Home Pilot Addicted The Marvelous Mrs Maisel – Cinque motivi per cui ho adorato il brillantissimo pilot

The Marvelous Mrs Maisel – Cinque motivi per cui ho adorato il brillantissimo pilot

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The Marvelous Mrs Maisel – Cinque motivi per cui ho adorato il brillantissimo pilot

Brillante. Non ci sono altre parole che riescano a descrivere in modo altrettanto adeguato il pilot del nuovo telefilm a firma Palladino e temo anzi che dovrò diventare molto creativa nel trovare sinonimi e non abusare di questo aggettivo.
Si nota il mio entusiasmo? Se come me siete die-hard fan di Gilmore Girls e curiosi di mettere gli occhi su ogni nuova creazione dei coniugi Palladino, vi sarete senz’altro lanciati senza indugi su questo telefilm lungamente atteso e mandato in onda da Amazon. Io l’ho fatto e sono qui a convincere tutti a guardarlo, esporre il mio pacato punto di vista.

Il primo episodio della serie si è dimostrato all’altezza delle aspettative: divertente, entusiasmante, fresco, con punte di assoluta adorabilità, ironia, comicità sofisticata e inebriante vitalità. Un vero prodotto Palladino che ha, dalla sua, una sempre apprezzabile tendenza a presentarci personaggi e ambienti sopra le righe quanto basta per renderli indimenticabili, ma mai caricaturali.

1958. Miriam/Midge Maisel è una ricca giovane donna ebrea newyorchese che vive nell’Upper East Side ed è, in sintesi, il risultato perfetto di una severa educazione basata su rigide convenzioni, regole socialmente condivisibili, ma soprattutto una divisione dei ruoli maschili e femminili incisa sulle Tavole della Legge. Con un po’ di fantasia, riusciamo a prevedere con precisione su quali binari prestabili scorrerà la sua vita.  Non aspettatevi però la classica eroina insoddisfatta e ribelle, al suo esordio nelle vostre vite. Midge, all’inizio, è ignara delle sue potenzialità in ambito extra-casalingo, ed è totalmente devota al modello di vita coniugale che le si para d’innanzi, assolvendo alle aspettative della società con grande perizia.
Notiamo naturalmente subito che è troppo intelligente, sagace, divertente, carismatica e affascinante per vivere con soddisfazione una vita insieme a uno sfigato petulante un uomo mediocre che grazie al cielo la tradisce con la segretaria incapace di temperarsi le matite (lunga vita ai cliché) e libera la scena, levandoci un grande peso. Da quella che sembra una tragedia, Midge rinasce come una fenice. È quindi una storia di evoluzione personale in un periodo decisamente poco incline all’emancipazione femminile, un mettere alla prova il proprio potenziale, nello stupore della scoperta di poter decidere finalmente per se stessa qualcosa che sia più in linea con i propri talenti e aspirazioni. Non poteva certo rimanere accanto a un uomo con un ego così fragile da dover necessitare di robuste iniezioni di autostima ogni cinque minuti. Farebbe esaurire perfino la più volenterosa delle crocerossine (come si nota, per ora la mia opinione dell’elemento maschile più presente in scena è tendente al ribasso).

I motivi per cui non si può fare a meno di Midge Maisel per il prossimo futuro sono presto elencati:

1. Midge è assolutamente e potenzialmente in grado di suscitarci i medesimi, robusti sentimenti che la gloriosa Lorelai Gilmore riesce a farci provare anche a una certa distanza temporale. Le amiamo, tifiamo per loro, adoriamo il loro modo di porsi, la loro mente brulicante di pensieri e attività a cui fatichiamo a star dietro, il loro parlare e parlare e ribattere e intestardirsi e la loro superiorità dialettica che abbatterebbe qualsiasi interlocutore. Non possiamo fare a meno di loro, e anche se ogni tanto vorremmo staccare la spina, sappiamo che andremmo inevitabilmente in astinenza. Sì, è lo stesso, identico effetto e io ho già provato ogni stadio descritto nei primi cinquanta minuti di visione. Non si può non amarla.

