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The Walking Dead | Recensione 4×13 – Alone

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The Walking Dead | Recensione 4×13 – Alone

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“Alone” è l’ennesimo episodio di passaggio che ci vuole condurre alla riunione del nostro gruppetto di riferimento di sopravvissuti che, con ogni probabilità, si ritroveranno solamente nel finale di stagione. Questa volta vediamo in azione da un lato Daryl e Beth e dall’altro Maggie, Sasha e Bob: i primi due trovano rifugio in una casa, apparentemente abitata, dove i corpi di alcuni walkers sono stati truccati in modo tale da farli sembrare ancora umani, mentre il terzetto è in contrasto poiché Maggie è intenzionata a dirigersi verso Terminus e Sasha preferisce trovare un edificio sicuro dove stabilirsi.
L’episodio si apre con un intenso flashback su Bob: vediamo l’uomo errare senza meta e sopravvivere solitario sino al momento dell’incontro con i suoi salvatori, Glenn e Daryl, che lo portano con loro senza troppi convenevoli e dopo un paio di domande di rito alone2per capire con chi hanno a che fare.
In seguito, continuiamo ad esplorare la coppia formata dal duro e dalla ragazzina, che si divide bruscamente a causa di un improvviso attacco di walkers alla casa dove si sono rifugiati e del rapimento di lei da parte di sconosciuti. Il che ci fa chiedere: era davvero necessario l’episodio introspettivo a loro dedicato la scorsa settimana? Gli autori di “The Walking Dead” non brillano per capacità di scrittura quando si tratta di approfondimento psicologico: tanto vale ridurre gli episodi e non crearne di filler come questo o, guardandola in prospettiva diversa, come lo scorso. Ragionando, forse sarebbe stato meglio concentrare in un unico episodio le vicissitudini di Daryl e Beth e, di conseguenza, lasciare poco spazio al trio Maggie/Sasha/Bob, che non hanno combinato poi molto nella parte a loro dedicata.
Daryl e Beth si trovano in una piccola oasi di pace e possono abbassare – anche se per poco – la guardia. I due si rifugiano in una villetta che, a parte delle inquietanti salme rimesse a nuovo, offre loro una ricca dispensa e un riparo dalle avversità del mondo esterno. Durante la loro permanenza lì, l’uomo vede anche un cane, che Beth sembra ansiosa voler incontrare: di rado abbiamo visto animali in “The Walking Dead”, ed erano per lo più selvatici. L’idea di venire di nuovo a contatto con un animale domestico deve essere sembrato un piccolo ritorno alla normalità per la ragazza. E invece i due vengono riportati bruscamente alla realtà quando la casa viene presa d’assalto da alcuni walkers che la invadono, costringendo i due alla fuga. Ma come è accaduta una cosa simile? Che alonesia stata una trappola messa in atto dai rapitori di Beth? E perché i walkers fuori dalla porta non facevano alcun rumore? Questa, a occhio, pare più una svista/escamotage per far riuscire l’effetto sorpresa che altro…. Ad ogni modo le interazioni tra Daryl e Beth confermano la bontà della scelta di farli “finire insieme” nella fuga e lasciano intendere che l’uomo stia iniziando a provare qualcosa per la ragazzina, qualcosa che va oltre l’affetto e che si avvicina ad un interesse sentimentale. Di certo, la loro brusca separazione non aiuterà i sostenitori di questa ship.
Sul finale di questo “Alone” vediamo Daryl che, dopo aver vagato sconsolato da solo, si imbatte in un gruppo di omoni armati (pare lo stesso che in “Claimed” invase la casa dove era rifugiato Rick). Se all’inizio i nuovi arrivati sembrano volerlo derubare, dopo poco paiono volere che si unisca alla loro banda: cosa farà il nostro prode guerriero? Probabilmente buon viso a cattivo gioco. Di certo, la sua è una storyline ben più interessante di quelle degli altri.
Sul versante Maggie/Sasha/Bob non resta che rilevare che il minutaggio a loro dedicato è quasi tempo sprecato: Sasha ha la brillante idea di volersi fermare da qualche parte (e decide anche di farlo da sola!) anche se c’è il miraggio di raggiungere un possibile posto sicuro, Maggie è intenzionata a seguire le indicazioni trovate nella speranza di riabbracciare Glenn e Bob è più o meno neutrale. Nel mezzo alone3un paio di scontri con dei walkers e nulla più. Sorgono dunque dei quesiti: passi la nebbia (solo nel punto dove stanno loro: ma i vari gruppetti non sono più o meno vicini?) che si tagliava con un coltello, ma perché in quel momento non si sono rifugiati su un albero? E perché Bob e Sasha dormono tranquillamente all’aperto senza la minima preoccupazione di essere assaliti dai walkers? Inoltre, è assurdo che Maggie continui a preoccuparsi per Glenn e non accenni all’esistenza della sua povera sorellina Beth. “The Walking Dead” ci ha ormai abituati a falle logiche notevoli…..
“Alone”, come già “Still”, è un episodio appena sufficiente ed evitabile. Molto probabilmente anche i prossimi due saranno sullo stesso livello per poi chiudere con un finale d’effetto con l’arrivo al presunto luogo sicuro con annesse uno o due perdite umane più o meno rilevanti. In tutto questo la curiosità è tutta per le sorti di Daryl e Beth, ognuno a modo suo in guai seri.
Da notare, in ultimo, come non si senta più di tanto la mancanza di Rick Grimes, leader poco carismatico e convincente, con all’attivo più scelte sbagliate che giuste. A mancare a “The Walking Dead”, da molto tempo a questa parte, è una linearità nelle vicende raccontate e un’introspezione psicologica degna di questo nome: la gestione Darabont era tutt’altra cosa.

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Di seguito, il promo della 4×14:

http://www.youtube.com/watch?v=Td1ODocJv2w

E per finire, una piccola e ragionevole RICHIESTA: se non siete d’accordo con il mio pensiero, siete pregati di spiegare pacatamente il perché evitando commenti sgradevoli e incivili e di non ritenervi depositari dell’unica verità in merito alla riuscita o meno dell’episodio di cui si discute. Grazie.

1 COMMENT

  1. Dalla 3 stagione, gli autori hanno preso un abbaglio cerebrale. Non ha più senso nulla!! Comunque son d’accordo con la recensione.

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