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Poldark – Gioie, incomprensioni e dolori

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Poldark – Gioie, incomprensioni e dolori

Anche la quarta stagione di “Poldark” è giunta al termine, persino troppo presto, e dunque eccoci nuovamente orfani di questa serie appassionante. Io (Gnappies) e Sam siamo qui per tirare un po’ le somme, confessando subito che “Poldark” non ha ancora perso il suo fascino e la sua capacità di intrattenere.

Sam: Questa quarta stagione è stata un po’ particolare, con momenti bellissimi ma anche cose un po’ difficili da digerire, diciamo così.
Queste ultime si concretizzano in due momenti che riguardano Morwenna, da una parte, e Ross e Demelza dall’altra.
Per quanto concerne Morwenna, è stato di certo comprensibile il suo shock dopo l’ennesima violenza di quel viscido di Osbourne Whitworth, lo è stata meno la sua passività nei confronti dell’odiosa suocera, in particolare quando questa le ha portato via il figlio e dopo la morte di Osborne, momento in cui doveva prendere in mano la sua vita quantomeno nei confronti della donna, soprattutto dopo tutto quello che Osborne le aveva fatto subire.

Gnappies: Sono pienamente d’accordo con Sam e confesso che Morwenna non mi ha  mai entusiasmata come personaggio, troppo remissiva, troppo passiva, troppo né carne né pesce per i miei gusti. E in questa stagione il suo essere totalmente apatica mi è sembrato decisamente troppo, considerando l’epoca in cui vive, epoca in cui comunque la donna non serviva a molto se non a sfornare figli, la sua reazione mi sembra un po’ eccessiva. Ok, Osborne è uno schifoso, decisamente uno schifoso, e ci sta anche che non tutte sono scaltre come Rowenna, però addirittura così timorate, mi sembra eccessivo. E poi non si è di certo tirata indietro a lanciare battutine a Elizabeth, cosa le ha impedito di alzare la testa con l’odiosa suocera?!?

Personalmente avrei quasi preferito che Drake sposasse Rosina… non odiatemi, ma Morwenna proprio non la digerisco, non mi fa nemmeno pena, lo dico sinceramente, è senza carattere. Detto questo spero che si riprenda perché Drake la ama sinceramente e per lei sarebbe disposto a tutto.

Sam: In merito a Ross e Demelza, invece, nonostante il fatto che fosse chiaro come la questione “tradimento di Demenza” fosse rimasta in sospeso dopo la morte del povero Hugh, dall’altra è stato ripetitivo trovare i due e il loro rapporto nuovamente in bilico a causa, in sostanza, sempre della stessa cosa.

Gnappies: Io penso che, sebbene di per sé la storia possa essere stata ripetitiva, di fatto ci abbia fatto capire come Ross non ne fosse assolutamente uscito, Ross non l’aveva superata, la questione era ancora aperta. Nonostante la morte di Hugh. Emblematica, a mio avviso, è la scena in cui Ross rivive il duello con Monk e al suo posto si immagina Hugh. Questo ci ha mostrato non solo gli istinti principali di Ross, battere il suo rivale in amore, cosa in cui Monk di fatto è stato solo l’uomo sbagliato al momento sbagliato, ma anche la sua paura più grande, aver riguadagnato l’amore della sua via solo per la morte prematura del rivale (sempre Hugh). Insomma, Ross s’è preso una bella badilata in faccia e per tutta la stagione l’ha purgata.

Sam: Per fortuna entrambe le questioni si sono poi risolte, con Morwenna che ha potuto finalmente sposare Drake e Demelza e Ross che hanno risolto in fretta il dissidio (si spera una volta per tutte, visto che in teoria la prossima dovrebbe essere la stagione conclusiva, ma in realtà ci sono altri romanzi ancora utilizzabili per eventuali stagioni future dopo la quinta).

