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Home American Horror Story

American Horror Story | Recensione 4×07 – Test Of Strenght

barricadeuse by barricadeuse
22 Novembre 2014
in American Horror Story, Recensioni
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Ladies and gents, American Horror Story é approdato ai Nirvana. Wow, io sono senza parole. Spero di trovarne abbastanza per recensire in maniera accettabile questa 4×07, «Test Of Strenght». Let’s enter the Freak Show!

L’episodio comincia da dove la 4×06 ci aveva lasciati, con Jimmy sulla porta di casa dei Mott (aka la casa degli allegri omicidi) con tutte le intenzioni di portare via le gemelle. C’é solo un piccolo problema: Dot non vede l’ora di andarsene con Jimmy, anche perché ha capito benissimo che tipo di persona é Dandy (cue: un pazzo psicopatico). Bette, invece, vuole restare con l’amore del suo cuore, il sopraccitato clown isterico. Per fortuna, alla fine il nostro lobster boy trionfa e le Tattler ritornano all’accampamento.

 
 
 
 

E damn, se Jimmy é arrabbiato con Elsa, per aver lasciato le gemelle in balia di Dandy. É talmente arrabbiato che si esibisce nel suo primo numero musicale della stagione, «Come As You Are» dei Nirvana, uno dei grandi inni del grunge anni Novanta. Cantanti ovviamente da un ragazzo nell’America degli anni Cinquanta. Ma ehi, Jimmy é talmente indiavolato con Elsa che inventa direttamente il genere mezzo secolo prima, quindi non facciamoci troppi domande.

 
 

Jimmy vorrebbe rivelare pubblicamente a tutti che é stata davvero Elsa a vendere le gemelle, ma, sorprendentemente, Dot la copre. Ora, non che Dot sia una buon’anima che protegge Elsa per la bontà del suo cuore: vuole qualcosa in cambio. Tra le due (tre) parte il patteggiamento peggio che nei gran bazaar. Dot istruisce Bette, di dire che vuole diventare una comica, del caviale per colazione, e il venti per cento dell’incasso del botteghino. Dot rincara la dose: vuole metà dell’incasso.

Intanto, per il nostro Uomo Forzuto Dell le cose non sono troppo buone, e io sono qui che festeggio perché sapete tutti i miei sentimenti (d’odio) verso di lui. Non vede il suo amato Andy da giorni, e ovviamente non sa che il poverino é sciolto nell’acido della vasca da bagno di Dandy. Su Dell però ha messo l’occhio Stanley, che lo vorrebbe come socio nella sua missione «trasforma i freak in pezzi da museo e fai su davvero molti soldi». E chi non si ricorda dei giornali che erano caduti fuori dalla valigia di Stanley, o del fatto che si sia dato alla pazza gioia con una versione un po’ meno Hemsworth di Thor? Inutile dire che le battute a doppio senso si sprecano, come quando sono davanti all’hammer high, e Stanley chiede, «You can’t actually get it up?», o ancora, quando Stanley spiega quale sia il suo bersaglio preferito durante una sparatoria, «I like to aim for the jewels. Kind of my signature shot. The screams of a man who’s been nutshot are so specific», il che mi sembra un argomento di conversazione davvero delizioso. Chi non ama parlare del suo bersaglio preferito? Ma a parte queste considerazioni, non so cosa aspettarmi dalla loro interazione: Stanley é gay, é vero, ma é troppo poco Matt Bomer per interessare a uno come Dell. O forse no? Intanto, Stanley convince Dell a far fuori uno dei suoi. Il primo bersaglio é Amazon Eve, che Dell tenta di sorprendere nel sonno. Con pessimi risultati, visto che lei non ci mette né uno né due a riempire Dell di colpi. Quest’Uomo Forzuto a quanto pare non é troppo forzuto.


E personalmente, non mi é piaciuto il momento con Jimmy. Non accetto che una persona orribile come Dell possa avere un punto tenero per il figlio che ha quasi ammazzato, che non si faccia problemi a bere e ridere con il ragazzo che ha preso a pugni. Non possono presentarmi Dell come il tipo di personaggio che é «cattivo solo perché tormentato», di solito é un trope che mi piace, ma non in questo caso. Dell mi sa del violento che cerca di nascondersi dietro a delle scuse. Dell’uomo che semplicemente non sa avere una relazione funzionale, e non sempre c’é bisogno di un motivo fondante, almeno credo. Spero che prima o poi (molto più prima che poi, ad essere onesta), gli altri freaks lo facciano fuori per il tentato omicidio di Amazon Eve, come lo ha avvisato Jimmy. I root for you, freaks.

