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Unbroken 1×11 – Destination Unknown

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Unbroken 1×11 – Destination Unknown

Isabel Sanchez Intro

«Mi chiamo Isabel Sanchez.
Per un anno sono stata lontana dai miei amici, dal mio ragazzo, dalla mia famiglia
e dalla mia città. 

Sono stata catapultata nel Medioevo con uno scopo:
diventare regina del regno di Castiglia. 

Ora sono tornata a Houston, ma tutto è cambiato. 

Il destino ha scelto un solo ruolo per me e solo il tempo potrà rivelarmi qual è.»

PREVIOUSLY ON UNBROKEN : QUI


UFFICIO PHILIPP LEWIS

Isabel è sola nell’ufficio di Philipp Lewis, apre gli occhi a scatti per non volersi addormentare. Poi, di colpo, si alza in piedi. È completamente fuori di sé, si muove come se stesse nuotando nell’aria. Si aggira per la stanza, sfiora i libri, fa cadere qualche soprammobile, sputa la saliva nel posacenere, apre la finestra, tocca un quadro.

Isabel: Philipp?

Philipp la spinge in avanti, una ventata d’aria fredda e poi un lungo tunnel buio.

Isabel apre gli occhi di colpo e si tira su.

Isabel: Philipp Lewis mi ha spinta oltre il portale!

Isabel si gira nel letto, sussurrando fra sé e sé. Il letto è disfatto, ma vuoto.

Isabel: Daniel???

Non ottiene risposta. Prende il cellulare per guardare l’orario e trova 10 chiamate perse da parte di Nicole.

Memorial Park

Daniel: Nicole! Cosa vuol dire che Tom è scomparso?

Nicole è accasciata a terra, accanto alla struttura di marmo. Il freddo mattutino la fa rabbrividire e Daniel lo nota. Così si toglie la giacca e si accascia per avvolgerla attorno alle spalle della ragazza.

Nicole: era qui e un minuto dopo, puff! Scomparso nel nulla. La porta si è chiusa e Tom non è più tornato.

Daniel: ci dev’essere un modo per farlo uscire da lì!

Nicole: per forza.

Daniel: dov’è la chiave di Rick?

Nicole: ce l’aveva Tom con sé.

Daniel: merda! Quindi vuol dire che per farlo tornare qui, devo prendere la chiave da mio padre.

Nicole è sconcertata e persa.

Nicole: mmm…mmm.

Daniel sbuffa passandosi le mani sul viso. Si tira su, in piedi e tira un calcio alla struttura di marmo.

Daniel: merda!

Nicole: sicuramente Rick o Claire sapranno come aiutarci!

Daniel: non li tireremo in ballo, Nicole. Ora pensiamo a tornare a casa. Ti accompagno, ti fai una doccia, fai colazione e poi ci troviamo con gli altri. Sicuramente troveremo una soluzione. Ma prima, dimmi, cosa ci facevi qui con Tom?

Nicole: lui si è offerto di accompagnarmi a casa ma prima si è fermato qui per verificare che le sue teorie fossero giuste. È importante ora che non c’è più?

Daniel: avrei dovuto accompagnarti a casa io.

Nicole non fa caso all’affermazione di Daniel, nella sua testa ronza solo la scena della nottata precedente.

Nicole: lo sapevo che avrei dovuto fermarlo! Ci sarebbe stato un modo per impedirgli di fare ciò che ha fatto!

Daniel: ehi! Non lascerò che ti prenda la colpa.

Daniel si abbassa verso Nicole e la prende in braccio. In quel momento il telefono di Nicole squilla e la ragazza risponde.

Nicole: Isabel?

Isabel: cos’è successo Nicole? Ho trovato 10 tue chiamate!

Nicole: dove diamine eri?

Daniel sorregge Nicole in braccio e intanto la guarda deglutendo.

Isabel: complicazioni!

Nicole: vabbè, non mi interessa! Tom è scomparso.

Isabel: cosa intendi con “Tom è scomparso”?

Nicole: te lo spiego tra un’oretta.

 Capannone

Un capannone abbandonato, una piccola lampadina appoggiata per terra, un odore impregnante di fumo e alcol e nel centro della stanza una Rachel bendata e legata ad una sedia.

Rick cammina avanti e indietro guardandola, poi si avvicina e di colpo le toglie la benda dagli occhi.

Rachel deglutisce, aprendo gli occhi impiastrati di trucco e lacrime. Non riesce a comprendere dove si trovi, tutto è sfocato e confuso. Si sente la nausea ed ha come un macigno in mezzo al petto.

Rachel: Rick…

Ha la voce fioca, spezzata.

Rick: sta zitta Rachel. Sono solo io quello che parla qui. Chiaro?

Rachel si limita ad annuire e ad abbassare lo sguardo fino alle punte dei piedi. Rick le solleva con violenza il mento per guardarla in viso.

Rick: guardami!

Rachel manda giù il groppo in gola e guarda Rick con gli occhi lucidi.

Rick: sei puttana da far schifo!

Rick le sputa sul viso. Rachel rimane impassibile, tremante.

Rick: mi hai fottuto! Diverse volte, certo. Ma sei così zoccola che mi hai fregato! Mi hai dato il testamento falso e mi hai rubato la collana che tenevo al collo dopo esserti fatta sbattere da me. Dico bene?

Rachel non risponde. Rick l’afferra per i capelli, urlando.

Rick: DICO BENE???

Rachel: io, mi…mi dispiace!

Rick: stronzate!!!

Rachel: Rick, per favore…

Rick: sei una merda! Credevi che non me ne sarei accorto eh?

Rachel: io…

Rick: mi credevi ingenuo e rincoglionito?

Rachel: no!

Rick: bene.

Rachel: per favore, Rick, puoi liberarmi? Ti supplico!

Rachel inizia a singhiozzare e lentamente le lacrime scivolano lungo il suo viso.

Rick: e perchè dovrei farlo? Mi hai usato, hai fatto il doppio gioco fin dall’inizio! Non mi interessa nulla di te!

Rachel: perchè ti amo!!!

Rachel urla, c’è dolore nella sua voce spezzata, nei suoi occhi pieni di lacrime.

Rachel: PER FAVORE!

Rick la squadra per un attimo fugace, decisamente colpito, poi si porta a pochi millimetri dalla bocca della ragazza.

Rick: fesserie! Povera Rachel! Hai deluso la tua famiglia, hai deluso i tuoi amici e ora mi chiedo… dato che sei rimasta completamente sola, ci sarà qualcuno che verrà a salvarti?

Rachel fa un respiro profondo e sputa in un occhio a Rick. Rick non ci vede più. Le tira uno schiaffo, poi riprende la benda e le copre gli occhi. Dopo aver estratto il rotolo di scotch dalla tasca, le tappa anche la bocca.

Infine estrae dall’altra tasca una siringa.

Rick: ho delle faccende da sistemare. Sarai morta, entro la fine della giornata!

Prende il braccio di Rachel e, tenendoglielo ben teso, gli inietta una sostanza nelle vene. La ragazza cerca di dimenarsi, ma inutilmente.

BEDROOM

Qualche fioco raggio di sole penetra tra le fessure delle tende di una camera del Four Season. Delle bottiglie di whisky, vodka e birra sono state aperte e abbandonate per tutta la stanza. Mozziconi di sigarette, buste ormai vuote di cocaina, lenzuola incasinate e lampadine rovesciate sul pavimento. Peter, Amy e Ruby sono distesi sul letto matrimoniale, dopo aver passato tutta la notte precedente a fare baldoria, dopo esser andati via dal Winter Ball.

