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This is us – Kate, l’insopportabile

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This is us – Kate, l’insopportabile

Ben ritrovati addicted! Eccoci qui a commentare insieme una nuova puntata di “This Is Us“, una puntata molto emozionante, senza riferimenti al futuro ma, al contrario, molto legata al passato.

Sputo subito il rospo e lo dico: tenetemi o Kate la prendo a sberle. Pensavo di essere l’unica a essere arrivata al limite della sopportazione con lei, e invece ho scoperto di non essere sola! Già nella scorsa puntata era riuscita a calpestare le volontà dell’uomo che la ama più della sua vita, e anche stavolta non si è smentita.

Gli ormoni necessari alla fecondazione si fanno sentire e lei, dall’alto del suo piedistallo, non si accorge che Toby inizia a manifestare i primi sintomi da mancanza di antidepressivi. Il culmine lo tocca quando è talmente concentrata sulle sue esigenze da notare la mancanza del marito solo perché LEI doveva fare la sua puntuta quotidiana. Ormai ho rinunciato a trovarle degli alibi, lei è la causa di tutte le sue stesse paranoie.

E quel grandissimo uomo di Toby le fa da opposto con tutto il suo amore per lei, il suo buon cuore. Sarà anche più vulnerabile, sarà anche più irascibile, ma la sua sbottata ci stava, eccome se ci stava. Lui e Kate sono una famiglia, Rebecca poteva sicuramente esprimere la sua opinione ma, dopo averlo fatto, ci andava un punto. E dal momento che quel punto tardava ad arrivare, con continue ingerenze nelle scelte della SUA famiglia, Toby ha alzato la voce, si è fatto sentire, mettendo da sè quel punto. LEGITTIMAMENTE, aggiungerei. E onestamente Rebecca avrebbe anche potuto scusarsi, perché se è vero che Toby ha alzato la voce, è altrettanto vero che anche lei è andata decisamente al di là di quanto le competesse.

Restando su Rebecca confesso che mi ha fatto una gran pena nelle scene del flashback. Il suo dolore è tangibile, la sua debolezza è lì davanti a noi, così come il suo disperato tentativo di andare avanti. Ed è così SOLA da lasciarmi annichilita. Quando Randall le sbotta addosso giuro avrei voluto abbracciarla, ma lei mi ha dato prova, ancora una volta, della sua grande capacità di mettersi da parte. Non ha sclerato contro il figlio, ha incassato e subìto la sfuriata. Poi si è aperta proprio con quel figlio che, forse più di tutti, è sempre riuscito a capirla e accettarla. Ognuno elabora il dolore come riesce, Rebecca forse si è isolata, o è stata isolata, perché lei stessa faticava a processarlo questo dolore.

Quando perdi così tanto, rimettere insieme i pezzi può essere davvero troppo difficile.

Randall in questa puntata è stato semplicemente Randall. Lui è altruista, guarda sempre agli altri prima che a se stesso. Per questo, seppur io sia d’accordo con il fatto che non sono i nostri problemi a definirci, non sono d’accordo con le motivazioni che spingono l’amica di William a parlare così a Randall. Meglio non giudicare chi non si conosce, e le sue intenzioni. Non sono i nostri problemi a definirci, e nemmeno ci definisce il contesto in cui siamo, e non dobbiamo lasciarci condizionare da esso. Leggevo un articolo su un esperimento condotto in una classe composta da studenti eccellenti e anche studenti mediocri: ebbene, dividendo nettamente gli studenti, i mediocri tutti da una parte, gli eccellenti dall’altra, ecco che trattando i mediocri da eccellenti questi cominciarono a dare risultati eccellenti; al contrario, trattati a un livello più basso, anche gli eccellenti iniziarono a essere mediocri. Quindi mia cara Chi Chi, sei tu in primis a lasciarti definire dai tuoi problemi se non cerchi di uscirne e ti adatti a essi.

