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10 perfetti (o quasi) fictional boyfriends

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10 perfetti (o quasi) fictional boyfriends

Il mondo telefilmico brulica di personaggi maschili incredibili e restringere il campo a dieci è stato veramente doloroso, nondimeno ho cercato di includere diverse categorie per accontentare un po’ tutti i gusti. Quindi, se volete ulteriormente deprimervi sull’assenza di persone così interessanti nella vostra vita, ecco una lista di personaggi su cui dovreste davvero evitare di basare i vostri standard.

  1. Rafael Solano

Rafael sembra avere tutto. Di bell’aspetto, fascinoso e proprietario di un hotel. Ha anche sconfitto il cancro e vuole davvero essere un buon padre. Non si tira indietro davanti alle difficoltà e dà il 100% di se stesso in tutto quello che fa. Tutto questo se riesci a sopportare l’infinita spirale di drammi in cui è inevitabilmente sempre coinvolto.

  1. Leonard Hofstadter

Questa  posizione potrebbe essere una sorpresa per molti, diciamocela tutta, Leonard infatti non è certo il più attraente su questa lista, ma se c’è qualcosa che sappiamo di lui è che è estremamente perseverante. Fedele e un ottimo amico, con le sue battute un po’ nerd e la sua cronica insicurezza è riuscito a conquistare la bella di turno. Occhio al +1, però.

  1. Danny Wheeler

Danny ha molti punti di QI da invidiare alla posizione precedente, ma rimedia ampiamente con la sua incredibile tenerezza. Da sempre innamorato della sua migliore amica, farebbe di tutto per lei, compreso organizzare balli improvvisati, inventare festività e aspettare pazientemente che smetta di essere ossessionata da suo fratello.

  1. Il Dottore

Una cosa è certa, non puoi amare l’aspetto fisico in questo caso, destinato a cambiare com’è. Ovviamente non sarai mai il centro del suo universo e la vostra storia con tutte le probabilità andrà a finire molto male. Ma ehi, tutto lo spazio e il tempo a disposizione, più che abbastanza per compensare!

  1. Oliver Queen

Se il tuo tipo ideale è il bello e tormentato, Oliver è quello che fa per te. Di contro c’è che ha ucciso un numero rilevante di persone nella sua vita e che probabilmente ti terrebbe segreta pure la lista della spesa pessimo a comunicare com’è, ma d’altro canto è leale e determinato a salvare chi gli è accanto. In più, puoi guardarlo mentre si allena.

  1. Wade Kinsella

Arriviamo al cattivo ragazzo convertito della lista. Con un passato da donnaiolo, Wade è sempre stato un po’ infantile e dalla battuta pronta, ma disposto a crescere e maturare per la persona che ama. Facendo qualche sbaglio lungo la strada, certo, ma infondo è umano pure lui e inoltre, voi non sentite… caldo?

  1. Barry Allen

Nonostante il suo tremendo passato, Barry è riuscito a diventare veramente un bravo ragazzo, coraggioso e incline a guardare il meglio nelle persone. Riassumendo il necessario, abbiamo: superpoteri, humor un po’ nerd e addominali regalati da un fulmine. Devo dire altro?

  1. Richard Castle

Nella Top 3 troviamo uno scrittore di fama internazionale, pieno di sé, mai cresciuto e con fin troppi soldi a disposizione. Ma anche incredibilmente paziente, romantico e perseverante, non c’è nulla che non farebbe per chi ama.

  1. Finn Nelson

Superato il guscio di indifferenza e freddezza ostentato da Finn, si trova un gran bravo ragazzo, dolce e paziente a cui non importa nulla dell’aspetto fisico, nonché onesto e protettivo verso i propri amici.

  1. Jamie Fraser

Al primo posto non poteva che esserci lui. Jamie Alexander Fraser. Le ragioni per cui ci ha rubato il cuore sono talmente tante che provare a elencarle sembra uno sforzo vano. Ma, comunque, tra le principali ci sono la sua fede nel mondo nonostante gli incredibili orrori subiti, il suo coraggio e la sua dolcezza. Ah, l’apparenza non guasta. Sassenach a tutte.

12 COMMENTS

  1. Fossi donna, assolutamente Richard Castle, per la sua capacità di “comprendere” le esigenze altrui senza imporre le sue e perché è uno su cui puoi contare. Always.

    Quanto al “mai cresciuto”, in realtà è molto più saggio e maturo di quel che vuol far credere. Il voler essere bambino è il suo modo di proteggersi dalla realtà che non ama.
    Vuole conservare la purezza di chi si costruisce un mondo tutto suo come un bambino che in un ramo vede una spada, fa di una sedia il suo destriero bianco e di un armadio il castello da conquistare per liberare la sua amata.
    Non è un modo di essere, ma una scelta consapevole.

    • Ciao appassionato, Castle è sicuramente tutte le cose che hai detto. Riguardo la sua scelta di essere un po’ “infantile”, devo essere in disaccordo. Sicuramente può essere visto come un meccanismo di difesa, anche perché Castle è perfettamente in grado di essere serio quando la situazione lo richiede, ma ciò non vuol dire che l’essere un po’ infantile non faccia parte della sua personalità. Se io “scegliessi” di essere arrogante o generosa, potrei mettere su una recita e far credere a tutti di esserlo, ma ciò non vorrebbe dire che quei tratti siano effettivamente parte del mio carattere. Io credo che sia un suo modo di essere, se poi intendi che è un lato di sé che Castle apprezza particolarmente (e io con lui) e che quindi asseconda volentieri, allora ti do assolutamente ragione! Grazie mille per il commento e sopratutto per la tua opinione!

