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The Walking Dead | Recensione 7×08 – Hearts Still Beating (MIDSEASON FINALE)

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The Walking Dead | Recensione 7×08 – Hearts Still Beating (MIDSEASON FINALE)

Giunti al tanto atteso e temuto midseason finale, possiamo tirare le somme di questa prima metà di stagione. Innanzitutto è un bene che questa 7×08 sia un episodio estremamente corale: troppe volte The Walking Dead si è perso per strada con episodi dedicati a singoli personaggi e storyline. La forza di uno show come questo è anche nel poter contare su un certo numero di volti e situazioni, il che troppe volte è stato perso di vista dagli autori.
“Hearts Still Beating” si focalizza sì sulla sgradita visita di Negan e dei suoi uomini ad Alexandria, ma anche sugli altri e in particolare su Rick ed Aaron, fuori a cercare provviste e beni utili per i loro aguzzini.
Negan, si diceva, è ancora una volta al centro di tutto: Jeffrey Dean Morgan è nuovamente il perno di un episodio (e, più in generale, di una stagione) piacevole e scorrevole, che illustra perfettamente lo stato delle cose. Il leader dei Saviors è il nuovo Alpha, il nuovo leader, il nuovo boss: spadroneggia nella cittadina come se tutto gli fosse concesso e come se tutto fosse suo; nessuno ha il coraggio di contraddirlo apertamente e in sua presenza cala un gelo che bene illustra lo stato d’animo di tutti. I nostri survivors sono piegati, ma non sconfitti: ultimamente serpeggia tra di loro un senso sempre crescente di rivalsa: se ad Hilltop Maggie, Sasha ed Enid non si sono perse d’animo, ad Alexandria le cose non stanno poi tanto diversamente.
I rivoltosi Spencer (figlio di Deanna) e Rosita sono sempre più decisi a colpire, pur se in modi differenti: Spencer, da tempo insofferente a Rick, tenta di convincere Negan che lui sarebbe un capo infinitamente migliore di Grimes, mentre Rosita tenta di usare le maniere forti e quindi il proiettile fabbricatole da Eugene. Il piano di Spencer fa però cilecca, e ancora una volta comprendiamo quanto grande sia la furia di questo nuovo grande villain: quella di Spencer è la prima grande morte del midseason finale; è violenta, alquanto inaspettata (tranne che per i lettori del fumetto, of course!) e rappresenta un altro colpo al cuore – l’ennesimo – per i nostri. Per quanto l’uomo non si sia mai riuscito ad integrare nel gruppo e sia sempre stato sulle sue, la sua morte colpisce anche perché aveva messo, talvolta giustamente, in discussione la troppo (ingiustamente) osannata leadership di Rick.
A seguito di questo tragico evento, l’escalation di pazzia e violenza non si ferma, e Rosita decide temerariamente di tentare la sorte sparando a Negan: ovviamente il tutto si risolve in un colpo “andato a vuoto” e in un grossissimo passo falso per gli abitanti di Alexandria. La morte random della povera Olivia, la perdita di Eugene e la sfiducia e il risentimento che ora albergano in Negan, potrebbero rappresentare problemi di non poco conto per i nostri. Evidentemente Rosita non ha imparato dagli errori di Daryl, che fu indirettamente causa della morte di Glenn a seguito della sua ribellione dopo l’uccisione di Abraham: Rick farebbe bene a tenere a freno i suoi uomini!
Ormai la tensione è palpabile, e non solo ad Alexandria: la voglia di combattere i Saviors è anche in quel di Hilltop e di The Kingdom. Se da Maggie e Sasha c’è da affrontare il problema del pavido Gregory, da Ezekiel le cose potrebbero essere più facili del previsto: Carol e Morgan non hanno ancora intenzioni belliche ma, una volta venuti a conoscenza del massacro dei loro cari, di certo non rimarranno a guardare.
Nel frattempo, finalmente, nel Sanctuary (il covo di Negan) Daryl riesce a fuggire con l’aiuto di Jesus (personaggio sempre più presente e interessante) e a raggiungere poi Hilltop: a che pro? Deciderà di nascondersi lì in attesa di tempi migliori? Se Negan dovesse vederlo per i nostri non ci sarebbe scampo, sarebbe l’ennesimo affronto dopo la strage di Saviors compiuta la scorsa stagione e gli attentati fatti da Carl e da Rosita.
“Hearts Still Beating” rappresenta la riunione dei nostri (eccetto Carol e Morgan, ovviamente): si chiude con Rick e Daryl che si abbracciano fraternamente e con il gruppo nuovamente insieme, simbolo di un qualcosa che si rinsalda (il loro legame) e qualcosa che nasce (la voglia di vendetta e di rivalsa). Cosa attenderci dalla prossima metà stagione? Di certo inizieremo a vedere come i nostri inizieranno ad organizzarsi per battere Negan. Probabilmente è presto per sperare che le varie comunità sotto il gioco dei Saviors si uniscano per batterli e magari finiremo la stagione con i rispettivi leader (Ezekiel, Rick e Gregory o Maggie) fare un patto per colpire il nemico.
“Hearts Still Beating” è un episodio riuscito incentrato nuovamente su quello che è il personaggio più importante dello show al momento: Negan, che nello scorso episodio ci era parso un po’ più umano, ritorna ad essere quello e chi realmente è, un uomo senza remore che prende e fa ciò che vuole. Non ci sono mezze misure e non si può venire a patti con lui: l’unica via è ucciderlo. In ultimo, una domanda che di certo ci siamo fatti tutti: chi spia Rick ed Aaron? Qualcuno che già conosciamo o un nuovo volto, un amico o un nemico? Non ci resta che aspettare un paio di mesi per scoprirlo!

Vi ricordo di passare da Andrew Lincoln Italy e da The Walking Dead ITA per essere sempre aggiornati su questo show!

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, in onda il 12 febbraio negli USA:

https://www.youtube.com/watch?v=LvXHWwDZrBc

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