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Witches of East End | Recensione 1×01 – Pilot

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Witches of East End | Recensione 1×01 – Pilot

La nuova stagione televisiva americana, il cui inizio coincide come ogni anno coi primi giorni d’autunno, ha visto, oltre al ritorno delle serie più amate e seguite, anche l’arrivo di diverse novità. Witches of East End, tratta dal romanzo omonimo di Melissa de la Cruz, è una di queste. L’episodio pilota è stato trasmesso la sera del 6 ottobre sul canale via cavo Lifetime (lo stesso di Drop Dead Diva, Client List, Army Wives e Devious Maids) e diretto da Mark Waters (lui, il regista di Mean Girls).

La Trama
Joanna Beauchamp può sembrare una comunissima insegnante di arte di East Haven, piccola cittadina in cui vive con le sue due figlie: Ingrid, la maggiore, e Freya. In realtà Joanna è una strega, che da un lato ha ricevuto in dono l’immortalità ma dall’altro è vittima di una maledizione che la costringe a rivivere incessantemente la morte (e la conseguente rinascita) ravvicinata di entrambe le figlie, le quali non sono mai riuscite, in nessuna delle loro vite, a superare i trent’anni. Le due giovani streghe sono sempre morte a causa della loro stessa magia, e quindi Joanna decide di tenere segreti alle ragazze i loro poteri sperando così di garantire loro una vita lunga e felice. Tuttavia, il suo tentativo si rivela inutile, le due ragazze, infatti, sembrano essere circondate da strane coincidenze ed eventi paranormali. Mentre Ingrid, scettica e razionale, cerca di negare l’evidenza, Freya, la sorella minore e più irrequieta, pare aver quasi scoperto la verità. Proprio quest’ultima, in procinto di sposarsi con un medico, inizia a sognare un uomo misterioso che, a suo dire, le sembra di conoscere da sempre. Proprio durante la sua festa di fidanzamento si troverà davanti il suo “uomo dei sogni”, che si rivelerà essere il fratello del promesso sposo. La situazione si complica (ulteriormente) quando per la cittadina inizia ad aggirarsi una strana creatura con le sembianze di Joanna (ma che chiaramente non è lei) che sembra del tutto intenzionata a vendicarsi delle streghe Beauchamp, tanto da rievocare un vecchio nemico di Freya. Per avvertirla del pericolo imminente, torna in città la sorella di Joanna, Wendy, la cui maledizione è quella di essere mezza donna-mezza gatto, e capace di poter vivere solo nove vite.  A fine puntata, con Freya in pericolo e Joanna in arresto per un omicidio compiuto dal suo doppelganger malvagio, Ingrid non solo si trova da sola a dover affrontare la verità riguardo la sua vera natura, ma anche a dover salvare sua sorella da una minaccia di morte (questa volta, definitiva).

Il Cast
Protagonista della serie è Julia Ormond, che interpreta Joanna. Ho dei precisi ricordi di me da bambina che guardavo la tv, e questo nome mi era rimasto impresso nonostante ovviamente non avessi la minima idea di chi fosse. Penso che il film fosse Vento di Passioni, avete presente quel film con Brad Pitt quando era figo che faceva il bello e dannato a cavallo? Quello lì. Insomma, quando ho letto che nel cast ci sarebbe stata nientepopodimenoche Julia Ormond, immaginatevi che carrambata. Devo dire che la signora si mantiene decisamente in forma.

Le due figlie Ingrid e Freya sono interpretate rispettivamente da Rachel Boston (American Dreams) e Jenna Dewan-Tatum. Ve la ricorderete probabilmente perché era la sposina maciullata nelle prime scene di American Horror Story:Asylum, ma molto più probabilmente, quel cognome vi avrà fatto suonare un campanello. Quel campanello è il Magic Mike Channing Tatum e sì, è sua moglie. Insomma questa quando è a casa ha Channing Tatum, quando va a lavorare o amoreggia con Adam Levine o con gli altri due bellocci, penso che in quanto a Fattore C sia battuta solo da Nina Dobrev. Della serie: è uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo.

Tra gli altri protagonisti abbiamo Madchen Amick che interpreta Wendy (credo di averla vista in così tanti film e serie tv che non saprei quale citare, ma visto che siamo su Telefilm Addicted dirò Twin Peaks), Eric Winter e Daniel di Tomasso sono rispettivamente i due fratelli fighi, il biondo e il moro. Il detective è interpretato da Jason Winston George, che abbiamo appena visto quest’estate in Mistresses.

Piccola nota sul cast: appena l’ho visto non potevo crederci, ma era proprio lui: Tom Lenk, alias Andrew di Buffy. Ora, già mi capita una serie che ricorda Streghe in 23000000 cose, ma mi mettono pure un personaggio del telefilm che ha segnato la mia infanzia/adolescenza? Nostalgia.

Commento
Più che un commento vero e proprio all’episodio, trattandosi del pilot, possiamo parlare più che altro di prime impressioni.

