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The Vampire Diaries | Recensione 4×23 – Graduation [Season Finale]

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The Vampire Diaries | Recensione 4×23 – Graduation [Season Finale]

“Graduation” è l’episodio conclusivo di questa quarta stagione e rappresenta un punto di svolta per i personaggi dello show: tra addii, ritorni più o meno inaspettati e arrivederci, per i nostri si prospetta un futuro carico di possibilità. Mystic Falls, dopo la caduta del velo, viene invasa da molte creature sovrannaturali con questioni in sospeso: a dare i maggiori problemi sono Kol (Nathaniel Buzolic), deciso a vendicarsi dei Gilbert e a restare tra i vivi, e i cacciatori Vaughn (Charlie Bewley), Connor (Todd Williams) e Alexander (Paul Telfer), che sono decisi a prendere la cura e trovare Silas. I ragazzi, intanto, sono alle prese anche con l’ansia pre-diploma e per qualcuno di loro la cerimonia è più ardua del previsto: Bonnie (Kat Graham), morta praticando un incantesimo, non ha il coraggio di comunicare ciò ad amici e familiari, ma è fermamente determinata a sistemare le cose in città e a far tornare indietro Jeremy (Steven R. McQueen).

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L’ultima puntata, assieme ai problemi sovrannaturali, vuole palesemente chiudere anche quelli relativi alle ships. Rientra così in scena Klaus, dopo il suo viaggetto in quel di New Orleans: un’entrata ad effetto, ma un po’ ridicola a causa dei non troppo riusciti effetti speciali. L’Original interviene per salvare la sua bella e, sapendo di non poterla portare con sé in Louisiana, decide di farle un regalo particolare: permette a Tyler di tornare in città. Ciò significa che nella prossima stagione rivedremo Michael Trevino, il che è un bene perché un personaggio come il suo non meritava di essere estromesso in quel modo dallo show. Non dopo il ruolo di primo piano avuto nei primi episodi di questo quarto ciclo di puntate. Il Klaroline, dunque, delude chi sperava in esso: gli autori ci regalano solo un casto bacio sulla guancia di Klaus a Caroline. Ma, forse, è meglio così: sarebbe stato un controsenso se la Forbes avesse baciato l’ibrido dopo aver dimostrato chiaramente di amare Tyler e di preferirlo al suo millenario corteggiatore. Dati questi ultimi sviluppi, quindi, viene da escludere una visita della bionda vampira a New Orleans o, quantomeno, un suo vero e proprio coinvolgimento nelle vicende che vedranno protagonista Klaus.

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Il Delena trionfa per la gioia di larga parte del fandom: dopo tre stagioni orientate allo Stelena, Elena, libera dal sirebond (che viene liquidato in una battuta!) dichiara il suo amore al più grande dei Salvatore. Questo epilogo è stato alquanto scontato, ma in linea al percorso dei tre componenti del triangolo: se Elena avesse scelto Stefan non sarebbe stato credibile. Tutto ha portato a questo finale Delena, a cominciare dal break up con Stefan e passando addirittura dal sirebond, che non ci sarebbe stato se l’Elena umana non avesse provato qualcosa per il bel vampiro.

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La Gilbert, addirittura, noncurante del fatto che i suoi amici si sono impegnati ad ottenere la cura per darla a lei e che i Cacciatori la bramano per darla a Silas, decide di consegnarla a Damon quando scopre che lui è stato ferito da un proiettile intinto nel veleno di licantropo. Il vampiro ha così modo di farle capire quanto lui sia profondamente legato alla sua parte sovrannaturale, tanto da non avere alcuna intenzione di tornare umano e quanto per lui sia insopportabile l’idea di invecchiare e morire accanto ad una donna che sarà giovane per sempre. Sorge un quesito: se anche Damon avesse preso la cura, poi qualcuno avrebbe tranquillamente potuto rivampirizzarlo. Dunque, che problema c’era? A occhio e croce questa sembra una piccola falla nella sceneggiatura.

