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Spellbook 1×11 – The Witch is Dead

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Spellbook 1×11 – The Witch is Dead

WatsonEmma

Il sangue è ovunque; Rose non saprebbe ben dir in che posizione si trova o in che stato si trova, il rosso le copre la vista, sì, è finito ovunque su di lei. La ragazza trema, cercando di capire dove sia o che cosa sia successo. Il suono più vicino le sembra la cosa più distante del mondo, le immagini sono sfocate e confuse, quel mal di testa soffocante non sembra voler passare. È come prendere una forte sbornia.

“Rose”

Ma ecco una voce, finalmente. La ragazza si scuote, ponendo le mani a terra, c’è qualcosa di viscido, di scivoloso.

“No, non lì.”

La strega riconosce la voce di Luke finalmente. Tenta di aprire gli occhi in modo completo, il vampiro è proprio davanti a lei.

Rose: Luke…

Rose finalmente vede, porta la sua mano sugli occhi, su quel qualcosa di scivoloso. Non resta troppo ferma con lo sguardo, è qualche pezzo di Lane, o di Joseph o di Thomas, non sa ben dirlo. La ragazza istintivamente si avvicina a Luke, emettendo un leggero suono che dovrebbe essere un urlo, ma che non riesce ad esserlo.

Rose: cosa è successo?
Luke la guarda, particolarmente affamato vista la quantità di sangue che ricopre il negozio.
Luke: Alecus. È stato lui.
Rose: dov’è Benjamin?
Il vampiro sospira, scuotendo il capo, non riesce a credere che anche in questa situazione Rose lo cerchi.
Luke: Alec l’ha portato via.
Rose lo guarda, incredibilmente preoccupata.
Rose: dobbiamo andare da lui.
Luke: ROSE. NO!
La voce di Luke è ferma, autoritaria e sicura.
Rose: dobbiamo salvarlo da quel mostro.
La strega si guarda ancora una volta attorno, lo spettacolo è macabro, e il protagonista va fermato.
Luke: allora vorrai salvarlo da se stesso, perché Benjamin è un mostro.
Rose ha sicuramente capito che Luke prova un profondo disprezzo nei confronti del ragazzo. Non che lui lo nasconda particolarmente.
Rose: non è cattivo, Luke.
Luke la guarda, vorrebbe crederle… da una parte.
Luke: dobbiamo andarcene da qui.
Rose: devo andare a casa.
La voce della strega è ancora tremolante.
Luke: i tuoi vestiti sono pieni di sangue. Vieni alla Mansion, ripulisciti, prendi qualcosa di Leda.
Rose lo guarda, annuendo.
Rose: ok… Grazie.
Luke: ora andiamo!

 

Title-18

Alec apre pretontemente il portone principale di casa Whittermore, gettando con forza Benjamin a terra sul pavimento, dopo averlo trascinato per un braccio per mezza Twinswood. Il demone è ancora sporco di sangue, pezzi di carne scivolano ancora lungo le sue vesti, lo sguardo del male è ancora protagonista dei suoi occhi; Tatia è proprio dietro di lui.

Alec: UNA STREGA?!
Alec parla con tono sorpreso, ma anche ironico, per quanto la situazione possa permetterlo.
Benjamin pone le mani a terra, tentando di rialzarsi.
Alec: oh, Benjie, mi hai deluso!

Tatia: papà, per favore!
Alec: taci, Tatia!
Alec si gira verso la figlia, urlandole contro. Questo non aiuta la causa, Tatia ha ancora mille domande.

