L’episodio di questa settimana è stato scritto e girato da due new entry nel mondo di Supernatural: Robert Berens e Rob Spera. Mi aspettavo di più. La puntata non è stata male, ma esiste di meglio, inoltre dal faccia a faccia tra Dean (Jensen Ackles) e Castiel (Misha Collins) mi aspettavo molto di più.

Kevin (Osric Chau) è finalmente riuscito a tradurre la tavoletta degli angeli e gli appunti di Metatron, peccato che li abbia tradotti in elamitico, una lingua morta (come si possa tradurre qualcosa in una lingua che non si conosce neppure rimane un mistero che solo un profeta potrà aiutarci a svelare). Il magico trio quindi si mette all’opera alla ricerca del libro giusto nella biblioteca dei Men of Letters, quando Dean viene salvato da una telefonata di Cas che ha notato degli strani incidenti nella zona dove ora abita, così mentre Kevin e Sam (Jared Padalecki) continuano a cercare di tradurre l’elamitico in inglese, Dean parte per controllare il caso e soprattutto per controllare come sta Cas.

Misha Collins fa un lavoro stupendo nel mostrarci quanto duramente Castiel stia cercando di adattarsi alla vita umana, purtroppo però da questo episodio non capiamo ancora quale sia il ruolo dell’ex angelo nella mitologia di quest’anno. E’ un po’ triste vederlo mentre studia il comportamento degli umani attorno a lui e cerca di ricrearli, o quando pensa di essere stato invitato ad uscire dal suo capo e scopre poi invece di essere solo il babysitter. E a proposito di questo, quale donna chiederebbe a qualcuno di badare al suo bambino senza specificarlo? Ma solo con un casuale: “Sei libero domani sera?” e un bacetto sulla guancia, seguito da discorsi su quanto l’uomo sia responsabile, speciale e bla bla bla… C’è da chiedersi cosa ci fosse di sbagliato in questa donna!
Il primo incontro tra Dean e Castiel non è certo privo di risentimenti da parte dell’angelo, per essere stato lasciato solo in modo così brusco.

La frase più emblematica, per me, è quando Castiel dice a Dean: “I failed in being an angel. Here, at least I have a shot at getting things right. There’s a real dignity in what I do: a human dignity.” Mi sembra evidente che l’angelo si sente sopraffatto dal senso di colpa per le sue azioni passate, sperduto e senza un vero posto nel mondo: non è più un angelo, ma non è ancora un essere umano, sebbene se si stia impegnando per esserne la versione migliore che possa esistere.

Il caso proposto da Castiel si rivela essere opera di un angelo, Ephraim (Ashton Holmes), un angelo particolare, uno Rit Zien, enochiano per “Mani della Misericordia”, in Paradiso questi angeli ponevano fine alla sofferenza dei loro simili o guarendoli o dandogli una morte rapida ed indolore.

Curiosità: Durante la messa in onda dell’episodio, Ryan Curtis, il coordinatore degli effetti speciali, ha twittato che la sostanza rosa utilizzata per dare l’impressione di un corpo esploso è Pepto Bismol, farmaco famoso negli Stati Uniti usato per i disturbi di stomaco. A quanto pare sia il colore, sia la consistenza erano esattamente quello di cui avevano bisogno.

Tornando a noi, l’angelo Ephraim mette in scena un elaborato piano per uccidere Castiel, è lui infatti l’uomo con cui Nora (Tanya Clarke) ha un appuntamento. Perché Ephraim abbia pensato di dover uccidere Castiel proprio a casa di Nora, non ci è dato saperlo. Tuttavia questo particolare ci dà la possibilità di vedere Castiel alle prese con una bambina e mentre le canta Believe It Or Not la sigla di “The Greatest American Hero”, l’adattamento italiano ha pensato bene di cambiare il titolo in “Ralph, Supermaxieroe” (Perché???????).

Veramente tenero. E’ anche molto bello vedere come Castiel si identifichi con la bambina in fasce, perché come lei, anche lui sta imparando ad essere umano e ancora non capisce bene sentimenti ed emozioni.

Quando Ephraim arriva per porre fine alle sofferenze di Castiel, Dean arriva in suo soccorso, permettendo all’ex angelo di uccidere il suo rivale e di salvarsi così la pelle.

Nel frattempo nel bunker, Kevin e Sam mettono via i libri abbastanza presto per chiedere invece l’aiuto di Crowley (Mark Sheppard) che a quanto pare conosce l’elamitico (la vera domanda è cosa non sa questo magnifico esemplare di demone!), in cambio però vuole una “telefonata” demoniaca con Abaddon (Alaina Huffman), specie dopo il punzecchiamento di Sam.

La telefonata tra Crowley e Abaddon è fantastica e spero che prima o poi ci faranno vedere un confronto in piena regola tra i due, inoltre dalla loro chiacchierata appare chiaro che hanno due visioni molto differenti su come dovrebbe essere governato l’Inferno ed è chiaro che la più pericolosa sembra essere proprio quella del Cavaliere, di Abaddon che vuole regnare col caos. Crowley mantiene fede alla sua parola e traduce lo scritto per il Team Winchester, Sam e Kevin vengono così a conoscenza del fatto che l’incantesimo di Metatron è irreversibile, i nostri eroi ora dovranno trovare un’altra strada per rimandare gli angeli nel posto a cui appartengono.

Quello che non ho capito molto bene è la fine di Supernatural, Crowley e la siringa. Perché si inietta il sangue di Kevin? E’ diventato dipendente dalle emozioni umane e vuole riprovarle, senza però completare l’incantesimo per chiudere i cancelli dell’Inferno e quindi tornare di nuovo umano, come avrebbe potuto fare il sangue di Sam? Oppure fa parte di un piano più grande per scappare e riprendersi la corona degli Inferi? Commentate e ditemi cosa ne pensate voi!

Come sempre vi ricordo di passare da queste due splendide pagine per tenervi sempre informati: Supernatural Italia e The Road So Far. E vi lascio col promo del prossimo episodio, intitolato “Bad Boys”:

Sorpresa! Oggi non ve la cavate così facilmente… Ho tenuto a freno la fangirl che è in me fino ad adesso, ma non potevo non condividere con voi questa magnifica gif trovata per caso in quel buco nero che è Tumblr: