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UnREAL 3×05 – Festeggiamo il Girl Power tra noi!

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UnREAL 3×05 – Festeggiamo il Girl Power tra noi!

Avrebbero potuto intitolare l’episodio “Girl Power!”, invece di “Gestalt” – di cui ho peraltro apprezzato la sofisticatezza semantica e psicologica-, e sarebbe stata la perfetta descrizione di una puntata in cui le donne sono state protagoniste assolute.
La quinta puntata di UnREAL, che si situa esattamente a metà del percorso, a significare che i giochi non sono ancora conclusi e quindi ne accadranno delle belle, segnala una fondamentale presa di posizione da parte di tutti i personaggi femminili, ognuno a modo suo e nel suo campo d’azione: Quinn, Rachel, Madison (ebbene sì) e Serena.

Ma andiamo con ordine, senza nulla togliere all’entusiasmo con cui ho assistito all’emergere di quattro guerriere che: “Non avevano nessuna intenzione di mangiarsi altra merda” e intendevano gridarlo al mondo forte e chiaro.

Quinn è fermamente decisa a non sottomettersi (più) ai giochetti politici del solito uomo che crede di poter far di lei quello che vuole, e cioè emarginarla, soltanto perché lui è nella classica posizione di potere da cui può decidere della vita e della morte lavorativa di chiunque, quando invece è perfettamente cosciente del valore, soprattutto economico che lei, il suo lavoro, e il programma interamente gestito da Quinn, hanno regalato alle casse del network (e sue, diciotto milioni di dollari per l’esattezza).
Quinn sa molto bene quanto vale e intende farlo sapere a tutti, perché sono finiti i tempi in cui abbassava la testa per paura di perdere il lavoro, di essere soppiantata, messa in un angolo, resa invisibile, cacciata da Hollywood.
Quinn ha sempre lavorato sodo soltanto perché altre persone (uomini) godessero dei risultati prodotti dal suo impegno totale, dalle infinite ore di lavoro, le enormi capacità di gestione delle crisi, fiuto e lungimiranza. È ora che faccia sentire la sua voce e si ponga come la temibile e potente avversaria alla pari che è.
Gary è davvero vergognoso nell’usare il banalissimo trucchetto di lasciarla aspettare in anticamera, per poi rifiutarsi di incontrarla, con lo scopo di erodere la sua autostima e ricacciarla in una posizione inferiore, di insicurezza. Sono giochini di potere che non valgono nulla, non quando davanti si ha un’Erinni pronta a iniziare la guerra e portarla avanti A. Ogni. Costo.
Quinn ha fatto benissimo a rifiutarsi di farsi piegare, generando un braccio di ferro che era disposta a portare alle estreme conseguenze. Perché non puoi certo imporre un ultimatum del genere per poi tornartene con la coda tra le gambe. Certe dimostrazioni di forza si fanno solo quando si è abbastanza forti da arrivare fino alla fine, costi quel che costi.

Per farlo chiede aiuto a Madison, che decide di stare dalla sua parte, grazie alle ripercussioni che hanno avuto su di lei i consigli di Quinn della scorsa settimana. Consigli dati in assoluta buona fede, perché Madison si era ridotta a quel punto a essere un affronto alla dignità femminile e chiunque avrebbe speso due parole per far presente alla ragazza che si stava svendendo, essendo evidentissimo anche a un cactus. Era il minimo richiesto dalla solidarietà femminile che qualcuno la svegliasse dal torpore di principi e principesse, mentre era convinta di essere l’unica donna furba al mondo, e invece ricorreva a mezzi infimi e scontati. Ora, non so se la definirei scema come ha fatto Quinn, ma è sicuramente molto, molto ingenua.
Scegliendo di partecipare al complotto e infilare un bel coltello nella schiena di Gary, ribellandosi e facendo vedere a tutti di che pasta era fatta, ha dimostrato di avere un minimo di orgoglio residuo e di essere una “mini Quinn” in potenza, anche se la strada è ancora molto, molto lunga, soprattutto se non deciderà di scendere dalla pianta su cui è vissuta per tutta la vita.
È vero che aveva già agito nell’ombra rubando la password, e questo mi dà molte speranze, ma all’inizio aveva comunque ubbidito senza nemmeno pensarci alle richieste di Gary, nonostante lui 1. non intendesse metterla a capo di Everlasting (e qui aprirei un breve inciso su quanto, invece, Madison, NON sappia valutare le sue competenze. Davvero pensava di sostituire Quinn?!), 2. manco si ricordava il titolo del pilot.
Fortunamente alla fine sceglie di scommettere sul cavallo che, io ci metterei la mano sul fuoco, non le farà promesse a vuoto. Quinn è tante cose complesse, complicate e difficili da gestire, riunite in un’unica persona, ma non dimentica chi è stato dalla sua parte e io lo trovo un pregio fenomenale. Madison non verrà usata per poi dimenticarsene. Se Madison avrà una chance per emergere, sarà proprio grazie al duro tirocinio di Quinn.