Benjamin: che cosa vuoi?
Il ragazzo stringe i denti, opponendosi ancora una volta ai voleri del padre, sfidandolo con la sola parola.
Alec: ti sei innamorato della puttana, Benjamin?
Benjamin: lei non è…
Alec: è una STREGA!
La voce del demone rimbomba attraverso l’immenso salone, spargendosi ovunque nei luoghi della casa.
Alec: che cosa ti ho detto?
Benjamin: lei non mi farebbe mai del male. L’hai visto. Tu mi hai mentito.
Alec guarda il figlio, scuotendo il capo, e tentando di parlare con voce calma, ferma, tentando di recuperare quella tranquillità che solitamente lo contraddistingue.
Alec: Benjamin, io ho passato quello che hai passato tu. Io… mi ero infatuato di una come lei.
Benjamin: la conosco la storia.
Alec: no. Non sai tutto.
Benjamin lo guarda, finalmente riesce a rialzarsi in piedi.
Alec: il suo nome era Lisandra, una delle streghe più potenti che abbiano mai abitato questa terra. Lei era… buona, come dite voi, certo la vostra concezione di bene è diversa dalla mia. Perché dovrei considerare bene ciò che vuole distruggermi?
Benjamin deglutisce, cercando di prevedere dove stia andando la storia.
Alec: ci innamorammo, riesco a ricordare che lei… lei era tutto per me. L’amavo veramente, anche se… Anche se non riesco a ricordare come. È come ricordare il nome di un cibo, ma non ricordarne il gusto.
Il ragazzo sgrana gli occhi; Alec sembra diverso dal solito, quasi umano in quelle parole.
Alec: lei promise di salvarmi dalla mia natura, e ci provò, davvero, non posso dire altrimenti.
Tatia ascolta il discorso, curiosa di capire come andò.
Alec: ma… il demone prevalse, provai ad essere ciò che voleva lei, ma ho fallito, perché… perché io non ero quella persona. Come non lo sei tu.
Benjamin: mi hai detto che lei voleva indebolirti. Come Rose vuole indebolire me.
Alec: prima di morire sul rogo, Lisandra ha lanciato una maledizione.
Benjamin lo guarda, scuotendo il capo
Benjamin: tu l’hai uccisa?
Alec: sì, l’ho fatto. E lo rifarei.
Benjamin: sei un mostro.
Alec: io sono ciò che tu sei, Benjamin. Niente di più.
Benjamin: io non sono come te…
La voce del ragazzo si spezza, palesando l’incertezza di queste parole.
Alec: la maledizione prevedeva l’arrivo di una strega che avrebbe portato la fine dell’oscurità. “Lei verrà e sarà la luce che ogni male alla fine conduce.” Tu sei il male, Benjamin, lei è la luce. E… per quanto tu pensi che lei non ti farebbe mai del male, la mia Lisandra non ha mai sbagliato.
Benjamin: la ami ancora?
Alec accenna un mezzo sorriso
Alec: no. Non posso.

Tatia: puoi amare noi?
Alec si gira verso la figlia, sorpreso dalla domanda.
Alec: come?
Tatia: se non puoi provare amore. Questo vuol dire che non ci vuoi bene.
Alec: non è così, Tatia. Voi siete miei figli. Le mie creature, siete la cosa più importante per me. Perché pensi che ho fatto ciò che ho fatto? Perché pensi che abbia ucciso Lane e gli altri due. L’ho fatto perché vi voglio bene.
Benjamin e Tatia si guardano per qualche breve secondo, certo il concetto dell’amore del padre è abbastanza vago.
Alec: adesso andate a dormire. Domani c’è scuola.
Alec avanza verso le scale, e lo fa con un’incredibile nonchalance, come se tutto ciò che è successo non fosse successo.

 

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Bright adora la cioccolata calda, solitamente Peter la preparava per tutti a casa appena la sua famiglia si era trasferita a Twinswood, ora le cose sono leggermente diverse. Passeggiare per il centro di Twinswood, con il freddo di Novembre e una bevanda calda tra le mani, ha sempre il suo effetto però, specialmente se accanto a te c’è il ragazzo che ti piace.