Midge è una donna fragile, forte, volitiva, vulnerabile, piena di risorse, resiliente, concreta e con tutte le carte in regola per avere successo, deve solo crearsi l’occasione giusta che le mostri che il mondo può essere molto diverso da quello che si aspetta e che il suo impatto su di esso non deve essere necessariamente quello che è stato scelto per lei. Sta solo impiegando le sue numerose e ottime qualità nel settore sbagliato, cioè la costruzione di un’ideale di vita perfetta che crede di raggiungere comportandosi il più fedelmente possibile agli insegnamenti della sua famiglia e della società, per esempio passando quattro anni a fingere di svegliarsi truccata, pettinata e fresca come una rosa, per non mostrarsi al marito meno che elegante e in ordine. Oltre a stancarmi al solo pensiero, è un chiaro campanello d’allarme sulla mancanza di autenticità della coppia che, come si vede, ha vissuto per troppo tempo in una dimensione illusoria, senza di fatto conoscersi veramente. Il marito è troppo incentrato a piangersi addosso e lei va avanti come un treno, sottovalutando le aspirazioni di lui, troppo occupata a fargli da madre/badante, più che da moglie.

2. La scena “dello sbrocco” di Midge e la sua conseguente rinascita a nuova vita, quando si ritrova senza volerlo – ubriaca, infelice e sotto shock -, sullo stesso palco su cui il marito ha dimostrato di dover correre molto, molto lontano dalla carriera di cabarettista, è strepitosa. Si arriva a vette inenarrabili, soprattutto tenendo conto che non c’è la censura tipica del network, per cui il decoro viene messo da parte, e se ne vedono delle belle, con una conclusione tragicomica che porta Midge perfino in carcere, per qualcosa come almeno venti scandalosi minuti. Che fosse fatta di una fibra tutta particolare era stato evidente fin da subito. Che appena lasciata a se stessa senza il rigido controllo delle convenzioni sapesse liberarsi con tanto impeto dalle regole di una vita è stata una rivelazione! Questa donna ha stoffa da vendere.

Intendiamoci, il suo monologo improvvisato e reso possibile dalle strane circostanze e dalla sua temporanea incapacità di intendere e di volere confusione, non è ancora il massimo e non fa esattamente ridere a ogni colpo, difatti serve ancora un po’ di sofisticatezza e qualche rifinitura.  Ma per essere qualcosa di autentico e spontaneo inventato sui due piedi, dimostra che Midge ha un potenziale interessante e sa tenere il palco con grande personalità, così come aveva rivelato il giorno delle sue nozze, quando aveva deciso di farsi da sola il discorso benaugurante. Fin dai primi secondi è stato subito chiaro che Miriam era fatta di una pasta molto, molto interessante.

3. Sì, parlano velocissimo, esattamente come Palladino richiede. E se come me patite i ritmi leeeenti di certi telefilm in cui vi viene voglia di scorrere Tumblr, pulire casa, fare testamento e perfino una maratona nel frattempo, non può che essere una benedizione. Rachel Brosnahan non solo è in grado di interpretare magnificamente il suo personaggio e sostenere da sola l’intera impalcatura della puntata, ma non sbaglia un colpo nemmeno quando si tratta di passare da un registro all’altro, dai proclami al mondo intero alle riflessioni private, dai battibecchi con il macellaio alla dolorosa scena di rottura con il marito, fin sul palco del locale, in quello che si rivelerà il suo debutto pubblico. Il tutto, senza mai perdere quella precisa caratterizzazione del suo personaggio, che viene definita già alle prime battute, e che sa vestire come una seconda pelle. Applausi a tutte le performance.

4. Sono già innamorata di Susie, aka Alex Borstein, che dimostra già di essere una spalla perfetta per Midge: brusca, un po’ rude, poco incline ai convenevoli, ma onesta e con un perfetto timing da commedia brillante. I loro scambi, grazie all’improbabilità della loro frequentazione, si rivelano sin da subito involontariamente comici e pieni di straripante energia, oltre a mostrare una invidiabile chimica tra le due. Sono sicura che ci daranno enormi soddisfazioni.

5. Tutto il contorno della pura narrazione, cioè ambientazione, musica, fotografia  sono curate nei minimi dettagli ed è un grande pregio, considerando il fatto che è stato scelto un contesto storico molto preciso ed è necessaria una notevole approssimazione storica, se si intende rappresentare la vicenda in modo realistico (e senza che errori grossolani facciano perdere il coinvolgimento nella storia).

Alla luce di quanto scritto, sono felice di aver trovato una nuova eroina, di cui intravedo le grandi potenzialità, che spero verranno mantenute. Sono curiosissima di proseguire il viaggio con la fantastica (e allitterante!), Marvelous Mrs Miriam Midge Maisel (sì, è uno scioglilingua).

Voi l’avete guardato? Che cosa ne pensate?

– Syl

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