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“WTF!!! BACK IN TIME, Anche no!” – OUTLANDER

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“WTF!!! BACK IN TIME, Anche no!” – OUTLANDER

Carissimi, ben ritrovati! Devo dirvelo… l’attesa per questi Spring Break mi sta uccidendo, troppo lentamente, una lenta, estenuante, agonia. Per fortuna è ricominciato The Originals (JoMo Santo SUBITO – e che inizio col botto ragazzi!) e qualche (enorme) soddisfazione arriva anche da un altro, attesissimo ritorno. Questa settimana, infatti, abbiamo ritrovato una serie che, in soli otto episodi, si è guadagnata l’affetto di un buon numero di fan… sto parlando (udite udite!!!) di OUTLANDER.

Allora, premesso che io sono una di quelle persone che letteralmente adora questa serie: mi ricordo ancora la lentezza della prima puntata, una lentezza che era una crescita continua, di trama, di attesa, di carattere dei personaggi. Quella lentezza che ti mette ansia di sapere come va e che ti fa porconare perché qualcosa deve succedere. E poi, infatti, succede il mondo.

Ebbene, dopo mesi l’attesa è finalmente finita e Outlander è ricominciato!!! Evviva!!! E stappiamo lo champagne perché è stato un ritorno col BOTTO (o le botte…vabbeh…dettagli)

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E proprio questa scena mi ha dato l’idea per questo pezzo… non siate maliziosi, non c’è nulla di osè o di particolarmente hard in quello che vi racconterò, anzi. Babba come sono (babba means stupida per chi non conoscesse il termine tecnico!) mi sono venuti in mente solo pensieri che hanno generato domande in effetti assurde… e per questo ho deciso di parlarvene! Ok, detto così sembra che io stia solo peggiorando la mia posizione ma capirete, promesso!

Claire Randall è una donna, una moglie che durante la Seconda Guerra Mondiale è stata un’infermiera attiva e che, alla fine della guerra, torna dal marito Frank (Randall) e insieme partono per una seconda luna di miele nelle Highlands scozzesi. Qui, attraverso un portale di pietre, Craigh na Dun, Claire si risveglia in un posto sconosciuto, selvaggio: si risveglia nel 1743.

Fin qui niente di strano direte voi, è la trama! Perfetto. Ma come niente di strano!!! Seriamente?!? Cioè, viene catapultata indietro di “soli” 200 anni (2 secoli) e non c’è niente di strano?!? Dai su. Non siamo ipocriti. Io se mi ritrovassi nel 1700 creperei di dissenteria nel giro di mezza giornata. Probabilmente mi colpirebbe un infarto per l’incapacità di chiamare qualcuno con il cellulare per venirmi a recuperare (oh sorry, il mio iphone/smartphone cippirimerlo – ok nel 1945 il cellulare non c’era, ma Marconi ha inventato il telegrafo nel 1895 e Meucci fece i primi esperimenti per il telefono già a metà ottocento, quindi qualcosa si poteva fare nel 1945…).

Quello che voglio dirvi è… se vi trovaste davvero nel 1700, che cosa pensereste? Sarebbe facile adattarsi? Riuscireste a sopravvivere? E se sì, quanto tempo? Ebbene, ecco cosa è venuto in mente a me!

Let’s go! 

La prima cosa che ho pensato quando ho visto Jamie punire Claire frustandola sulle natiche è stata: ”Oddio, non ha gli slip (nome comune, mutande)”. Ignoro totalmente il collegamento mentale che posso aver fatto in questo frangente ma cosa posso farci, ho un neurone, quello devo usare. Insomma, Claire “sotto il vestito niente”: ma perché voi riuscireste a stare senza slip?!? Avete presente la scomodità della cosa? Vi è mai successo di andare in palestra, fare tutte le vostre attività, la doccia e poi sul più bello TADAN! E le mutande pulite dove sono?!? A casa! Ergo, l’unica soluzione possibile è quella di mettere i jeans, le calze, i leggins, quello che è, senza sotto NIENTE. NIENTE. Una roba terrificante. Per non parlare poi del discorso “igiene personale” che se ne va dritto dritto alle ortiche, e stiamo parlando di gente che non è che urina in un bagno, no, la fa contro una parete o in un secchio e poi butta tutto dalla finestra. Avete presente?!?

E poi: ma seriamente salite anche a cavallo?!? Ciao proprio. Ago e filo e invento subito le mutande homemade. Stile perizoma o brasiliano ovviamente perché, diciamocelo, non ho manco mai cucito un calzino col buco quindi meno stoffa devo mettere insieme meglio è.

Una delle cose che più mi terrorizza: il freddo. Inizia L’autunno e noi stiamo in casa con i caloriferi a palla e facciamo in modo che la temperatura non scenda sotto i 20°C. E quando arriva la primavera, quella infima stagione in cui fuori fa più caldo che in casa, siamo tutti a bestemmiare perché il riscaldamento non si può più accendere e in casa si gela e ci si riempie di coperte o maglioni. Ed io comunque ho ancora freddo anche tutta bardata (forse sono un caso patologico ma that’s it, e sono convinta che anche per molti di voi sia così!).  E allora? Semplice: “in Scozia fa freddo, molto freddo”. E loro non hanno muri isolati e caloriferi o riscaldamento a pavimento. Hanno solo i camini. SOLO I CAMINI. Vi immaginate mettervi a letto in una ghiacciaia? STO GIA’ MALE. In più vogliamo parlare dei vestiti? Nemmeno quelli ti aiutano.

