
Bentornati al nostro consueto appuntamento con il British Addicted. Quest’oggi voglio consigliarvi “Come Fly With Me”, una serie atipica e forse poco nota, andata in onda per una sola stagione sulla BBC.
Lo show è un mockumentary che fa il verso a due noti documentari britannici, “Airport” e “Airline”. Nel corso dei suoi sei episodi, ci porterà alla scoperta degli improbabili (e a volte improponibili) personaggi che popolano l’aeroporto di Stansted.
I due creatori, Matt Lucas (sì, proprio il Nardole di “Doctor Who”) e David Walliams, interpretano anche la maggior parte dei personaggi, a partire da Melody e Keely, le due ragazze addette ai check-in per Fly-Lo, una compagnia aerea low-cost che richiama prepotentemente Ryan Air.
Proprio a proposito di low-cost, nel primo episodio ci viene mostrata una divertente e sgangherata denuncia di quella che oggi è, ahimé, la regola e la tendenza per questo tipo di compagnie. Per rispondere alle insinuazioni della stampa, Omar Baba, il proprietario di Fly-Lo, si lancia in una dimostrazione pratica di come (quasi) tutti i sedili siano in realtà muniti di un giubbotto di salvataggio… e di come questo possa essere acquistato per la modica cifra aggiuntiva di sessanta sterline!
Al di là degli evidenti difetti del personale dell’aeroporto, la serie mette anche in luce le difficoltà del lavorare a stretto contatto con il pubblico. Ne è l’esempio più lampante Moses Beacon, spesso incaricato di gestire viaggiatori difficili e situazioni al limite dell’improbabile, come nel primo episodio, quando si vede costretto a riferire a una dei passeggeri che il suo cane è morto…
Il finto documentario non ha mancato di usare il suo umorismo dissacrante per denunciare l’atteggiamento xenofobo di una fetta della popolazione inglese, e lo ha fatto dando vita al personaggio di Ian Foot, il capo dell’ufficio immigrazione, il cui motto primario è “Nel dubbio, tienili fuori!”
Non sono mancate le guest star di successo, come David Schwimmer, nel ruolo di se stesso. L’interprete di Ross in “Friends” si troverà in una situazione imbarazzante quando verrà colto con le mani nel sacco nel tentativo di introdurre del materiale pornografico piuttosto curioso nel Paese.
Insomma, sebbene io sia la prima ad affermare che “Come Fly With Me” non è di certo un capolavoro, la serie merita comunque una possibilità per la sua capacità di non prendersi sul serio e per le innumerevoli risate che vi farà fare. Se vi siete mai trovati bloccati in quel di Stansted per ore in attesa di una coincidenza che stenta a decollare, non potrete fare a meno di riconoscervi ed amarla.
Questo è tutto per il primo speciale del 2020 di British Addicted. Alla prossima con le news!
Come sempre: stay tuned, stay #BritishAddicted!
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