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Buon Compleanno, Telefilm Addicted!

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Buon Compleanno, Telefilm Addicted!

Buon Compleanno, Telefilm Addicted! Sono trascorsi ben 8 anni da quando il nostro sito si è affacciato per la prima volta sul web e da quel momento non si è più fermato! In questi otto anni, Telefilm Addicted ha vissuto più avventure di quante riesca a raccontarne, ha testimoniato cambiamenti, trasformazioni, rinnovamenti, ha assistito ad alcuni dei più grandi eventi seriali dell’ultimo decennio e li ha accompagnati con parole, opinioni, punti di vista, rispetto e ammirazione.

Tanto è cambiato per Telefilm Addicted in questi anni, ma ciò che è rimasto costante per tutto il suo percorso è proprio lo spirito con cui questa avventura è cominciata, l’autentica essenza di questo sito ha rappresentato fin dall’inizio la solida base su cui costruire tutto ciò che è avvenuto in seguito e questo punto di partenza imprescindibile siamo NOI. Tutti noi, insieme, staff & lettori, appassionati di un mondo tutto nostro, quello delle serie tv, quello in cui amiamo perderci e al tempo stesso ritrovarci per sentirci a casa. Telefilm Addicted non è mai stato solo un singolo, la sua forza è sempre stata il gruppo, i nostri migliori articoli sono proprio quelli nati in maniera corale dallo staff, da un eterogeneo ensemble di menti che vogliono solo esprimere il loro pensiero e con esso magari anche una parte della loro personalità. Ed è quello che vogliamo celebrare anche oggi, insieme, prendendoci un momento per ricordare cosa significa per noi dello staff far parte di Telefilm Addicted e soffermandoci in breve su tutte le possibilità di libera espressione che questo sito ci ha offerto, senza riserve, senza limiti.
Abbiamo pensato, dunque, di scrivere alcuni pensieri, tanto per condividere l’esperienza giornaliera di far parte dello staff di Telefilm Addicted.
Vi lasciamo a Syl, Al, Sam, Gnappies_Mari, WalkeRita e Ale!

 

Telefilm Addicted è stata la mia prima occasione di scrivere in pubblico, quando ancora non sapevo che scrivere era qualcosa di imprescindibile per la mia salute mentale e che la sfida quotidiana/settimanale di trasformare in parole, sperabilmente fluide, azzeccate, vere, quello che avevo in mente sarebbe diventata una parte integrante di me, uno stimolo irrinunciabile e appagante. Sono entrata qui in uno sfavillante periodo di enorme crescita personale, di grandi inizi (i famosi “new beginnings” delle quote zen che ci escono dagli occhi),  in cui il catalizzatore di quella travolgente spinta in avanti è stato “Castle” (anche adesso). Per “Castle” ho avuto il coraggio (e l’anZia) di propormi come recensore, di espormi in pubblico, condividere le mie opinioni, ma soprattutto le mie emozioni troppo travolgenti per essere tenute per me.
(Vedo già gli altri membri dello staff alzare gli occhi al cielo “Figurati se non citava ‘Castle’, non ha più nemmeno senso scommettere dei soldi”).
TA mi ha permesso di farlo, di buttarmi, dire la mia, confrontarmi con gli altri fan, ridere con loro, riflettere, anche. Non c’è una volta in cui non mi sia fermata a prendere in considerazione qualsiasi commento per trarne qualcosa di proficuo per me (grazie a tutti). Non ha mai, mai limitato le mie parole, la mia libertà di espressione. Mi ha sempre incoraggiato, sostenuto, supportato, perfino difeso, in tutto quello che avevo da dire. Quello che tutti avevamo da dire. Con il tempo sono venute altre esperienze (altri telefilm, soprattutto!), gli articoli di gruppo, come quello della marcia delle donne (il cui pensiero ancora mi commuove), le “Top Ten Romantiche” con noi a dividerci le ship e cercare di infilarne più delle canoniche dieci facendo finta di dare i parimerito, gli incastri per recensire telefilm che vanno in onda lo stesso giorno, la magia di non avere mai la certezza di sapere che cosa dire, e poi invece inspiegabilmente scrivere duemila parole che quando le rileggi filano e dicono proprio quello che volevi dicessero, le risate perché non so mai come si chiama la gente dei telefilm che conosco a memoria, il senso del GRUPPO.
L’articolo che più ho amato scrivere, naturalmente, è UNO. È la recensione alla puntata finale di “Castle”. Ho pianto prima, durante, dopo, non oso nemmeno andare a vedere quanto sia venuto lungo. Ne ho amato ogni commento. E tuttavia, questo articolo è anche un ricordo dolce-amaro e non sono qui a rinvangare polemiche e ricordi dolorosi, quindi citerò l’ultimo articolo, in senso temporale, in cui ho espresso colma di amore e meraviglia il mio amore imperituro per Castle. 

