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Blindspot | Recensione 2×17 – Solos

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Blindspot | Recensione 2×17 – Solos

Anche questa settimana eccomi qui a commentare con voi #Blindspot e ve lo dico: nonostante la sua inutilità rispetto alla trama orizzontale, questa puntata mi è incredibilmente piaciuta.

Cominciamo subito dalle cose belle: Oliver (alla fine ho pure ricordato/scoperto – difficile dirlo – il suo nome) si è levato dalle pelotas!!! Ora, autori, deve essere proprio interessante scrivere storie a caso all’interno della trama principale, storie che poi, accidentalmente, inciampano nei nostri protagonisti e che non servono ad altro che allungare la minestra servita…

Ebbene sì, ecco svelato il segreto del ragazzo di Jane, ragazzo che ovviamente non poteva essere perfetto, un bel principe azzurro, no, doveva essere figlio redento di un truffatore seriale…tutto il casino per il fatto che avesse cambiato nome, creato solo per far uscire allo scoperto le vittime del padre (tra l’altro, scusate ma empatia sottozero per tutta la faccenda, io che piango anche quando vedo una formica che trova una briciola, in questo caso ho trovato tutto una cagata pazzesca) e inscenare il rapimento del secolo. Ti piacerebbe!!! #datemiunastoriacredibileGRAZIE

Continuando sulla strada dell’inutilità ecco che vediamo il fondo della storia di Reade: effettivamente preoccupata per l’Amico, Tasha ha parlato con Weller, sperando che proprio lui potesse aiutarlo. Peccato che Reade si confermi il deficiente di cui ci ha dato prova nelle ultime settimane. Speriamo che peggio di così non si vada perché il mio prossimo desiderio sarà quello di vederlo uscire dalla porta…della serie. Le sue parole a Weller sono state totalmente prive di logica e ingiuste: per Kurt loro sono una Famiglia, non si tratta solo di un team di lavoro, e la rabbia di Reade, il suo essere represso non è sicuramente colpa di Kurt, o di Tasha. Dovrebbe imparare a guardare in faccia la realtà e assumersi le proprie responsabilità, dovrebbe smettere di prendersela con quelle persone che tengono a lui e concentrarsi su se stesso; due puntate fa ha trattato male Patterson quando lei si è offerta di aiutarlo, la scorsa settimana ha preso a pesci in faccia Tasha (e ha insinuato che Patterson avesse agito contro di lui – soffri di vittimismo per caso?!?) e adesso Kurt.

Sai che c’è? Ma vattene un pò a cippirimerlo…e allora la fine che ha fatto in questo episodio un po’ se l’è meritata, riconosciuto da coloro i quali hanno perso qualcuno/qualcosa per colpa sua, le ha prese di santa ragione, abbandonato poi in un vicolo. Non sono felice del percorso che ha preso il suo personaggio (e francamente sto ancora cercando di capire il senso di inserire una storyline così complessa per un personaggio che dovrebbe essere di contorno e senza avere alcun link con la storia principale…) e spero che, a questo punto, ci sia per lui una (seppur lenta) risalita verso la strada giusta perché francamente mi sono ampiamente stufata di tutto ciò che lo riguarda.

Insomma, direte voi, allora perché questa puntata ti è piaciuta? Semplicemente perché ci sono state delle cose interessanti, soprattutto come dialoghi.

In primis le parole di Tasha a Jane, la quale poveraccia si ritrova perfino “mollata” da Oliver, perché LUI (avete capito bene, lui!) ha bisogno di tranquillità. Scusate ma questa cosa fa parecchio ridere, e per “cosa” intendo la relazione Jane-Oliver, quando si erano conosciuti, alla mostra in una delle prime puntate della stagione, avevano del potenziale, ma la storia non è cresciuta, non si è evoluta. Loro si sono frequentati ma non si sono conosciuti, ed è questo il problema, puoi uscire con chi vuoi ma se non sei te stesso, se non ti apri allora è tutto tempo buttato, è solo un diversivo, è solo un modo per andare avanti.

E non c’entra il passato, come giustamente dice Tasha, perché ognuno di noi ha un passato che l’ha delineato, che l’ha formato, e in questo passato ci sono cose positive e negative, c’è spazzatura, la differenza la fanno sostanzialmente due cose:

  1. il mettere sul tavolo questa “spazzatura”, la condivisione, perché è con la condivisione di sè che si crea un legame, che si crea un rapporto, si scava in profondità e si entra in intimità con l’altro, e in questo modo ci si tocca, ci si prende davvero per quello che si è, ci si sceglie;
  2. l’accettare il passato dell’altro come parte integrante della sua persona, fare spazio ad ogni sfaccettature del suo carattere.

