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Black Mirror | Scopriamo i primi dettagli della Stagione 4

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Black Mirror | Scopriamo i primi dettagli della Stagione 4

In questo articolo Charlie Brooker, creatore di Black Mirror, ci parla un po’ dell’imminente quarta stagione della premiata serie firmata Netflix. Non preoccupatevi, Brooker è molto attento a non svelare niente che possa anche solo sembrare uno spoiler della sua contorta serie antologica, ma lui ci offre delle anticipazioni molto tentatrici sulla nuova stagione.

Ma prima di iniziare, dovreste dare un’occhiata – se ancora non lo avete fatto – al teaser della Stagione 4 di Black Mirror, di cui parleremo nell’articolo.

ENTERTAINMENT WEEKLY: La scorsa stagione avevi descritto gli episodi come una collezione di anomalie. Dal primo teaser della stagione, “U.S.S. Callister” a parte, sembrano episodi tradizionali di Black Mirror, no?

CHARLIE BROOKER: Tutti gli episodi sono intrinsecamente Black Mirror e al tempo stesso non lo sono. È deliberatamente un racconto contrapposto e brutale. Se immagini ogni stagione come se fosse un album, questo sarebbe un singolo punk di 2 minuti. Ogni episodio è molto diverso da qualsiasi altro episodio mai fatto ed è difficile spiegarlo senza rivelare qualcosa di troppo.

Il teaser di “Metalhead” ci mostra uno di quei terrificanti robot, in stile Boston Robotics, e una donna che corre via. Questo ci fa sospettare che il robot sia fuori controllo.

Il tuo istinto non è esattamente incorretto qua. Stranamente, sono stato ispirato per questo episodio quando ho cercato di mettermi alla prova su come potessi accoppiare due cose completamente diverse. Quale storia in bianco e nero possiamo raccontare?

Nel teaser di “Arkangel”, abbiamo un dispositivo ed una bambina…

Per quanto riguarda il tono, questo è come se fosse all’interno del mondo di un dramma indie – e questo potrebbe essere tipico di Black Mirror. Parla di una madre e di una figlia e di un’opportunità tecnologica [e poi Brooker scoppia in una risata malefica].

Come avete convinto Jodie Foster a dirigere un episodio? È un risultato eccezionale.

Neflix ha già lavorato con lei in passato e loro ci hanno suggerito di sentirla. Noi eravamo stupefatti, ‘Davvero? Credete che lei accetterebbe?’ Abbiamo avuto una conversazione su Skype in cui ho cercato di rimanere il più rilassato e professionale possibile. Lei ha reagito bene alla sceneggiatura, aveva molte idee e consigli sui personaggi, quindi ci sono stati molti aggiustamenti. Lei non è un sicario, è incredibilmente intelligente e ha davvero delle idee e dei pensieri interessanti sul materiale che le proponi. E questo è esattamente quello che cerchi in un regista, perché ogni storia è un episodio autonomo, quindi vuoi che ogni episodio sia idiosincratico con il suo regista. E lei è stata perfetta.

U.S.S. Callister” è il WTF trai i teaser…

Sicuramente spicca. L’ultima volta che abbiamo rilasciato alcune nuove immagini che hanno entusiasmato i fans è stato per “San Junipero”, e questo è esattamente quello che è successo con “Callister” a questo giro. In un certo senso, la storia è esattamente quella che sembra…ma questo è Black Mirror. Quindi c’è molto di più oltre a quello che avete visto.

Ci sono state altre ispirazioni oltre a quelle ovvie – Star Trek?

Si, certo, ma se dicessi quali sono, rivelerei troppo. Dirò che ci sono state delle discussioni su come Black Mirror affronterà Trump, la Brexit e come è diventato il mondo ora. Abbiamo cercato di non pensarci. Ma se guardate “Callister”, ci sono delle cose che si infiltrano dal mondo esterno.

Quello che ho provato vedendo “Crocodile” è stato isolamento e paranoia. È quello che volevate?

In parte. Nessuno ha ancora indovinato di cosa si tratti, forse perché ha il titolo più confuso di tutti. Quel titolo non dice niente, come Reservoir Dogs non dice niente di Reservoir Dogs. È un titolo che mi girava in testa per diverse ragioni che non sono legate a quello che succede nell’episodio. Quindi sono felice di poterlo mantenere così per ora. È una storia tesa, una specie di thriller…

Per “Hang the DJ” avete il grande Tim Van Patten (Game of Thrones) al timone e la mia sensazione è che riguardi una qualche sorta di app per appuntamenti.

