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Vikings | Recensione 1×08 – Sacrifice

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Vikings | Recensione 1×08 – Sacrifice

Vikings-Sacrfice-reviewPenultimo episodio per Vikings e Michael Hirst, insieme a History Channel, ha deciso di istruirci sugli usi e costumi della religione nordica.

Ancora una volta non sappiamo e quanto tempo sia passato tra questa puntata e la scorsa, ma intuiamo che debba essere almeno qualche settimana, visto la strana pettinatura di Athelstan (George Blagden), permettetemi di essere vanesia per un minuto, ma era proprio inguardabile, ridatemi la sua bellissima e folta capigliatura senza quella barbetta oscena che su di lui sta malissimo. Scusate lo sfogo, ora torno a fare la persona seria.

L’episodio apre con Ragnar (Travis Fimmel) che si interroga sul suo destino e sulla benevolenza degli dei, non riesce ad accettare la morte del figlio non ancora nato e questo porta ad alcune tensioni ed incomprensioni con Lagertha (Katheryn Winnick). Ragnar con la famiglia e alcuni tra i suoi più fidati guerrieri e amici partono per il tempio di Uppsala. Durante il viaggio abbiamo delle immagini mozzafiato dell’Irlanda che riesce benissimo a ritrarre l’immaginario della Scandinavia dell’800 d.C., alcune inquadrature sono pazzesche e bellissime.

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Una volta arrivati al tempio, grazie alle loro preghiere, riusciamo davvero a capire cosa desiderano i vari personaggi: Ragnar chiede ad Odino qual è il suo destino e di dargli un segno, è vero che avrà molti figli? Li avrà con Lagertha? Dà l’idea di un uomo profondamente segnato dalla sua perdita e alla ricerca di un più alto scopo divino per giustificare un dolore tanto grande. Lagertha, invece, sentendo il marito sempre più distante e lontano, chiede di avere un figlio, a qualsiasi costo, è evidente la disperazione che prova nel cercare di tenere unita la sua famiglia. Bjorn (Nathan O’Toole), invece, il figlio di Ragnar, chiede la gloria, probabilmente nel desiderio di diventare come il padre, desiderio tutto sommato pericoloso che può portare a prendere strade diverse da quelle che ci si aspetta. Basta vedere la differenza tra Ragnar e Rollo (Clive Standen), entrambi ambiziosi, ma il primo con qualcosa in più che gli permette di essere un leader naturale.

tumblr_mlsm7fzKxM1s99v03o2_r1_500In questo episodio, i risvolti più interessanti sono stati tutti legati ad Athelstan, che non solo ha rinnegato il suo Dio ben tre volte, ma che sembra sinceramente convinto di essersi convertito alla fede norrena. Nonostante il dolore nel trovare il testo sacro che aveva tanto faticosamente salvato dall’attacco vichingo ormai distrutto e il braccialetto con la croce che non riesce a togliersi, sembra voler convincere tutti e specialmente se stesso di aver voltato le spalle al cristianesimo. Scelta che tuttavia viene messa in discussione quando i sacerdoti vichinghi non lo trovano adatto come sacrificio umano e al suo posto decide di sacrificarsi Leif (Diarmaid Murtagh). Piccola nota storica: non è noto se i vichinghi fossero soliti praticare sacrifici umani, si sa che al funerale di uno jarl venivano sacrificati con lui i suoi schiavi, ma non ci sono prove di sacrifici umani di uomini liberi nei loro riti, quello descritto da Michael Hirst, in questo episodio, è preso dal lavoro di Adamo da Brema, storico e teologo tedesco vissuto all’inizio del secondo millennio.

Il sacrificio di Athelstan, pianificato alle sue spalle da Ragnar, per me, è un punto di non ritorno nell’amicizia e nella fiducia tra i due. Credo sarebbe irrealistico se il prete non si sentisse quanto meno tradito da questa decisione e non mettesse in discussione il suo posto nella famiglia dello jarl. Spero che Michael Hirst affronti questo tema e non faccia ritornare Athelstan al posto di spettatore inerme della cultura vichinga, penso che dopo un avvenimento del genere le cose tra di loro debbano cambiare. Inoltre spero che prima o poi venga spiegato perché Ragnar decida di sacrificare Athelstan, senza nemmeno parlarne con lui prima. Voglio vedere Athelstan reagire, è impossibile accettare una cosa del genere passivamente, specie per chi, come lui, non comprende il sacrificio umano. Voglio anche la risposta alla domanda che tutti ci siamo posti (o quanto meno io me lo sono chiesta) cosa è successo tra Athelstan e Thyri (Elinor Crawley)? Lei lo ha solo lavato e preparato al sacrificio o c’è stato qualcosa che non abbiamo potuto vedere e che ha allontanato ulteriormente il prete dai suoi sacri voti?

Rollo, ancora una volta, si dimostra una persona ottusa, tuttavia riesce a capire che per arrivare ad essere il grande uomo che lui sogna di diventare, ha bisogno del cervello di Siggy (Jessalyn Gilsig), visto che a quanto pare il suo è pieno di alcol e funghi allucinogeni. Non ho capito, onestamente, se si siano sposati o fidanzati o chissà cos’altro, ma pare che Siggy esiga fedeltà e Rollo, invece, le dice chiaramente che non cambierà né per lei, né per suo fratello, lui è quello che è, fino a scoprire che forse, per le sue ambizioni, sarebbe meglio ascoltare la vedova del precedente jarl.

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Sono un po’ delusa che la potenziale amicizia tra Siggy e Lagertha non abbia avuto nemmeno una possibilità di svilupparsi, quello che secondo me è il grandissimo difetto della serie in generale è che hanno tutti questi personaggi con dei potenziali pazzeschi (in testa ovviamente ci sono Athelstan, Lagertha e Siggy) e li lasciano da parte per perdersi in descrizioni di rituali o nell’inquadrare Ragnar che pensa, ora questo può funzionare se sei al secondo episodio e devi far crescere la leggenda del protagonista, ma all’ottavo direi che puoi dar spazio anche agli altri protagonisti.

sacrifice7Il viaggio al tempio di Uppsala è servito ad introdurre il potente Re di Danimarca, Horik (Donal Logue), potente figura che vuole servirsi di Ragnar e della nascente leggenda che lo circonda per schiacciare i suoi nemici e consolidare il suo potere. Mentre il nostro conquistatore dell’Occidente vuole viaggiare sempre più lontano e il suo prossimo obiettivo sembra essere la Francia, ma ha bisogno di un potente alleato per portare a termine questa impresa. Ma si sa, al potere non piace sentirsi minacciato, quindi nonostante l’ottima partenza tra questi due grandi uomini, credo che le cose non saranno sempre così positive (magari stiamo guardando il “cattivo” della stagione 2?), trovo difficile pensare che un Re non si senta minacciato da una leggenda vivente. Inoltre History insegna…

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