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A Soundtrack For… Glee

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A Soundtrack For… Glee

Questa settimana è il mio turno di parlarvi di musica e telefilm, e ho deciso di farlo usando come soggetto un telefilm che ha a sua volta come soggetto la musica… Ebbene sì, tutti questi giochi di parole per dirvi che oggi torna in scena il Glee club!

Come tutti i Gleek ben sapranno, nel corso delle sei stagioni dello show si sono alternate ben tre generazioni di New Direction e penso che ognuna di esse abbia avuto una “canzone portante” che è stata una sorta di inno, di stile di vita, di… chiamatelo come volete. Invece di andare in ordine cronologico andremo in ordine di importanza, e quindi partiamo dalla seconda generazione che a mio avviso è stata quella meno iconica – ma in realtà è opinione più o meno diffusa nell’intero fandom e perfino dagli autori.

Don’t Dream It’s Over è senza ombra di dubbio la canzone che più di tutte può descrivere Marley, Ryder e compagnia bella. Don’t Dream it’s Over innanzitutto perché il coach delle New Direction all’epoca era il personaggio di Glee che più di tutti ci ha creduto, un vero leader, colui che being a part of something special makes you special, Finn Hudson. Questi ragazzi erano dei casi persi, disperati, una generazione proprio nata male (in ogni senso possibile e immaginabile). Ma Finn non si è arreso con loro e ha impedito loro di arrendersi, perché per l’appunto don’t dream it’s over. E non importa che poi loro fossero dei casi così disperati da aver portato addirittura all’abolizione del programma di arti alla McKinley High, loro ci hanno provato e ci hanno creduto fino alla fine.

https://youtu.be/uYA9gqfsmEI

Rise è invece la canzone che fa da colonna portante alla terza generazione. Testo originale scritto da Darren Criss himself, è un inno all’amicizia, ai sogni, al prendersi per mano e all’affrontare la vita a testa alta fissando dritto negli occhi il futuro. Ed è esattamente ciò che hanno fatto questi ragazzi che apparentemente non avevano nulla in comune: gli incest twins, il gay postmoderno, la cheerleader, un’accozzaglia di Warblers che we all have girlfriends anche se in mezzo a loro c’era super gay Warbler e via dicendo.

We are young we are the dreamers we will fly
When the world will not believe us,
We will rise above the ashes
Before this whole life passes us by
You and I, we will rise

https://youtu.be/MtS29AIvQ9Y

E infine ovviamente non possiamo non parlare della canzone per eccellenza, quella che non ha fatto solo da colonna sonora alla prima generazione ma un po’ all’intero show, Don’t Stop Believin’ dei Journey. È stato il primo numero che hanno portato sul palco come gruppo, alla fine del pilot; è stato il numero che hanno portato alle loro prime regionali insieme; è stato il numero che Rachel ha portato a Broadway e che a sua volta l’ha condotta a Broadway; ed è quella che ormai è diventata a tutti gli effetti la canzone simbolo di Glee e di ciò che Glee rappresenta, perché la cosa più importante per tutti in questo show è sempre stata don’t stop believin’, hold on to that feelin’. E vi dirò la verità, io la considero un pochino anche la canzone di Rachel e Finn, dei Finchel, perché è su queste note che fin dal pilot ci hanno fatto innamorare di questa coppia di leader che non era ancora coppia nella vita, ma che lo sarebbe presto diventata, semplicemente perché erano meant to be fin dal principio.

-Elsa

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

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