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A Discovery of Witches – Tre puntate, tre scene per episodio (Parte 1)

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A Discovery of Witches – Tre puntate, tre scene per episodio (Parte 1)

Siamo arrivati quasi a metà di questa prima stagione di “A Discovery of Witches”, adattamento della trilogia “All Souls” dell’autrice Deborah Harkness. Parleremo degli episodi visti dopo il quarto, a metà della stagione, ma intanto facciamo una breve panoramica sulle scene migliori viste sinora.

E partiamo dal pilot.

1. La presentazione di Matthew. Non solo un mezzo per introdurre e chiarire immediatamente la storia ai non lettori, come spiegato nella recensione, ma un bellissimo modo per portare alla luce l’anima di Matthew de Clermont. Quegli istanti sono densi di malinconia e portano lontano, in un passato ormai perso e che Matthew in parte rimpiange. I suoi sguardi e le sue parole ci parlano di momenti e persone perduti, quando il mondo era pieno di meraviglie e persone da lui amate.

2. La presentazione di Diana: la conferenza. Una scena molto bella perché introduce all’alchimia, un argomento non solo centrale in questa storia, ma incredibilmente affascinante, sottolineato dalla bellissima ambientazione di una delle sale dell’università di Oxford. Inoltre, contiene un easter egg enorme.

3. L’apertura dell’Ashmole 782 e Matthew che usa i suoi sensi sviluppati. Il momento dell’apertura di questo volume oltre a essere, nuovamente, un efficace modo di chiarire la situazione agli spettatori, è potente e bellissimo, dà subito la misura di cosa sia racchiuso nel libro. E la scena è costruita meravigliosamente: la quiete della cappella (per Matthew), della sala della biblioteca (per Diana), improvvisamente è sconvolta dalla presenza di qualcosa… l’atmosfera diviene più sinistra (come sottolineato dal respiro di Diana nell’assoluto silenzio della biblioteca) e tutto viene sconvolto da questo potere antico e misterioso, di cui le tre fazioni cercano di impadronirsi da tempo, che viene inavvertitamente liberato e travolge tutte le creature in zona. Matthew barcolla, turbato dal suo cuore che ha ripreso a battere normalmente, Miriam respira con fatica per lo stesso motivo, nessuno dei due più abituato a tutto ciò… e dal libro si sollevano lievi delle voci che chiamano Diana. E l’Ashmole 782 prende letteralmente vita.
Deciso a scoprire cosa ha provocato tutto questo, Matthew si inoltra nelle viuzze del college e cerca la fonte di ciò che sta avvenendo e con semplicità viene resa la sua natura e dunque le sue capacità di vampiro: agli spettatori viene data la misura non solo del suo udito, ma della velocità alla quale si muove la sua mente solo con il suono e i rapidissimi movimenti di camera (effetto ovviamente realizzato al computer). La dimostrazione che a volte non servono grandi effetti speciali.


Passiamo al secondo episodio.

1. La caccia parallela. Peter Knox si avvicina a Diana e negli stessi istanti noi vediamo Matthew andare a caccia per quietare l’istinto predatorio che lei ha involontariamente scatenato in lui. E di colpo ci accorgiamo che Diana è il cervo, la preda di Peter Knox e delle creature che hanno affollato la Bodleian Library.

2. Diana usa il suo potere contro Knox. Finalmente abbiamo un assaggio di cosa Diana sia capace, persino senza l’intenzione di usare volontariamente i suoi poteri. E quella voce che esplode così potente e autoritaria ha un significato ben più ampio di quanto si possa immaginare.

3. Diana e Matthew. Tutto è bellissimo di questa scena: Diana insicura, sconvolta e tremante, Matthew che è tornato per lei a Oxford ma che in quel momento cerca disperatamente di controllare la sete che ha di lei e quasi non riesce a sentire altro che il rombo del suo cuore; l’astio e la diffidenza iniziali, poi la brama di sapere del libro e infine la calma che subentra, l’atto di fiducia e i primi passi per conoscersi davvero… E l’appartamento di Matthew, ragazzi! Che meraviglia! Infine, l’ultima parte, il discorso sulle creature che stanno morendo, mentre passeggiano tra i giardini dei college: poetico, sottolineato da una musica molto delicata e malinconica.

Infine, la terza puntata.

1. La cena. Un momento attesissimo dai lettori e che non ha deluso (per quanto molto più breve rispetto al romanzo), intimo ma anche drammatico.