Ho amato moltissimo anche l’articolo dei Dieci Best Caskett moments, costruito grazie al prezioso aiuto di amiche e fan castellose, perché Castle” era ed è il senso del gruppo, che non ti lascia mai solo. È una famiglia in cui ritrovarci e lo sarà per sempre. Esattamente come lo è Telefilm Addicted.

Syl

 

Ho iniziato la mia esperienza con Telefilm Addicted per sfuggire da un mondo di numeri e cemento, di polo dai colori improbabili e di gente che parlava solo e unicamente di sforzi tangenziali, con la paura, a volte, di aver disimparato l’uso dei congiuntivi. Devo ammettere però che una parte di me l’ha fatto anche per una scintilla di egocentrismo, per la convinzione che le chiacchiere del martedì con le amiche (appuntamento fisso dopo “Game of Thrones”) meritassero di essere udite dal mondo. La cosa che non avevo assolutamente messo in conto è che qualcuno potesse effettivamente essere disposto a leggere le mie battute nevrotiche sulla tastiera del computer e che a volte si trovasse persino d’accordo con me. Ogni commento, positivo o negativo che fosse, è stato una vera e propria soddisfazione a livello personale, la conferma che ogni minuto del tempo libero che avevo dedicato a un articolo fosse effettivamente stato del tempo ben speso. Infatti, facendo parte di questo staff mi sono accorta di quanto lavoro, organizzazione e impegno ci fossero alla spalle della macchina di Telefilm Addicted e di come lavorare in questo gruppo ti spinga davvero a mettere passione in quello che stai facendo.

Scrivere articoli e recensioni, esporre la propria opinione a un pubblico sconosciuto, non è stato poi tanto diverso da quelle chiacchiere con le amiche; non c’è differenza nel parlare con una, con cinque o con cento persone se l’argomento è una cosa che ti appassiona.

Sono molti gli articoli di cui sono fiera (la “Women’s March”, l’introduzione del Tredicesimo Dottore e tutti gli articoli corali in generale, senza contare le “Top 10” e i consigli), ma avere l’opportunità di recensire settimanalmente le serie che amo è stata la cosa che mi ha dato più soddisfazione in assoluto. L’appuntamento fisso nel vedere la puntata e nel cercare di non sbrodolare su una pagina di Word tutto quello che ti passa per la testa, il condividere pareri e commenti con degli sconosciuti che poi impari un po’ a conoscere attraverso le loro parole, come speri poi di aver trasmesso anche un po’ della tua persona in ogni parola che hai scritto, è impagabile. Per questo, fra tutti, scelgo il finale della scorsa stagione di “The 100: perché adoro questa serie, perché spero che prima o poi riuscirò a testimoniare una gioia per uno qualsiasi dei suoi protagonisti e soprattutto perché, quando ho salutato con un canonico e doveroso “May we meet again” ho avuto delle risposte di una dolcezza infinita, che mi hanno fatto capire che forse ero davvero riuscita a trasmettere almeno una parte di quella passione che avevo messo nello scrivere. E per tutte queste piccole gioie spero di assistere a tutti i compleanni di TA che verranno.