Sam: A parte il momento di crisi tra Demelza e Ross, tutto ciò che li ha riguardati è stato molto interessante, soprattutto perché ha portato a un’ulteriore evoluzione dei personaggi: Ross ha finalmente iniziato a pensare e ad agire per apportare un vero cambiamento nel Paese, accettando la candidatura al Parlamento; sotto la guida di Caroline, che in questo è decisamente esperta, Demelza ha cominciato a far valere la sua influenza come membro dell’alta società, al fine di apportare benefici alla popolazione della Cornovaglia per mezzo di suo marito (nonché proteggere il fratello, giustamente).
Inoltre, abbiamo potuto vedere il sistema elettorale dell’epoca e i lavori al Parlamento di Westminster, nonché una più estesa rappresentazione della politica di quei tempi, particolare che in precedenza abbiamo visto poco per via del rifiuto di Ross di farsi coinvolgere.

Gnappies: Confesso di aver adorato le scene e la vita londinese, in primis i meravigliosi vestiti di Caroline e Demelza.

(I’m in love!)

E’ stato anche interessante vedere l’opulenza e lo sfarzo londinesi, perché in netto contrasto con la vita in Cornovaglia, come dice Caroline, a Londra si sa come mettere a tacere i pensieri. Onestamente però non ho apprezzato come Demelza, per il suo essere aperta e ingenua, sia stata fatta passare per quella che non sa stare in certe situazioni: possibile che sia caduta nella trappola di Monk?! Mi sembra davvero assurda la scusa del “come dovevo comportarmi?“, aspetta che ci penso… da donna sposata? Tu al tuo posto e io al mio? Sono un po’ perplessa, va bene che magari le donne non potessero osare molto, va bene che Caroline da questo punto di vista è più “rodata”, ma il comportamento di Demelza mi è sembrato più da “scema” che non da “sono carina e gentile con tutti”.

Sam: Non è un caso che proprio a Londra sia intervenuto un nuovo villain, che però non ha avuto vita lunga, ovvero il già più volte nominato Capitano Monk Adderley, che ha subito trovato in George Warleggan una compagnia più consona al suo modo di essere, ma anche un fiero oppositore in Ross, che poi ha segnato la sua fine.
Nonostante la breve presenza, Adderly è stato un villain all’altezza, nonché un nuovo tipo, per così dire, simbolo della vita più sfrenata di Londra rispetto a quella della Cornovaglia.

Gnappies: Monk, you’ll be missed. Sei durato troppo poco e sebbene tu non sia stato poi chissà che villain, devo dire che il suo essere al di sopra delle regole mi ha conquistata (va bene, anche perché è un gran bel pezzo di signore…). Peccato davvero averlo perso così presto.

Sam: Infine, i lutti più grandi che hanno caratterizzato questa stagione: Hugh, la bambina di Caroline e Dwight ed Elizabeth.
Sapevamo tutti che Hugh non sarebbe rimasto a lungo e, per quanto sia stato motivo di allontanamento tra Demelza e Ross, non era una cattiva persona, un personaggio negativo, solo un giovane molto sfortunato tanto nella salute quanto nell’amore.

Gnappies: Hugh è un altro personaggio che non mi ha mai convinta, non mi ha lasciato nulla, e anzi, sono felice si sia tolto di mezzo. Sono una donna senza cuore.

Sam: Il secondo evento ha ricalcato in generale quanto successo già a Ross e Demelza (una cosa molto comune all’epoca) e ha portato alla momentanea divisione di Dwight e Caroline. Quest’ultima, infatti, incapace di affrontare il dolore per la morte della bambina ha deciso di fuggire a Londra, per dimenticare. E tuttavia, a Londra non ha fatto granché se non frequentare persone che già facevano parte del suo mondo. Un comportamento che non ha avuto niente di scandaloso e infatti è stato facilmente perdonato dal marito. Ognuno reagisce diversamente al dolore e ciò che si deve tenere a mente in merito a Caroline è che lei all’inizio non aveva pensato che la maternità fosse nelle sue corde, per poi scoprire molto in fretta di amare infinitamente la propria bambina… solo per perderla così presto.
Il percorso dei due è stato molto toccante e li ha condotti a essere più uniti che mai. Inoltre, ha permesso di approfondire i rapporti di amicizia tra Demelza e Dwight e tra Caroline e Ross, dinamiche che sono state molto belle da vedere, per la profonda comprensione intercorsa tra loro.

