Nuova settimana, nuovo episodio. The Tomorrow People torna con un nuovo appuntamento ricco d’azione: l’episodio si apre con una sequenza proiettata nel futuro. Stephen insegue un ragazzo, appartenente alla sua specie, e gli chiede di ascoltarlo. Peccato che il giovane non provi simpatia nei suoi confronti, così lo allontana con l’onda energetica di Goku e scappa prima che possa vederlo spiaccicato al suolo come una frittata.
Ma, prima di capire come Stephen sia arrivato ad inseguire tale individuo, ce ne passa di strada. Partiamo dal presupposto che Stephen abbia deciso di lavorare per gli ULTRA. Sì, la stessa organizzazione che si prefigge il compito di proteggere la razza umana, seppur sterminandone un’altra, quale quella dei Tomorrow People.
Come si è visto dall’episodio precedente, Stephen accetta di lavorare per Jedikiah, nonché suo zio, e ciò che lo sprona non è un’infermità mentale – come si potrebbe facilmente pensare – ma la necessità di scoprire la verità su suo padre.
Nonostante il suo lavoro venga interpretato come un tradimento dai Tomorrow People, Stephen ammette di non avere rimorsi, perché è l’unico modo per ribellarsi al genocidio e prendere il loro posto nel mondo senza nascondersi nelle metropolitane abbandonate.
John non alza nessun cartello di benvenuto quando Stephen si precipita alla loro base. Direi che la sua visita gli abbia buttato della sabbia negli occhi data la risposta monocolore. Il ragazzo non è più accettato nella loro combriccola perché lavora per il nemico. Ognuno ha qualcosa da perdere e una vita umana a cui hanno dovuto rinunciare una volta scoperta la propria natura. Cara, ad esempio, ha dovuto lasciare sua sorella minore. Mi chiedo se questo personaggio potrà rendersi utile nello sviluppo della trama.
Insomma, che John ce l’abbia un tantino sulle scatole è palese e sono sicura che non sia dovuta soltanto alla storia dell’Ultra. Il modo in cui l’ha ripreso sulla faccenda dei supereroi lascia intendere parecchio:
(Adoro la faccia scazzata di Amell in questa scena. Della serie: I’m gonna to kill you, bitch!)
Che abbia captato il feeling tra lui e Cara – come tutti noi – è ovvio, anche perché il ragazzo avrebbe un margine di pazienza illimitato per sottostare al tempismo di Stephen. Io nei suoi panni lo avrei già teletrasportato in una cassa massiccia in fondo l’oceano Pacifico, ma condividendo gli stessi poteri sarebbe perfettamente inutile.
IL CASO DELL’EPISODIO| Un nuovo arrivo per i Tomorrow People, di nome Kurt.
Il ragazzo sale sul palcoscenico in maniera poco consona, quale rapinare una banca e lasciare che sia la guardia di sicurezza a svolgere lo sporco lavoro. Il secondo obiettivo è un camion blindato. Sia gli ULTRA che i Tomorrow People gli danno la caccia affinché possano bloccare le sue azioni, chi in un modo e chi in un altro.
Ad arrivare per primi sono Cara, Russell e John, ma il ragazzo non sembra convinto del loro ramo d’ulivo, così li lascia alle prese della polizia e fugge. Gli ULTRA invece inviano degli agenti alla casa del ragazzo e tra gli agenti vi è anche Stephen, che capta i pensieri spaventati del ragazzo che si nasconde in soffitta e lo comunica al collega. Nell’arco di pochi secondi, una squadra omicida si precipita nella casa, armati fino ai denti, e fanno fuoco senza pietà. Stephen è talmente sconvolto che chiede chiarimenti a Jed, il quale si difende ammettendo che la loro è una guerra e in guerra tutto è lecito. Inoltre, loro sono tenuti a far fuori soggetti inarrestabili, che non siano quindi in grado di educare. E, ancora, ciò che loro fanno non è un segreto per il governo quindi se non sono loro ad operare in quel modo, lo farà il governo.
Stephen chiede aiuto ai rinforzi, ma i Tomorrow People dicono no, perché non possono mettere a repentaglio la loro vita per un caso dato già per spacciato. Eppure, essendo portati ad aiutare il prossimo, sia Cara che Russell fanno marcia indietro e tentano di convincere un restio John nel partecipare all’impresa suicida, ricordando che, tempi addietro, erano anch’essi spacciati esattamente come Kurt. Così arriva la cavalleria, il ragazzo scampa dalle grinfie degli ULTRA – mentre Stephen ci va di sotto – ed entra a far parte dai Tomorrow People. Anche John ha ceduto e non so dire per amore di Cara o per un auto lavaggio del cervello.