Gli occhi di Ruby vengono colpiti dalla luce. La ragazza li apre lentamente, sfregandoseli con le mani e ridacchiando.

Stiracchia i muscoli delle braccia ma si sente completamente esausta, la testa le fa male e una strana sensazione confusionaria si è impossessata di lei.

Con molta fatica si mette a sedere sul letto e vede Amy che dorme accoccolata a se stessa e Peter che mentre dorme sembra un angioletto dolce.

Si guarda in giro e in pochi secondi, grazie a qualche ricordo sfocato capisce che la sera precedente hanno combinato un bel casino.

Ruby: Amy… Peter! Svegliatevi!

I due non la sentono. Ruby sbuffa, si avvicina ad Amy e la scuote un po’ dalle spalle.

Ruby: Amy, dai! Sveglia!

Poi si sposta verso Peter.

Ruby: Pet, forza! Non far finta di niente! Abbiamo un casino da sistemare!

Peter: mmm…

Ruby: non ignorarmi!

Peter apre lentamente gli occhi e viene come accecato dalla luce.

Peter: hai un paio di occhiali da sole?

Ruby: a Dicembre? Non penso proprio! Dai, alzati!

Peter: non urlare!

Peter lentamente si tira su e sbadiglia. Poi si passa la mano sulla testa e se la massaggia guardandosi attorno.

Ruby: quindi, cosa si fa? Dobbiamo sistemare tutto, immagino.

Peter: non ho voglia!

Ruby: facciamo una cosa, io vado a fare la pipì, tu sveglia Amy. Sii dolce con lei!

Peter: sì, ok.

Peter sbuffa e sbadiglia. Ruby scende dal letto e lentamente, con il passo pesante, si incammina al bagno cercando di non calpestare con i piedi nudi i pezzi di vetro rotto o qualche mozzicone di canna o sigaretta.

Appena Ruby si è chiusa in bagno Peter si porta vicino a Amy sdraiandosi a pancia sotto.

Amy

Peter: Amy? Amy, dolcezza!? È ora di svegliarsi.

Amy non risponde. Peter sbuffa nuovamente, scuotendo un po’ la ragazza.

Peter: dormigliona! Stai proprio facendo un bel sogno! Amyyyyy!

La smuove nuovamente.

Peter: ho capito! Vuoi far fare tutto lo sporco lavoro a me! Non fare finta di dormire, so che sei sveglia!

Peter fa girare Amy verso di sé ma si blocca di colpo.

Peter: oh cazzo! AMY!

Il viso della ragazza è completamente pallido, le labbra sembrano scomparse, le palpebre viola e il corpo completamente congelato.

Peter rabbrividisce, è sconvolto.

Peter: Amy!!! Amy!!!

Urla, non vuole credere a quello che sta succedendo. Ruby esce dal bagno appena sente Peter urlare.

Ruby: cosa è successo?

Peter: non lo so! Potrebbe essere…

Peter non riesce a pronunciare l’ultima parola. Ruby si limita a guardare l’amica e quasi non la riconosce.

Ruby: no, no! Amy no!

Ruby deglutisce. Gli occhi sono lucidi, le mani le tremano.

Ruby: chiamo il 911, subito!!!

Ruby si precipita alla sua borsa sulla poltrona, in cerca del cellulare.

Peter: no, no!!!

Ruby: perchè no? Prima arriva l’ambulanza prima c’è possibilità che la salvino!

Peter: non può essere salvata!!!

Ruby: cosa stai dicendo, Peter!?

Peter: non ha più battito cardiaco!

Ruby: cosa?

Ruby si avvicina di corsa al letto dove c’è Amy distesa. La raccoglie tra le sue braccia e inizia ad agitarla, mentre scoppia in una marea di lacrime.

Ruby: no Amy! No! Non lasciarmi, per favore! Stai con me!

Peter è visibilmente scombussolato e vede tutto lo sconforto di Ruby. Così fa una cosa che non aveva mai fatto in vita sua: si sporge verso la ragazza e l’abbraccia, dimostrandole tutto il suo affetto; come a volerla proteggere.

 

Isabel ha appena parcheggiato l’auto fuori da villa Lewis. Di corsa si è precipitata all’ingresso e ha iniziato a suonare il campanello insistentemente.

La porta si apre di colpo. Marisol, la domestica, guarda Isabel con circospetto.

Marisol: Isabel, c’è qualcosa che posso fare per te?

Isabel ignora la domestica ed entra nella casa.

Marisol: Isabel! Isabel, dove vai?

La ragazza ignora nuovamente la domanda e prosegue a passo affrettato, salendo le scale in cerca di Philipp.

Isabel: PHILIPP! Philipp Lewis dobbiamo parlare!

Isabel è furiosa, la rivelazione che Ha avuto quella mattina l’Ha completamente sconvolta. L’ufficio di Philipp si apre di colpo e l’uomo, si appoggia alla stipite della porta guardando Isabel in malomodo.

Philipp: che succede, Isabel?

In quel momento,anche Marisol raggiunge il secondo piano.

Marisol: mi dispiace, signore, non c’è stato nulla da fare. Ho cercato di fermare la ragazza!

Philipp: non ti preoccupare Marisol. Isabel?

Isabel fa un respiro profondamente, decisamente scocciata.

Isabel: mi hai mentito!!!

Philipp: prego?

Isabel: mi hai mentito su tutto, Philipp!

Marisol: signore?

Philipp: Isabel, vieni nel mio ufficio. Marisol, non far entrare nessuno in casa.

Marisol: sì, signore.

Marisol annuisce e si dilegua. Philipp guarda Isabel e le fa cenno con la mano di entrare nell’ufficio. Isabel lo guarda in modo altezzoso e si inoltra nell’ufficio.

Philipp: quindi, dicevi?

Philipp chiude la porta dietro di sé e va a sedersi comodamente alla sedia della sua scrivania.

Isabel: sei stato tu a spingermi nel passato! Sei stato tu a mandarmi a Castiglia e a dare inizio a tutto quello che mi sta succedendo!

Philipp: wow, wow, calma Isabel. Non incolparmi se non sai esattamente cosa è successo!

Isabel sbatte le mani sulla scrivania di Philipp e si sporge verso di lui con uno sguardo quasi minaccioso.

Isabel: sai una cosa, Philipp? Mi sono veramente rotta del comportamento tuo, di Kim e di tutti quelli che mi hanno incasinato la vita!

Philipp: Kim, vero?

Isabel: sì, Kim! Chissà come mai anche lei, come te, sapeva tutto! Ha sempre saputo tutto! Allora, dimmi, anche lei è la mia guida o siete parte di una setta satanica o qualcosa del genere?

Philipp: Isabel, dovresti sederti e darti una calmata.

Isabel: no! Mai dire ad una futura regina di darsi una calmata!

Isabel è fuori di sé, riprende a camminare lungo la stanza passandosi le mani tra i capelli.

Isabel: voglio sapere tutto. Mi spettano delle spiegazioni, non credi?

Philipp guarda attentamente la ragazza, sospirando e senza proferire parola.

Isabel: quindi?

Philipp: vuoi una camomilla?

Isabel: no! Voglio la verità, Philipp!!!

Philipp sospira nuovamente poi, con molta calma ed eleganza, si versa dello scotch nel bicchiere e si alza dalla sedia.

