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Telefilm Addicted consiglia… Narcos

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Telefilm Addicted consiglia… Narcos

2 Settembre 2016. Segnatevi questa data perché, se con questo articolo riesco a convincervi, non vedrete l’ora che arrivi quel giorno.

Narcos signore e signori, ecco di cosa stiamo parlando! Iniziata un po’ per caso, perché uscita la scorsa estate, nel periodo quindi notoriamente più scarso di attività telefilmica, mi ha conquistata secondo dopo secondo.

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La trama è incentrata sull’ascesa di uno dei più grandi narcotrafficanti della storia, Pablo Escobar, capo indiscusso del cartello della droga di Medellin. La storia è raccontata dall’agente della DEA Steve Murphy, che decide di lasciare gli Stati Uniti con la moglie (e il gatto, credetemi, fondamentale) per trasferirsi in Colombia e dedicarsi interamente alla guerra contro il traffico di cocaina.

1440841222_narcos_wired3-600x335L’aspetto secondo me più convincente è che questa serie riesce, senza mai svilire la realtà storica a cui fa riferimento, a raccontare le vicende da un punto di vista umano, presentandone i personaggi in tutte le loro sfaccettature, sia positive che negative: l’ascesa del narcotraffico, l’esponenziale aumento del consumo di droga negli Stati Uniti e la sua lotta al comunismo, la violenza di quegli anni… tutto descritto, a mio parere, in modo impeccabile e senza mai eccedere nel cliché dello stile poliziotti-contro-mafia, tutto sparatorie e insulti; o meglio, queste scene esistono, è innegabile (ho smesso di contare il numero delle sigarette già nella prima puntata e ho imparato più insulti in spagnolo di quanti me ne serviranno mai nella vita, credo…) ma non risultano assolutamente eccessive o fuori contesto.

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Il semplice scontro poliziotto-buono contro criminale-cattivo perde la sua connotazione più banale ed il confine fra le due fazioni diventa sempre più sottile; l’agente Murphy dice “there’s one thing I learned down here in Colombia: good and bad are relative concepts” ed è questo che rende incredibilmente affascinante l’intera storia. I protagonisti, di entrambe le fazioni, vengono descritti in tutte le loro mille sfaccettature, nella loro estrema umanità. Per cui Pablo Escobar (interpretato da uno straordinario Wagner Moura – che per la cronaca è brasiliano e non spagnolo, quindi veramente tanto di cappello) è un uomo capace di una violenza estrema e irragionevole nella stessa misura in cui si dimostra attento e astuto dal punto di vista imprenditoriale, nonché un capo famiglia dal cuore grande e con grandi sogni per il suo paese (come l’aspirazione di essere il nuovo Libertador).

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Dall’altra parte troviamo invece politici corrotti e poliziotti per cui la battaglia contro il narcotraffico è diventata una questione che va ben oltre l’etica e la morale che il loro lavoro imporrebbe; non a caso spesso viene chiesto a Murphy se sia effettivamente disposto a tutto in questa guerra, come lo sono il sergente Carillo (Mauricio Compte) ed il compagno di Steve, l’agente Javier Pena (Pedro Pascal).

Come se l’aria di Medellin fosse impregnata dello stesso veleno che rende marcia la società ed il governo dell’epoca in Colombia, l’agente Steve Murphy (Boyd Holbrook) subisce nel suo percorso di formazione una mutazione, una corruzione interna talmente profonda da lasciarmi quasi stranita; senza anticiparvi troppo, vorrei solo dire come lo sviluppo di questo personaggio sia stato une delle cose che più ho amato di questa serie.

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Ultima menzione ai personaggi femminili di questo show. Dicono che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna, e direi che per Narcos è pura verità: le donne di questa serie hanno un ruolo marginale, anzi esattamente di supporto degli uomini a cui sono legate, ma dimostrano un grandissimo spirito. Connie Murphy (Joanna Christie) abbandona tutto per seguire il marito e, una volta in Colombia, cerca di trovare il suo posto nella comunità e di non restare con le mani in mano, bloccata dalla paura; la moglie e la madre di Pablo invece sono l’esempio dell’assoluta lealtà e della cieca fiducia.

È di certo un piccolo gioiello che non potete lasciarvi sfuggire e che, vi assicuro, varrà davvero ogni minuto speso davanti al pc! E se l’astinenza estiva e il suadente clima sudamericano non vi hanno convinto, beh allora fatelo per Pedro Pascal!!! – un altro personaggio da amare, per tutti gli orfani del principe Oberyn Martell.

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