Addicted, iniziamo subito da quella che doveva essere l’ennesima morte strappalacrime di questa stagione: cara la mia Pleccona, te lo dico subito, potevi fare di meglio.
Josh è morto, posso dire in tutta onestà che la sua morte, così come la sua figura dalla terza stagione in poi, è stata totalmente priva di senso?!? Voglio dire, ma che bisogno c’era di ammazzarlo? Insomma, va bene non avere una storia, perché qua non si tratta di avere una storia decente, qua la storia ormai da diverse stagioni era inesistente, ma morire nel non sense mi sembra davvero troppo. E così Josh è morto esattamente come ce lo hanno propinato in tutte queste puntate, senza alcun motivo.
Non fraintendetemi, Josh era un personaggio positivo, un amico leale come lo ha descritto Marcel, Josh era legato alla città, a Marcel, a Hayley… Josh era un animo buono e puro. Purtroppo però, dalla morte di Aiden, il suo personaggio non ha più avuto una storyline, quindi per me questa sua morte è sì un dispiacere, ma rimane pur sempre una roba buttata lì a caso per far scendere due lacrime. Ce n’era davvero bisogno? Io non credo.
Bellissimo però rivedere Aiden, la loro storia mi ha sempre fatto sorridere il cuore, insieme erano dolcissimi.
A questo punto mi chiedo come la prenderà Davina… peccato che Josh non abbia avuto una parola finale anche per lei, ma a questo punto mi chiedo se ci saranno possibilità di rivederla in una delle prossime puntate.
Mi ha molto colpita, invece, la morte di Ivy, e non solo per il #maiunagioia costante a cui è sottoposto Vincent, ma anche perché lei si è dimostrata un personaggio sicuro di sé, dei suoi principi e dei suoi valori. E così, anche nel momento più difficile, la sua scelta è stata coerente con se stessa. Inoltre, la sua morte è stata anche propedeutica alla svolta nella magia di New Orleans, magia che ora prenderà forza non più dagli Antenati ma bensì dalla terra, dalla natura, da loro stessi; lasciando in questo modo in pace, nel vero senso della parola, i morti. Vincent si è preso sulle spalle questo fardello alleggerendo quello di questa giovane donna così forte e coraggiosa e io credo che abbia agito bene. Vedremo che conseguenze ci saranno per le streghe di New Orleans.
Nel frattempo Klaus ha cercato di alleviare la rabbia di Hope diciamo in un modo non molto ortodosso. Io personalmente non ho apprezzato davvero questo suo prendere per mano la figlia per portarla su una strada a lei non consona, perché Hope non è così. Hope è buona, esattamente come la definisce Roman. E, a proposito di Roman, alla fine si è addirittura messo in salvo, chissà che lo si possa rivedere in “Legacies”. Devo dire che io quasi quasi ci conto, ha una bella chimica con la giovane Mikaelsons ed è un bel vedere, la sua storia non può essere finita qui.
Mi è dispiaciuto per lo scambio di battute tra Klaus ed Elijah, il loro rapporto è un po’ logoro, piano piano si rinsalderà, ne sono certa, alla fine non si può mettere in dubbio il fatto che la priorità di Elijah sia la sua Famiglia, Hope, e farà di tutto per aiutare la nipote.
A tre puntate dal finale di serie e con i nazivampiri fuori dai giochi, non ci rimane che capire come i nostri Originari si libereranno una volta per tutte di The Hollow, visto che sta divorando Hope dall’interno ed è chiaro che ormai si tratta solo di sapere come, il quando mi sembra banale. In mezzo a tutto questo, o meglio, alla fine di tutto questo, credo che ci sarà un grande sacrificio, devo ancora convincermi di quale sarà, testa Elijah, croce Klaus. Sarei quasi portata a pensare al primo, sancirebbe il suo ruolo di protettore di questa Famiglia, anche se Klaus ne uscirebbe distrutto. Tuttavia, Elijah per Hope lo farebbe, così come per Hayley.
Per il prossimo episodio che andrà in onda stanotte, intitolato “Til the day I die”, vi lascio nelle mani di Sam.
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