Non sei andato così lontano dalla realtà. Eccoti un indizio: probabilmente è più sociale. Abbiamo toccato molti toni diversi in questa stagione. Ci sono un paio di episodi più comici. Ce ne sono alcuni che non sono così nichilisticamente orribili dall’inizio alla fine, mentre altri lo sono. Questo è uno dei più piacevoli [e ride un’altra volta].

Black Museum”. Ha qualcosa a che fare con il razzismo?

No, un black museum nel Regno Unito è un museo sul crimine. È una frase che non avevo realizzato fosse universale. È un “Treehouse of Horror”. Prima abbiamo fatto “White Christmas”. Lo show stesso è un’antologia e questa è un’antologia dentro un’antologia. Ho sempre voluto fare un altro di quegli episodi e questo è esattamente uno di quelli. Ci saranno diverse storie. Avremmo potuto chiamarli “Racconti del Black Museum”. Succederanno molte cose là. Ci saranno dei piccoli accenni e collegamenti con alcune storie che abbiamo raccontato in passato.

E questo è qualcosa che normalmente non fate, giusto?

Esatto. La mia posizione in merito è cambiata. Prima dicevo che tutte le storie erano individuali. Emotivamente, lo sono. A volte suggerisco dei legami tra le storie su Facebook o Twitter. Sicuramente, quando ho avuto “Hated in the Nation”, avrei potuto fare dei riferimenti al caso centrale di “White Bear”, perché no?  Con “Black Museum”, ho capito che possiamo costruire nuove storie sui precedenti episodi. La regola base con Black Mirror è che non devi vedere altri episodi di Black Mirror, quindi non è importante se “Black Museum” è il primo episodio che vedete. Ma se avete visto il resto, troverete dei collegamenti, degli accenni – trame e dispositivi e riferimenti a cosa che abbiamo realizzato in passato.

Sarebbe troppo orribile se tutte queste cose del tuo show stessero succedendo nello stesso mondo?

Beh, è strano. È interessante perché ora mi sono convinto che questo è un universo condiviso, mentre prima non credevo fosse così. Credo di aver ragione quando dico che in “Black Museum” ci sono riferimento ad ogni episodio che abbiamo fatto finora, ma non sono sicuro che finirà tutto sullo schermo.

Stai già pensando all’ordine con cui usciranno gli episodi?

Si. Sappiamo con quale vogliamo iniziare e con quale vogliamo chiudere la stagione, ma stiamo ancora lavorando sull’ordine degli episodi centrali. Abbiamo una bella varietà di toni in questa stagione. Abbiamo la storia più commerciale e tradizione, ma abbiamo anche quella più coraggiosa e dura. Non so se useremo questo ordine, però. L’ultima volta, credevamo che aprire con “Nosedive” sarebbe stata una bella scommessa, perché non solo è un bell’episodio ma è anche accessibile e ti proietta facilmente nell’antologia. Questa volta crediamo che gli spettatori abbiano più conoscenza del concetto base dello show, quindi apriremo con qualcosa di epico. Credo che le persone del 2017 abbiano bisogno di tirarsi su di morale. Black Mirror potrebbe non essere la scelta più ovvia per questo – e non fraintendetemi, questa non è una serie che guardi facilmente come The Waltons – ma stiamo pensando all’equilibrio dell’ordine scelto. Abbiamo anche lunghezze diverse – “Callister” dura 74 minuti, mentre altri durano meno di 40 minuti.

Ho sempre difficoltà a consigliare a qualcuno che non ha mai visto Black Mirror con quale episodio iniziare. Secondo te qual è la scelta giusta?

Di solito consigliavo di partire dall’inizio. Ma so anche che “The National Anthem” è davvero controverso.

Ed è per questo che non dico mai a nessuno di partire dall’inizio.

National Anthem” è percepito leggermente diversamente nel Regno Unito, dove sono conosciuto per il mio passato di autore comico. Partire da quello so che può essere dura. Ma non c’è un episodio giusto da cui partire. Suggerirei di saltare nella lista degli episodi, dare un’occhiata ai titoli, e sceglierne uno che ti prenda in base al titolo, all’immagine e alla descrizione. Oppure scegliete qualsiasi episodio vi consiglino i vostri amici. È come un piccolo festival cinematografico, non devi guardare per forza tutti i film. Questo è un modo – molto lungo – per dire che non saprei da dove partire. “Nosedive” potrebbe essere un buon punto di partenza però.

