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Vikings | Recensione 1×02 – Wrath Of The Northmen

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Vikings | Recensione 1×02 – Wrath Of The Northmen

v-2_07242012_jh-0151 Subito dopo la messa in onda del primo episodio, History Channel ha caricato online il secondo come preair.

È adesso che la storia comincia. La prima scena ci porta direttamente nel mezzo di una riunione segreta organizzata da Ragnar (Travis Fimmel) e suo fratello Rollo (Clive Standen) per convincere un gruppo di uomini a partire verso l’ovest. Il protagonista dimostra di possedere la retorica e le capacità tipiche dei leader e ispira i suoi uomini a cogliere l’attimo, ad andare alla scoperta di questo tanto chiacchierato occidente, a scoprire un nuovo mondo.

Abbiamo anche la possibilità di confrontare le due famiglie più in rilievo della storia. Da una parte Ragnar e Lagertha (Katheryn Winnick) hanno un rapporto molto passionale e onesto che li porta ad affrontarsi in un vero scontro diretto quando non sono d’accordo, lei non si tira indietro e lui sembra divertirsi e allo stesso tempo confidarsi con lei. Infatti proprio mentre Lagertha gli dice che dovrebbero partire insieme, lui la interrompe coi suoi dubbi, dimostrando di essere davvero attento ai bisogni della sua famiglia e dei suoi figli. Ragnar non è sicuro che esista un ovest ed è evidentemente preoccupato di cosa ne sarebbe della sua discendenza se le cose non andassero come spera e lui perisse in mare, oppure il capo lo scoprisse e se la prendesse con loro. Lagertha invece non sembra rassegnarsi ad un destino casalingo e si batte con lui per stabilire il suo valore, come farebbe un uomo, finché Bjorn (Nathan O’Toole) è costretto ad intervenire per impedire ai genitori di uccidersi a vicenda, o quanto meno di farsi seriamente male.

Dall’altra parte invece abbiamo Haraldson (Gabriel Byrne) e sua moglie Siggy (Jessalyn Gilsig), anche il loro appare come un matrimonio saldo ed entrambi sembrano avere completa fiducia l’uno nell’altra, però allo stesso tempo, vivono di sotterfugi ed intrighi, sempre disperatamente alla ricerca di segnali che dimostrino che il potere è ancora saldamente nelle loro mani. Siggy, quasi un personaggio secondario nello scorso episodio, qui la vediamo essere parte dei processi decisionali del marito e prendere in mano la situazione se le circostanze lo richiedono, sebbene appaia sottomessa in pubblico, di sicuro non lo è in privato. Entrambi poi si rivelano spietati, quando si tratta di proteggere i loro interessi e puniscono duramente, praticamente sempre con la morte, chiunque osi sfidarli o non dimostri il dovuto rispetto.

Quando finalmente giunge il momento di partire per l’ovest Ragnar è chiaramente preoccupato che qualcosa possa andare storto ancora prima della partenza, ma Floki (Gustaf Skarsgard) sembra padrone della situazione, con un sotterfugio piuttosto meschino (minacciando la figlia) si procura un’ancora dal fabbro locale. E a dire il vero la sua espressione sembra costantemente quella di uno psicolabile, appena uscito dal manicomio (se fate caso al suo ghigno ci sono momenti in cui si vede che Alexander alias Eric Northman è suo fratello nella vita reale, hanno la stessa espressione).

Il viaggio non fila liscio, ma nonostante le tempeste e le perplessità, i vichinghi riescono ad approdare sulle coste della Northumbria (se vi state chiedendo dove o cosa sia, sappiate che si tratta di territori nell’Inghilterra settentrionale ed era uno dei sette regni anglo-sassoni che crollarono dopo la conquista normanna, nel 1066), alle porte di un monastero.

vikings823Durante il saccheggio del monastero vediamo la differenza tra Ragnar e i suoi commilitoni, in pratica tra un leader e delle pecore: per un popolo combattente non è certo una grande difficoltà attaccare e sconfiggere un gruppo di monaci indifesi. Ma mentre tutti si occupano solo di macellare chiunque si trovi sul loro cammino senza far caso al mondo che li circonda, Ragnar è impegnato a meravigliarsi delle differenze che nota tra il suo popolo e questa diversa cultura. Ed è proprio nella Chiesa che incontriamo l’ultimo personaggio principale di Vikings, frate Athelstan (George Blagden, nella foto a destra), il quale incuriosisce Ragnar per due ragioni: primo parla la sua lingua, secondo gli dice di conoscerla a causa dei suoi viaggi, e questo sembra proprio essere il punto debole del condottiero: la curiosità di vedere il mondo, di sapere cosa c’è oltre il mare.