Al

 

Telefilm Addicted non è stato il primo sito per il quale ho scritto. Ho iniziato a scrivere per TA come “collaboratrice esterna”, visto che ero già autrice per un sito amico, e dopo qualche mese sono diventata effettivo membro dello staff dietro gentile invito dei webmaster, una sera di gennaio di qualche anno fa, una cosa inaspettata ma di certo una bellissima sorpresa.

La vita come autrice di Telefilm Addicted mi ha portato tante cose per le quali sono davvero molto felice: le recensioni delle serie tv preferite (e di quelle che si sperava divenissero tali ma si sono rivelate un po’ deludenti, senza però nulla togliere al piacere di scriverne), gli articoli liberi per alcune rubriche, le varie “Top 5/10” create tra confronti con gli altri membri dello staff, risate e ricerche delle migliori gif humor per sottolineare alcuni concetti… Due, tuttavia, sono le cose che preferisco più di ogni altra: la prima sono gli articoli corali, che siano leggeri, recensioni o, meglio ancora, quelli scritti in occasione di grandi eventi, momenti che rimarranno nella Storia umana, come la decisione della Corte Suprema americana di legalizzare il matrimonio tra coppie dello stesso sesso in tutti gli Stati Uniti (un giorno glorioso per i diritti civili delle persone) e come la “Women’s March”, due pezzi di cui vado particolarmente fiera perché dimostrano che noi non siamo solo un gruppo di persone che dedicano il proprio tempo a qualcosa che può apparire futile, ma che nella nostra passione abbiamo sempre lo sguardo fisso sulla realtà che ci circonda e su quanto capita nel nostro mondo e che, nondimeno, l’oggetto di questa passione (apparentemente futile) è in realtà in grado di insegnare molto anche a chi è cresciuto, come noi, e che come staff siamo in grado di vedere attraverso la patina di questo format televisivo, recepire i messaggi importanti e usarli come esempi nella vita reale; la seconda è il rapporto con gli utenti, poiché scrivere è una cosa difficile e che necessita coraggio, scrivere ti espone di fronte al prossimo e questo fa sempre paura, ma è altresì in grado di spingerti a dare il meglio di te, a migliorarti, dialogando, confrontando le idee e anche recependo le critiche espresse in modo costruttivo. E sapere che alcune persone si rispecchiano in quanto hai scritto, che con le tue parole hai dato voce a pensieri ed emozioni, o ne hai suscitati, è una cosa che non ha eguali.
Una delle sfide più grandi, per me, è stata la recensione di “Star Wars -Episode VIII: The Last Jedi”, che mi ha permesso di scrivere sulla saga con la quale sono cresciuta e mi ha anche spinto ad approcciarmi a un prodotto cinematografico e a scrivere di esso, una cosa che non avevo mai fatto prima.

Da un anno, inoltre, abbiamo iniziato una rubrica radio settimanale che non solo ci ha dato soddisfazioni, ma ci permette di stare insieme pur nelle distanze, di trovare anche conforto nella reciproca compagnia e ci assicura sempre momenti lieti.

La cosa più bella che mi ha dato Telefilm Addicted, però, è la possibilità di creare dei legami che sfidando le distanze si cementano ogni giorno di più, si approfondiscono e diventano sempre più serrati, un vero dono di cui essere grati.

Se devo scegliere degli articoli che ho scritto per il sito, ne scelgo uno tra quelli che mi hanno portato a diventare poi membro effettivo dello staff, ovvero l’analisi dei parallelismi tra grandi romanzi e famosi telefilm (per l’omonima rubrica) inerente a “Il Grande Gatsby-Gossip Girl” e l’articolo sulle donne della famiglia Crawley di “Downton Abbey”, ovvero “Downton Abbey e Le Sue Donne”, anche perché in quel periodo avevo problemi fisici a causa dei quali scrivere non è stato facile e mia madre mi ha aiutato.

Per tutti questi motivi, auguro a Telefilm Addicted cento di questi giorni e mi auguro di poterli festeggiare sempre come membro dello staff.