Gli ultimi saranno i primi, e siccome quest’ultimo è da sempre il mio preferito, vi dico che anche in questa seconda puntata Kevin è il mio coccolone adorato. Lui è solo dinnanzi a quella bottiglia, solo l’arrivo della famiglia lo ferma. Possibile che non se lo fili NESSUNO neanche nel SUO GRANDE GIORNO? E che cavolo. Eppure, come sempre, LUI TROVA LA FORZA DI ALZARSI, da SOLO. Con grande lucidità affronta la situazione, ci ride su (ma tanto lo sappiamo quanto lui ci tenga ai suoi geni Pearson) e va avanti. E una piccola soddisfazione arriva, qualcuno (oltre a Beth) lo vede e (finalmente) lo apprezza: un appuntamento in aeroporto può essere un bell’inizio.

C’è una parola inglese che descrive molto bene quello che Jack Pearson rappresenta: LEGACY. I geni che tanto piacciono a Kate (e a me visto che ho un dottorato in biotecnologie), definiscono le tue caratteristiche genotipiche e fenotipiche, quello che si vede di te (il colore dei capelli, degli occhi, la predisposizione a malattie ecc). Ma il carattere? L’anima? Non ci sono geni del coraggio, dell’empatia… quelli sono i lasciti (legacies) delle persone della nostra vita. Mia cara Kate, non sono (solo) i geni a definirti una Pearson, ad accostarti a tuo padre. Quanto poco lo rappresenti tu, e quanto sei cieca di fronte a quanto di tuo padre c’è nei tuoi fratelli. E non sono di certo solo i geni.

TOP 3 dall’episodio:

  • Ovviamente quando Toby, colto con le mani nella marmellata, confessa di essere eroinomane. Sono morta.

  • Kevin nel letto con Zoe, fa quello superpartes quando in realtà è cotto a puntino. Ma lui è una vita che fa il disinvolto, ormai è abituato a incassare.
  • La faccia di Randall quando Kevin gli racconta “dei geni di papà”, un misto tra “si vede che mi prendono per i fondelli” e “cosa ho fatto di male per meritare questi due decerebrati per fratelli”. In realtà credo che lui ora andrà in sbattimento massimo perché lui per davvero non ha i geni Pearson. Randall, sei intelligente, hai molto più dei geni.

Vi lascio con il trailer del terzo episodio, intitolato “Katie Girls”:

https://youtube.com/watch?v=cm_lYV8b4OA

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Nata negli anni 80, grazie al suo papà clone di Magnum P.I., cresce a pane e “Genitori in blue jeans” (dove si innamora di Leonardo di Caprio che troverà poi in quei film tanto amati come "What's Eating Gilbert Grape" o “Total eclipse”), l’uomo da 6 milioni di dollari, l’A-Team, Supercar e SuperVicky. L’adolescenza l’ha trascorsa tra Beverly Hills 90210, Santa Monica e Melrose Place..il suo cuore era sul pianeta di Mork e alle Hawaii..anche se fisicamente (ahimè) era sempre e solo nella provincia bergamasca. Lettrice compulsiva fin dal giorno in cui in prima elementare le hanno regalato Labirinth è appassionata di fantasy (Tolkien è il suo re, Ann Rice e Zimmer Bradley le sue regine) e di manga (Video Girl AI in primis per arrivare a Paradise Kiss e Nana), anche se ultimamente è più orientata a letture propedeutiche pediatriche! Ama studiare (tra laurea, dottorato e master ha cominciato a lavorare a 28 anni!!) ed imparare, ma non fatela arrabbiare altrimenti non ce ne è per nessuno!

2 COMMENTS

  1. detto da me suona un tantino “ipocrita” dato che non ne avrei il coraggio, ma qualcuno dovrebbe dire in faccia a Kate di finirla col piangersi addosso e il vittimismo!
    potrebbe benissimo andare a consultare un dietologo invece che buttarsi subito sulla fecondazione in vitro, ma no, preferisce continuare ad incolpare l’universo che secondo lei le sta mandando disgrazie una dietro l’altra. basta!

    e in tutto questo chi ci sta rimettendo in salute è suo marito e nel flashforward vediamo Toby senza la fede al dito!

    • Esattamente!!!
      Io la trovo di un irritante pazzesco. Egoista e capricciosa. Odiosa. Insopportabile. Povero Toby :,(((

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