Il momento TOP dello scontro finale Quinn-Gary è stato EPICO. Mi sarei perfino alzata ad applaudire. Non tanto per la vittoria, ma per la faccia di Gary quando se ne è arrivato convinto di non aver bisogno di nessuna strategia, perché tanto sarebbe bastata una sua parola per distruggere carriere. È stata forse questa la parte più irritante di tutte, il fatto che Gary, dalla sua posizione privilegiata, non avesse nemmeno preso in considerazione di aver davanti una nemica di notevole spessore e molto pericolosa, perché tanto era una donna e sottoposta, no?
Quinn naturalmente ottiene tutto quello che desidera e altrettanto naturalmente il suo potere verrà minacciato da qui al termine della stagione, siamo solo a metà strada. Ma intanto si festeggia! Everlasting è finalmente in mano alla persona giusta.

Sull’altro versante, Rachel, per una volta, non partecipa alla dinamica messa in piedi da Quinn, perché è presa da altre faccende altrettanto prioritarie per lei. Ovvero la sua famiglia di origine, talmente disfunzionale da rendere quelle altrui dei luoghi di totale armonia e sostegno reciproci, pure se ci si fa dei torti ricordati per intere generazioni. In sostanza, la madre psicopatica droga chiunque abiti in quella casa, perché la sua carriera non venga distrutta, convincendo le vittime di essere la loro salvatrice, in una sindrome di Stoccolma che sociopatici della vita reale avete solo da imparare.
Il padre di Rachel è un’altra vittima degli abusi psicologici della moglie, dopo Rachel, per il semplice motivo di aver avuto una reazione direi normale, cioè picchiare lo stupratore di Rachel e desiderare denunciarlo, che però avrebbe avuto la conseguenza di portare alla luce gli errori professionali commessi dalla donna. Per evitare probabilmente la radiazione, la moglie ha pensato bene di coinvincerlo a fare silenzio e, quando questo l’ha portato sull’orlo del baratro (comprensibilmente, visto l’amore per la figlia), lo ha sedato con del litio e non pensiamoci più. A me Asa ha fatto molta tenerezza perché era un uomo ormai ridotto all’impotenza e all’isolamento. Oltretutto era convinto di vivere con una Santa che invece gli aveva fatto il lavaggio del cervello.
Non mi aspettavo che Rachel se lo caricasse in auto per portaselo via, onestamente. Lo ha di fatto liberato, ma non sono convinta che sappia che cosa stia facendo, o che lo stia facendo per il motivo giusto. Di sicuro, come le fa notare il dottor Simon, non è in grado di gestire un’astinenza da litio/psicofarmaci, che è una cosa seria. Se è vero che li ha assunti per il motivo sbagliato, non possono essere tolti tanto drasticamente, lo sanno tutti.
Rachel però sembra presa soprattutto dal desiderio di avere quel padre che le è mancato, di sentirsi amata, di guarire se stessa liberandosi una volta per tutte dal ricordo dell’abuso che ha segnato la sua vita, e questo non le permette di vedere, io credo, la situazione per quella che è. Ovviamente vuole il bene del padre, in cui vede la proiezione della sua stessa esperienza, ma si sta assumendo la responsabilità di un altro essere umano, senza averne le competenze, e rifiutando un aiuto professionale. Il padre in questo senso è di nuovo una vittima.

Serena è arrivata al punto di rottura e prende in mano la situazione, mandando al diavolo la produzione e decidendo che adesso si farà solo come vuole lei. Io la comprendo perfettamente. E ammiro davvero il suo spirito ribelle, il non cedere davanti alle pressioni, ma continuare a perseguire senza tentennamenti lo scopo per cui è lì, cioè trovare un marito, un compagno, l’amore della sua vita. Non penso però abbiano del tutto torto Quinn e Rachel quando le fanno presente che ci sono delle regole da rispettare, che non so fino a che punto possano essere allegramente infrante. Non si tratta tanto di mandare il programma in una direzione diversa, quanto di rompere completamente lo schema.
Serena rappresenta davvero un mondo di totale purezza, bei sentimenti, nobiltà di intenzioni e desiderio di comportarsi in un modo corretto anche in una situazione paradossalmente del tutto finta. Io credo che però sia mancata una valutazione onesta del programma a cui ha scelto di partecipare, perché, se dal punto di vista di UnREAL la sua presenza è esattamente ciò che serviva in questa stagione, la sua distanza mentale da Everlasting è totale. Davvero era convinta che fosse tutto VERO?
In ogni caso è totalmente irresistibile quando, con tutta la grazia che possiede in abbondanza, se ne esce con perle inaspettate, come il “Bitch” della scorsa settimana o la confessione di essere stata con il fantino la prima serata.