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Evan: ti piace?
Bright guarda il vampiro, annuendo; alcune volte Bright sembra come un bambino in un negozio di caramelle, anche per il gesto più semplice.
Bright: grazie… voglio dire, c’è una parte di me che ancora vuole andare a cercare Rose ma…con la cioccolata calda mi hai convinto.
Evan sorride, divertito dalla risposta.
Bright: sicuro che non la vuoi?
Evan: oh… non saprebbe di niente per me.
Bright: oh, già… immagino!
In realtà Bright non sa cosa volesse dire, ma sembrava la risposta più adatta da dare.
Bright: non ho mai avuto occasione di chiedertelo. Quando sei diventato un…
Evan guarda in basso, sicuramente non è una domanda facile a cui rispondere
Evan: è stato prima dell’estate. Un giorno ero vivo… il giorno dopo…
È una nota particolarmente dolente per Evan, un segreto che non ha voglia di rivelare, né sente l’urgenza.
Bright guarda in avanti, le luci della sera iniziano a palesarsi, imbrunendo il paesaggio di Twinswood.
Evan: ti sembro diverso?
Bright guarda finalmente il ragazzo, di nuovo.
Bright: cosa vuoi dire?
Evan: mi conoscevi prima che fossi un vampiro.
Bright: sembri diverso, ma non perché sei un vampiro ora. Sei cambiato.
Il vampiro lo guarda, curioso
Evan: cosa vuoi dire?
Bright: non mi dai più del frocio, è già un passo in avanti.
Evan: ti ho già chiesto scusa, vero?
Bright annuisce
Bright: è tutto ok.
Evan: come l’hai scoperto?
I due proseguono per il marciapiede del vialone principale, cercando di guardarsi il meno possibile.
Bright: che mi piacevano i ragazzi?
Evan annuisce, curioso di sapere.
Bright: l’ho sempre saputo. Non credo che sia qualcosa che si scopre.
Evan: e perché non lo nascondi?
Bright lo guarda, perplesso, come se avesse detto la cosa più assurda del mondo.
Bright: perché dovrei nascondere ciò che sono? Inoltre, non lo vado di certo in giro a sbandierare.
Evan: beh, tu e quel nerd state sempre insieme. La gente lo nota.
Bright si ferma, finalmente, costringendo il vampiro a fermarsi insieme a lui.
Bright: Walter, si chiama Walter.
Evan: mi dispiace, non volevo prendere in giro il tuo ragazzo.
Evan mette su un fastidioso sorrisetto.
Bright: lui non è…
Evan: non è cosa?
I due si guardano per qualche breve istante, l’imbarazzo sul volto di Bright è chiaro.
Bright: è un bravo ragazzo, è gentile, è…
Evan: non ti piace.
Bright lo guarda, nervoso
Bright: cosa?
Evan: non ti piace. Dì la verità.
Bright: cosa ne sai tu di cosa mi piace?
Evan lo guarda, quel sorrisetto sul suo volto si allarga sempre di più.
Evan: vi siete mai baciati?
Bright si gira, sa che è una reazione stupida, ma è istintiva.
Evan: immagino di no. Beh, ti consiglio di non farlo.
Bright: perché?
Evan: perché il tuo primo bacio dovrebbe essere con qualcuno che ti piace davvero.
Bright: ad esempio?
Evan: una persona che ti fa tremare le gambe, che ti fa sentire le farfalle nello stomaco. Quelle stronzate lì.
Bright deglustisce, continuando a dargli le spalle.
Evan: cosa stai guardando?
Il vampiro si avvicina a lui, ponendo lo sguardo nella sua stessa direzione, Bright sta osservando un ciondolo nella vetrina proprio davanti ai loro occhi.
Evan: ti piace quel coso?
Bright: rappresenta il vero amore. L’amicizia, la fedeltà e l’appartenere.
Evan guarda il viso dell’angelo, è una delle cose più belle che abbia mai visto, i suoi lineamenti sono perfetti, sembrano delicatamente disegnati con il pennello più prestigioso del mondo.
Evan: ti piacciono queste cose?
Bright: lo so, è stupido.

I due vengono improvvisamente distratti dal rumore che ormai è troppo presente a Twinswood: le sirene delle polizia; le pattuglie si fanno avanti nel vialone principale, procedendo verso la discesa, e quindi verso il Magic Emporium.
Evan: che cazzo succede?!
Bright: andiamo a vedere.

 

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Rose è appena arrivata nell’enorme salone di casa DeLuc, Luke ha un bicchiere di sangue tra le mani. I capelli della ragazza sono ancora bagnati, ha preso il primo vestito di Leda che ha trovato.

