sono ancora il nostro rifugio! Felicissima anche io di essere in ottima compagnia 🙂

  3. Well
    Stupendo articolo per i 10 stupendi, anzi 9 + tanti, motivi per adorare Rick Castle.
    Il primo della lista mi è molto caro, le parole semplici che esprimono il suo grande amore per kate sono meravigliose.
    Tra i tanti del 10. metterei anche il finale della 7 x 15 Tyson fregato, quando dice a kate che supera tutto guardandola e stramazzo al suolo per infarto castelloso,
    Grazie per avermi ricordato per l’ennesima volta perchè ho seguito Castle.
    Penso anche io che loro stanno andando avanti con la loro vita, anche se noi non la vediamo, ma loro sono vivi e vegeti nel loro percorso di vita.
    ciao

    • Ciao Sibi! Grazie di essere passata 🙂
      Vero, anche il finale della 7×15 è perfettamente Riccardoso, proprio tutta la puntata di lui che va a cercarla, battendo Tyson in astuzia <3
      "I open my eyes and I look at you" awwwww
      Grazie a te per avermi ricordato questa scena! E concordo, loro vivono la loro vita, è una certezza! Buona serata 🙂

  4. Ciao Syl,
    hai perfettamente ragione: i nostri tontoloni aka Caskett sono sempre presenti dei nostri cuori e non ci hanno mai abbandonato.
    Venendo all’articolo: come non amare Rick tanto che, come hai detto, 10 ragioni dovrebbero bastare alle “profane” per farle innamorare. Ma come non ricordare più e più momenti.
    Grazie per continuare a scrivere articoli sulla nosta serie preferita.

    PS: non ho ancora provato la postura Beckett. La proverò alla prima occasione 😉

    • Ciao! Sì, i dieci motivi sono proprio il minimo sindacale per parlare di lui, dovremmo citare qualcosa di quasi tutte le puntate! Felice di vedere che siamo ancora tutti qui 🙂 Grazie di essere passata!

  5. E figuriamoci se non commento. Non aspettavo altro.

    10 motivi per farci innamorare di Rick o per farci vedere quanto lui fosse innamorato di Kate? Diciamo tutte e due le cose. A proposito, naturalmente (come tutti noi) potrei aggiungerne altri 10 e pure di più. Ma non potevi farne 20? Troppo lungo? E allora?! In fondo, l’elenco non è altro che un modo per rivivere parte, anzi tutto, della loro storia, che per quanto mi riguarda più è lungo, meglio è.

    Quanto al loro essere dentro ciascuno di noi, questo è indubbio (il famoso c’erano prima, ci sono ora e ci saranno sempre. Per forza, trattasi di Amore di cui tutti abbiamo bisogno), ma alla domanda che ti fai io rispondo sì. Sì, sì, sì. Mi mancano terribilmente. Non mi basta, vorrei vederli anche fuori di me, per lo stesso motivo per cui Rick prende un appartamento in DC. Perché sono perdutamente innamorato e devo stare con loro anche fisicamente e la loro storia è troppo grande e merita di essere vissuta ancora. Anche da me. Non mi stancherei mai, proprio perché ce l’ho dentro.

    Richard Castle è l’uomo che ogni donna vorrebbe avere al suo fianco. Perlomeno credo, non essendo io donna. Per uno così sarei disposto a cambiare sesso. Quello che non capisco è come abbia fatto Kate a non comprenderlo prima. Non ti sono bastati i 10, 20 e più motivi, che cacchio vuoi di più? Lo so, faceva parte del suo personale percorso di rinascita, ma quando alla fine l’ho sentita dirgli che aveva avuto bisogno della separazione per capire quanto lui fosse importante per lei, beh, mi sono cadute le braccia e, da innamorato qual io sono di lei, ho maledetto chi ha ideato la battuta. Ma questo è un altro discorso.

    Caskett, dove siete?

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