Se non ti avessero già confermato per un’altra stagione oltre a questa, presumo che dopo la vittoria di quell’Emmy non avrai problemi.

Non posso dire niente a riguardo! Ovviamente, aver vinto un Emmy è una cosa molto positiva. Ci saranno notizie molto presto…

A proposito: qual è stata la tua reazione quando il tuo show è stato chiamato due volte agli Emmy per “San Junipero”?

Terrore. Perché prima che volassimo là, abbiamo visto diversi siti con i probabili vincitori e abbiamo pensato che forse avevamo davvero una possibilità nella categoria dei film televisivi. Non credi mai che queste cose siano reali – sarebbe psicotico – ma abbiamo pensato che potevamo pensare a cosa avremmo detto in caso di vittoria. Ma per quello che concerneva la categoria della sceneggiatura, non ci avevo mai creduto. Non appena annunciano che hai vinto, c’è questo bel senso di sorpresa e gioia che viene immediatamente seguito da un’ondata di paura, perché non avevi pensato a cosa dire. Ma è stata una sorpresa estremamente piacevole. Vincere in entrambe le categorie è stato stupefacente.

L’episodio più acclamato di Black Mirror è quello più edificante e ottimista, e quindi il più incongruente nella serie. Quindi questo cosa vi fa pensare, visto che le tendenze dello show? Vi fa venire voglia di esplorare un po’ di più il lato più leggero e ottimista?

Mi piace pensare che il motivo per cui sia stato acclamato non sia tanto per l’ottimismo, ma più che altro per i personaggi. Sono stato abbastanza fortunato poiché lo scenario che avevo immaginato era molto evocativo. E originalmente si trattava di una coppia eterosessuale, quindi vuol dire che avrebbe avuto una diversa risonanza, e questo mi ha portato a pensare ai personaggi in una maniera più tridimensionale. Sicuramente, ero molto più cosciente del fatto che non volevo e non dovevo sbagliare. Ovviamente, le vittorie sono spaventose, ora abbiamo un ostacolo incredibilmente alto da superare, puoi solo fallire da così in alto – questo è il mio punto di vista in generale, molto ottimista.

La Stagione 4 di Black Mirror debutterà alla fine di quest’anno.

 

Fonte

 

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Fraise, o meglio Federica, ragazza milanese di 25 anni, ha sempre amato sin da piccola tutto ciò che riguarda libri, telefilm, film, musica e viaggi. Grazie ai suoi genitori che l'hanno fatta viaggiare dall'età di 6 anni, ha sviluppato un amore incondizionato per Inghilterra e Scozia, tanto che da 7 mesi si è trasferita ad Edimburgo (che ama alla follia), insieme a quel santo del suo ragazzo. Si santo, perchè non fa altro che cercare di coinvolgerlo in tutto quello che fa e vorrebbe fare (per non parlare delle serie tv che vuole che lui veda insieme a lei!)! Il suo amore per i telefilm è nato vedendo ER e Beverly Hills, per passare poi a Friends, Dawson's Creek, Buffy, Angel e chi più ne ha, più ne metta!! Attualmente è fissata (si FISSATA) con Game of Throns,The Walking Dead, Vikings, Supernatural, Sherlock, Arrow, Revenge e tante altre! Non riesce a smettere di guardare telefilm, sono una vera ossessione! E non riesce neanche a smettere di cercare qualsiasi news telefilmica qua e là per cercare di sognare cosa potrebbe succedere! E ad ogni nuova stagione telefilmica, riesce anche a fare una lunga lista di nuovi pilot da non perdere! Passerebbe giornate intere a leggere ed ascoltare musica. Altra sua grandissima passione sono i Beatles (soprattutto Sir Paul McCartney) e i Mumford and Sons. Amante degli animali, è una convintissima vegetariana da ben 6 anni e no, se ve lo state chiedendo, non tornerebbe mai indietro e non le manca nulla! Ha viaggiato tantissimo, e continuerà a farlo, ma sente che nonostante la nostalgia della sua famiglia e dei suoi amici, abbia finalmente trovato la sua casa qui, a Edimburgo.

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