2. Il vento delle streghe. Per quanto questa parte sia diversa dal romanzo, visto che lì capita con qualcun altro, ciò che conta davvero è il motivo per cui esso si scatena e questo non è stato alterato. Inoltre, nella splendida sala della biblioteca ha un impatto visivo sicuramente maggiore. Sconvolta e a causa del fatto che si sente intrappolata, senza rendersene conto Diana scatena nuovamente il suo potere e si ha una seconda dimostrazione di quanto vasto esso sia. Si comincia a mostrare e a capire cosa c’è assopito in lei e questo solleva la domanda: cos’altro è in grado di fare e cosa potrebbe diventare se imparasse a usare tutto il suo potere?

3. La partenza di Diana e Matthew. Una scena semplicissima, apparentemente quasi insignificante, in fondo non avviene niente di grandioso o stupefacente… eppure persino più importante del bacio, per il profondo significato che essa racchiude, e infatti costruita appositamente per sembrare così semplice ma in verità studiata nei minimi particolari (quali essi siano e il perché verrà spiegato la prossima settimana nella recensione della prima metà di stagione!). Questo è il primo vero “turning point” per i due.

BONUS: Venezia. Tutto di questa parte è favoloso. E’ un’integrazione rispetto al primo romanzo, quindi una novità anche per gli amanti della saga, e tutto è realizzato in modo fantastico. Venezia, come Oxford, è bellissima, i colori e la luce sono splendidi, tutto è così luminoso, eppure c’è una nota sinistra… e infatti noi vediamo cosa si nasconde dietro la luce della Serenissima: morti misteriose, creature millenarie e letali, organizzazioni segrete. E non è finita qui. Venezia ha altre cose da dirci.

E voi cosa ne pensate? Quali sono le scene che preferite di queste prime tre puntate? Fatemelo sapere nei commenti.
Io vi do appuntamento alla prossima settimana per la recensione di metà stagione.

 

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

4 COMMENTS

  1. Stupenda recensione! Prima che iniziasse la serie non mi entusiasmava parecchio, ma grazie ai due stupendi protagonisti e gli altri personaggi mi sono dovuta ricredere!
    Matthew William Goode è molto affascinante e carismatico, come del resto tutti gli attori britannici.
    C’è un motivo per cui Diana si veste prevalentemente di celeste?
    Comunque questo telefilm è una perla che non tutti apprezzeranno!

    • Ciao!
      Grazie mille!

      Io invece avevo già letto i romanzi e non vedevo l’ora! E sono contenta sinora, perché i cambi non hanno intaccato la storia, né i suoi protagonisti, quindi in questo senso si stanno dimostrando molto fedeli; i cambiamenti sono quelli normali dovuti alla differenza di mezzo narrativo e al fatto che in fondo hanno solo otto episodi da poco più di quartanta minuti, quindi devono abbreviare. E poi ci sono le aggiunte, cioè Venezia e altre cose, che sono favolose perché vanno ad integrare il romanzo.
      Speriamo continui tutto così e migliori ancora.

      Matthew William Goode È SEMPRE una garanzia, non solo è affascinante e carismatico, ma è un bravissimo attore.

      Il celeste per Diana: Diana ha un look casual/sportivo quasi sempre e ama il blu (e il nero). Quindi hanno deciso di sfruttare l’amore di Diana per il blu (tenendo anche conto del fatto che Matthew adora vederla vestita di blu, perché le dona moltissimo) e di declinarlo in varie gradazioni anche per far risaltare gli occhi di Teresa Palmer (che fisicamente è il ritratto della Diana descritta nei libri).

      Lo show è davvero ben realizzato. Speriamo che lo apprezzino in tanti!

  2. Ciao! Recensione molto bella 🙂
    Sto leggendo i libri perché già il trailer mi aveva incuriosito parecchio…primo libro infatti divorato.
    Per ora la serie è molto fedele e mi sta interessando molto… Spero riescano in pochi episodi a rendere giustizia al primo libro.
    Matt e diana sullo schermo sono molto simili ai loro personaggi di carta, gli attori stanno facendo un ottimo lavoro.
    Non vedo l’ora di vedere la Francia 😉

    • Ciao!
      Grazie mille!
      La recensione vera e propria arriverà la prossima settimana.

      I libri sono fantastici!
      Vero, la serie si sta rivelando fedele nonostante i cambiamenti necessari.
      Matthew Goode e Teresa Palmer sono PERFETTI, stanno portando alla vita i Matthew e Diana della saga.
      La “Francia”: beh, ci siamo quasi!

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