Un pò come quando si dice che quando ami qualcuno perfino i suoi difetti ti sembrano una sua caratteristica peculiare e in qualche modo apprezzi anche quelli, in qualche modo li ami perché fanno parte di lui/lei. Sembra impossibile ma di fatto è così, ti fanno sorridere o semplicemente non li vedi…e allora non può essere un caso che, proprio sulle ultime parole di Tasha, quella sua frase “You make room” ecco che vediamo comparire Kurt, e vediamo quello sguardo tra lui e Jane…non può davvero essere un caso!

Come non possono essere un caso le parole di Kurt a Roman, perché ragazzi, fanno davvero filotto con il discorso di Tasha! Kurt ha accettato Jane in tutto quello che lei è (finora almeno), ha visto la persona che è, e qualsiasi cosa abbia fatto prima non è più quella persona, perché il passato è ciò che ci rende quello che siamo e di fatto da quel giorno in Times Square Jane è rinata a persona nuova. Quindi davvero il discorso di Kurt a Roman è corretto, a prescindere da quello che hai fatto quello che conta è come userai il tuo tempo d’ora in poi. Eppure io mi chiedo: si può davvero far finta che uno non abbia mai ucciso nessuno? Mi spiego meglio: uccidi una persona per un raptus omicida e vai in carcere. Passi lì anni della tua vita ma dimostri di essere “cambiato”, di aver mantenuto un’ottima condotta, è giusto farti uscire? E’ giusto darti una seconda possibilità? Non SI PUO’ CAMBIARE QUELLO CHE E’ STATO FATTO, E CHI E’ STATO CAPACE DI UCCIDERE NON MERITA SECONDE POSSIBILITA’, questo è quello che penso io. O meglio, te la potresti anche meritare, ma non in un contesto sociale. Ora, io adoro Roman, è il miglior personaggio introdotto in questa seconda stagione, pertanto non lo vorrei in nessun altro posto se non in questa squadra dell’FBI, ma è una serie TV, ovviamente nella vita reale lo potrei vedere solo in una cella. Che differenza c’è tra lui e Jane? Semplicemente che di Jane non sappiamo (ancora) quante persone abbia ucciso nel suo passato o che azioni truci abbia commesso…eppure mi chiedo davvero il perché di tutta la passione che Remi ha messo in questo progetto “Sandstorm”, e vorrei scoprirne di più.

La gioia sul viso di Jane è tangibile alla notizia del rilascio di Roman…e anche la felicità di Roman: finalmente eccola lì, una reale possibilità di vita. Roman e Remi sono davvero coccolosissimi (credo che presenterò all’Accademia della Crusca la parola “Coccoloso”, sicuramente la accetterebbero…), sono così preoccupata per quanto accadrà quando Roman scoprirà che è stata Jane a cancellargli la memoria, ma non perché è stata lei a farlo, ma perché è stata lei a mentirgli, a dirgli che è tutta colpa di Shepherd…quella menzogna sarà il muro che si creerà tra di loro, tra questo loro legame di fiducia e appartenenza. Spero davvero che Jane decida di dirgli la verità prima che sia lui a scoprirla, lo spero davvero.

Un’altra frase che mi ha portata a diverse riflessioni l’ha pronunciata ancora una volta Kurt parlando sempre con Roman: “Forse il vecchio Roman non era un mostro. Forse era solo controllato da un mostro“. Ora, sappiamo tutti che Shepherd è un mostro, che è crudele, fredda e che ammazzerebbe perfino i suoi figli per raggiungere i suoi scopi; quindi sicuramente non avrebbe permesso a Roman di essere debole e non eseguire i suoi ordini, ma di fatto Roman è un debole. Non è sicuro di sè, si sente inferiore e per questo ha sempre riposto tutta la sua fiducia in sua sorella e in sua madre, ma qui si ritorna proprio alle origini: è il serpente a sbagliare tentando Eva o è Eva a sbagliare perché mangia la mela? Io personalmente credo che la colpa sia di entrambi, perché Eva aveva una scelta da compiere ed è lei ad aver scelto di mangiare il frutto proibito, mentre il serpente avrebbe sicuramente attenersi anch’esso alle leggi (e ok che il serpente è il demonio però è il concetto che conta…). Shepherd sicuramente è una figura negativa, che disprezza le regole sociali, e ha portato Roman dalla sua parte, ma Roman avrebbe potuto scegliere altrimenti. E di fatto c’è che Shepherd ha creato il mostro Roman, non è che se fai solo quello che ti dicono sei meno mostro di loro…la legge non ammette ignoranza, o debolezza. In un contesto diverso le cose avrebbero potuto andare in un altro modo? Sicuramente sì, ed è per questo che adoro il fatto che Roman possa ricominciare, e spero che non recuperi mai appieno i suoi ricordi!