Isabel: tutta questa messa in scena è seccante, Philipp! La tua facciata è così falsa, come tutto ciò che ti circonda!

Philipp continua a lasciar parlare Isabel. Si appoggia alla scrivania e si bagna le labbra con lo scotch.

Philipp: hai finito?

Isabel aggrotta la fronte e incrocia le braccia.

Isabel: credo.

Infine, sfinita, si siede sulla poltroncina e guarda l’uomo.

Isabel: sono tutta orecchie.

Philipp: dunque, iniziamo dal fatto che Kim, in teoria non c’entra nulla con questa situazione. Non so che ruolo stia giocando; in qualche modo sa la verità, ha una specie di tresca con Rick e non è la tua madre naturale. Ma questo lo sapevi già. Però posso assicurarti che non è né una guida né una cacciatrice.

Isabel: non è confortante, ma va bene. Continua pure.

Philipp: Claire Ward, non è il nemico. È una cacciatrice ed è dalla tua parte. È qui per un motivo, che non voglio svelarti io. Ci penserà lei a parlartene quando ne avrete l’occasione.

Isabel: ovviamente, continuiamo ad avere questi segreti ed andare avanti. Allora, perchè mi hai mandata nel passato?

Philipp: perchè tuo padre me l’ha chiesto.

Isabel: mio padre? Robert sapeva tutto prima che morisse?

Isabel lo guarda alzando un sopracciglio.

Philipp: sì. Lui ha sempre saputo della maledizione che vi è stata fatta. Chi vi ha mandati qui a Houston e perchè.

Isabel: sarebbe?

Philipp: non me l’ha mai rivelato.

Isabel abbassa leggermente lo sguardo sul pavimento, rimanendo stranamente silenziosa. In qualche modo, si sente nuovamente tradita.

Philipp: sono sicuro che l’abbia fatto per proteggerti.

Isabel: ho trovato una lettera sulla sua tomba…

Philipp: l’ho messa io.

Isabel: e l’hai scritta tu?

Philipp: no. L’ha scritta tuo padre.

Isabel si alza lentamente dalla sedia.

Isabel: io, devo andare. Devo fare delle cose. I miei amici mi aspettano.

Philipp: spero di non averti confuso le idee, ancora una volta.

Isabel accenna un sorriso, poi a passo deciso esce dall’ufficio di Philipp Lewis.

 Casa Tom

Sottofondo Musicale : Just A Dream – Nelly (Cover by Sam Tsui & Christina Grimmie)

A casa di Tom non c’è nessuno. I suoi genitori sono ai laboratori scientifici e Tom, ovviamente, è scomparso. Nicole e Daniel sono riusciti ad entrare grazie alla seconda chiave nascosta poco intelligentemente sotto un vaso di fiori.

I due sono in cucina e stanno preparando un vassoio con delle brocche di succhi, caffè e dei biscotti.

Nicole: credo che dovremmo lasciarci.

Daniel sbatte un’anta del mobiletto e si volta di colpo verso Nicole.

Daniel: e perchè mai?

Nicole: perchè la nostra relazione non è vera. Ne siamo consapevoli entrambi, ma nessuno dei due vuole ammetterlo.

Daniel: non dire così. Io ti amo, lo sai vero?

Nicole: sì, ma non nel modo in cui vorrei essere amata. È ovvio che sei ancora preso da Isabel, probabilmente non lo hai ancora capito ma sei innamorato di lei, e lei è follemente innamorata di te.

Daniel: Nicole, per favore!

Nicole accenna un sorriso, appoggia una brocca piena sul tavolo e si avvicina a Daniel. Daniel la guarda avvicinarsi e sospira. Nicole gli prende le mani, stringendogliele.

Nicole: so che in questo momento Isabel ha bisogno di me, più di te. Sto provando ad essere una persona migliore e non voglio essere egoista impedendoti di essere felice. So che lasciarci è la migliore cosa da fare, ora.

Daniel accenna un sorriso e senza dire nulla l’abbraccia. Nicole si abbandona in quell’abbraccio caloroso, per l’ultima volta, e inspira profondamente per impedire alle lacrime di scendere sul suo viso.

Daniel : non volevo arrivare fino a questo punto, Nicole. Mi dispiace veramente. Nulla di tutto ciò era programmato.

Nicole : Daniel…

Daniel : lasciami finire.

Nicole annuisce.

Daniel : tutto ciò che c’è stato tra noi è stato vero. I miei sentimenti per te sono stati veri fin dal primo momento.

Nicole : ma le cose sono cambiate. Lo so.

Daniel: non ti ringrazierò mai abbastanza per essere entrata a far parte della mia vita. E mi dispiace per tutta la sofferenza che ti ho procurato.

Nicole: è tutto ok. Ma, per favore, non renderlo più difficile di quello che è.

Daniel: mi mancherai, lo sai vero?

Nicole: anche tu.

Nicole socchiude gli occhi e così Daniel. Entrambi rimangono abbracciati per tutto il tempo che gli serve come a non volersi lasciare per quegli ultimi momenti insieme che gli rimangono. Nicole è affranta ma non lo da a vedere, mentre Daniel è stupito ma si sente comunque in colpa.

 

Paige: ok, fammi capire, tu, Tom, Daniel…

Justin: e anche Nicole e Isabel.

Paige: no, Justin, no! Come avete potuto! Perchè vi siete messi contro mia sorella?

Justin: perchè lei si è messa contro di noi!

Paige: capitan ovvio! E ora è in pericolo! Non sappiamo dov’è! Non abbiamo notizie di lei da ieri sera!

Justin: lo so, Paige! Ed è per questo che ti sono venuto a prendere. Ora dobbiamo andare a casa di Tom e parlarne con gli altri. Troveremo Rachel, poi! Te lo prometto!

Paige: per forza, Justin!

Justin: magari le si è scaricato il cellulare ed è semplicemente rimasta a dormire da un’amica.

Paige: Rachel non ha amiche. Le uniche amiche che aveva erano Nicole e Isabel.

Justin sbuffa e continua a guidare continuando a guardare la strada. Paige, intanto, guarda fuori dal finestrino.

Justin: ovviamente voi vi dite tutto.

Paige: sì, Justin, è esattamente così. Quindi?

Justin: le hai detto anche che hai consolato il suo ex quando mi ha lasciato?

Paige si gira di colpo verso Justin e fa una smorfia.

Paige: scusami? E questo cosa c’entra?

Justin: c’entra, se consideriamo che vi dite tutto, e quando la verità verrà a galla non so se il vostro rapporto sarà ancora uguale!

Paige: per questi anni non l’ha saputo e non lo verrà mai a sapere! Chiaro, Justin?

Justin: devo ricordarti che mio fratello è tornato? E, come sai, non è di certo uno che sa mantenere i segreti!

Paige: mi occuperò io di tuo fratello. Ora pensiamo a trovare mia sorella e a fare quello che devi fare con i tuoi amici.

 TomCaverna

Isabel è a capotavola, accanto a lei Nicole e Justin e, in altre due sedie, Daniel e Paige. Il tavolo della TomCaverna è pieno di fogli di carta e penne, l’enciclopedia aperta al centro e diversi bicchieri semivuoti.

Isabel: facciamo il punto della situazione. Tom e Rachel sono scomparsi. Tom sappiamo dov’è, mentre di Rachel neanche l’ombra. Sappiamo che Rachel ha voluto fregare Rick e che, se non è uno stupido, potrebbe esserne accorto.

