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The Following | Intervista a James Purefoy e Valorie Curry

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The Following | Intervista a James Purefoy e Valorie Curry

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Il penultimo episodio della stagione 2 di The Following si è concluso con una morte importante e una (possibilmente?) in arrivo e le star James Purefoy e Valorie Curry hanno detto a TVLine che il drama di Fox sta affilando i coltelli.
Le cose stanno così: come ci ha recentemente detto la Curry, sono state girate più versioni del finale della seconda stagione e né lei né Purefoy hanno idea di quale verrà usato. Questo, però, non ha impedito agli attori di anticipare quello che potrebbe accadere nell’ultimo episodio (in onda il 28 aprile) e la direzione che potrebbe imboccare la stagione 3.
Continuate la lettura per sapere quello che la Curry e Purefoy, in interviste separate, hanno detto degli ultimi “angelici” momenti di Emma, di come Joe prenderà la notizia della morte del suo braccio destro e del motivo per cui un’alleanza tra Ryan e Joe sarebbe un ottimo (anche se folle) soggetto per un film con protagonisti due partner.

TVLINE | Quando hai saputo che Emma non sarebbe arrivata alla fine della seconda stagione?
CURRY | L’ho scoperto durante la produzione dell’episodio 13, ovvero circa due settimane prima che girassimo la scena. Era il giorno di San Valentino e Marcos Siega, il nostro produttore esecutivo, dopo averlo scoperto, ha gentilmente aspettato due giorni perché il 12 era il mio compleanno… Era mattina presto ed io ero nel mio camerino prima di una lunga giornata di riprese. Qualcuno ha bussato alla porta e lui se ne stava lì in piedi, incurvato, con un’espressione molto dispiaciuta. Ho detto: “Lo so. Va bene” e sono finita col confortarlo per mezzo secondo [ride]. Onestamente, arrivati a questo punto, me lo aspettavo.
Ero molto felice di quello che avevano scritto in quell’episodio, soprattutto di quel monologo sulla morte e sul fatto che fosse silenzio e pace perché ricordo che mentre lo leggevo pensavo “Vuole morire. Okay”. Dal ritorno di Joe la sua vita era stata miserabile…volevo che trovasse un po’ di pace.

TVLINE | Dal pilot al suo ultimo episodio la relazione di Emma con Joe è cambiata molto. Era molto meno adorante nei suoi confronti.
CURRY | Lo ama, ma non e più la bambina adorante che era nella stagione 1, accecata dall’amore. Questa è la cosa più difficile e tragica: Emma sa com’è Joe. Sa che non l’ama davvero. Sa che la sta usando e accetta la farsa e tutto il resto per potergli stare vicino perché, per quanto sia terribile stargli accanto, stare senza di lui è peggio.

TVLINE | Il pubblico ha visto che Joe ha fortemente manipolato Emma; ho in mente la scena in cui lui finge di essere commosso dal fatto che lei sia la sua forza: l’hai girata come se Emma ne fosse al corrente?
CURRY | Penso che lo sapesse. È buffo perché quando abbiamo filmato quella scena, l’abbiamo girata in due modi diversi: una in cui lui Joe era sincero e mi abbracciava e alla fine era in lacrime, e una in cui diventava freddo come in quella che poi è stata trasmessa. E Purefoy mi diceva: “Voglio che indovini quale delle due sto facendo” ed era così ovvio [ride].
PUREFOY | Lo aveva capito! Ha detto: “Il tuo corpo si è un po’ addolcito nella seconda versione. Riuscivo a sentire te e il tuo corpo rilassarsi quando appoggiavi la testa sulla mia spalla”.

TVLINE | Joe viene a sapere della morte di Emma nel finale?
PUREFOY | Sì, e penso sia piuttosto interessante. Recentemente in riviste mediche britanniche sono stati pubblicati degli studi secondo cui gli psicopatici potrebbero essere in grado di provare empatia. Potrebbero essere in grado di accenderla e spegnerla a comando. E quando Joe viene a sapere di Emma, direi che la spegne. Cauterizza la ferita in quel modo, emotivamente, perché Emma serviva al suo scopo. Mentre era in vita, serviva al suo scopo perché era una seguace leale al 100%…Da morta, invece, per lui è inutile…è triste, ma è la verita.

TVLINE | Emma ha avuto una morte molto in stile The Following: sembrava che continuasse ad andare avanti e rialzarsi, nonostante fosse stata accoltellata… e gettata dalla finestra…
CURRY | [Ride] È stata come la morte di uno zombie: “Staccale la testa o spappolale il cervello!”.

TVLINE | Ed è stata opera di Claire e ciò ha in qualche modo chiuso il cerchio.
CURRY | Personalmente ho sempre desiderato che fosse Joe ad uccidere Emma, ma capisco perchè sia stata Claire… Il fatto che sia stata Claire e che sia una vittoria per i buoni è stata una manna per i fans.

TVLINE | Sapevi che ci sarebbe stata quella lunga inquadratura su di te alla fine della scena?
CURRY | Il mio stranamente angelico…angelo di neve? No, ma ovviamente sono stata felice che ci fosse.

TVLINE | In uno sneak peek del finale di vede che Joe e Ryan devono lavorare insieme per impedire che Luke faccia del male a Claire. Che cosa puoi dirci della loro collaborazione?
PUREFOY | Come s’intitola quel film con Robert DeNiro e Charles Grodin? [Midnight Run, ndr]. È un po’ simile a quello: c’è quell’elemento per cui “Il nemico del tuo nemico diventa tuo amico”… Se Ryan deve salvare la donna che ama da due orribili serial killer, allora, ehi, chi dice che non dovrebbe unire le forze con qualcuno che potrebbe sapere una o due cose sui serial killer?

TVLINE | Inoltre la serie ci ha spesso ricordato che Ryan e Joe – se le circostanze fossero completamente diverse – potrebbero essere grandi amici.
PUREFOY | Quando Ryan è stato catturato alla base di Korban, ho avuto l’impressione che Ryan in qualche modo, in realtà, ammirasse Joe e apprezzasse la sua compagnia. Di sicuro Joe apprezza la compagnia di Ryan. Se gli autori stessero cercando un filo conduttore per la stagione 3, di sicuro non mi opporrei ad un’occasionale alleanza dei due… nel caso entrambi sopravvivano al finale di stagione.

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Con il corpo è in Italia, con il cuore è in Giappone, con la testa è negli USA. Ritiene di avere ottime potenzialità come sceneggiatrice di “finali alternativi” e come moglie di attori talentuosi e affascinanti (magari con l’accento british e le fossette). In una serie cerca persone e non semplici personaggi, mondi più che location, non un sottofondo ma vere e proprie emozioni musicate, vita, non una storyline. Nel suo universo ideale la birra è rossa e il sushi è in quantità abbondante, le Harley Davidson sono meno costose, la frangia non è mai né troppo lunga né troppo corta e il suo favorito arriva incolume al finale di serie. Forse ha troppi smalti, mentre per i tatuaggi, i cani, i gadget di Spongebob e i libri troverà sempre il posto. Tiene pronti la balestra, i viveri e l’hard-disk zeppo di serie: l’Apocalisse Zombie non la coglierà impreparata!

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