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Arrow | Guggenheim e Jessica De Gouw sul futuro di The Huntress e sugli ultimi episodi della stagione

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Arrow | Guggenheim e Jessica De Gouw sul futuro di The Huntress e sugli ultimi episodi della stagione

Birds of PreyIl ritorno di The Huntress (la Cacciatrice) non ha deluso.

Anzi, ha avuto alcuni risvolti che non ci aspettavamo. Il più grande? La signorina mascherata desiderosa di vendetta ha concluso l’ora piena di azione dietro le sbarre e apparentemente senza uno scopo nella vita, quando il padre è stato ucciso durante l’episodio da un colpo di pistola (e per la sua umiliazione, il colpo non è partito da lei)! Leggete qui di seguito per avere qualche scoop dalla DeGouw e il produttore esecutivo Marc Guggenheim su cosa accadrà a The Huntress e Thea (Willa Holland), che ha concluso l’episodio nelle grinfie di Slade (Manu Bennett).

Sul perché hanno ucciso il padre di Helena:
Guggenheim: Abbiamo iniziato questa cosa dicendo “Dobbiamo chiudere la storia di Helena e il padre”. L’unica cosa su cui eravamo d’accordo fin dall’inizio nella stanza degli sceneggiatori era che Frank non doveva sopravvivere all’episodio. Dovevamo concludere la storia e chiudere quel capitolo della vita di Helena così da poterne iniziare uno nuovo per lei. … Abbiamo sicuramente un’idea per un episodio con The Huntress nella terza stagione.
De Gouw: Penso che il modo in cui si conclude l’episodio la pone in una posizione totalmente diversa… e credo che abbia aperto una nuova gamma di possibilità per lei perché si era stabilita quel percorso e ora che è stato realizzato e non è ciò che lei voleva, la libera a favore di una vita del tutto differente.

Sulla possibilità per The Huntress di redimersi:
De Gouw: Penso che quasi tutti possano redimersi. E credo che la posizione in cui si trova alla fine di quest’episodio può sicuramente darle la possibilità di farlo… Credo che sarà molto interessante vederla lottare per il bene o per ragioni molto diverse.
Ma sicuramente penso che possa riscattarsi.

Sul prossimo episodio:
Guggenheim: Penso che Thea sia in pericolo sia dal punto di vista fisico che emotivo. La spada che è ferma sopra di lei nell’episodio 18 è una spada a doppio taglio; è fisica ed emotiva. E posso garantire che entro fine episodio una delle due lame la taglierà.

Sulla rottura di Thea e Roy (Colton Haynes):
Guggenheim: Se avessimo dovuto mettere Thea in pericolo, volevamo che Roy si sentisse quasi complice della cosa. E l’episodio 18 è un episodio molto importante. Abbiamo scritto una sorta di finale di metà-metà stagione. In realtà, quando abbiamo abbiamo portato l’episodio 18 allo studio, hanno detto, “Sapete che avete ancora cinque episodi, vero?”. Questo episodio potrebbe davvero essere un finale di stagione per ciò che accade e il numero di cliffhanger che lasciamo. E una di quelle cose è Roy che fa i conti con il suo senso di responsabilità. Nel senso, “Se non avessi rotto con Thea nell’episodio precedente, a quest’ora non sarebbe nelle grinfie di Slade”. Quindi Roy come affronta la cosa?

Sulle batture ricorrenti su “Speedy”:
Guggenheim: Stiamo lentamente portando Roy verso Arsenal, e una delle gag correnti è lui che viene continuamente chiamato ‘Speedy’. ‘Non mi piace quel soprannome; inventatevene un altro’. E quando arriverà il momento giusto, alla fine il soprannome che rimarrà sarà Arsenal. Ma ripeto, deve arrivare il momento giusto.

Sulle apparizione dei membri del cast di The Flash, Danielle Panabaker Carlow Valdes nell’episodio 19:
Guggenheim: E’ qualcosa che è successo perché, ovviamente, Barry (Grant Gustin) è in coma alla fine dell’episodio 9 e ciò ha reso praticamente impossibile per lui apparire nell’episodio 19, 20, o qualsiasi altro episodio di Arrow perché deve rimanere in coma fino a Ottobre. [ride] … Ma uno dei nostri sceneggiatori ha avuto la grande idea di portare un paio di personaggi dei Laboratori Star e anche se le circostanze sono cambiate, l’idea di inserire quei personaggi ci attirava davvero, davvero tanto perché ci permetteva di onorare la nostra intenzione originale all’inizio dell’anno di fare qualcosa riguardante Flash intorno agli episodi 19 o 20 senza, ovviamente, dover pagare Gran Gustin un sacco di soldi per farlo rimanere fermo da qualche parte con gli occhi chiusi e privo di conoscenza per tutto l’episodio. Questo episodio è davvero figo e ci permette di dare ancora più vita all’universo di Flash in Arrow. Vediamo la loro dinamica. In realtà hanno girato le loro scene per l’episodio di Arrow in contemporanea con le riprese del pilot di The Flash. E’ come avere un’anteprima di Boba Fett nello speciale festività [di Star Wars]. Speriamo che il pilot di The Flash sia un po’ meglio dello speciale.