Nicole: esattamente. Dobbiamo tenere anche conto che Tom sarà già nel passato e l’unica persona che può aiutarci è Philipp.

Isabel: sì, beh, non è molto confortante la cosa.

Daniel: mio padre oggi parte per alcune commissioni, non so quanto possa esserci utile.

Daniel guarda gli altri con aria interrogativa.

Paige: scusatemi, non voglio risultare scortese ma non ci sto capendo nulla di quello che state dicendo! Tra tutto ciò, io voglio salvare mia sorella. Non mi interessa se vi sta sul cazzo, ma è mia sorella e, se non sbaglio, un tempo era anche vostra amica!

Justin picchietta la penna sul tavolo e alza lo sguardo verso Isabel.

Justin: credo che dovremmo dividerci i compiti!

Nicole: sì, sono d’accordo!

Isabel: Daniel, a che ora ha il jet tuo padre?

Daniel guarda l’orologio. Sono le 13.00.

Daniel: alle 17.30!

Isabel: ottimo. Sei ancora in tempo per raggiungerlo e farti dare la chiave. E, visto che ci sei, chiedigli anche dove sta andando, esattamente. Ho come l’impressione che tuo padre mi stia nascondendo qualcosa di importante.

Daniel: sì, certo. Non preoccuparti. Avrai la chiave prima di sera.

Isabel accenna un sorriso e Daniel ricambia. I due, per un attimo, si sentono in imbarazzo. Aver condiviso il letto la notte precedente è stato un enorme passo in avanti.

Justin: io e Paige ci occupiamo di Rachel. Chiamiamo un po’ di gente, andiamo a scuola, vediamo se Rachel ha lasciato qualche traccia. Al massimo andiamo anche a casa di Rick.

Isabel: sei sicuro?

Justin guarda Isabel, poi Paige e accenna un sorriso.

Justin: sì, nessun problema.

Paige: grazie Justin.

Isabel sospira capendo che c’è una strana tensione tra Paige e Justin e, ai suoi occhi, è tutto particolarmente strano e spiacevole.

Nicole: stavo pensando che dovremmo trovare una scusa plausibile per la scomparsa di Tom. La gente e i suoi genitori incominceranno a farsi delle domande e non credo che tutti noi vogliamo che riaccada ciò che è successo con Isabel.

Daniel: no, infatti. Credo che sia giusto trovare una giusta causa, con delle prove, per toglierci il problema di dosso.

Isabel: qualche idea?

Justin: possiamo rivolgerci a James per qualche documentazione falsa.

Nicole: ci penso io. Contatto James, gli chiedo di creare qualche foglio per una scuola importante a cui ha voluto prendere parte Tom e gli farò scrivere e firmare una lettera da lasciare sul letto dei suoi genitori.

Isabel: grazie, Nicole!

Nicole: mi sento in debito con Tom. È il minimo.

Daniel scuote la testa a quelle parole, poi si alza dalla sedia.

Isabel: io mi occupo di Claire. Sono sicura che sia l’unica che possa darmi delle risposte decise e vere e poi appena Daniel mi farà avere la chiave, credo che andrò a riprendere Tom.

Isabel nota che Daniel si è alzato dalla sedia e sospira.

Isabel: Dove vai, Daniel?

Daniel: se non c’è altro, vado a parlare con Philipp. Ci salutiamo dopo.

Isabel: ok, vai pure. E, grazie.

I due si scambiano uno sguardo, un po’ imbarazzato, un po’ preoccupato. Nicole nota tutto e cerca di mantenere la calma, giocando con i suoi capelli boccolosi.

Paige: Justin, possiamo andare anche noi?

Justin si alza dalla sedia.

Justin: ehm, inizia a scendere. Devo parlare un attimo con Isabel.

Paige non è convinta da quelle parole, si limita ad alzare le spalle ed a uscire dalla stanza.

Isabel: che succede, Justin?

Justin: preferirei parlarti da sola.

E Justin guarda Nicole, la quale si alza subito dalla sedia.

Nicole: ok, me ne vado!

Isabel: Nicole, aspetta.

Nicole: che c’è?

Isabel: devo chiederti un piccolo favore.

Nicole: certo!

Isabel si avvicina alla ragazza e sospira, iniziando poi a parlare a bassa voce per non farsi sentire da Justin.

Isabel: ho come l’impressione che Philipp mi stia nascondendo qualcosa su mio padre.

Nicole: qualcosa come…?

Isabel: non lo so. Potresti indagare per me?

Nicole: assolutamente. Dopo James, mi metto all’opera. Stai tranquilla.

Nicole sorride e dà un lieve abbraccio all’amica.

Isabel: come stai tu?

Nicole: Tom è scomparso, Rachel è scomparsa, e ho lasciato Daniel. Ci sono stati momenti migliori nella mia vita. Ma non ne faccio un dramma.

Nicole sorride e si allontana, uscendo dalla stanza. Isabel per un attimo è come impiantata a terra. Alle parole “ho lasciato Daniel” si è irrigidita, praticamente incredula. Fa un respiro profondo e si volta verso Justin.

Isabel: quindi, siamo rimasti soli.

BEDROOM

La stanza del Four Season è ancora in stato confusionario. Ruby è seduta sul letto, con il viso tra le mani, completamente sconvolta e addolorata. Peter stende un lenzuolo sopra il corpo di Amy che giace privo di sensi sul letto, poi va a sedersi accanto a Ruby e guarda il muro davanti a sé.

Ruby: ancora non capisco perchè non mi hai fatto chiamare l’ambulanza.

Peter: perchè poi saremmo finiti nei casini!

Ruby: ma magari potevano ancora salvarla!

Peter: non aveva più battito, Ruby. Amy se n’è andata, per sempre!

Ruby scuote la testa, contrariata, e si alza dal letto, puntandogli il dito contro.

Ruby: sei proprio uno stronzo, Peter! Non hai pietà, non hai un briciolo di umanità! Non te ne frega niente di nulla se non di te stesso!!!

Peter: Ruby, non dire così!

Ruby: avrebbero potuto rianimarla, Peter! E invece no, per te è stato troppo tardi! Ma sono stanca! Sono stanca di ascoltare ogni singola cosa che hai da dire!

Peter: stai dando di matto, Ruby. E lo capisco.

Ruby: no! Tu non capisci un tubo!

La ragazza riprende a piangere a dirotto. Peter si avvicina e allarga le braccia per abbracciarla, ma Ruby si scansa.

Ruby: LASCIAMI STARE!

Peter ritira immediatamente le braccia guardando Ruby con occhi dispiaciuti.

Peter: mi dispiace Ruby. Mi dispiace per tutto.

Ruby cerca di asciugarsi le lacrime, poi fa un respiro profondo, cercando di recuperare un po’ di forza.

Ruby: cerchiamo solamente un modo valido per sistemare tutto.

Peter: credo che dovremmo andarcene e lasciare tutto così.

Ruby: che stupido che sei! I receptionist si ricorderanno di noi! Le telecamere ci hanno ripresi!

Peter: beh, e allora che facciamo? Conosci qualcuno che ci possa aiutare?

Ruby sospira profondamente e, dopo averci pensato su, annuisce.

Ruby: sì. So io chi possiamo chiamare.

TomCaverna

Sottofondo Musicale : I Should Go – Levi Kreis

Isabel sente la porta della TomCaverna chiudersi dietro di sé e guarda Justin, incrociando le braccia.

Justin: Isabel…

Isabel: ho dormito con Daniel, ieri sera.

