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Blindspot | Recensione 2×19 – Regard a Mere Mad Rager

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Blindspot | Recensione 2×19 – Regard a Mere Mad Rager

Carissimi! Ben ritrovati! Ebbene, lasciata alle spalle l’ultima pausa, ed essendo entrati nel mese di maggio, ovvero il mese dei tanto temuti seasons finale, eccomi qui a commentare quella che finalmente è stata una bella puntata. Nonostante noi si sia a -4 puntate dal finale, anche questa volta gli autori ci hanno regalato un episodio fondamentalmente filler, cosa che, lo ammetto, è davvero imbarazzante: su 11 puntate di questa seconda parte di stagione, abbiamo avuto sì e no 2 o 3 puntate ricche di trama orizzontale. Ma si può?!? Autori, non avete davvero nulla da costruire in modo progressivo-costruttivo?

Eppure, l’ho detto, questa puntata è stata bella anche se ha avuto la sua dose di cose che “meh”, ci siamo già capiti mi sa su quali siano queste cose.

Ebbene sì, inizio subito dalle note dolenti: io mi chiedo davvero perché sprecare tutti questi minuti preziosi per dedicare dello spazio in OGNI PUNTATA a questa cosa che dobbiamo chiamare storyline di Reade. PERCHE’?!? E adesso c’è anche la possibilità che ritorni nel team.

Ma poi devo dire che la migliore in tutto questo è la psicologa Sun che, eccellente nel suo lavoro come un lupo a fare da pastore a un gruppo di pecore, dopo che lui si apre dicendole di rivedere tutte le esperienze vissute nell’ultimo periodo, gli dice che forse dovrebbe considerare il fatto che questo lavoro non fa per lui… Ma seriamente?!?

(Questa la mia espressione)

Ma sto poveraccio ha avuto più sfighe (quasi) di Elena Gilbert e tu gli dici di cambiare lavoro? Ma che problemi hai? Come hai fatto a diventare una psicologa? D’altronde si era già visto nella sua diagnosi su Roman che povera non era molto consapevole delle cazzate che uscivano dalla sua bocca, non potevamo aspettarci di meglio in questa situazione. Dr Sun peggior personaggio della stagione. E il problema, diciamocelo, è che questa adesso potrebbe avere anche un legame con Sandstorm, tanto qua le spie saltano fuori come funghi nel sottobosco a settembre. Peccato che la maggior parte non siano porcini, se capite quello che intendo. Ok, sono un po’ risentita, non tanto perché ha detto quel che ha detto a Reade, ma perché sarebbe semplicemente stato più semplice creare un personaggio con un minimo di spessore in più. E invece no, ci tocca così. E lasciamo ROMAN IN PANCHINA PER UNA INTERA PUNTATA. Ma che problemi avete?!?!?

Andiamo avanti che è meglio.

Incredibilmente tutti i nodi vengono al pettine e, guarda caso, l’indagine sulla morte del coach pedofilo viene riaperta e, rullo di tamburi, chi viene arrestata? Tasha! E che arresto, nemmeno fosse la ricercata numero uno d’America…Ecco, questa svolta degli eventi era scontata sia dal coinvolgimento di Tasha in tutta la faccenda di Reade, il suo continuo esporsi per lui e poi anche dalla telefonata che Tasha ha ricevuto; “stanno riaprendo le indagini”, immagine di lei con il coltello…immagine di lei arrestata. Ma va?!? Ora, questa situazione è del tutto interessante perché potrebbe portare, finalmente, Reade a fare qualcosa senza continuamente piangersi addosso: ovvero assumersi la responsabilità di quanto successo, spiegare come sono andate le cose e scagionare la sua unica e vera amica da delle accuse che non merita. E in tutto questo ecco che (spero) vedremo Tasha libera e Reade dietro le sbarre. Non che glielo auguri ma il mio livello di sopportazione del suo personaggio è arrivato a toccare i minimi storici, pertanto una fine gloriosa (se così si può definire) ormai è l’unica cosa che spero per non rivederlo nella sua inutilità. Anche qua complimenti agli autori per aver creato una storia totalmente a caso ed essere riusciti a far detestare uno dei personaggi fondamentalmente protagonisti della serie. Per cortesia, evitate di trascinare nel baratro anche Zapata perché questo non potrei sopportarlo. GRAZIE.

E, invece, sono stupita di vedere come questi stessi autori autolesionisti, siano riusciti a dare un taglio alla spirale discendente di Patterson, contestualizzando molto bene il suo momento di debolezza e destabilizzazione, culminato con lo sfogo in casa sua alla ricerca di cimici o simili, riportandola però subito sulla retta via, molto apprezzato perché anche qua prevedevo il peggio del peggio e invece…aspetto a cantare perché ci sono ancora tre puntate al finale e potrebbero farmi ricredere.

Il caso della settimana è stato davvero interessante soprattutto per due motivi:

  1. Ha permesso al team di entrare in possesso di alcuni file sull’importantissimo (a quanto pare) Protocollo Truman, che davvero sembra essere correlato al presidente americano, anche se ancora non sappiamo perché o come. Ne tanto meno sappiamo perché si relazione a Sandstorm.
  2. Ha permesso il tanto atteso riavvicinamento tra Weller e Jane.