Luke: dovresti asciugarti i capelli.
Rose: affronto demoni, di certo un raffeddore non mi ucciderà.

Il camino di casa DeLuc è prontamente acceso, fa freddo, si gela in realtà. Rose ha appena fatto la doccia nel bagno più grosso che abbia mai visto in tutta la sua vita, abitare in una specie di castello ha il suo fascino.

Luke: possiamo parlare, ora?
Rose: parlare di cosa, Luke? Di come avresti lasciato che io uccidessi Benjamin?
Il vampiro poggia il bicchiere di sangue sul ripiano del minibar, avvicinandosi cautamente alla strega.
Luke: lui è tuo nemico.
Rose: e tu non ti stanchi mai di ripeterlo. Perché non mi hai ascoltata?
La ragazza lo guarda, delusa, si sarebbe aspettata un comportamento diverso da lui.
Luke: vuoi sapere perché?
Rose annuisce
Luke: avresti vinto. Avresti vinto semplicemente.
Rose: vinto cosa?
Luke: questa è una battaglia Rose, tu contro Benjamin; è progettata da millenni.
Rose lo guarda, confusa
Rose: progettata da chi?
Luke sospira, ormai è pronto a dirle tutto.
Rose: pensavo che Lisandra fosse vissuta nel ‘600.
Luke: questo va ben oltre Lisandra.
Rose: cosa vuoi dire?
Luke: la magia… il primo che ebbe queste straordinarie capacità, Magnus, il primo mago della storia, aveva due figli, Ardens e Arbor.
Rose: Lane mi aveva accennato alla storia di due gemelli. Ma non l’ho mai presa sul serio.
La ragazza pensa a quanto Lane, in fondo, volesse semplicemente aiutarla.
Luke: Ardens fu il primo demone, risucchiò l’anima di suo fratello per compiere un gesto di pura cattiveria.
Rose: questo è ciò che Alec vuole far fare a Benjamin. Vuole che lui succhi l’anima di Tatia.
Il vampiro alza gli occhi, stufo di sentir anche solo pronunciare quel nome.
Luke: il risucchio dell’anima non fu la fine di Arbor. Lui rimase in vita come essere vuoto, ma la magia di suo padre non morì. Magnus era buono, aveva un animo puro. Bene, si dice che Magnus riuscì a controllare Arbor dopo la morte, facendogli fare un incantesimo, un rito… egli predisse che Ardens avrebbe trovato la sua fine. Arbor, sotto l’influenza di Magnus, cercò un cuore puro, genuino, buono, e lo trovò in una ragazza, la prima strega. Da lì iniziò la linea di discendenza. Ogni strega tentò di fermare Ardens, fallendo. Fino a quando egli non sparì.
Rose lo guarda, confusa
Rose: Ardens è morto?
Luke: non lo sappiamo. Lisandra non l’ha mai scoperto mentre era in vita. Sappiamo solo che la sua discendenza è viva.
La strega si avvicina, come se avvicinandosi potesse ottenere più risposte.
Rose: Benjamin?
Luke annuisce
Luke: è discendente di Ardens. Ora, si dice che Ardens sia ancora vivo, ma sia nascosto da qualche parte nel mondo, aspettando impazientemente che il suo discendente vinca.
Rose: ma… ma in base a ciò che hai detto, io sarei solo un’altra strega destinata a morire nel tentativo.
Luke: no. No. Non sarai mai solo “una strega.” Lisandra era sicura che tu saresti stata l’ultima delle prescelte da Arbor, o meglio, da Magnus. Tu potresti vincere.
Rose si perde nel calore proveniente dal camino, nelle fiamme che fanno quel rumore che le piace tanto.
Rose: questo non cambia le cose. Tu avresti lasciato che io uccidessi un ragazzo di dicassette anni.
Luke: volevo che tu vincessi, volevo…
Luke abbassa il capo, cosa rara per lui, essendo un vampiro di quasi 400 anni.
Luke: non volevo che tu rischiassi la vita.
Rose sospira, cercando di capire le intenzioni del vampiro
Rose: avresti dovuto darmi ascolto.
Luke rialza lo sguardo, deluso dalla risposta
Luke: pensavo che non fossi così. Invece hai lasciato che le tue stupide voglie di adolescente avessero la meglio.
Rose avanza prepotentemente, dando un ceffone al vampiro, incredibilmente infuriata per la sua uscita.