Isabel sputa il rospo. Justin spalanca gli occhi e, per un attimo, si sente impedito a parlare.

Isabel: pensavo volessi saperlo. Siamo amici, no?

Justin: cosa intendi dire che avete dormito? Avete fatto sesso?

Isabel: NO! Abbiamo semplicemente condiviso il mio letto.

Justin: non è la prima volta che succede da quando sei tornata. Per favore, dimmi solo perchè continui a farti del male!?

Isabel: non mi sto facendo del male. Sono consapevole di quello a cui sto andando incontro. Comunque…

Isabel sospira e fa qualche passo avanti verso Justin.

Isabel: cosa volevi dirmi?

Justin: volevo scusarmi per ieri sera.

Isabel: ooh…

C’è stupore nella sua voce.

Justin: so di essere stato un po’ sgarbato e maleducato nei tuoi confronti. Non dovevo comportarmi in quel modo. Non ne avevo diritto!

Isabel: è tutto ok. È anche colpa mia. Mi sono lasciata sopraffare da tutto. Daniel ha questo strano potere su di me.

Justin: credo sia una cosa reciproca!

Justin accenna un sorriso e fa un altro passo in avanti verso Isabel.

Justin: voglio soltanto che tu sia felice, Isabel. Sei mia amica e voglio il meglio per te. Te lo meriti, dopo tutto ciò che sta succedendo; e se Daniel ti fa star bene, allora lascia perdere Nicole e riprenditelo!

Isabel: Justin? Credevo che fossi contrario a questa idea. Cosa è cambiato?

Justin: la notte porta consiglio!

Justin sorride e Isabel ridacchia, lanciandosi su di lui per abbracciarlo fortemente. Justin inizialmente è colpito, poi stringe forte Isabel.

Justin: ascoltami, Isabel…

Isabel scioglie l’abbraccio e guarda Justin negli occhi.

Isabel: che succede?

Justin: sei veramente importante per me.

Isabel: lo so. Anche tu sei importante per me.

Justin: quindi, se devi andare a Castiglia, vai. Salva il tuo regno, riporta indietro Tom, fai tutti gli sbagli che devi fare, ma torna.

Isabel: Justin… io, non so cosa dire.

Gli occhi di Isabel si illuminano di stupore. Per la prima volta si sente supportata e ammirata.

Justin: io sarò qui ad aspettarti, quando tornerai.

Sul viso di Isabel si apre un sorriso. Justin lo accenna, invece, un sorriso, poi si sporge verso di lei e le dà un bacio, leggero e di conforto, sulla fronte.

 

Le strade di Houston sono aride e spoglie. Isabel guida verso casa sua, con un sottofondo musicale rilassante in macchina. Riflette sugli ultimi avvenimenti, sul suo futuro e su come tutto stia per cambiare per l’ennesima volta. Parcheggia fuori da casa, poi scende dall’auto avvolgendosi bene la sciarpa al collo.

CASA ISABEL

Isabel: cosa ci fai tu qui?

Si blocca all’inizio del vialetto appena vede Claire seduta sui gradini d’ingresso di casa sua.

Claire: ti stavo aspettando.

Claire si alza dai gradini e va incontro ad Isabel. Isabel la guarda da capo a piedi e si avvicina all’ingresso di casa.

Isabel: Kim non è in casa?

Claire: no, non credo. Ho provato a citofonare ma non ha risposto nessuno.

Isabel: non mi hai più chiamata per quel caffè, poi…

Claire: hai ragione. Ho avuto un bel po’ di problemi da affrontare.

Isabel cerca le chiavi di casa nella borsa e accenna un sorriso di circostanza.

Isabel: perchè mi stavi aspettando?

Isabel inserisce le chiavi nella serratura per aprire la porta di casa.

Claire: devo parlarti.

Isabel: anche io. Vuoi entrare?

Claire annuisce e sfrega le mani l’una contro l’altra. Isabel apre la porta e le fa cenno di entrare.

Isabel: mettiti pure comoda, vuoi qualcosa da bere?

Isabel entra dentro casa e chiusa la porta, si toglie il cappotto.

Claire: no, grazie. Ti rubo solo dieci minuti.

Claire va ad accomodarsi sul divano e Isabel la segue, sedendosi sulla poltrona.

Claire: dunque…

Isabel: vuoi iniziare con il dirmi perchè sei qui a Houston e non a Castiglia con Munia?

Claire: vorrei semplicemente riportare Rick a Castiglia.

Isabel: ci faresti un grande favore, Claire!

Claire sorride, sinceramente.

Isabel: e come mai?

Claire: è l’unico che può aiutarmi con quello che mi sta succedendo.

Isabel: e cosa ti sta succedendo, esattamente?

Claire: sono incinta.

Isabel: oooooh… beh, se posso darti un consiglio, partorire negli anni 2.000 è molto meglio dei primi anni 1.000!

Claire: lo so, ma non sono incinta di un povero qualsiasi. Sono incinta di Ferdinando.

Isabel spalanca gli occhi. Poco dopo sbatte le palpebre, incredula.

Isabel: wow, non… non me lo aspettavo.

Isabel deglutisce.

Isabel: è un bel colpo. Ma non capisco ancora come Richard possa esserti utile.

Claire: Ferdinando è morto.

Isabel aggrotta la fronte e scuote la testa ancora una volta incredula.

Isabel: quindi la visione di Richard si è avverata?

Claire: mmm, no. È stato avvelenato.

Isabel: avvelenato? E come mai? Da chi?

Claire: da Sancha!

Isabel: oh merda! Quindi Richard sarebbe l’unico di cui Sancha si fida, ma essendo tuo fratello…

Claire: dovrebbe stare dalla mia parte.

Isabel: non mi fiderei di Richard.

Isabel scrolla le spalle. Claire fa una smorfia quasi addolorata.

Isabel: beh, congratulazioni comunque.

Claire: grazie! E… vorrei dirti altre due cose.

Isabel: certo. Munia e Garcia sono ancora vivi?

Claire: l’ultima volta che li ho visti lo erano.

Isabel: bene. Vai avanti.

Claire: sono cose piuttosto pesanti quelle che sto per dirti!

Isabel: ormai non mi stupisco più di nulla!

Claire: riguarda i tuoi due pretendenti.

Isabel: ok…

Isabel guarda Claire con un’espressione preoccupata perchè già dal tono della ragazza capisce che non sta per dire nulla di buono.

Claire: Ruggero non è chi tu pensi che sia. Non è il Conte di Sicilia.

Isabel: e chi diamine è, allora?

Claire: è un pirata.

Isabel: Ruggero è un pirata??? Ok, io non ce la faccio più. Spero ancora di far parte di un lungo incubo.

Isabel si alza dalla poltrona e cammina lungo la sala.

Claire: mi dispiace…

Isabel: ora cosa mi devi dire che Enrico di Borgogna, invece? E’ un orco? Dato che ci siamo, ormai!

Claire accenna un sorriso e nega con la testa.

Claire: fortunatamente no. Ma sta per sposare un’altra futura regina.

Isabel si porta le mani sui fianchi e guarda Claire in modo torvo.

Claire: credevo che volessi sapere queste cose.

Isabel: sì, hai fatto assolutamente bene. Dimmi una cosa, di Philipp Lewis posso fidarmi?

Claire annuisce.

Claire: certamente, è la tua guida. Puoi fare affidamento su di lui, qui a Houston.

Isabel rimane in silenzio, per qualche minuto le due osservano un mazzo di fiori secchi sul tavolino davanti al divano.

