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The Following | I passi falsi della stagione 2

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The Following | I passi falsi della stagione 2

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[ATTENZIONE! Questo articolo contiene grossi spoiler sul finale della stagione 2 di The Following. Leggete a vostro rischio e pericolo!]

È arrivato il momento di non seguire più The Following? Dopo un inizio promettente, il drama di Kevin Williamson è sembrato privo di focus, ripetitivo ed eccessivo per gran parte della seconda stagione.

Nel finale andato in onda lunedì, Ryan Hardy (Kevin Bacon) e Joe Carroll (James Purefoy) si sono ritrovati (di nuovo) faccia a faccia, ma questa volta avevano lo stesso obiettivo. I gemelli Mark e Luke (Sam Underwood) avevano rapito Claire (Natalie Zea) e l’avevano usata come esca per attirare Ryan e Joe nella loro tenuta nel New Jersey. Lo scontro si è concluso con Ryan che puntava una pistola alla testa di Joe, ma non è riuscito a premere il grilletto. Ha quindi chiamato i rinforzi e fatto arrestare Joe, giurando che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui i due si sarebbero visti.

Altri sviluppi importanti:
– Mike Weston (Shawn Ashmore) è sopravvissuto ad una sparatoria e lui e Max (Jessica Stroup) hanno festeggiato il salvataggio di Ryan e Claire baciandosi (finalmente!).

– Ryan ha detto a Claire di voler costruire una vita insieme a lei e al piccolo Joey — vi ricordate di lui?! — e lei ha risposto, in pratica: “Scusa, ma sarebbe decisamente troppo strano” e se n’è andata. La terribile sfortuna con le donne del povero Ryan continua.

– Luke è rimasto ucciso durante la sparatoria a casa sua, ma Mark è sopravvissuto. Ha trascinato il corpo di Luke fuori dalla casa e sono stati recuperati in una strada secondaria da una macchina. “Non sapevo chi altro chiamare” ha sinistramente detto Mark al conducente — che non abbiamo visto. (Potrebbe trattarsi di Carrie Cooke? Negli ultimi momenti non si è vista da nessuna parte).
E questo è tutto!

Chiaramente lo show nella prossima stagione seguirà Mark e l’autista senza nome — e presumibilmente Joe darà una mano nella caccia ai due da dietro le sbarre. Il fatto che Joe Carroll non sia più l’antagonista principale potrebbe essere un positivo passo avanti per The Following, ma la serie ha bisogno di cambiare rotta per la Stagione 3.

Qui di seguito trovate i sei grandi errori che The Following ha compiuto nella stagione 2 e come può fare per tornare a puntare nella giusta direzione l’anno prossimo.

1. Introdurre nuovi personaggi per poi eliminarli. Forse l’aspetto più frustrante della stagione 2, specialmente nei primi episodi, è stata l’introduzione di numerosi nuovi personaggi che sono sembrati solo una distrazione dalla storia principale. La decisione di concentrarsi così tanto su Lily Gray (Connie Nielsen) e i gemelli, soprattutto dopo che Lily ha iniziato ad opporsi a Joe, è stata davvero difficile da comprendere.
Se non era nei piani che Joe Carroll fosse al centro della stagione 2, perché i produttori non l’hanno fatto morire sul serio alla fine della stagione 1? E a che cosa è servita Mandy (Tiffany Boone), esattamente? Tra la sua morte e quella di Lily negli ultimi episodi è diventato chiaro che persino Williamson & Co. hanno alla fine visto questi nuovi personaggi come usa e getta. Se l’autista misterioso è qualcuno che non conosciamo, gli autori devono assicurarsi di avere un arco completo in serbo per il nuovo personaggio — e che sia anche coinvolgente.

2. Uccidere Emma. Un personaggio che non era sacrificabile? Emma Hill. Eppure è stata fatta fuori nel penultimo episodio. Ci sarebbe qualcosa da dire sul fatto di piazzare morti a caso in un thriller per mantenere all’erta gli spettatori ma, nella mani di Valorie Curry, Emma era una delle parti più interessanti dello show. La storyline Emma-Joe si stava avvicinando alla sua inevitabile conclusione, ma è deludente pensare a tutti gli elementi della backstory di Emma che non verranno raccontati.

3. Rendere Joe Carroll meno spaventoso e più sciocco. Joe Carroll è in qualche modo passato dall’essere il più spaventoso serial killer della TV nella stagione 1 alla caricatura di uno psicopatico con il paraocchi nella stagione2. L’abbandono di Joe della sua ossessione per Edgar Allen Poe a favore di una nuova fissazione sulla religione è spuntata dal nulla. E la setta di Korban, mentre all’inizio era inquietante, è diventata quasi comicamente eccessiva prima che Emma e Joe se ne andassero da Dodge. Una scelta molto più interessante (e più in linea con la direzione che, si spera, prenderà la stagione 3) sarebbe concentrarsi su Joe che deve collaborare con l’FBI per rintracciare i suoi seguaci che sono ancora in circolazione.

4. Far tornare Claire. Ryan e Joe che si incontrano nell’atto finale per via della donna che amano entrambi suona terribilmente familiare, vero? Lo show è passato dal “rinnovarsi” nella stagione 2 al rielaborare semplicemente la stessa idea del finale della prima stagione. Incrociamo le dita perché Claire mantenga la sua promessa di lasciarsi alle spalle tutto quello che riguarda Ryan e Joe.

5. Uccidere, uccidere, uccidere. Certo, The Following non si è mai tirato indietro quando si trattava di truculenta violenza, ma nella stagione 2 lo spargimento di sangue è stato talmente onnipresente da addentrarsi in un territorio desensibilizzato. I produttori non si rendono conto che il potere dello shock legato alla violenza diminuisce ad ogni sgozzamento? Ricordate: “Less is more”.

6. Lasciar ristagnare Ryan. È stato un bel cambiamento vedere un Ryan Hardy più felice e più sano nella premiere di stagione, ma il suo personaggio, con il procedere della stagione, è diventato passivo. La relazione tra Ryan e Carrie (Sprague Grayden) è sembrata non poco tirata per i capelli e persino le scene tra lui e Claire non avevano più la scintilla che le caratterizzava nella stagione 1. Un suggerimento per la stagione 3: che Ryan esca con qualcuno che non abbia legami di nessun tipo con Joe Carroll. Inoltre, la decisione di allontanarlo dall’FBI per rendere più credibili le sue strategie solitarie (leggi: fallimentari) è stata una buona idea, ma gli si è poi ritorta contro. L’aspetto meno credibile della stagione 2 è che Ryan sia arrivato al finale senza farsi arrestare.
Che cosa ne pensate del finale di stagione di The Following? Chi pensate che sia l’autista misterioso? E guarderete la stagione 3?

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Con il corpo è in Italia, con il cuore è in Giappone, con la testa è negli USA. Ritiene di avere ottime potenzialità come sceneggiatrice di “finali alternativi” e come moglie di attori talentuosi e affascinanti (magari con l’accento british e le fossette). In una serie cerca persone e non semplici personaggi, mondi più che location, non un sottofondo ma vere e proprie emozioni musicate, vita, non una storyline. Nel suo universo ideale la birra è rossa e il sushi è in quantità abbondante, le Harley Davidson sono meno costose, la frangia non è mai né troppo lunga né troppo corta e il suo favorito arriva incolume al finale di serie. Forse ha troppi smalti, mentre per i tatuaggi, i cani, i gadget di Spongebob e i libri troverà sempre il posto. Tiene pronti la balestra, i viveri e l’hard-disk zeppo di serie: l’Apocalisse Zombie non la coglierà impreparata!

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