Sulle imminenti rese dei conti di Slade – sì, più di una! – con Oliver (Stephen Amell):
Guggenheim: Credo che sicuramente vedrete una serie di confronti finali – e non sono ripetitivi. L’episodio del loro confronto – il 18 – è uno molto inaspettato. Il modo in cui accade è davvero inaspettato, ma questa intera stagione è stata molto su Oliver versus Slade con molti elementi ad orbitargli intorno, quindi non credo che sarà una sorpresa se dico che la conclusione della loro storia non accadrà fino all’episodio finale della stagione.

Su Sara (Caity Lotz) e Oliver:
Guggenheim: Penso che nessuno rimanga a lungo in una bella situazione in Arrow. Quindi dirò che dove si trovano ora non è la stessa situazione in cui si troveranno per la fine della stagione – né personalmente né professionalmente.

Sulla possibilità che qualcun altro possa conoscere il segreto di Oliver prima della fine della stagione:
Guggenheim: Direi che il numero delle persone a conoscenza del segreto aumenterà prima del finale. Parliamo molto nella stanza degli sceneggiatori di questo, se ci siano troppi personaggi che sanno e se questo sminuisce l’identità segreta. E alla fine siamo giunti alla conclusione che quando la gente sa, quando i membri del nostro cast di personaggi sanno, ciò li inserisce nel nostro mondo e li inserisce di più nello show. Quindi tendiamo a creare la storia dal fatto che i personaggi sappiano, piuttosto che il contrario. E si potrebbe dire che sono troppe le persone che sanno, ma la verità è che usiamo la trilogia del Cavaliere Oscuro come nostra Stella Polare, come punto di riferimento e molte persone sapevano, soprattutto nel terzo film. Molte persone sapevano che Bruce Wayne fosse Batman e ciò non ha sminuito il mio piacere nel vedere lo svolgimento di quelle storie. Perciò, sai, ovviamente, diverse filosofie, diversi punti di vista. So che ho scritto quella battuta nell’episodio 12 che era un’allusione ai fan che si stavano lamentando sin dall’episodio 16 dello scorso anno quando l’abbiamo detto a Tommy (Colin Donnell), a quei fan che pensavano che fossero troppi. Ma noi sceneggiatori andiamo sempre verso tutto ciò che ci procura ulteriore storia, una più interessante. E almeno per ora, è più interessante che alcune persone sappiano rispetto al fatto che altre non sappiano.

 

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Chiara, classe 1990. Incapace di vivere senza telefilm, musica, libri e film, ha iniziato a sviluppare una passione per il teatro. Predilige la lingua originale, ma sogna da sempre di entrare nel mondo del doppiaggio - magari per riportare gli adattamenti sulla retta via. All'inizio di ogni stagione telefilmica si impone di non iniziare nuove serie e sistematicamente si ritrova ad allungare la già infinita lista. Non ha un genere preferito, l'importante è che coinvolga ed intrattenga. Si affeziona troppo ai personaggi di fantasia e parla di loro come se fossero persone reali. Adora tutto ciò che è british - potrebbe passare ore ed ore ad ascoltare uomini britannici dalla voce suadente mentre leggono l'elenco telefonico - si diverte a imparare i vari accenti e cerca con scarso successo di imitarli; nel suo cuore c'è un posto riservato anche per USA e Canada. Quando Photoshop chiama, non può far altro che rispondere e darsi ai lavori di grafica e, nei momenti di ispirazione, crea anche video. Ogni tanto scrive fanfiction, ma più che altro le piace leggerle. E sì, le ship e le OTP fanno parte della sua vita, ma le usa con moderazione. Le piace viaggiare e visitare posti nuovi, ma nella vita di tutti i giorni è una pantofolaia. Nonostante il suo costante desiderio di fuggire da una realtà a cui non sente di appartenere, ama profondamente la sua famiglia. Ringrazia sempre il giorno in cui fece amicizia con un gruppo di pazze sparse per l'Italia, che sono diventate la sua famiglia virtuale. Ha incontrato David Tennant due volte in due giorni ed è ancora viva. E' rimasta in silenzio ad ammirare la sua celebrity crush tenere un'intervista a pochi metri da lei. Quando si sente giù di morale, ascoltare i rumori del suo modellino di Tardis la fa sentire meglio. P.S.: E' più pazza di quello che sembra. Uomo avvisato...

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