Isabel: devo assolutamente tornare a Castiglia.

Claire: credevo non lo avresti mai detto!

 Airport

Philipp Lewis è allo Houston Intercontinental Airport e sta per imbarcarsi sul suo jet privato. Controlla sull’iPhone le ultime notizie sul meteo e aspetta il check della sua 24ore.

Daniel: Papà!!! Philipp!

Daniel è entrato di corsa in aeroporto e si è diretto verso le partenze privilegiate. Philipp si sente chiamare dal figlio e si volta dietro di sé.

Philipp: Daniel, cosa ci fai qui?

Philipp appare particolarmente stupito. Daniel si avvicina al padre con il fiatone, dopo la lunga corsa.

Daniel: ho bisogno della chiave che ti porti al collo!

Philipp: e perchè mai?

Daniel: Tom è stato catapultato a Castiglia e Isabel deve andare a prenderlo per riportarlo indietro!

Philipp: sei pazzo? Ma che state combinando tutti quanti???

Daniel: papà, per favore!

Philipp: immagino che Isabel ti abbia raccontato tutto.

Daniel: sì, so tutto, quindi, ora potresti darmi la chiave?

Philipp: no, Daniel. Solo in caso di gravi necessità posso lasciare la chiave a Isabel e soltanto Isabel.

Daniel scuote la testa incredulo.

Daniel: dove stai andando, comunque?

Philipp: ascoltami Daniel, stai bene a sentire quello che sto per dirti, ok?

Daniel annuisce. Philipp prende il figlio per le spalle e lo guarda negli occhi.

Philipp: sto andando a prendere Robert Sanchez. Tu torna a Houston e tieni Isabel con te. Non farle fare nessun gesto avventato.

Daniel: aspetta, Robert Sanchez è vivo? E tu lo hai sempre saputo?

Philipp: DANIEL! È molto importante che tu mantenga la concentrazione, ok?

Daniel: sì ma, cosa dico ad Isabel? Non puoi semplicemente fare quello che ti va!

Philipp: pensa solo a salvare Isabel. D’accordo?

Daniel: ma perchè?

Philipp: se tornasse nel Regno di Castiglia e venisse incoronata regina, tutta la maledizione si spezzerebbe e lei non potrebbe più tornare a Houston. Rimarrebbe bloccata nel passato.

Daniel spalanca gli occhi.

Daniel: cosa??? Lei lo sa?

Philipp: sì, lo sa. Ma so anche che tu non vuoi perderla per sempre.

Daniel: no, ovvio che no! Perchè non me l’avete detto prima? Perchè non ci hai detto che sapevi tutto fin dall’inzio? Che Robert è vivo? Perchè aspettare fino ad ora? E se fosse troppo tardi?

Philipp: non pensavo che le cose si sarebbero spinte così oltre le aspettative.

Daniel: le aspettative di chi?

Philipp: non importa. Ora torna a casa, salva Isabel e, dato che ci sei, nascondi il quadro che è in ufficio.

Daniel: papà!!!

Philipp va verso il corridoio d’imbarco, tutto di fretta.

Philipp: è importante, Daniel! Non abbiamo tempo da perdere.

DiscoveryGreen

Nicole sta passeggiando al Discovery Green, è pensierosa e nervosa e continua a guardarsi in giro, con l’ansia che un pericolo sia sempre in agguato.

James, da lontano, nota Nicole e si avvicina a lei a passo deciso.

James: Nicole!

Nicole si volta di scatto e accenna un sorriso al ragazzo.

Nicole: grazie per avermi incontrata con così poco preavviso.

James: figurati. Qual è l’urgenza?

Nicole: perchè sei vestito come un rapinatore?

James: per non farmi riconoscere.

Nicole: beh, così mi metti soggezione.

James: è anche questo l’intento. Sai, stiamo facendo affari loschi!

Nicole: eppure continui a farli! Vabbè, non mi interessa.

James: quindi, di cosa hai bisogno?

Nicole: non iniziare a parlarmi con quel tono altezzoso che già mi stai irritando. Se non fosse grave, non ti avrei mai chiamato.

James: hai per caso il ciclo? O sei sempre così nervosa?

Nicole fa un respiro profondo e porta le mani in avanti.

Nicole: ascoltami, un mio amico è scomparso e ho bisogno che mi falsifichi qualche documento.

James: tutto qui?

Nicole: sì. Quanto vuoi?

James: non lo so, dipende. Ti mando il totale per sms.

Nicole estrae il cellulare dalla tasca anteriore della borsa e inizia a smanettare.

Nicole: ti ho appena inviato un’email su ciò che devi scrivere, ciò che mi serve. Riesci a farmi avere tutto entro stasera?

James: assolutamente. E a te andrebbe di uscire con me qualche volta?

Nicole alza gli occhi dal cellulare e spalanca la bocca.

Nicole: come? Scusami? Mi stai chiedendo di uscire, come se fosse un appuntamento?

James: non so, dimmelo tu se vuoi che sia un appuntamento.

Nicole: non credo che uno come te voglia uscire con una come me.

James: o magari una come te non vuole uscire con uno come me?

Nicole: ma per chi mi hai presa?

James: siamo due gnocchi, perchè non dovremmo uscire insieme? Sei forse fidanzata?

Nicole: no, idiota!

James: ottimo. Ti passo a prendere stasera alle 21.00.

 BEDROOM

Ruby: per favore dì qualcosa!

Peter guarda Ruby e sospira, decidendo di intervenire.

Peter: lei non c’entra nulla. Se ti ha chiamato è perchè gliel’ho chiesto io di farlo.

David è alla finestra della stanza d’hotel. Sta guardando il paesaggio arido e freddo fuori. Una mano sotto il mento e le spalle tese. Lentamente, poi, si gira verso i due.

David: hai fatto bene a chiamarmi, ma non mi aspettavo tutto ciò, Ruby.

Peter: lei non c’entra nulla. Lo giuro.

David: la vostra amica è morta perchè avete fatto abuso di droga, ragazzi!

David sospira nervosamente poi apre la finestra.

Peter: fa freddo!

David: e qui dentro c’è puzza di cadavere!

Ruby: io, non so cosa dire, né cosa fare. Sono sconvolta! Mi sento in colpa, David!

Peter si volta di botto verso Ruby.

Peter: non prenderti la colpa. Amy ha esagerato di brutto ieri notte. È soltanto colpa sua.

Ruby: avrei potuto fare di più per impedirle di esagerare!

Peter: non sei sua madre, non dovevi farle da baby sitter, Ruby!!!

David: smettetela voi due!!!

Ruby e Peter si zittiscono all’istante.

David: vi aiuterò, ma Ruby… mi hai deluso. Le cose cambieranno d’ora in poi.

Ruby: David…

Peter: cosa dobbiamo fare?

David: lasciate l’hotel. Tornate a vivere tranquillamente la vostra vita come se non fosse successo niente. Sistemerò tutto io, qui.

Ruby: è impossibile per me tornare a far finta di nulla!!! Amy era la mia migliore amica!!!

Ruby è completamente fuori di sé. Peter si avvicina alla ragazza con uno sguardo pieno di conforto.

Peter: sentimi Ruby, non lascerò che ciò che è successo la scorsa notte ti rovini per sempre. Usciamo di qui. Vieni da me se vuoi. Se vuoi riposarti un po’.

