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British Addicted #59

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British Addicted #59

Nel turbine delle ultime settimane, tra la frenesia per il ritorno di “Game of Thrones” e l’ultimo capitolo della saga Marvel “Avengers: Endgame” (qui potete recuperare i nostri articoli in merito: #GoT#Avengers), sembra che anche il mondo delle serie british si sia preso una pausa. Ma noi di British Addicted non ci fermiamo mai e abbiamo continuato a raccogliere per voi tutti gli aggiornamenti disponibili.

Eccoci qui, allora, con le ultime news made in UK.

British_Addicted_News_Belgravia

Per la serie poche ma buone, siamo lieti di annunciarvi che le riprese di “Belgravia”, il nuovo period drama firmato Julian Fellowes (già creatore di “Downton Abbey”), sono iniziate lo scorso 10 aprile. Il cast, ormai ufficiale, vede come protagonisti: Tamsin Greig (“Emma”), Philip Glenister (“Life on Mars”), Harriet Walter (“The Crown”), Alice Eve (“Star Trek into Darkness”), Saskia Reeves (“Luther”), Tara Fitzgerald (“Game of Thrones”), Ella Purnell (“Ordeal by Innocence”), Adam James (“Band of Brothers”), e Paul Ritter (“Lovesick”). La data di messa in onda non è ancora ufficiale, ma si presume sarà a fine settembre, dopo l’uscita del film di “Downton Abbey”. In entrambi i casi, non vediamo l’ora.

British_Addicted_News_The_English_Game

Julian Fellowes è inarrestabile e, oltre a “Belgravia”, sta lavorando anche ad un altro progetto in collaborazione con Netflix, per una mini-serie in sei puntate dal titolo “The English Game. Lo show racconterà le origini del gioco del calcio e verrà rilasciato sulla piattaforma di streaming nel 2020. Nel cast: Edward Holcroft (“London Spy”), Craig Parkinson (“Line of Duty”, “Misfits”), Kevin Guthrie (“The Terror”) e Charlotte Hope (“Game of Thrones”, “The Spanish Princess”).

E poiché Fellowes non lascia ormai nulla al caso, il “British Addicted” di questa settimana si concentra anche su una sua terza e inedita creatura che è pronta ad approdare sul piccolo schermo, questa volta negli Stati Uniti. Si tratta infatti del “problematico” “The Gilded Age“, period drama dalla lunga gestazione che, dopo aver trovato una prima casa alla NBC, ha subito un ritardo nella programmazione in seguito al passo indietro compiuto dal network. Ma sembra ora che il futuro della serie ambientata nella New York del 1880 sia nuovamente roseo, trovando infatti nella HBO il suo nuovo porto sicuro.

Il period drama, composto da 10 episodi, non ha ancora una data per la première ma sembra finalmente pronto a travolgere il panorama seriale con le sfumature eleganti e aristocratiche dei suoi protagonisti.

British_Addicted_News_Liar

Aggiunte al cast per la seconda stagione di “Liar. Katherine Kelly (“Cheat”, “Mr Selfridge”) interpreterà la detective Karen Renton, incaricata di risolvere il delitto della prima stagione.

British_Addicted_News_Years_And_Years

Radio Times ha dato, con un tweet, la conferma ufficiale – e, si sa, Radio Times è praticamente la Bibbia di ogni British Addicted: Emma Thompson è in arrivo su BBC1. Ebbene sì, Dame Emma Thompson sarà la protagonista del nuovo show targato Russel T. Davies dal titolo “Years and Years. La serie racconterà le vicende della famiglia Lyons, a partire da un evento cruciale nel 2019 e proseguendo poi nei quindici anni successivi. Emma Thompson sarà Vivienne Rook, una donna dello spettacolo che si reinventa come personaggio politico. Al suo fianco ci saranno anche Rory Kinnear (“Penny Dreadfull”), Russell Tovey (“Doctor Who”) e Anne Reid.

Restiamo in tema “gioie da Twitter”: per l’appunto con un tweet, Deborah Harkness (autrice della trilogia “All Souls”) ha annunciato che finalmente la seconda stagione di “A Discovery of Witches” è in lavorazione. Pensate a Matthew Goode e gioite (e se proprio volete rifarvi gli occhi, cliccate QUI).

British_Addicted_News_Dracula_Cast

Un’altra serie attesissima è senza dubbio Dracula” della premiata ditta Moffat&Gatiss. Dopo aver scelto il protagonista, il cast continua ad arricchirsi. I ruoli non sono ancora stati ufficializzati, ma sicuramente possiamo aspettarci di vedere alcuni volti noti, tra cui: Jonathan Aris (“Sherlock”), Sacha Dhawan (“Iron  Fist”), Nathan Stewart-Jarrett (“Misfits”), e Clive Russell (“Game of Thrones”).

https://www.facebook.com/BBCOne/videos/720942348321316/?t=2

Ultima ma non ultima, una serie che, personalmente mi intriga molto. Tra due settimane (per la precisione, il 19 maggio su BBC One) andrà in onda la prima puntata di “Gentleman Jack, con protagonista Suranne Jones. Voi la seguirete?