“Wow.”

I due vengono distratti dalla voce di Leda, che è appena entrata nella Mansion.
Leda: che diavolo succede qui?

 

“Non posso crederci.”

Bright si fa spazio nelle coperte, ponendosi al lato di Rose, Leda è dall’altra parte, i tre sono accovacciati nel letto della strega, che sfoglia aggressivamente il libro, tentando di venire a capo di questa situazione.
Bright: hai dato un ceffone a Luke?
Leda: non ho mai visto qualcuno dare un ceffone a mio fratello. Hai fegato.
Rose sfoglia pagina dopo pagina, di certo un incantesimo per creare bolle o uno per far germogliare i fiori non l’aiuteranno.
Rose: se l’è meritato.
Bright: è stato macabro. La polizia, tutta quella gente, il sangue…
Rose guarda l’angelo
Rose: beh, almeno tu non l’hai visto accadere in diretta.
Leda: quindi qual è il tuo piano ora?
Rose guarda Leda, non saprebbe come risponderle.
Rose: non ce l’ho. So solo che devo portare Benjamin fuori da quella casa.
Leda: e come pensi di fare?
Rose: con la magia, chiaramente.
Bright: hai detto che Alec è riuscito facilmente a scaraventarti contro una parete. Ha ucciso Lane e quei due ragazzi davanti ai tuoi occhi. È pericoloso.
Rose fa cenno di no con il capo
Rose: se Alec volesse uccidermi, l’avrebbe già fatto. Forse non vuole.
Leda: o forse non può.
Rose aveva sicuramente pensato a questa opzione.
Bright: non possiamo arrivare ad Alec. Ma Benjamin è salvabile. Lo posso sentire.
Rose: è una cosa da angelo?
Bright la guarda, annuendo
Bright: ho letto la sua anima, non è cattivo. C’è sicuramente molta oscurità in lui, ma…
Rose: è esattamente quello che ho detto a Luke, ma non ha voluto credermi.
Leda: Luke ti crede, semplicemente voleva che tu vincessi.
Rose: hai origliato, eh?
Leda: mettiti nei suoi panni.
Rose guarda la vampira, perplessa
Rose: cosa vuoi dire?
Leda: chiaramente è cotto di te, e tu non fai altro che parlare di Benjamin e di come salvarlo.
Rose la guarda, confusa.
Rose: lui non è cotto di me. Credo che avesse una simpatia per Lisandra.
Leda: andiamo, Rose. Sei così cieca? Mio fratello non rivolge la parola a nessuno, non gli importa di nessuno, ti ha accompagnata all’Emporium a salvare una delle persone che odia di più al mondo, e l’ha fatto solo perché gliel’hai chiesto tu.
La strega non l’aveva sicuramente pensata in questo modo, ma tutto avrebbe incredibilmente più senso.
Rose: tralasciando che alla fine non voleva salvarlo affatto.
Leda: scusalo se voleva che tu ti salvassi.
Leda è chiaramente dalla parte di Luke, un po’ perché sarà sempre così, un po’ perché anche lei la vede come lui.
Bright: ok… cambiamo discorso. Devo farvi una domanda.
Leda e Rose guardano Bright, entrambe sono contente di voltare pagina per ora.
Leda: spara!
Bright: come si bacia una persona? Voglio dire, come si mette la lingua, dove si poggiano le labbra?
Rose: non saprei. Non ho mai veramente dato un bacio alla francese.
Leda li guarda, inorridita
Leda: non avete mai baciato nessuno?
Bright: penso che bisogni farlo con qualcuno per il quale si prova qualcosa, qualcosa di reale. Così sarà speciale.
Leda: oddio, Bright. Se la pensi in questo modo, per fare sesso cosa aspetterai, la venuta del signore?
Bright la guarda per qualche secondo
Leda: ripensandoci, non rispondere!