Ruby riprende a piangere. Singhiozza, piange, inspira e deglutisce. Ha la gola secca e un peso enorme dentro di sé. Guarda Peter per qualche secondo, poi gli butta le braccia al collo e lo abbraccia forte. Peter scrolla le braccia, poi le avvolge attorno alla vita di Ruby, stringendola forte.

Peter: andrà tutto bene, Ruby. Andrà tutto bene.

Cerca di confortarla, di starle vicino in qualche modo, perchè anche lui si sente affranto e in colpa ma semplicemente non vuole darlo a vedere.

 APPARTAMENTO RICK

Dopo la conversazione avuta con Isabel, Claire è sempre più decisa a parlare con suo fratello Rick. Decide di recarsi a casa sua, ma non fa in tempo a suonare al campanello dell’appartamento che la porta si apre di colpo.

Rick: Claire? Che fai qui?

Claire: ho bisogno di parlarti, ti disturbo?

Rick: in realtà sì. Ho da fare.

Claire: per favore, dedicami almeno mezz’ora della tua vita. Sono tua sorella!

Rick: non posso, quello che devo fare è veramente importante!

Claire sbuffa.

Claire: più importante di me?

Rick: sentimi, ho riflettuto sulla tua proposta ma non posso tornare a Castiglia. Non posso tornare nel passato.

Claire: ma non puoi neanche stare qui per sempre!!!

Rick: sì che posso. Se distruggo tutti i portali! Dai Claire, ammettilo, anche tu la vita è decisamente migliore qui.

Claire: ma eravamo felici anche prima!

Rick sospira abbassando leggermente lo sguardo.

Rick: ho trovato la donna della mia vita, posso essere felice anche qui.

Claire: seriamente? E chi sarebbe, quella ragazzina del liceo?

Rick: sì, è lei. Sto cambiando per lei.

Claire: e vuoi dirmi che questa ragazzina è più importante di ciò che porto in grembo?

Claire si tocca istintivamente la pancia.

Rick: Claire, quello che porti al grembo è una vergogna per la nostra famiglia, è un motivo in più per cui tu dovresti restare qui, con me.

Claire: no! Non posso! Mio figlio o mia figlia potrebbero ben presto diventare dei reali! Ma ho bisogno di te per far funzionare tutto!

Rick: sai che potresti morire durante il parto, se torniamo indietro?

Claire: sì, è un rischio che voglio correre!

Rick: sei proprio testarda.

Claire rimane in silenzio per qualche istante, poi decide di sputare il rospo.

Claire: vuoi che ti dica la verità?

Rick: sempre.

Claire: bene. Sono a conoscenza del fatto che non sei nessuno. Non sei un veggente, né uno stregone. Sei solo un povero che frega gli altri per diventare ricco e per semplice popolarità. È per questo che sei qui e vuoi rimanere qui per sempre.

Rick aggrotta la fronte all’affermazione di Claire.

Claire: prova a negare, Rick!

Rick fa un respiro profondo.

Rick: come ti ho detto prima, ho da fare. Sto perdendo tempo, qui!

Rick supera Claire avviandosi verso l’ascensore.

Claire: so chi ha lanciato la maledizione. So chi è che in realtà ha fatto tutto questo sporco lavoro.

Rick si volta lentamente verso la sorella.

Rick: stai dando di matto.

Claire: no, non è vero! Sancha di Leòn è una strega. E tu l’hai coperta per tutto il tempo per non farle prendere la colpa! Per non farla bruciata al rogo!

Rick: Isabel lo sa?

Claire: no.

HoustonPolice

Alla centrale di polizia di Houston non si sta fermi un attimo. Tra omicidi, rapine, violenze e quant’altro ogni singolo impiegato è occupato.

Nicole apre la porta della centrale e si avvicina al bancone della reception. Un poliziotto ha lo sguardo basso su una cartelletta.

Nicole: buonasera, mi chiamo Nicole. Ho bisogno di un detective. Il padre di una mia amica è scomparso.

Il poliziotto alza lo sguardo con aria interrogativa.

Nicole: e la mia amica è troppo affranta per venire fin qui. Capisce?

Poliziotto: senza un mandato non possiamo chiamarle un detective.

Nicole: ma come? Che cavolata! Beh… e allora faccia questo mandato!

Poliziotto: prima ci vuole una denuncia di scomparsa, poi a quel punto passiamo all’interrogatorio e a tutta la procedura.

Nicole: ok e allora, denuncio la scomparsa di Robert Sanchez.

Il poliziotto fa uno sguardo torvo.

Poliziotto: Signorina non può venire qui e pretendere. Ha per caso bevuto?

Nicole: NO! Ma che dice?

Poliziotto: allora ho bisogno di alcune prove fondate.

Nicole: come le ho detto, sono qui a nome della mia amica. È importante!

Poliziotto: perché non torna domani?

Nicole sbuffa. Il poliziotto controlla diversi fascicoli dentro una cartelletta.

Poliziotto: aspetti un secondo. Come ha detto di chiamarsi lei? Nicole?

Nicole annuisce.

Nicole: Nicole, Nicole Baker.

Poliziotto: prego, mi segua.

Il poliziotto passa davanti al bancone e prende Nicole per un braccio trascinandola verso un ufficio.

Nicole: aspetti! Mi lasci stare! So camminare da sola!

Il poliziotto ignora le parole di Nicole.

Nicole: ma perché?

Poliziotto: abbiamo ricevuto qualche segnalazione sul suo conto signorina Baker. Facciamo una piccola chiacchierata, che dice?

 LAMAR HIGH SCHOOL

Justin e Paige hanno passato gran parte del pomeriggio alla ricerca di Rachel. Sono stati a casa sua, hanno fatto un giro di chiamate e sono passati anche dalla Lamar High accorgendosi che non c’è neanche ombra dell’auto di Rachel.

Da circa un quarto d’ora sono al parcheggio della Lamar High che riflettono su come procedere nelle ricerche. Entrambi sono particolarmente nervosi.

Paige: a questo punto è meglio chiamare la polizia.

Justin: o forse dovremmo entrare a scuola e vedere tramite le registrazioni delle camere se scopriamo qualcosa.

Paige: conosci un passaggio segreto o un modo per entrare a scuola senza far scattare l’allarme?

Justin: no! Ci copriamo il viso, rompiamo un vetro ed entriamo.

Paige: è una cosa stupida! Non posso rischiare!

Justin: vuoi salvare tua sorella o no?

Paige: sì, ma non così!

Justin: conosci un’alternativa migliore?

Paige: effettivamente no.

Justin: se preferisci andare in giro a zonzo per Houston, vai pure. Io proseguo per questa strada.

Justin si copre il viso con la sciarpa e si incammina verso un ingresso laterale della Lamar High.

Paige: ok che sei incazzato con me, ok che forse provi ancora qualcosa per Rachel, ma stai calmo.

Justin: non provo più niente per Rachel e la tua presenza mi rende nervoso. In senso negativo!

Paige: e allora perchè mi stai aiutando a cercarla?

Justin: perchè è pur sempre una mia amica e ci tengo a lei. E perchè so che c’entra Rick Ward. Punto.

Paige: capisco…

Paige lo segue a passo affrettato.

Justin: odio Rick, se non lo avessi ancora capito. Voglio ucciderlo.

Paige: sì beh, ti conviene dosare meglio le parole.

Justin guarda la finestra della scuola, studia il vicinato e guarda dove sono posizionate le telecamere, poi una minuscola figura in lontananza lo distrae.

Justin: sta arrivando qualcuno!