Infine, lasciatemelo dire: povera Patterson! Adesso soffre anche di manie di persecuzione…dopo la cimice ha distrutto anche la sua casa temendo di essere osservata/controllata…ce la farà a risalire dal baratro in cui è sprofondata? Spero che lei e Jane abbiano più tempo da trascorrere insieme perché davvero quest’ultima potrebbe aiutarla.

QUESTO E QUELLO…

  1. Niki ha un figlio e dice a Reade che “alcol e droghe” per lei sono un’eccezione….ahahahaahhahaha, seriamente?!? ahahahahahah. Dopo questa spero di non rivederla più, e che scompaia esattamente allo stesso modo in cui ce l’hanno introdotta, dal nulla.
  2. Jane e Oliver passano attraverso una canna fumaria e casualmente arrivano proprio nella stanza con il telefono…peccato non poterlo utilizzare…

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, intitolato “Senile Lines”:

 

 

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Nata negli anni 80, grazie al suo papà clone di Magnum P.I., cresce a pane e “Genitori in blue jeans” (dove si innamora di Leonardo di Caprio che troverà poi in quei film tanto amati come "What's Eating Gilbert Grape" o “Total eclipse”), l’uomo da 6 milioni di dollari, l’A-Team, Supercar e SuperVicky. L’adolescenza l’ha trascorsa tra Beverly Hills 90210, Santa Monica e Melrose Place..il suo cuore era sul pianeta di Mork e alle Hawaii..anche se fisicamente (ahimè) era sempre e solo nella provincia bergamasca. Lettrice compulsiva fin dal giorno in cui in prima elementare le hanno regalato Labirinth è appassionata di fantasy (Tolkien è il suo re, Ann Rice e Zimmer Bradley le sue regine) e di manga (Video Girl AI in primis per arrivare a Paradise Kiss e Nana), anche se ultimamente è più orientata a letture propedeutiche pediatriche! Ama studiare (tra laurea, dottorato e master ha cominciato a lavorare a 28 anni!!) ed imparare, ma non fatela arrabbiare altrimenti non ce ne è per nessuno!

2 COMMENTS

  1. Puntata assolutamente filler che a mio parere è servita solo a far sparire di scena Oliver e a far notare al pubblico per l’ennesima volta quanto Kurt ami e supporti Jane. Piano piano sta pure diventando pappa e ciccia con suo cognato Roman, non so davvero cosa aspettino a farli stare insieme.
    Reade ha ormai toccato il fondo lasciando l’FBI e sputando in faccia alla sua “famiglia” aka i suoi colleghi.
    Dopo il pestaggio nel vicolo o si rimette in carreggiata o lo fanno uscire dalla serie: si sacrificherà per il gruppo come capo espiatorio durante l’indagine interna ? chissà come se la giocheranno.
    Per Patterson mi dispiace ma spero che non tirino questa sua situazione psicologica avanti troppo per le lunghe, da provare compassione per lei a trovarla fastidiosa il passo è breve.

    • Carissima!! Io non capisco perché non ti hanno ascoltata e non ci hanno liberati di Reade… ha abbondantemente rotto le balle!
      Kurt e Jane non vedo l’ora che accada… peggio della minestra riscaldata c’è solo la minestra allungata!e se il coinvolgimento con Kurt fosse anche questo parte del piano? Voglio dire: lui che farebbe di tutto per la sua vita e quindi anche qualcosa per Sandstorm…alla fine shepherd ha calcolato tutto..
      In più il protocollo Truman, ce l’hanno nominato e poi basta?!?alla fine però adesso sappiamo che il piano di shepherd riguarda il radioattivo.. incidente nucleare?!?
      Mah…
      Alle prossima!

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