Home Recensioni The Walking Dead | Recensione 4×10 – Inmates

The Walking Dead | Recensione 4×10 – Inmates

0
The Walking Dead | Recensione 4×10 – Inmates

the-walking-dead-season-4-poster-comic-con-600x208

“Inmates” è il seguito ideale dello scorso episodio, del quale costituisce quasi una seconda parte più ricca di azione. Dopo aver seguito le vicissitudini di Rick, Carl e Michonne, fortunosamente quasi riuniti, andiamo a dare uno sguardo ai destini degli altri sopravvissuti della/alla prigione: Tyreese è in fuga con le piccole Judith, Lizzie e Mika, Daryl è con Beth, Maggie è con Bob e Sasha, mentre Glenn si ritrova faccia a faccia con una degli assalitori di quella che era la sua casa. Ma andiamo con ordine. Tyreese non è l’unico a dover fare da balia a qualcuno: seppur in una situazione un po’ diversa e certamente migliore, Daryl deve tenere d’occhio la giovane Beth, la quale si sforza di essere ottimista e crede fermamente che riusciranno a ritrovare almeno parte dei loro amici. A loro è affidata l’introduzione dell’episodio, nella quale sentiamo la voce narrante della figlia di Hershel, che ci fa i1ripercorrere le vicissitudini che hanno portato lei e gli altri dalla fattoria alla prigione: un voice-over che racchiude tutta l’angoscia e poi la speranza di una ragazzina che ha visto il suo mondo crollare e ha trovato – seppur per poco tempo – una speranza nelle spesse mura di un carcere. Una sequenza di grande impatto emotivo che ci permette di approfondire la conoscenza di un personaggio spesso messo troppo da parte e di indagare ancora una volta l’animo umano e le sue reazioni di fronte ad una situazione tanto eccezionale, quanto drammatica.
Prevedibilmente la paffuta Judith non è morta e a farle da babysitter sono le due bionde sorelline militarmente addestrate da Carol e il povero Tyreese, al quale è forse capitata la compagnia peggiore: tutte le responsabilità sono su di lui, che con la sua stazza e il suo essere l’unico adulto del gruppo ha l’ingrato compito di badare a delle ragazzine e ad una neonata che, senza di lui, non avrebbero grosse speranze di sopravvivenza. L’apocalisse zombie si dimostra ancora una volta una pessima palestra di vita ed una situazione in grado di far scaturire le peggiori pulsioni umane: se Carl era arrivato ad uccidere un suo coetaneo per sicurezza, qui Lizzie arriva quasi a soffocare Judith pur di farla smettere di piangere. E si concretizza così il rischio paventato da molti, ma sconsideratamente non da Rick e dalla sua defunta dolce metà: il peso che un bambino piccolo può rappresentare in una situazionein1 simile. Posto che già la prigione non aveva certo le caratteristiche di un luogo stabile e sicuro, nel momento in cui Lori e lo sceriffo decisero di mettere al mondo la loro (dubbi di paternità a parte) creatura non si preoccuparono più di tanto dell’assenza di medici, di un rifugio sicuro e – udite, udite! – dell’assenza di un mondo adatto a crescere dei bambini. Tutte cose che i nostri hanno pagato o stanno pagando a caro prezzo. E proprio questo sparuto gruppetto si imbatte con le due novità più esaltanti della puntata: il ritorno di Carol, ingiustamente cacciata per aver cercato – seppur in maniera troppo avventata – di proteggere il gruppo e le indicazioni verso un fantomatico luogo sicuro, il Santuario. Cosa sarà? Sperando in qualcosa di diverso da Woodbury in modo da evitare l’odioso effetto déjà vu, non resta che tirare un sospiro di sollievo verso questa novità. “The Walking Dead” aveva proprio bisogno di uno scossone in grado di portare lo show verso nuovi lidi, dato che pare stia girando un po’ a vuoto tra la in2questione virus (lanciata come una bomba e poi archiviata come se nulla fosse) e il revival della guerra contro il Governatore.
Altrove, invece, i due fidanzatini Maggie e Glenn non smettono di cercarsi: lei, aiutata da Sasha e Bob, cerca di capire se il suo amato sia diventato un walker come gli altri saliti sul pullman, mentre lui è tornato da solo alla prigione per cercarla. Così facendo, scopriamo il destino degli altri sopravvissuti visti in azione: alcuni perdono la vita in un sanguinoso attacco vicino a delle rotaie, mentre altri sono walkers rinchiusi nel bus che pareva rappresentare la loro salvezza. Ma come si sono trovati questi ultimi in quella strana situazione? E come ha fatto Glenn a scappare? Onestamente, pare un po’ uno stratagemma ad effetto per dare al pubblico la dose settimanale di walkers e splatter.
“Inmates” è, come “After”, un altro episodio dovuto che ci porta direttamente a quello che presumibilmente sarà il fulcro delle prossime puntate e del season finale: il Santuario. Pur non avendo l’introspezione psicologica della 4×09, questo episodio è pregevole sotto più punti di vista: le numerose scene d’azione, la suspense (non molta, ma efficace) e le due novità di cui si è parlato, sono sufficienti a regalarci 40 minuti piacevoli e scorrevoli. Certo, non tocchiamo vette di eccellenza, ma il caro vecchio intrattenimento c’è tutto e con esso la voglia di vedere come proseguirà questo show targato AMC.

Se vi piace “The Walking Dead” e volete saperne di più, mettete mi piace alla pagina facebook The Walking Dead italia per news, foto, spoiler e molto altro!

Di seguito, il promo della 4×10:

 

E per finire, una piccola e ragionevole RICHIESTA: se non siete d’accordo con il mio pensiero, siete pregati di spiegare pacatamente il perché evitando commenti sgradevoli e incivili e di non ritenervi depositari dell’unica verità in merito alla riuscita o meno della puntata di cui si discute. Grazie.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here