Paige si volta dietro di sé e nota in lontananza qualcuno che sta camminando.

Justin: da come si muove sembra un barbone o un ubriacone!

Paige si focalizza bene sulla figura e, appena mette a fuoco e realizza di chi si tratta, spalanca gli occhi.

Paige: o mio Dio, è Rachel!!!

Justin: RACHEL!

Sottofondo Musicale : Still Here – Digital Daggers

I due corrono velocemente in direzione di Rachel. La ragazza sta camminando barcollante lungo la stradina che giunge alla Lamar High. Vede tutto confuso e sfocato. È distratta e si sente leggera come una piuma.

Justin arriva in prossimità di Rachel e Paige subito dopo di lui.

Justin: Rachel!

Rachel: Jus…

Rachel si sente svenire e Justin accorre subito sorreggendola.

Paige: Rachel, Rachel stai con me!

Rachel annuisce aprendo e chiudendo gli occhi.

Rachel: mmm… mmm… qualcuno…

Justin: portiamola al pronto soccorso!

Paige: cosa stai dicendo?

Rachel: no! Uno… aiuto…

Rachel si sente sempre più debole, quasi non vede più nulla… ed infine si lascia andare tra le braccia di Justin.

Paige: oddio! Rachel!!!

Justin sostiene Rachel tra le sue braccia e la agita un po’.

Justin: Rachel, svegliati!!!

Le prende il viso e lo smuove un po’.

Paige: dai Rachel!!! Torna tra di noi!

Justin porta due dita sul collo di Rachel e sbianca di colpo. Si volta verso Paige e non riesce a parlare.

Paige: Justin… cosa c’è?

Justin: è priva di sensi.

street 

E’ tarda serata, le strade sono buie ed illuminate solamente da qualche lampione. Daniel ha lasciato l’aeroporto da un po’ ed è in macchina per tornare nel suo quartiere. Sta guidando a velocità massima per tornare a casa sua prima che sia troppo tardi.

È tormentato da ciò che gli ha detto suo padre, deve nascondere quel dannato quadro, deve fare fuori Rick, deve salvare Isabel.

Afferra il cellulare dal sedile accanto, guarda l’ora di sfuggita, accelera.

Un suono del clackson in lontananza lo distrae. Alza lo sguardo verso la strada e si ritrova un tir davanti a sé.

Una sterzata. Un botto forte.

La macchina inizia a roteare velocemente su sé stessa, sempre più velocemente.

Daniel si sente sottosopra, letteralmente. Sbatte la testa, la macchina si capovolge due volte e poi il nero.

 

Isabel corre, corre senza ostacoli. Sale le scale principali di casa Lewis, ha il fiatone ma deve arrivare il prima possibile. Corre lungo il corridoio del secondo piano e con una spallata spalanca la porta dell’ufficio di Philipp.

UFFICIO PHILIPP LEWIS

Si blocca sul colpo.

Isabel: Kim? Cosa ci fai qui?

kIM

Kim si volta verso Isabel appena sente la sua voce.

Kim: sapevo che saresti venuta qui.

Isabel: sì, ma non mi spiego cosa ci fai tu qui.

Kim: mi dispiace, Isabel.

Isabel è sconvolta. Non capisce cosa stia succedendo. Kim non è da sola. Ci sono quattro uomini, con un camice.

Isabel: cos-cosa sta succedendo qui? Chi sono questi uomini?

Kim guarda Isabel, poi guarda i quattro uomini.

Kim: prendetela, è lei. Non fatele del male!!!

I quattro uomini annuiscono e si precipitano su Isabel.

Isabel: KIMMMMMM!!! Cosa sta succedendo???

Due uomini afferrano Isabel per le braccia. Isabel scoppia a piangere. È impanicata, impaurita, nella sua testa tutto è senza senso.

Kim: sono medici, Isa, psichiatri. Viaggi nel tempo, corone, Castiglia… Devi farti curare tesoro, sei malata!

Isabel è ancor più sconvolta. Il viso rigato dalle lacrime.

Isabel: Cosa..??? Cosa stai dicendo??? No…no!!!

Gli uomini lentamente trascinano Isabel fuori dall’ufficio di Philipp.

Isabel: nooooooooo!!! Mammaaaaaa!!! Per favore! No!!!!!

Kim inspira profondamente e segue Isabel e i quattro medici. Nel suo viso non c’è nessuna espressione. Arrivano in prossimità delle scale, quando davanti a loro si trovano Rick.

Rick: ciao Isabel.

Isabel: No!!! Tu!!! Nooooooooooo! Brutto stronzo!!!

Isabel urla, si dimena, cerca di scappare, ma la presa di quegli uomini è troppo forte.

Rick: mi dispiace che Kim sia dovuta ricorrere a queste maniere, Isabel!

Rick si avvicina ad Isabel e le accarezza il viso.

Isabel: vaffanculo!!! Credi che sarà tutto finito, così?

Gli trascinano via una Isabel, distrutta e in lacrime, che cerca invano di liberarsi dalle prese.

Rick e Kim guardano Isabel allontanarsi, poi appena sono rimasti soli, Rick si rivolge a Kim.

Rick: grazie.

Kim: ho eseguito la mia parte dell’accordo. Posso andare, ora?

Rick annuisce. Kim sospira e scende dalle scale per andar via nello stesso momento in cui Rick si volta verso la porta dell’ufficio di Philipp e di corsa si precipita all’interno.

Vede il quadro che è ancora lì, appeso in tutta la sua bellezza.

Si avvicina e lo afferra. Lo guarda per qualche secondo poi lo lancia per terra. Inizia a tirargli i calci, lo rompe, lo spacca in mille pezzi, scalcia ancora e lo disintegra completamente. È soddisfatto e ride, istericamente, godendosi quello spettacolo.

Rick: Addio Isabel, addio Regno di Castiglia!!!

Per qualche minuto, rimane immobile e in silenzio, con un sorrisino sul volto, a contemplare ciò che è rimasto del quadro.

– Non credo che sia il caso di ridere. Richard!

Rick sbianca di colpo e si gira verso la direzione da cui proviene la voce.

Rick: Cos-Cosa? Tu? Io… come…?

Garcia: L’ultima cosa che vorrei è essere qui, quindi… che ne dici di un “E’ un piacere rivedervi, Vostra maestà”?

 

FINE EPISODIO | FINE STAGIONE

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Da sempre appassionata di moda, libri e tatuaggi, è nata e cresciuta a Milano dal 1991 con le avventure di “Xena: La Principessa Guerriera”. Ha sempre sognato di essere una supereroina per salvare il mondo dai cattivi ma, nel 2007 un colpo di fulmine con Gossip Girl che le ha permesso di diventare una vera drogata di telefilm di qualsiasi genere: drama, teen drama, fantasy e action. In un’altra vita, se non fosse un’organizzatrice eventi, avrebbe frequentato “un’accademia del complotto” con Blair Waldorf, poi sarebbe diventata Emily Thorne con tanto di doppelganger appressa, si sarebbe felicemente sposata con Oliver Queen, avrebbe cantato in un duetto con Blaine Anderson, sarebbe stata collega di Katherine Pierce e amica di Emma Swan. Da non dimenticare che, ovviamente, avrebbe fatto parte dell’ –A Team! Ma il suo modus operandi è “la vita non è un telefilm”, quindi vive segretamente la sua doppia identità: una ragazzaccia spericolata di Milano amante dello shopping e della bella vita e una sognatrice romantica incantata a guardare telefilm 24 ore su 24 !

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