Sam

 

Sono entrata in Telefilm Addicted l’anno dei mondiali, ovvero ormai quattro anni fa, e sono partita subito al top con il #teamUSA2 super-agguerrito che è riuscito a vincere sfide impossibili come quella contro il #restodelmondo, un’estate epica fatta di tantissimi #trollapatrick!

Durante questi anni ho trascorso notti a guardare episodi su episodi, sono riuscita a scrivere articoli sulle mie serie tv preferite, a fare paragoni tra serie tv e libri (qui il mio preferito, “The Vampire Diaries” e “Cime Tempestose”!), ma anche fra serie tv e film (“Arrow” e “Vento di Passioni”). In più ho potuto dare sfogo a tutto ciò che mi saltava in mente, creando articoli a volte demenziali (ad esempio, le trollate della CW, mannaggia a lei!), altre più profondi e da “scusate mi serve uno psicologo” (qui un esempio, “La fatica del dolore”).

Infine, Telefilm Addicted mi ha regalato persone bellissime con cui condividere non solo una passione, ma la vita di tutti i giorni e passare bellissime giornate, come quella a Sirmione per il compleanno di Sam, con Patrick, ChelseaH e Ale!
(Plus MoonRising, Al, Angy e Laura che non c’erano quel giorno ma è come se ci fossero!)

E poi c’è il #matrick, ma questa è un’altra storia!

Gnappies_mari

 

Quando sono entrata a far parte del gruppo di Telefilm Addicted circa cinque anni fa, ero prossima, seppure all’epoca non lo sapessi, alla fase più problematica e catartica della mia vita. Ogni serie tv che ho avuto l’onore di trattare su questo sito, ogni parola spesa nei miei articoli, custodisce una parte di me, della persona che ero e di quella che sono diventata in questi anni. Telefilm Addicted mi ha letteralmente accompagnato in una fase di transizione in cui era fondamentale per me cambiare senza dimenticare chi fossi, diventando dunque testimone di una mia “crescita”, se così vogliamo definirla, sia come persona che come addicted. Sì, perché l’anno in cui ho cominciato a scrivere per questo sito è lo stesso in cui ho recuperato due delle serie tv che più mi hanno definito e mi hanno aiutato nella transizione di cui parlavo, due serie tv su cui, proprio grazie a Telefilm Addicted, ho potuto spendere migliaia di parole, pensieri, emozioni e lacrime, vale a dire “Pretty Little Liars” e “Doctor Who”. Quando riguardo alcuni dei miei vecchi articoli, ciò che rafforza ogni volta il senso di profonda gratitudine che provo per questo sito sono proprio le illimitate possibilità che mi ha offerto sia dal punto di vista personale che da quello creativo, è la fiducia senza condizioni che mi è stata concessa fin dal principio, è anche la spinta che a volte ho avvertito affinché esplorassi territori nuovi per me, come pubblicare la mia prima storia originale scritta con Lestblue o inaugurare l’avventura delle dirette live. Prima che me ne rendessi conto, non soltanto Telefilm Addicted è diventato parte imprescindibile della mia quotidianità, ma tante volte si è anche rivelato essenziale per poter esprimere tutte quelle idee e quelle opinioni che mi affollavano la mente, permettendomi finalmente di condividerle con chi poteva davvero capirmi senza considerarmi magari un po’ “strana”. Per queste ragioni fondamentali, mi rendo conto di quanto su questo sito io abbia scritto davvero di tutto e su tutto, senza limiti, spaziando in ogni genere e in ogni tipologia di testo, dalle mie adorate recensioni agli articoli liberi, dalle svariate rubriche ai pezzi corali, tra cui alcuni che mi hanno fatto anche commuovere, come l’articolo dedicato alla “Women’s March” e quello celebrativo per la legalizzazione negli Stati Uniti dei matrimoni tra coppie dello stesso sesso [e non credo di poter mai dimenticare il commento live allo speciale natalizio della seconda stagione di “Downton Abbey”, “Indovina il cameriere” resta uno dei punti più alti della mia esperienza da scrittrice!]. Con Telefilm Addicted ho detto addio ad alcune delle serie tv che più ho amato, da “Bones” a “Pretty Little Liars”, da “Nikita” a “Revenge”, ma soprattutto è grazie a questo sito che ho avuto modo di riconoscermi spesso come “voce fuori dal coro” e di esserne fiera.