Per la sezione news è tutto, vi lascio nelle sapienti mani di Walkerita.

Imbeccata dalla nostra sezione news di questo numero di “British Addicted”, scelgo di parlarvi di una serie piuttosto sottovalutata ma che per me rappresenta uno degli esempi migliori del genere thriller psicologico tra quelli recentemente portati in scena dalla televisione britannica. Si tratta di “Liar” (ultimamente riadattata anche dalla televisione italiana nella versione “Non Mentire”), nata al principio come miniserie ma evoluta a drama completo in seguito al rinnovo per la seconda stagione, al momento in produzione.

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Liar” potrebbe essere definito banalmente come un caso di “He says, she says”, una storia che contrappone due punti di vista e due verità messe a confronto in seguito a un evento drammatico scatenante, ma l’effettiva genialità della serie e in particolar modo della sua narrazione, una narrazione che si avvale di due alleati fondamentali quali la regia e le interpretazioni dei protagonisti (elementi la cui importanza si nota proprio nel cambio di registro della versione italiana), sta proprio nell’incredibile psicologia dei personaggi sviluppata nel corso dei sei episodi, una psicologia talmente coinvolgente e intrigante da spostare l’attenzione degli spettatori e il baricentro della storia dall’effettiva rivelazione della verità e risoluzione del caso al percorso che conduce ad essa.

Lungi infatti dal focalizzarsi sulla “classica” componente crime della storia, Liar” fa dello scavo psicologico il suo reale punto di forza, affrontando con straordinaria maestria narrativa le sfumature del dubbio creato dalla doppia verità raccontata da Laura e Andrew. Per i primi tre episodi, infatti, la storia si divide perfettamente tra due realtà che appaiono profondamente genuine e innocenti, ognuna a modo proprio, nonostante la pesante accusa che grava su entrambi. La tematica di fondo che lega le due versioni dell’accaduto fa sorgere inevitabilmente una serie di interrogativi sociali e morali sull’interazione sentimentale e sessuale tra l’uomo e la donna, sul consenso, sui pregiudizi e sui preconcetti che circondano la questione, ma è una rappresentazione che per metà percorso non lascia trasparire alcun velo di colpevolezza da nessuna delle due parti coinvolte, poiché entrambe portano avanti la rispettiva tesi con una tale convinzione da spingere lo spettatore ad elaborare una serie di scenari alternativi che possano esulare dalla probabile mistificazione dei fatti presentata da uno dei due protagonisti.

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La regia e la fotografia accompagnano questo obiettivo fondamentale della serie fin dal principio, avvolgendo Laura ed Andrew in un’atmosfera grigia e inquietante che confonde ancora di più le opinioni e lascia scendere sulla presunta e professata innocenza di entrambi un alone di colpevolezza e di menzogna.

Il finale del terzo episodio rappresenta il giro di boa della prima stagione di “Liar”, scoprendo finalmente il reale volto delle pedine in gioco e aprendo dunque un secondo paragrafo della storia, impostato sull’effettiva verità e sul problematico percorso per portarla alla luce e per ottenere la conseguente giustizia. Sebbene quindi venga meno la componente del dubbio, la seconda metà della stagione permette una totale full immersion nella reale caratterizzazione dei protagonisti, lasciandoci realizzare quanto le psicologie di Laura ed Andrew siano state delineate con incredibile genialità soprattutto nei primi tre episodi, in cui tutto è stato mostrato ma niente davvero rivelato.

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I personaggi secondari che circondano e accompagnano i due mondi principali abbracciano con precisione il ruolo di spalla per Laura ed Andrew ma soprattutto credo che, volontariamente o meno, creino una forte base di partenza per quella che inevitabilmente sarà la storyline centrale della seconda stagione, una stagione che sarà in grado così di riportare tutti in gioco (introducendo anche la fenomenale Katherine Kelly!).

Liar” è un thriller psicologico targato ITV che possiede tutti gli elementi caratterizzanti di uno straordinario prodotto televisivo britannico, guidato dall’impeccabile interpretazione di Joanne Froggatt e Ioan Gruffudd e da un’attenta e meticolosa gestione delle caratterizzazioni e delle verità celate.

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Anche per questa settimana dal “British Addicted” è tutto. Alla prossima e ricordate…

Stay tuned, stay British Addicted!

Non dimenticate di passare dalle nostre favolose pagine amiche per avere tanti aggiornamenti made in UK e non solo!

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