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Suits | Recensione 6×06 – Spain

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Suits | Recensione 6×06 – Spain

Considerando che ho passato 3/4 dell’episodio a chiedermi il perché del titolo (cosa che mi incuriosiva già la scorsa settimana), posso dirmi quasi soddisfatta. Tutto sommato è stata una puntata preparatoria: il climax verrà raggiunto come sempre nei prossimi episodi e questa 6×06, dal ritmo più lento e meno coinvolgente, è servita a preparare il terreno per la prossima settimana, quando Mike si ritroverà a scegliere cosa fare, questa volta in maniera definitiva. Ciò che però inizia ad infastidirmi è la perdita di appeal che la storyline di Mike e Harvey sta avendo su di me: gli showrunners ci hanno già detto che Mike uscirà di prigione prima della fine della stagione e, per quanto la modalità possa essere abbastanza incuriosente, bisogna ammettere che, sapere già che ci sarà il lieto fine, non sta rendendo accattivante il tragitto. Aspetto con entusiasmo il momento in cui, come sempre, prenderanno tutto ciò che abbiamo saputo finora e lo capovolgeranno lasciandoci totalmente disarmati.

suits sigla

“Spain” fa riferimento al sogno che la madre di Cahill aveva e per il quale aveva risparmiato una vita: vedere la Spagna. Un sogno che serve agli sceneggiatori per rappresentare il tema della puntata: il movente dietro l’azione delle persone e cosa si è disposti a fare per raggiungerlo.

Abbiamo scoperto diversi segreti, in questa puntata, ciascuno dei quali ha gettato nuova luce sui personaggi coinvolti e sui possibili sviluppi futuri.

Come avevo ipotizzato nella scorsa recensione, Miller nascondeva qualcosa di importante e scoprire COSA fosse ha contribuito ad illuminare meglio la psicologia del personaggio di Kevin e a creare un parallelo per nulla irrilevante fra lui e il nostro Mike. Entrambi hanno accettato il carcere per proteggere una persona cara, entrambi stanno pagando per qualcun altro mentre una terza persona ha tratto beneficio dai loro imbrogli. In un certo senso, Jill – la moglie di Miller – è il parallelo di Harvey mentre Sutter è il parallelo di Jessica (personaggio che amo ma che ha zone d’ombra che la portano spesso a vestire panni più controversi di quelli dell’Eroe). La grande differenza è che se Sutter sta continuando a beneficiare dell’algoritmo di Kevin, Jessica sta pagando ora le conseguenze dell’aver mantenuto Mike allo studio, senza contare che Jessica è ben diversa dal losco affarista.

Ho il sospetto che sarà proprio questo parallelismo a esercitare un importante peso nelle future decisioni di Mike: sia che scelga di tradire l’amico per salvarsi la pellaccia, sia che scelga di non farlo, voltando di fatto le spalle ai tentativi – disperati – di Harvey di farlo uscire dal carcere.

Il tema del movente dietro le azioni umane è al centro anche delle storyline che coinvolgono gli altri protagonisti del telefilm:

Louis e la sindrome “Ross Geller”

L’imbroglio di Litt si è velocemente dissolto dietro il più ovvio degli imprevisti: i vecchi proprietari sono comparsi sulla scena facendo crollare il castello di carte costruito dal nostro caro avvocato con un debole per i discorsi a doppiosenso (mi sto ancora riprendendo dalla tirata kitsch sull’importanza del giusto “wood” per una donna). Il personaggio di Tara sembra però essere stato scritto dai sogni di Louis e, una volta scoperta la verità, la ragazza non solo si scioglie in un brodo di giuggiole ma accetta di uscire con lui. Non c’è che dire: Dio li fa e poi li accoppia.

Restano due dubbi: 1)come ha fatto Donna a fallire nel tentativo di far uscire i padroni della casa dall’edificio? 2) dove è finita Donna?

Mi è venuto il dubbio che mi sia persa un qualche pezzo d’episodio alla fine….

Jessica e la ricerca disperata di un’ancora di salvataggio

A quanto pare, mentre Harvey intrallazzava con Cahill, Mike marciva in carcere, Louis comprava case negli Hamptons e Rachel provava a salvare la vita a condannati a morte, la leonessa Jessica Pearson, girava per le strade di NY con le sue Manolo ai piedi, elemosinando clienti. Non mi meraviglia che sia la meno entuasiasta dello studio!La mossa di farsi assumere da un affarista come Sutter, se da un lato salva lo studio (il movente), dall’altro ne lega il nome ad un giro poco legale, macchiandone la reputazione  definitivamente. Se Harvey è la personificazione del detto “Mi spezzo ma non mi piego”, lei è l’esatto opposto: valuta da sempre le zone grigie adatte al raggiungimento dei propri scopi.

Un tema, quello della zona grigia in Jessica, che è perfettamente calzante anche nell’aver accettato il caso di Rachel, una scelta fatta per motivi egoistici e non perché effettivamente credesse nel pro bono. Chissà che ora che la data dell’esecuzione è stata fissata, non inizi ad emergere un nuovo lato più disinteressato del suo carattere.

Su Rachel non ho molto da aggiungere alla mia soddisfazione per come stiano gestendo il suo personaggio in questa stagione e il modo in cui si risolverà il suo caso è la parte degli episodi che preferisco e, sotto certi aspetti, la storyline che mi sta interessando di più. Segno che, anche nel penale, gli sceneggiatori sanno fare un ottimo lavoro.

Vi lascio al promo del prossimo episodio e vi auguro una buona settimana…

…e vi ricordo la meravigliosa pagina Suits Italia

That’s all folks!

 

 

 

 

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Ha un passato da ladra insieme alle sorelle Occhi di gatto, ha difeso la Terra nel team delle guerriere Sailor e fatto magie con Terry e Maggie. Ha fornito i sigari sottobanco ad Hannibal e il suo A-Team, indagato con gli Angeli di Charlie Townsend, ha riso con la tata Francesca ed è cresciuta con i 6 Friends di NY. Ha imparato ad amare San Francisco difendendo gli innocenti con le Streghe, è stata un pivello insieme a Jd-Turk-Elliott, ha risolto crimini efferati con praticamente il 90% di poliziotti e avvocati del piccolo schermo e amato la provincia americana con Lorelai e Rory Gilmore. Avrebbe voluto che il Fabbricatorte non chiudesse mai e non ha mai smesso di immaginare Chuck e Sarah che «sedano rivoluzioni con una forchetta». Lettrice appassionata, Janeites per fede, amante delle storie sotto ogni forma fin da piccola. Segue serie poliziesche, comedy e sit-com soprattutto, uniche allergie riconosciute sono quelle allo sci-fi e all'horror.

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