Sicuramente era già iniziato, ma in questa puntata se non fosse stato per l’interruzione da parte di Patterson, ci sarebbe stato il tanto atteso bacio tra di loro. E fatemelo dire, come al solito quando in un promo ti mettono una scena che tu aspetti da tipo 20 puntate, chiaramente non può che essere una trollata epocale. E infatti è stato così. MALEDETTI. Io ci speravo in quel bacio, lo volevo, me lo meritavo. Mi sono molto piaciute le loro scene alla macchina della verità, perché è stata un’occasione importante per entrambi per aprirsi sinceramente l’uno con l’altra.

Weller è da sempre l’uomo tutto d’un pezzo, quello che è sempre pronto ad aiutare gli altri ma che non si aspetta nulla per sè, perché lui se la cava, lui può fare tutto da solo. Eppure nella scorsa stagione abbiamo visto quanto Jane gli sia entrata sotto pelle, non perché fosse o non fosse Taylor, ma per la persona che è riuscita a essere per lui. Lei sola è davvero riuscita a capirlo fino in fondo. E lei sola è riuscita a spezzarlo così tanto, semplicemente non fidandosi di lui, non appoggiandosi a lui, ma facendo da sola (mi riferisco agli eventi del finale della prima stagione). Ma come era logico aspettarsi, in queste 19 puntate, loro due si sono ritrovati, lui non ha mai smesso di credere in lei, e tenere a lei, e lei, gli ha fatto spazio, loro due si sono scelti.

E niente, questa scena è stata davvero molto emozionante. Peccato per il non bacio finale. Questi due insieme sono perfetti. Punto, fine della storia.

E in mezzo a tutto questo ecco che Shepherd è riuscita a mettere le mani sull’ingente carico di radioattivo che le serve per la tanto attesa fase 2 ed ecco che…ORDINA LA MORTE DI WELLER. NON CI DEVI NEANCHE PROVARE!!! Questa scelta è importante perché ci hanno sempre detto che lui fosse importante per la fase 2 e invece adesso è sacrificabile…come mai? Mi stavo anche chiedendo: quale avrebbe dovuto essere il ruolo di Remi in questa fase 2? Possibile che tutto ciò che avrebbe dovuto fare fosse stare nell’FBI? E se ci potesse essere una sorta di trigger alla sua memoria proprio al momento giusto e nel posto giusto?

Diciamo che i titoli degli episodi e la loro valenza palindromica non lasciamo spazio al dubbio sul fatto che Weller sarà in pericolo:

C’è un errore nel titolo dell’ultimo episodio che sarà “Lepers Repel” e non Rebel, ma il concetto non cambia, infatti la frase nascosta è “KURT WELLER SOS”, nulla di buono direi.

Questo vuol dire che solo nell’ultimo episodio sapremo il destino di Kurt? O forse ci lasceranno col dubbio fino alla prossima stagione? A questo punto spero di avere qualche scena REALE Jeller prima del finale di stagione…

QUESTO E QUELLO

  1. Patterson show in questa puntata! Lei e Weller si sono scambiati battute davvero molto simpatiche, ma sono soprattutto le frecciatine (nemmeno troppo velate) della nostra genietta a essere una chicca mica da poco…
  2. Mancano 3 puntate e ancora Roman non ha ricordato nulla…non che gli abbiano dato molto spazio o molte occasioni di flashback finora però mi chiedo davvero cosa abbiano in serbo per lui gli autori, personalmente spero che il suo ruolo non si esaurisca con questa seconda stagione…
  3. A proposito di stagioni: Blindspot è ancora a rischio cancellazione…Ammetto che la cosa mi dispiace, questa stagione non è stata all’altezza della prima e credo che dalle mie recensioni si sia capito. Troppo poco sviluppo della trama, troppo “nulla” raccontato, peccato perché alcuni dettagli sono stati davvero interessanti e alcuni personaggi davvero azzeccati. Per questo io spero di rivedere tutti (tranne forse Reade se me lo devono propinare così pianta grassa) per una terza stagione.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio intitolato “In Words, Drown I“:

 

 

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Nata negli anni 80, grazie al suo papà clone di Magnum P.I., cresce a pane e “Genitori in blue jeans” (dove si innamora di Leonardo di Caprio che troverà poi in quei film tanto amati come "What's Eating Gilbert Grape" o “Total eclipse”), l’uomo da 6 milioni di dollari, l’A-Team, Supercar e SuperVicky. L’adolescenza l’ha trascorsa tra Beverly Hills 90210, Santa Monica e Melrose Place..il suo cuore era sul pianeta di Mork e alle Hawaii..anche se fisicamente (ahimè) era sempre e solo nella provincia bergamasca. Lettrice compulsiva fin dal giorno in cui in prima elementare le hanno regalato Labirinth è appassionata di fantasy (Tolkien è il suo re, Ann Rice e Zimmer Bradley le sue regine) e di manga (Video Girl AI in primis per arrivare a Paradise Kiss e Nana), anche se ultimamente è più orientata a letture propedeutiche pediatriche! Ama studiare (tra laurea, dottorato e master ha cominciato a lavorare a 28 anni!!) ed imparare, ma non fatela arrabbiare altrimenti non ce ne è per nessuno!

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