E, finalmente, anche Matt e Rebekah danno le loro piccole soddisfazioni a chi li voleva insieme. A dir la verità il ragazzo non si comporta poi tanto bene con la vampira: accetta di andare in viaggio con lei a patto che tutto rimanga segreto e che tra loro le cose non si facciano troppo serie. Il giovane Donovan ha, potremmo dire, un vero e proprio disprezzo per i succhia sangue e non mostra quasi un briciolo di gratitudine per la vampira che non solo ha cercato di aiutarlo a superare gli esami, ma gli ha anche salvato la vita e ha addirittura deciso di portarlo in giro per il mondo durante le vacanze. Ad ogni modo il loro sarà solo un breve flirt, dato che Claire Holt farà parte del cast fisso dello spin-off “The Originals”.

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E a prendere la cura, contro ogni previsione, è proprio chi meno la voleva: Katherine. La Pierce è costretta a ingurgitarla durante una lotta all’ultimo sangue con Elena. Cosa succederà in futuro? L’ipotesi che vanga usata come sacca di sangue umana per la creazione di nuovi ibridi è da escludere, dato che Klaus non sarà più in città. Quindi, che senso ha avuto questa scelta degli autori? L’idea di fare tornare umana proprio lei costituisce un buon colpo di scena, ma, a meno che dietro questa scelta non ci sia un disegno ben preciso, il tutto potrebbe rivelarsi una mossa sbagliata. Magari rendere Stefan di nuovo umano e non farlo invischiare nella storia del doppelganger di Silas sarebbe stato meglio….

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Stefan, messo un po’ da parte in questa stagione, riacquista importanza grazie ad un finale che lo annuncia tra i personaggi più importanti degli episodi che verranno.: si scopre, con non poco disappunto, che il più giovane dei Salvatore altri non è che il doppelganger di Silas. Ma che significa? E come è possibile? In realtà questa parte è trattata in maniera un po’ confusionaria, ma non si può far a meno di storcere il naso davanti a una tale rivelazione. Sembra una forzatura, un qualcosa di costruito appositamente per stupire gli spettatori e che non ha le basi per essere del tutto credibile all’interno dello show….. E, a dirla tutta, il finale con il vampiro rinchiuso nella cassa ha ricordato troppo il finale della terza stagione di “Angel”. Di buono c’è che al vampiro ed al suo interprete, messi visibilmente in un angolo durante buona parte di questa stagione, verrà nuovamente dato spazio.

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E che dire di Bonnie? Il suo è un addio o un arrivederci? Stando a recenti dichiarazioni di Julie Plec, showrunner della serie, pare la rivedremo. Il suo “addio” è stato un momento abbastanza riuscito, ma Kat Graham ha ben comunicato lo stato d’animo affranto dal dover rinunciare alla vita del suo personaggio soprattutto nel corso della puntata: il suo sguardo triste mentre i suoi amici parlavano del futuro ha comunicato più di mille parole. La sua è stata una buona interpretazione. E per un personaggio che va, ecco uno che (purtroppo) ritorna: Jeremy Gilbert è di nuovo tra noi e possiamo solo immaginare come faranno i nostri a spiegarlo al resto degli abitanti di Mystic Falls. O forse accadrà come con la bomba nel parcheggio: indifferenza totale (sic!) di tutti gli abitanti della cittadina che, dopo un evento simile, si ritrovano a festeggiare la consegna dei diplomi come se nulla fosse.

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In conclusione, il finale di stagione di “The Vampire Diaries” è un episodio buono secondo la media qualitativa di questa dimenticabile quarta stagione, ma non certo paragonabile ad altri season finale. Accadono un po’ troppe cose e si vogliono per forza risolvere le ships, ma, tutto sommato, funziona e intrattiene: magari un doppio finale di due ore, sullo stile di quello di “Revenge”, sarebbe stato meglio e avrebbe consentito di concludere degnamente tutte le storylines e di aprirne di nuove in maniera non affrettata.

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