 
 
(Brava, Elsa. Brava.)

Intanto Penny sta continuando la sua discesa nel lato oscuro della Forza del sogno americano. E non se la sta neanche cavando troppo male, almeno finché non decide di tornare a casa sua a recuperare alcune cose. Ad aspettarla lì, ovviamente, c’é suo padre. «What’re you gonna do?», chiede Penny, «Kill me?». Non esattamente. Suo padre ha un’altra idea, nella quante rientra un suo vecchio amico, Morris, tatuatore, che a tradimento ricopre la faccia di Penny di tatuaggi stile Mike Tyson. Sarò sincera, in tutte le stagioni di AHS mai ho visto un personaggio comparire dal nulla come Morris il Tatuatore. E poi scusate, ma i genitori non sono quelli che di solito non vogliono che il loro pargolo si faccia tatuare? Io non ho avuto troppi problemi a convincere i miei, ma so di amici che sono dovuti andare avanti per mesi prima che cadesse la frase del «finché vivi sotto il mio tetto non ti fai mettere inchiostro nella pelle, hai capito?». A quanto pare il padre di Penny é un progressista. Immagino però che Penny non sia troppo contenta, e nemmeno Paul ha fatto i salti di gioia. E io devo ammettere che quella scena mi ha lasciata davvero disturbata.

Nel frattempo per Bette e Dot comincia una vita da vere teatranti: Bette si fa bionda e costruiscono il loro numero, La Metamorfosi, in cui Dot é il «prima» e Bette é il «dopo». Ma Elsa non si arrende, a passa a Dot una nota, in cui le chiede cosa vuole farci davvero, con tutti quei soldi dell’incasso. E Dot rivela il suo obbiettivo: racimolare abbastanza denaro per pagare il Dr. Oscar Sugar, quello che aveva operato le due gemelle siamesi. Quindi il suo intento non é cambiato: cerca sempre e comunque di liberarsi di Bette, almeno tanto quanto Elsa cerca di liberarsi delle gemelle Tattler. E Stanley, avendo contribuito lui stesso a seminare questa zizzania tra le tre donne, non si fa pregare ad alimentare il fuoco e suggerisce ad Elsa che forse sarebbe un gesto di pietà quello di mettere fine alla vita delle gemelle. Elsa non può che essere più d’accordo, ma attenzione, perché Ethel ha sentito i due complottare e sono sicura che la nostra mamma orsa entrerà presto in azione.



E infine, povera Ma Petite. Ovviamente doveva essere una dei miei preferiti a morire, e pure per colpa di Dell, che le spezza il collo senza troppi problemi. Mai una gioia. In chiusura di puntata vediamo Ma Petite prendere il posto d’onore all’American Museum Of Morbities e allora mi chiedo, sarà questa la fine di tutti i freaks? Non ci sono state grandi morti, finora, a ben pensarci. La stagione finirà in un’immensa strage à la Shakespeare, e poi Stanley imbalsamerà tutti nella formaldeide? O magari non Stanley, perché ha l’aria di uno che non sopravvive a questa stagione. Potrebbe anche essere Maggie quella a farsi su i soldi.

Bene, people, anche per questa puntata é tutto. Lasciatemi i vostri commenti e le vostre speculazioni, e intanto ricordatevi di passare dalla nostra socia, Citazioni improbabili di American Horror Story. Vi lascio qui sotto il promo della 4×08, «Blood Bath», e alla prossima!

https://www.youtube.com/watch?v=gYCgLqhfK30

barricadeuse

barricadeuse

Also known as Benedetta o B(ee), ventun'anni, Serpeverde, Targaryen, Avenger, torinese per studio (ma attualmente chambérina per Erasmus) con la testa dall’altra parte dell’Oceano e troppo anglofila per il suo bene. Il sogno è quello di essere una sceneggiatrice-barra-giornalista cinematografica-barra-scrittrice, ma in realtà le cose da sapere su di lei sono giusto quattro: stelle & spazio, draghi, cinema & serie tv e femminismo. Oh, è che il suo patronus è un Charizard. Because mother of dragons, duh!

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