Ho pensato a lungo a quale dei miei articoli io fossi più legata e per quanto la scelta non sia stata affatto semplice, due titoli non hanno mai abbandonato i miei ricordi: la recensione del season finale della nona stagione di “Doctor Who”, “Hell Bent”, e un recente ritratto di Lord Melbourne, protagonista del period dramaVictoria”. Ciò che più amo di questi due articoli è il modo in cui mi sono rapportata a entrambi. La recensione ha un’impostazione estremamente emotiva e, che sia un bene o un male, è tutt’oggi una scelta di cui non mi pento neanche per un istante perché in quella recensione c’è, in tutta onestà, una parte di me e di ciò che “Doctor Who” e Clara Oswald hanno significato per me come persona.
Il “ritratto” di Lord Melbourne, invece, rappresenta un nuovo modo di canalizzare la mia passione e la mia costante soggettività, ossia attraverso uno stile più curato e un linguaggio più “studiato”, che fossero in qualche modo meritevoli del personaggio che stavo delineando. In entrambi i casi, però, ciò che non è mai cambiato è la volontà di mostrare, senza condizioni e senza arroganza, una storia, un personaggio o un’emozione attraverso i miei occhi, provare in qualche modo a far capire perché quei mondi mi abbiano reso una persona migliore. Cinque anni possono passare in fretta e a volte anche senza far rumore ma QUESTI cinque anni sono stati per me una sfida quotidiana e anche quando tutto cambiava, qualcosa restava immutato, come un rifugio sicuro, e questa costante era, ed è ancora oggi, Telefilm Addicted.

WalkeRita

 

Quello che ho amato fin dal primo momento nello staff di Telefilm Addicted è che, di pari passo con una professionalità che non ci si aspetterebbe da un sito gestito interamente da volontari non retribuiti (revisioni, guide per imparare a non smadonnare dietro a usare WordPress ecc.), c’era anche un’atmosfera molto “familiare”: ho avuto quei primi giorni di circospezione facendo i primi passi nel dietro le quinte di questo sito che seguivo e ammiravo già da tempo, attenta a non fare cavolate per non farmi riconoscere subito per l’imbranata che sono, ma dopo l’imbarazzo iniziale mi sono accorta che questa passione per le serie tv e il legame che si crea tra chi porta avanti insieme un progetto come può essere TA, scrivere di serie tv e condividere questa passione anche con le migliaia di persone che ci leggono e ci commentano, finisce per donare subito un sapore diverso all’intera esperienza. Mi sono sentita quasi subito a casa, da quell’estate 2013 in cui ho fatto i miei primi casini con WordPress e non sono stata apostrofata a suon di cristoni da Giorgia e Patrick, che hanno recuperato ogni riga di articolo sparito misteriosamente anche negli anni successivi, che hanno avuto la pazienza di aspettare i miei ritardi quando scrivevo dall’appartamento londinese in cui mi ero trasferita da neanche una settimana, con ancora metà valigia da svuotare completamente, o dalla casa che ho condiviso più in là con il mio ragazzo, con quella connessione così ballerina da farmi smadonnare a giorni alterni perché mi ci volevano ore e ore per caricare una cavolo di recensione. Far parte dello staff di TA è ormai una parte integrante delle mie giornate, è una delle prime cose che dico fieramente alla gente che conosco quando ci prendo abbastanza confidenza per raccontarci dei rispettivi hobby e scopro magari di avere questo amore per i telefilm ad accomunarci. In più, anche a livello umano vivere questo progetto mi ha dato molto, ho associato molti momenti indimenticabili della mia vita alla stagione televisiva che stavo seguendo con TA: i periodi all’estero, i viaggi, le nuove avventure, i trasferimenti… e sembrerà assurdo pensare di poter instaurare legami così sinceri con persone che si conosce per la prima volta online, ma con alcuni dello staff ci sentiamo regolarmente anche su Whatsapp, ci scambiamo opinioni e aneddoti sulle nostre sfighe e conquiste quotidiane, cerchiamo di organizzare incontri, scherziamo e continuiamo a scervellarci per offrire contenuti sempre al passo con le news più recenti, per continuare a nutrire un altro bellissimo rapporto che ho potuto inaugurare facendo parte di questo staff: quello con il pubblico. Ogni singolo like in pagina, condivisione di articoli, commento a fine recensione è quanto di più bello si possa avere come ricompensa per ore di impegno ad analizzare episodi e serie e cercare di sfornare contenuti sempre nuovi, originali, quanto più possibile interessanti e coinvolgenti, e la risposta degli utenti è e rimane sempre uno degli aspetti più gratificanti dell’essere dietro le quinte di TA per me: sapere che al di là di noi pochi sfigati c’è un mondo di addicted lì fuori che apprezza le nostre stesse cose, ci legge e ci supporta.
Sono passati alcuni anni da quando ho fatto capolino per la prima volta nel gruppo dello staff e da allora mi sono tolta diverse soddisfazioni, recensire il film evento di Veronica Mars una tra tutte, senza contare articoli random che mi hanno permesso di rovesciare sui lettori un po’ della mia ossessione per Fringe o del mio profondo affetto per quel gioiellino di Pushing Daisies, ma la mia “gavetta” per arrivare finalmente al timone di una delle mie serie preferite in assoluto, Game of Thrones, è forse la cosa che ho apprezzato di più.

