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Supernatural | Spin-off: sì o no? Risponde il boss di The CW

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Supernatural | Spin-off: sì o no? Risponde il boss di The CW

Supernatural -- "Don't Call Me Shurley" -- Image SN1120A_0006.jpg -- Pictured (L-R): Jared Padalecki as Sam and Jensen Ackles as Dean -- Photo: Liane Hentscher/The CW -- © 2016 The CW Network, LLC. All Rights Reserved  

Nel momento in cui Supernatural è stato rinnovato per la dodicesima stagione, è diventato lo show più longevo nella storia di The CW/WB, sorpassando 7th Heaven, che andò in onda per 11 anni. Stando a quanto dichiarato dal boss di The CW Mark Pedowitz, inoltre, il serbatoio della Impala ha ancora un sacco di carburante per far andare avanti lo show.

“Mi sembra che Jared [Padalecki] e Jensen [Ackles] siano molto felici” ha commentato Pedowitz durante il press tour della Television Critics Association. “Sono entusiasta della direzione creative dello show: dal punto di vista creativo, lo show è formidabile. Se i rating reggono, questo show potrebbe durare più a lungo del mio incarico in questa posizione”.

Riguardo a un eventuale spin-off di Supernatural, Pedowitz dice che è ancora un’opzione. Durante la nona stagione lo show aveva già tentato di gettare le basi per uno spin-off, mandando in onda un backdoor pilot di Supernatural: Bloodlines, incentrato su un gruppo di famiglie criminali “sovrannaturali” di Chicago: il pilot, tuttavia, non riuscì a catturare l’attenzione che il network auspicava. A distanza di anni, l’idea di uno spin-off è ancora argomento di discussione.

“È ancora una delle priorità” ha detto Pedowitz. “Solo che ancora non è successo: lascio tutto in mano agli studios. Quando saranno pronti a farlo, noi saremo felici di svilupparlo”.

Supernatural tornerà su The CW giovedì 13 ottobre.

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Con il corpo è in Italia, con il cuore è in Giappone, con la testa è negli USA. Ritiene di avere ottime potenzialità come sceneggiatrice di “finali alternativi” e come moglie di attori talentuosi e affascinanti (magari con l’accento british e le fossette). In una serie cerca persone e non semplici personaggi, mondi più che location, non un sottofondo ma vere e proprie emozioni musicate, vita, non una storyline. Nel suo universo ideale la birra è rossa e il sushi è in quantità abbondante, le Harley Davidson sono meno costose, la frangia non è mai né troppo lunga né troppo corta e il suo favorito arriva incolume al finale di serie. Forse ha troppi smalti, mentre per i tatuaggi, i cani, i gadget di Spongebob e i libri troverà sempre il posto. Tiene pronti la balestra, i viveri e l’hard-disk zeppo di serie: l’Apocalisse Zombie non la coglierà impreparata!

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