Nel reparto uomini direi che le cose non vanno benissimo, di certo non assistiamo a nessun trionfo e anzi, non li vedo al top della forma.
– Il dottor Simon è sembrato composto e sano di mente finché non ha iniziato, in questa puntata, a essere forse un po’ ossessionato da Rachel? Voi come la vedete? È finito davvero nel “Vortice Rachel”, come gli fa notare Jeremy? Anche lui è vittima del fascino che avviluppa ogni uomo che le sta intorno, spingendolo a fare azioni non esattamente edificanti? Perché io non credo che controllarla attraverso le telecamere sia un’azione ponderata, anche se scommetto che lui sia convinto di farlo per il bene di tutti, per la sicurezza di Rachel e di chi le sta intorno
– Jay è ormai passato al lato oscuro di Alexi, al quale non sa resistere, allontanandosi sempre di più dal povero fidanzato affettuoso e sempre pimpante che assomiglia a un allegro orsacchiotto. Il fascino dark di Hollywood che gli ha aperto le porte ha ormai fatto presa su di lui. E un po’ mi spiace, Jay è un bravo ragazzo in procinto di far avverare il suo sogno per il quale ha già accettato il peggiore dei compromessi, cioè tagliar fuori il fidanzato, che rappresenta un’oasi di amore e genuinità.
– Chet. Ogni volta mi viene da commentare “Chet è sempre Chet”. Nonostante i buoni proponimenti di inizio stagione e la pretesa di insegnare a Quinn quale fosse il vero amore e come ottenerlo (le augurava la sua stessa fortuna, vorrei ricordarlo) non riesce a resisterle quando si trasforma in Warrior-Quinn e lui, senza nessuna vergogna, le si offre sessualmente, mancando di rispetto alla nuova fidanzata lì fuori.
Per un attimo ho seriamente temuto che Quinn cedesse, perché con Chet, con l’idea che aveva di lui e del loro rapporto, lo ha sempre fatto. E quando le ha confessato di sentire la sua mancanza ho avvertito il rimpianto di Quinn come se lo stessi vivendo io. Ma è cresciuta, ha fatto pace con le illusioni e non può limitare la sua personalità ingombrante, o sminuirla per stare con lui. Lei non potrà mai essere “Easy”.

– I miss you, Quinnie. I miss you a lot.
– I know. But you chose easy.

– August e Jared sono così noiosi, insignificanti, inutili che nemmeno quando compiono scorrettezze il loro comportamento genera chissà quali conseguenze. August alza la voce minacciando denunce, e viene messo a tacere in modo tanto ovvio da non essere nemmeno stato necessario pensarci per più di cinque minuti. Sarebbe stato interessante invece analizzare meglio il suo punto di vista sulla questione, magari ne usciva qualcosa di interessante, perché si trattava pur sempre di due persone in ruoli di potere diversi, non avrei dato tanto per scontato il tipo di incontro che avevano avuto. Jasper (che, onestamente, mi fa sangue quanto un congelatore e continuo a chiamare Jared) e la sua scommessa sono serviti solo per tirar fuori il momento ilare tra Quinn e Rachel. Vogliamo corteggiatori migliori.

– Did you just hear his balls drop?
– I did. I heard a little “clink, clink.”

Chi è la nuova amica di Quinn? Soprattutto, Quinn ha amiche? Siamo di fronte a un triangolo femminile?

Vi lascio con il promo della prossima puntata e vi invito a passare da questa pagina per tutte le news in italiano su UnREAL!

UnREAL Italia

https://www.youtube.com/watch?v=WwhR6VeneTM

– Syl

2 COMMENTS

  1. Innumerevoli le volte in cui mi sono alzata ad applaudire la perfezione di questa s3, e siamo solo al 5 episodio! 10 a 0 per le donne ovviamente, vincono su tutti i fronti (sono riuscita finalmente ad approvare anche madison, anche grazie a questa analisi) mentre vengono messi in risalto tutti i lati deboli maschili, da chet ad august al dr simon che, concordo, sembra sia caduto nella “trappola”, con qualche implicazione in più. Ho l’impressione che l’iniziale interesse suscitato dalla complessità psicologica del personaggio possa man mano trasformarsi, se non l’ha già fatto, in qualcosa ai limiti del pericolo/patologico, per entrambi. Cioè il comportamento poco etico del dottore potrebbe avere ripercussioni negative sulla precaria stabilità di Rachel. E Quinn (nient’altro da aggiungere su di lei!!) ha già fiutato questo pericolo notando gli effetti che i colloqui hanno su Rachel (“non ci tocchiamo mai” xD). Concordo anche su rachel che riesce a tirar fuori il padre dal circolo abusivo perpetrato ai loro danni da parte della madre ma lo porta nella sua “comfort zone” non supportata adeguatamente. Ne vedremo delle belle, insomma!

    Grazie (ancora) per avermi consigliato questo telefilm e per questa analisi!

    • Ciao e grazie di essere passata a commentare! Non avevo collegato il fatto che Quinn abbia chiesto allo psicologo di fermare i loro colloqui perché teme che l’ossessione di lui/comportamento non etico possa far del male a Rachel (ho capito giusto?), quanto perché il fatto che Rachel segua un percorso psicologico la sta portando a essere meno coinvolta dal programma (e intendo meno disposta a tutto per il successo di Everlasting), un po’ sul filo di quando la scorsa settimana le ha detto “Puoi pensare ai fatti tuoi alla fine della stagione?”. Che è stata un po’ l’unica nota stonata della 3×04

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