Non ero nel gruppo iniziale con Luca quando ha varato Telefilm Addicted per la prima volta 8 anni fa esatti, ma sento ormai un forte senso di appartenenza, mi sento parte integrante di questa famiglia che non è solo chi scrive ma anche e soprattutto chi ci legge, e ripenso sempre con piacere a tutte le varie iniziative che abbiamo lanciato in passato (i logoranti Mondiali di TA, gli articoli corali e la celebrazione del cinquantenario di Doctor Who – settimana durante la quale, tra le varie cose, ho ovviamente ribadito il mio imperituro amore per i Pond – tra quelle che ricordo con più piacere, e ovviamente i nostri appuntamenti settimanali con la Radio da poco più di un anno a questa parte).
Tanti auguri Telefilm Addicted, spero di essere qui a festeggiare molti altri compleanni!

Ale

Quindi, per tutti questi motivi e tanti altri, BUON COMPLEANNO TELEFILM ADDICTED!!!
E BUON COMPLEANNO A NOI, traduttori e autori, che ogni giorno diamo il massimo per tutti gli articoli che vi si trovano, per trovare le fonti, tradurre e postare le news nel più breve tempo possibile e per divertire e interessare gli utenti con le recensioni e le rubriche.
E BUON COMPLEANNO ANCHE A VOI, che ci seguite con costanza. E GRAZIE!!!

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Occasionale inquilina del TARDIS e abitante in pianta stabile di un Diner americano che viaggia nel tempo e nello spazio, oscilla con regolarità tra Stati Uniti e Gran Bretagna, eternamente leale alla sua regina Victoria e parte integrante della comunità di Chicago, tra vigili del fuoco (#51), squadre speciali di polizia e staff ospedalieri. Difensore degli eroi nell’ombra e dei personaggi incompresi e detestati dalla maggioranza, appassionata di ship destinate ad affondare e comandante di un esercito di Brotp da proteggere a costo della vita, è pronta a guidare la Resistenza contro i totalitarismi in questo universo e in quelli paralleli (anche se innamorata del nemico …), tra un volo a National City e una missione sullo Zephyr One. Accumulatrice seriale di episodi arretrati, cacciatrice di pilot e archeologa del Whedonverse, scrive sempre e con passione ma meglio quando l’ispirazione colpisce davvero (seppure la sua Musa somigli troppo a Jessica Jones quindi non è facile trovarla di buon umore). Pusher ufficiale di serie tv, stalker innocua all’occorrenza, se la cercate, la trovate quasi certamente al Molly’s mentre cerca di convertire la gente al Colemanismo.

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