FIGURA PATERNA – COME SI EVOLVE IN QUESTO EPISODIO: Stephen, mentre abbraccia sua madre, viene colto da un’ondata di ricordi che non gli appartengono: ci troviamo dinanzi la scena d’addio di suo padre dove, per liquidare la moglie, ammette di non amarla più e la pianta in asso con due bambini al carico. Immagino che la donna a lungo andare si sia convinta che la vera ragione a spingerlo lontano si trovava nell’instabilità mentale, ma, ora alla luce dei fatti, Stephen sa che il padre è stato costretto ad abbandonarli per non mettere a repentaglio la loro vita. Certo, vallo a spiegare che potrebbero anche esistere gli unicorni a questo punto. In ogni caso, Stephen getta l’amo e la madre abbocca, raccontandogli ciò che Stephen conosceva già grazie alla condivisione di ricordi che, a mio avviso, potrebbe essere un’ennesima abilità del ragazzo.
THE END| Stephen viene sottoposto al “debrienfing” da parte di un’esperta, il trucco dell’orologio viene scoperto, ma grazie all’intervento di Cara, che gli suggerisce di pensare intensamente ad altro, Stephen supera la prova, pensando costantemente ai ricordi di sua madre. Se è in grado di superare questa prova, Jed sicuramente decide di non rendergli la permanenza facile, tanto da punire il suo supervisore con la morte. A quel punto, Stephen decide di non farsi immischiare più negli affari loschi dello zio, nonostante Jedekiah gli abbia fatto intendere chiaramente di non poterlo lasciar andare, ma è lo stesso John a suggerirgli di continuare quel percorso. Il perché? Semplice: Stephen deve giocare la carta dell’infiltrato, soltanto fingendosi uno di loro potrà dare carta bianca ai Tomorrow People.
IL DOPPIO GIOCO | Non è soltanto Stephen a immischiarsi nelle faccende degli ULTRA per sabotarli dall’interno, ma è anche Jedikiah a usufruire delle capacità di Stephen affinché li conduca dai Tomorrow People e sterminarli. Sia Stephen che Jedekiah hanno in comune, oltre il DNA, l’intenzione di sabotarsi reciprocamente.
COSA ABBIAMO SCOPERTO IN QUESTO EPISODIO?
– Jedikiah ha dei superiori, risponde a qualcuno. Ma la domanda è: chi?
– John ha lavorato per gli ULTRA. La domanda è: come ha fatto a fuggire?
– Tim, il super computer, è stato sottratto agli ULTRA dallo stesso John, che per altro lo ha anche costruito tempo addietro.
– La sede degli ULTRA, per il mondo umano, è conosciuta come una sede di genomica e biomatematica avanzata.
– John aveva un orologio che dirotta le comunicazioni telepatiche e gli è stato regalato dal padre di Stephen. Del resto, Cara ha la brillante idea di soffiarlo al proprio fidanzato e regalarlo all’altro spasimante per una protezione reciproca.
– Parlando proprio di Cara, direi che vuole tenersi i portali aperti in caso decidesse di concedersi a entrambi i lovers in un futuro prossimo, anche perché sbaciucchiarsi e fare gli occhi dolci in quel modo a John e poi non definirlo il tuo ragazzo mi sembra un tantino incoerente.
– Astrid, la migliore amica di Stephen, credo che sia cotta di lui. Dagli occhi a cuoricino che gli ha riservato quando hanno preso appuntamento per la sera, direi che i suoi sentimenti sono piuttosto appariscenti.
BEST HOT MOMENT:
FUNNY MOMENT:
AMELL MOMENT:
(Più li guardo più mi viene in mente la canzone “This is war” dei 30 Seconds to Mars”)
SHIP TIME:
vs
TIPICI PROPOSITI PER L’ANNO NUOVO:
PERCHE INVIDIARE STEPHEN:
• Teletrasportarsi per arrivare a scuola senza la scocciatura dell’autobus. Ah che toccasana sarebbe sia per la mia stabilità mentale – diciamolo, prendere un autobus di prima mattina non aiuta l’umore quando rischi di lasciare i denti attaccati al vetro per quanta gente ci sia – che per il mio fondo cassa – non viaggi gratis -.
• Sistemare la stanza con la forza del pensiero. Mi fa venire in mente il cartone animato “è quasi magia Johnny”.
MY THOUGHTS | Cavolo, credo che la razza umana sia davvero sfigata. Posso capire il povero Jedekiah, del resto si sentirà sfigato anche lui, lavorando anche a stretto contatto con persone che possono teletrasportarsi un attimo in Siberia nel mese di Agosto soltanto per provare un brivido di freddo o che possano leggere nella mente altrui il risultato di un tuo test o ancora di sistemare un’intera casa senza neppure uno schiocco di dita, senza dover pagare la domestica! (in tempi di crisi tutto fa brodo)
Ripeto, siamo davvero sfigati.
Se la pensate come me, apriamo una petizione per avere le tre T.
Nel frattempo, cercherò di teletrasportarmi sui libri di studio, lasciandovi il promo della 1×03.