      • Ciao.

        Ok, hai ragione, ma credo che dovresti anche tener presente le origini dell’uomo Castle, cioè quanto abbia sofferto la mancanza del padre. Chissà quante volte da piccolo ha osservato invidioso i suoi compagni di scuola che abbracciavano felici i propri padri che andavano a prenderli all’uscita. O quante volte si sia sentito solo a causa di una madre che presumo piuttosto assente.
        A quel punto, giocare è la sua rivincita. Si sente finalmente protagonista. Non gli servono gli altri che non ci sono mai stati, gli servono soltanto la sua fantasia e sensibilità.

        Così come la maschera da playboy che ha indossato dopo la prima grande delusione d’amore e prima di conoscere Kate in modo più approfondito.
        Anche quella era un modo per proteggersi, così come distaccarsi dalla realtà inventando mondi fantastici. Anche lo scrivere rientra in questo aspetto: non scrive romanzi “seri” ma cose che hanno i connotati dell’irreale, dell’improbabile. Lo ripete spesso: perché dovrei farmi condizionare dalla logica (e quindi dalla realtà)?
        Il fatto stesso che si diverta a fantasticare prendendo spunto da un indizio chiaramente insufficiente dimostra la sua voglia di evasione da un mondo che non gli piace. Odia la noia, la quotidianità triste che ha vissuto nell’infanzia e si è costruito un mondo alternativo in cui sentirsi libero e divertirsi. E’ infantilismo o saggezza?

        E quanto è consapevole?

        Secondo me molto, secondo te meno.

        Anche i discorsi che fa con sua figlia o quando (cioè sempre) “comprende”, fa sue e rispetta le paure di Kate, dicono che c’è un Castle differente, maturo e responsabile. Difficile pensare che un bambino possa fare altrettanto.

        Naturalmente posso sbagliarmi, lo faccio quasi sempre…

        • Certo, sono d’accordo con te sulla maggior parte. Certamente il suo evadere dalla realtà, la sua fantasia (che certamente lo aiuta nello scrivere) potrebbe essere un risultato della sua infanzia, un meccanismo di difesa come dicevi tu prima. Ma molto spesso un meccanismo di difesa non si “sceglie”, almeno secondo me. Ti faccio un esempio, un bambino con genitori che litigano continuamente, crescendo potrebbe sviluppare un’indole pacifista, una certa repulsione per i contrasti. Questo vuol dire che pur di non litigare potrebbe tacere delle proprie opinioni, o fare da paciere nei contrasti dei suoi amici. Ora, questo è il modo in cui questa persona è. Non ha “scelto” di essere così. Ciò, però, non vuol dire che non sia consapevole, anche Castle magari lo è e, certamente, come ho già detto, sceglie molto spesso di assecondare questi suoi atteggiamenti un po’ da bambino. Nessuno mette in dubbio che sia in grado di essere maturo quando vuole, infatti non intendevo in alcun modo dire che Castle è un bambino, ma solo che certi suoi atteggiamenti sono un po’ infantili (cosa che non vuole essere una critica, solo un fatto). Quanto allo sbagliarsi o all’avere ragione, le tue supposizioni sono giuste quanto le mie, possiamo solo fare ipotesi! Grazie ancora.

          • Penso che la maturità e la saggezza non possono coesistere con l’infantilismo, per questo sostengo la tesi della scelta consapevole: ha la maturità e la profondità di pensiero necessari per analizzare i suoi comportamenti, lo ha fatto e ha “scelto” di continuare ad essere così. Anche se fosse un meccanismo di difesa indotto, ora (anzi, da tempo) ne è consapevole e ha trasformato questa difesa in qualcosa di necessario per la sua sopravvivenza (ok, spesso esagera, ma non è questo il punto).
            Ci ironizza sopra e nel momento in cui chiunque si renda conto di un suo modo di essere, è perfettamente in grado di modificarlo, magari col tempo, se davvero lo vuole. In fondo, la psicanalisi nella guarigione si basa su questo.
            Ecco cosa intendo per “scelta”, che comunque, secondo me, è avvenuta da ragazzino.
            Grazie a te per il piacevole mini dibattito. Sempre a disposizione quando c’è da parlare del MIO Castle.

          • Davvero? Io, invece, credo che abbiamo tutti le nostre contraddizioni e che se qualcuno è divertente, non vuol dire che non possa essere serio quando vuole. Grazie a te!

  2. No, vabbe’… altro che caldo qui! XD
    Mi è bastato vedere Jamie per ricordarmi dei brividi da 1×07 di Outlander. Lasciamo stare…
    Comunque, anche gli altri non sono da meno. Solo per Leonard bisognerebbe usare qualche cautela in più, ma giusto perché quel +1 è davvero ingombrante, nonostante io lo adori. 😉

    • Ciao, Sel! Jamie non poteva che avere il primo posto, almeno per me, e sì, è una lista con concorrenti di tutto rispetto! Grazie mille per il commento! 😀

  3. Ciao Celia,

    intervengo ancora per dirti che hai ragione tu: mia figlia psicanalista mi ha spiegato che il piacere di giocare non può essere una scelta consapevole. Semmai lo è l’accettazione e la constatazione che in quel ruolo di “puer” ci si trova benissimo. La maturità e la saggezza ci sono anche nel bambino, ciò che conta è l’equilibrio. E comunque, tra l’altro, l’essere così “giocosi” è un fattore molto positivo per se stessi. Molto in sintesi.

    Te l’ho detto che sbaglio quasi sempre.
    Grazie, mi sei stata molto utile per imparare qualcosa.
    Ciao.

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