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The Walking Dead │Recensione 6×04 – Here’s Not Here

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The Walking Dead │Recensione 6×04 – Here’s Not Here

“Here’s Not Here” interrompe bruscamente il flusso della narrazione e ci mostra uno spaccato del passato di Morgan che va dal suo ultimo incontro con Rick sino al momento in cui l’uomo si imbatte per caso in un’indicazione su Terminus. Morgan, completamente impazzito dopo la morte del figlio, diventa un cleaner che uccide qualsiasi cosa o persona gli si pari davanti sinché non incontra Eastman, uno psicologo forense sui generis che decide di curarlo e addestrarlo a sopravvivere.
Questo quarto episodio mette da parte tutti i personaggi dello show per concentrarsi su Morgan Jones, ben interpretato dall’attore Lennie James: purtroppo, il risultato non è dei migliori non tanto in termini di prolissità e morgan1noia, quanto in termini di veridicità. Se infatti possiamo soprassedere sulla scelta poco felice di collocare “Here’s Not Here” subito dopo un episodio colmo di azione ed eventi come lo scorso, non si può non notare come tutto ciò che ci viene mostrato suoni falso. Partiamo da Eastman (interpretato dal bravo John Carroll Lynch, già Twisty il Clown in American Horror Story: Freak Show), rotondo bonaccione che abita tranquillo in una baita isolata in compagnia di una capra: come è possibile che nessun predone abbia cercato di razziare la sua casa e mangiare la capra? Come ha fatto un solo uomo a proteggersi dai tanti walkers che circolano nei boschi? Come si spiega il fatto che sia visibilmente in sovrappeso in un mondo che vede le risorse scarseggiare sempre più? A parte queste giuste domande/obiezioni, Eastman aiuta a sopportare un episodio che avrebbe perso molto senza la sua simpatica presenza: l’uomo, provato dall’orrendo assassinio della sua famiglia e dalla sua conseguente vendetta verso il responsabile del massacro, si è convertito alla non violenza e aiuta Morgan a capire che “ogni vita e preziosa” e a sottrarlo allo stato di dolore e prostrazione conseguente alla perdita del figlio Duane. Purtroppo per gli spettatori, il povero Eastman avrà vita breve e con lui la povera capretta Tabitha, entrambi vittime dei walkers e – in un certo senso – dell’irruzione di Morgan nelle loro vite.
E parlando di Morgan, non possono non sorgere dei quesiti su questo misterioso personaggio: come ha fatto ad imparare così bene l’Aikido (insegnatogli da Eastman) in un lasso di tempo di, presumibilmente, qualche mese? Come ha fatto a rinsavire tanto in fretta dopo essere caduto in una pazzia a dir poco delirante? E perché, dopo aver professato la non violenza, decide di rinchiudere il membro ferito dei Wolves condannandolo a morte certa come fece Eastman con il killer della sua famiglia? Molte, troppe cose non tornano e sembrano essere state messe lì tantomorgan2 per stupire lo spettatore e sperare che guardi il tutto senza ragionare e individuare i buchi logici che troppo spesso minano la credibilità di questo show.
Questa 2×05 non è un episodio brutto né un episodio noioso: semplicemente, è un episodio che lascia il tempo che trova e che aveva bisogno di una collocazione (magari sotto forma di vari flashback) e di un contenuto diversi. Di certo avevamo bisogno di sapere di più sul passato recente di Morgan, ma sarebbe stato meglio in primis sbrogliare la questione morte/non morte di Glenn. Inoltre, l’idea che un bonaccione che vive isolato con una capretta in piena apocalisse curi nel giro di poco tempo un uomo con forti disturbi psichici è poco credibile e a tratti ridicola: peccato, perché Morgan ha l’aria di essere un personaggio che diverrà uno dei pilastri dello show e meritava più di questo improbabile episodio.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio:

https://www.youtube.com/watch?v=LPmz-jGhXBc

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