Finisce così la seconda puntata: con i vichinghi che tornano a casa col loro bottino e un gruppo di monaci, scampati alla carneficina, da vendere come schiavi.

La storia evolve e comincia a prendere forma, dopo questo episodio appare chiaro che il pilot avesse solo funzione introduttiva. E se Vikings continuerà ad alzare il livello in questo modo, tra qualche puntata avremo un piccolo gioiellino tra le mani.

Michael Hirst, il creatore della serie, mantiene il suo stile e un ritmo narrativo molto lento, tuttavia i personaggi cominciano ad acquistare profondità e ad avere spessore. Ragnar si sta dimostrando un capo capace e più passano gli episodi, più si vede emergere il suo spirito leader, cosa che probabilmente lo porterà sulla strada dell’attuale Jarl (capo vichingo). Il fratello, invece, Rollo, onestamente penso sia il personaggio più stereotipato dello show, non ha un minimo di carattere, il suo unico scopo sembra essere quello di incarnare tutto ciò che nell’immaginario collettivo rappresenti la brutalità, senza nessuna qualità umana. Provo più rispetto per Haraldson, che ha un carattere molto più complesso, piuttosto che per questo ammasso di muscoli senza cervello. Floki al momento non so ancora bene come inquadrarlo, non lo si vede molto, ma quando è sullo schermo si appropria della scena, penso che sia il personaggio con il maggior potenziale per evolversi. È chiaro che Ragnar è destinato a diventare un capo, così come è evidente che Rollo sarà sempre l’ombra dietro il fratello, ma di Floki non si può dire quali strade intraprenderà a priori o quale sarà il suo cammino. Infine la parte femminile dello show, Lagertha e Siggy sono due donne molto diverse, ma con alcuni punti in comune: sono donne forti, testarde e che faranno di tutto per proteggere l’uomo che amano. Tuttavia presentano anche molte differenze, la principale: Lagertha è una combattente ed è molto diretta, Siggy è una manipolatrice con alcune tendenze sociopatiche. Credo che loro due saranno fondamentali nella contrapposizione tra Ragnar e Haraldson.

Sono molto curiosa di vedere come reagirà Haraldson al bottino che porteranno in patria gli uomini di Ragnar, si troverà infatti in una posizione molto difficile. Come abbiamo visto lui governa col pugno di ferro e chiunque venga sorpreso a sgarrare viene punito severamente, quindi si trova nella condizione di dover rimettere al suo posto l’avventuroso vassallo che ha osato sfidarlo, ma allo stesso tempo deve valutare bene le conseguenze, perché condannare un eroe popolare potrebbe portare ad una rivolta e ad un colpo di stato.

Molto vivide e cruente le scene del monastero, anche i colori sottolineano la crudezza del momento e la ferocia dell’attacco, un po’ meno bene invece, a mio parere, le scene girate in mare, troppo visibile l’utilizzo del computer e della tecnica CGI, io che non sono un’esperta me ne sono accorta, non oso immaginare quanto male abbia fatto agli occhi di chi lavora nella grafica.

Anche questa volta una menzione particolare va a Lestblue che ieri sera è stato alzato con me a revisionare tutto questo fino all’una di notte. Grazie.

3 COMMENTS

  1. Complimenti davvero mi piace tantissimo l’analisi dei personaggi che hai fatto. Concordo anche sul livello dell’episodio, la trama s’infittisce lentamente ma in maniera coerente. Ho adorato la scena del monastero di Lindisfarne, tra l’altro studiai l’assalto dei vichinghi in questo monastero per un esame di svedese l’anno scorso, questa serie è proprio per me XD

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