Tra tutti i personaggi sicuramente quello che mi è piaciuto di più è Wendy, la zia pazza. Credo sia la più divertente ma allo stesso tempo temo anche possa nascondere qualcosa, il che in ogni caso la renderebbe molto più interessante. Me l’hanno accoltellata dopo i primi 40 minuti del primo episodio (è una realtà a cui, chi legge Martin o segue Game of Thrones, ormai si è rassegnato. Uccidete pure i miei personaggi preferiti, non fatevi problemi) ma spero non abbia già esaurito le sue nove vite, credo che abbia veramente movimentato la puntata. La vedo un po’ la Katherine Pierce de noantri.


Chi potrebbe essere il nemico misterioso che ha preso le sembianze di Joanna e va in giro a cavare gli occhi alla gente? Non so voi, ma io scommetto sulla suocera di Freya. A parte il fatto che le ha dato praticamente della coatta alla sua festa di fidanzamento (in effetti il vestito non era dei più adatti. Del tipo, ”tesoro, le lezioni di flamenco stanno dillà”) e secondo me non è poi così elettrizzata all’idea che sposi il figlio medico, biondo, ricco e pure bravo a ballare immagino, ma poi, Lifetime è una rete principalmente rivolta al pubblico femminile e qualsiasi donna se dovesse scegliere un Big Bad nella serie tv della sua vita, sceglierebbe la suocera. Sono certa che nella scena con Freya pure le americane si sono messe a urlarle “falsa!”, stile Uomini & Donne.

Il triangolo amoroso. Alzino la mano quante hanno storto il naso quando si è presentato di nuovo il triangolo amoroso tra una delle protagoniste e due bellocci. Ok, diciamo che quando qualcuno mi dice che c’è una ragazza, divisa tra due fratelli, uno figo, sembra l’amore più sensato e la scelta più giusta, mentre l’altro è un moro con gli occhi chiari, molto figo, ma che ha anche un lato molto oscuro da cui la protagonista però si sente inspiegabilmente attratta, beh, mi pare sia una storia già sentita in effetti. C’è da dire che i presupposti qui sono diversi, se sviluppata bene la storia potrebbe muoversi in termini completamente distinti da The Vampire Diaries. Per esempio, riguardo la storia tra Freya e Killian, è possibile separare due persone fatte per stare insieme?
Nel dubbio, dall’episodio abbiamo comunque imparato una cosa: se fai come Jenna Dewan, e sei alla tua festa di fidanzamento quando, con molta nonchalance decidi di buttarti tra le braccia del fratello del tuo fidanzato, quello che molte persone chiamerebbero “tradimento” ma anche “addominali”, in realtà si chiama “destino”.


Cercando di tirare le somme, il pilot secondo me è stato buono. Mi ha ricordato piacevolmente Streghe, non solo per la casa praticamente identica (avrei detto addirittura la stessa, ma la vera casa Halliwell si trova a Los Angeles mentre questa serie è stata girata tra Georgia, North Carolina e Canada) ma anche per le differenze tra Freya e Ingrid che mi hanno ricordato tantissimo Phoebe e Prue (la sorella piccola, scapestrata e con la tendenza a scegliersi gli uomini sbagliati e la più grande, riflessiva e responsabile, perennemente a far prediche alla prima). Per quanto riguarda la questione dell’uomo del destino, invece, mi ha ricordato un film con due giovanissime Sandra Bullock e Nicole Kidman, Practical Magic, che da noi è diventato Amori e Incantesimi (sì, le meraviglie della traduzione italiana).

Ha i difetti tipici della maggior parte dei “primi episodi” (che io mi ricordi, a parte pochissime eccezioni, se avessi dovuto basarmi sugli episodi pilota delle mie serie tv preferite non penso avrei mai continuato a seguirle): nel giro di 40 minuti devono catapultarti in un intero mondo, farti conoscere i personaggi principali, il loro carattere, far capitare qualcosa che attiri ma anche porre le basi per un’intera serie. Per fare tutto ciò gli eventi si devono susseguire per forza in maniera esageratamente veloce, lasciando l’impressione che ci sia troppa carne al fuoco o che il tutto sia forzato. Se poi pensiamo che per la prima stagione sono previsti solo 10 episodi, non potevano certamente permettersi di usarne 3 solo per gettare le basi della trama.

In ogni caso, complice anche l’ottima campagna pubblicitaria che è stata mandata avanti dal network per tutta l’estate (si vede che puntano molto su questo show) devo dire che incuriosisce parecchio. Per noi orfani di Streghe e privati anche di The Secret Circle dopo una sola stagione, il fatto che quest’anno le streghe siano tornate di moda, come i leggings e la vita alta, è una manna, perché ci troviamo con ben due serie incentrate sull’argomento (American Horror Story:Coven e, appunto, Witches of East End).

Se il pilot vi è piaciuto o volete saperne di più sulla serie, ricordate di mettere “mi piace” sulla pagina Facebook italiana Witches of East End Italia dove troverete foto, video, spoiler, news sempre aggiornate, curiosità e tanto altro sulla serie TV!

Io vi lascio col promo del prossimo episodio e ricordo che per noi l’appuntamento è sempre su Telefilm Addicted, anche settimana prossima, con una nuova puntata e quindi una nuova recensione di Witches of East End!


http://youtu.be/6dgnKwxl3F4

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