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The Walking Dead│Recensione 5×13 – Forget

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The Walking Dead│Recensione 5×13 – Forget

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“Forget” è un episodio introspettivo e con poca azione che ci serve per fare il punto della situazione e per capire gli stati d’animo dei vari personaggi. Fondamentalmente, ci troviamo ad assistere a quella che è la vita tipica ad Alexandria: ciascuno ha un proprio compito, a volte ci si incontra per socializzare e si cerca di tirare avanti nonostante ciò che è successo al mondo esterno. Ma in tutto questo i nostri survivors hanno atteggiamenti diversi: c’è chi si è abbandonato al nuovo stile di vita (Maggie), chi spera che questa speranza non si rivelerà una delusione f1(Michonne), chi deve fare i conti con un passato pesante e difficile da dimenticare (Sasha), chi non riesce ad integrarsi (Daryl) e chi pianifica prese di potere (Carol e Rick, in particolare). Insomma, ognuno reagisce in modo differente a questa nuova opportunità.
Non si può dire che questa 5×13 sia mal riuscita: di certo ci permette egregiamente di entrare nella psiche dei vari personaggi e di capirne le ragioni. E, al netto della quasi scomparsa ed inutilità di alcuni di essi (ma padre Gabriel?), e tralasciando la solita manciata di dialoghi scritti coi piedi (questa volta tocca ad Abraham, con la scusante di essere mezzo ubriaco), possiamo tirare un sospiro di sollievo nel vedere che la trama procede senza troppi intoppi, di certo in attesa del nuovo grande villain che ci accompagnerà – si spera – per molto tempo. Già, perché non è pensabile arrivare a fine stagione con altri episodi in cui fondamentalmente non succede nulla: non che sia un male la relativa calma di questo “Forget” e del suo predecessore, ma è inevitabile che i conflitti (interni ed esterni ad Alexandria) non tarderanno ad arrivare. Non per niente Rick e Carol si affrettano a rubare delle armi dall’armeria della cittadina e non è ben chiaro se Grimes stia programmando un colpo di Stato o se voglia soltanto (almeno per il momento) farle distribuire ai suoi per autodifesa.
Per il resto, grandi mattatori dell’episodio sono Carol, che gestisce magistralmente il ruolo di casalinga indifesa, e Daryl, che ha modo di passare del tempo con Aaron e di avere un contatto umano: tra i due scatta qualcosa, una sorta di solidarietà tra emarginati che sfocia in un invito a cena che Aaron fa al buon Dixon e poi anche in una proposta di lavoro. A Daryl viene detto che, se vorrà, potrà essere un reclutatore: e quale impiego migliore per unof2 che non vuole palesemente essere costretto tra quattro mura e che se la cava egregiamente nel mondo esterno!?!
Ma, sospetti e difficoltà a parte, è chiaro che i nostri survivors si stiano un po’ indebolendo come gruppo e come singoli: gli agi di Alexandria e questo nuovo senso di comunità stanno in parte scalfendo l’istinto animale che aveva permesso loro di sopravvivere così a lungo. Ci sarà da preoccuparsi? Di certo, vi sono indizi che fanno sospettare che nei dintorni di Alexandria possa non essere tutto tranquillo. Il walker con la lettera W incisa in fronte potrebbe essere un segnale che qualcosa non va: nell’episodio “What Happened and What’s Going On” i nostri, cercando di fuggire da Shirewilt Estates (un tempo casa di Noah), si trovarono faccia a faccia proprio con alcuni walkers marchiati alla stessa maniera e delle W comparivano anche sul vetro della finestra di un’abitazione del posto. Forse qualcuno sta razziando i pochi centri abitati e forse questo qualcuno arriverà presto ad Alexandria… Ma per ora sono solo supposizioni: staremo a vedere, speranzosi di trovare un villain all’altezza del Governatore.

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Vi lascio con il promo del prossimo episodio:

https://www.youtube.com/watch?v=qOMQZYnFr5I

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