Nella prima puntata Claire rimane tutto il tempo in sottana, una sottana leggerissima peraltro. L’unica cosa che ha per coprirsi durante la cavalcata notturna (sì, avete capito bene notturna = umidità al 200% più freddo, freddo, freddissimo) è il mantello di Jamie (condiviso, nemmeno tutto per sé).

Quindi io mi chiedo: ma come è possibile che non le sia venuto un attacco di dissenteria fulminante?!? (si può dire?!…) Insomma dai, non è umano. Chiunque non sia abituato, se prende freddo sta male. Chiunque. E lei niente. Ma veramente?!? Aveva una confezione di Imodium nella tasca della sottana. Questa è  l’unica spiegazione. Oppure i fermenti lattici. Ma poi, oltre al freddo, spiegatemi perché noi (la maggior parte di noi) se andiamo a Sharm stiamo in bagno 5 giorni su 7 e invece lei (Claire) in una situazione così sta bene? Nessun problema nemmeno con le cose che mangiano o per come le cucinano?

Ovviamente collegato a tutto questo discorso c’è un’altra mia leggerissima fobia (ma leggerissima proprio): e se mi dovessi ammalare? PANICO. TOTALE. Cioè, non so se avete notato ma le donne nel 1700 hanno tutte il petto in vista, con il collo aperto. Ecco, ma a loro non hanno insegnato a coprirsi la gola se c’è vento? Sarò fissata ma io fino a quando non fa caldo (e per caldo intendo almeno 20°C senza particolari escursioni termiche) non mi tolgo dolcevita/foulard. E allora mi dite come potrei sopravvivere con i vestiti di Claire?!? Se anche fossi sopravvissuta alla notte all’addiaccio e mezza nuda, la bronchite sarebbe lì ad aspettarmi il giorno successivo.

E parlo di sopravvivere-sopravvivere perché nel 1700 ancora non c’era Fleming a scoprire gli antibiotici, e per un’otite si moriva tranquillamente. Figuriamoci per una tonsillite o una bronchite.

E adesso veniamo al grande elefante nell’armadio, no non sto parlando di questioni sessuali. Sto parlando della questione bagno/doccia/igiene personale. Parliamone. Il bagno come stanza non è contemplato, non esiste fondamentalmente. Il bidè?!? Zero. E… il sapone???? Va bene che si può creare in casa in modo autonomo ma vogliamo parlare del profumo? Il sapone grezzo non è che sia proprio così profumato da lasciare sulla pelle una fragranza degna di nota…E se vogliamo dirla tutta vi immaginate che pelle secche si ritrovano queste persone?!? Ammesso e non concesso che usino il sapone avranno carta vetrata al posto della pelle. Per non parlare dei capelli… i miei senza balsamo sono duri e ruvidi come uno scopino del cesso e non sono nemmeno ricci o crespi: come si possono gestire i capelli lunghi in quelle condizioni? Ok metterci l’olio di oliva, di mandorla o whatever ma rimane sempre il fatto che è un compromesso tra averli secchi o unti, decisamente meglio la prima. E questo è un problema non sono delle donne ma anche degli uomini! Il tuo uomo ti accarezza la testa..e la mano non esce più: intrappolata nelle ragnatele che hai in testa. Perché l’aggravante in tutto questo è che non c’è la doccia, al massimo una tinozza e l’acqua te la buttano in testa con un secchio. E come fanno a scaldarla?!? Semplice la mettono sul fuoco. Rischio di USTIONE ELEVATISSIMO. AIUTO.

Vogliamo parlare dell’igiene orale? Non dico il colluttorio o il filo interdentale che già di per sé sono un miraggio, ma lo spazzolino?!? E il dentifricio? Va bene non avere quello sbiancante ma almeno quello rinfrescante che con lo spazzolino riduce la formazione del tartaro non si può? Non voglio nemmeno immaginare lo stato dei denti di queste persone. NON VOGLIO. Anche perché dai, se uno non si lava i denti per una settimana SI VEDE. E lavarseli con il dito non è la stessa cosa. E se mi viene una carie?!? O io che esempio ho dovuto devitalizzarne tre? A quest’ora avrei forse 5 denti in bocca. CHE BEL SORRISO.

Quindi ditemi vuoi questi personaggi quando si trovano ad interagire gli uni con gli altri come possono fare. L’unica possibilità è la fuga. O il VOMITO.

Insomma, alla luce di tutto questo, Jamie Alexander McKanzie Fraser a parte, credo che io, nel 1700, sarei durata al massimo una settimana. E sono stata larga. Una terribile ma sacrosanta verità.

E voi? Alla prossima!

 

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Nata negli anni 80, grazie al suo papà clone di Magnum P.I., cresce a pane e “Genitori in blue jeans” (dove si innamora di Leonardo di Caprio che troverà poi in quei film tanto amati come "What's Eating Gilbert Grape" o “Total eclipse”), l’uomo da 6 milioni di dollari, l’A-Team, Supercar e SuperVicky. L’adolescenza l’ha trascorsa tra Beverly Hills 90210, Santa Monica e Melrose Place..il suo cuore era sul pianeta di Mork e alle Hawaii..anche se fisicamente (ahimè) era sempre e solo nella provincia bergamasca. Lettrice compulsiva fin dal giorno in cui in prima elementare le hanno regalato Labirinth è appassionata di fantasy (Tolkien è il suo re, Ann Rice e Zimmer Bradley le sue regine) e di manga (Video Girl AI in primis per arrivare a Paradise Kiss e Nana), anche se ultimamente è più orientata a letture propedeutiche pediatriche! Ama studiare (tra laurea, dottorato e master ha cominciato a lavorare a 28 anni!!) ed imparare, ma non fatela arrabbiare altrimenti non ce ne è per nessuno!

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