Gnappies: La morte della piccola Enys ha riportato alla mente la perdita di Julia, e questo non ha fatto che unire le due metà delle coppie (fintamente) scoppiate: come ha detto Sam, Demelza e Dwight e Caroline e Ross. Io personalmente ho apprezzato molto il modo in cui Ross ha supportato Caroline, un amico discreto, presente ma mai pesante, e che, al momento giusto, ha calato il poker d’assi vincendo la partita.

Quel suo “tears must fell” ha fato breccia nello scudo di Caroline e l’ha riportataal al sé e a Dwight.

Demelza e Dwight sono molto simili, entrambi votati agli altri, mettendo da parte se stessi, entrambi capaci di sedersi e aspettare i tempi del proprio compagno. Soffrendo, certo, ma rimanendo saldi. Il loro essere supporto l’uno per l’altra è stato davvero reso magnificamente.

Sam: Il terzo evento, per quanto inerente a una coppia di certo meno amata, è stato a sua volta molto triste periché causato dalla costante gelosia di George e dal suo arrivismo. Sin dall’inizio, l’uomo non ha fatto altro che volere sempre di più: più ricchezza, la moglie di un altro uomo, una posizione sociale migliore e far del male in ogni modo ai Poldark. George Warleggan è sempre stato un uomo che in sostanza aveva tutto: era riuscito ad accumulare una notevole ricchezza nonostante fosse di famiglia povera, aveva sposato la donna che aveva sempre sognato, è entrato in Parlamento, ma niente di tutto questo è bastato e lui ha avvelenato quanto di bello la vita gli aveva donato (nonostante la sua meschinità) e questo ha condotto alla morte della moglie, che per i propri figli, a causa dell’atteggiamento di George, ha rischiato la propria vita e l’ha perduta. Geoffrey Charles, Valentine e la piccola Ursula hanno perso la madre e George ha realizzato troppo tardi che in effetti ciò che contava davvero era poter condividere le conquiste con la moglie e i figli.

Gnappies: La morte di Elizabeth mi ha colpita molto, le sue ultime parole mi hanno gettato nello sconforto e mi hanno fatto provare una pena incredibile per lei. “Perché è così buio? Io ho paura del buio“. Non saranno state le parole esatte ma poco ci manca. Ed io ero devastata. Nonostante il fatto che io ho sempre detestato Elizabeth, il suo essere troppo schiava della sua condizione e della condizione del suo tempo, è stata fedele ai suoi valori fino alla fine, non le si può dire di non essere stata coraggiosa, non si può dire che non fosse donna di principi. George è davvero un uomo orribile e detestabile (e mi sono trattenuta) e io non credo davvero che abbia capito di avere avuto la fortuna di avere tutto… credo che la fiamma dell’odio e della voglia di rivalsa sia ancora viva in lui, seppur adesso un po’ sopita. Quanto è meschino, l’invidia è davvero una brutta bestia.

(Tiè!)

Bene, per questa stagione ci fermiamo qui e vi diamo appuntamento alla prossima!

Grazie di averci letti e grazie mille alle pagine che hanno condiviso queste recensioni, pagine in cui vi ricordiamo di passare per news, aggiornamenti e sui nostri attori britannici preferiti!

An Anglophile Girl’s Diary
British Artist Addicted
Gli Attori Britannici Hanno Rovinato La Mia Vita
Poldark Italia
Ross e Demelza Poldark Italia
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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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