Rose è da qualche secondo fissa su quella pagina annerita che la tormenta da settimane.

Rose: dobbiamo formare una squadra.
Leda guarda la strega
Leda: cosa?!
Rose: una squadra. Luke, Evan, Gabriel… potrebbero aiutarci tutti. Più siamo meglio è.
Bright: come gli Avengers?
Leda: tu conosci gli Avengers?
Bright: Evan mi ha prestato il Blu Ray!
Rose: questa cittadina è pregna di esseri sovrannaturali. Se lo facciamo insieme, se ci ribelliamo, possiamo porre fine alla tirannia di Alec.
Bright sorride, apprezzando lo spirito da leader dell’amica
Bright: mi piace!
I tre si guardano, sicuramente sarà un momento che cambierà le loro vite.

 

Twinswood High, giorno seguente, palestra della scuola.

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Rose non è mai stata particolarmente brava a parlare in pubblico, potrebbe aver a che fare con il fatto che, appena ci prova, la lingua le si blocca, e sente di essere semplicemente inadeguata a parlare ad alta voce, ma questa è un’occasione nella quale deve semplicemente farsi avanti, abbandonare la timidezza, e assumere il ruolo che qualcuno ha scelto per lei.

Le facce del pubblico non aiutano. Luke, Evan, Bright, Leda, Gabriel, Ania e Peter sono tutti lì, e tutti sembrano non molto felici di essere dove sono. Gabriel è seduto vicino ad Ania, principalmente per infastidire Leda, che è lontana dai due, seduta più in alto. Luke è al lato, da solo, Bright ed Evan sono vicini, ma non troppo, Peter è per conto suo.

Rose: grazie per essere venuti. Lo apprezzo molto.

Rose si schiarisce la voce, cercando di apparire il più professionale possibile.

Rose: in questa sala, palestra o … come volete chiamarla, sono presenti creature molto potenti. Tre vampiri, un lupo, due angeli e una sirena.

Gabriel alza la mano.

Rose: sì?

Gabriel: esattamente cosa ci facciamo qui?
Leda alza gli occhi, infastidita dal comportamento del ragazzo. Sicuramente il fatto che stia tenendo la mano di Ania ha una certa influenza.
Rose: ci sto arrivando, Gabriel.
Leda: perdonalo, non ci arriva!
Gabriel guarda Leda, tentando di capire perché ce l’abbia così tanto con lui.
Rose: tutti a Twinswood hanno timore dei Whittermore. Alec è sicuramente tra gli uomini più potenti di questa città. E non posso nascondervi che è un demone.
Evan guarda Rose
Evan: aspetta un secondo. Stiamo parlando di qualcosa che va contro Benjamin?
Rose fa cenno di no con il capo
Rose: no, io voglio aiutare Benjamin.
Ania: aiutarlo a fare cosa?
Rose: salvarlo.
Evan: salvarlo da chi?
Bright guarda Evan, sa quanto lui e Benjamin siano amici.
Rose: da suo padre, Alecus.
Evan guarda il gruppo, confuso, lui non sa di cosa Rose stia parlando.

Luke: ve lo riassumerò io.
Luke si alza, incredibilmente infastidito.
Luke: ci ha convocati qui per formare una squadra per salvare il suo ragazzo.
Rose guarda il vampiro, ancora una volta delusa da questo tipo di comportamento.
Rose: no, vi ho convocato qui per formare una squadra per porre fine al regno di Alec. È il male, e noi dobbiamo fermarlo.
Luke: sta dimenticando di dirvi che anche Benjamin è il male. Conveniente lasciare fuori questo dettaglio, eh?
Rose: Luke, che cosa vuoi?
Luke: voglio che tu dica la verità a queste persone.

Il gruppo viene distratto da un rumore, le porte della palestra si aprono. È Benjamin.

Luke: parli del demonio…
Luke guarda Rose, prendendo la sua cartella e avanza lentamente verso l’uscita della palestra.

Benjamin: posso parlarti?
Benjamin si rivolge a Rose, che annuisce.

 

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Colonna Sonora: Breathe Again

Benjamin ha portato Rose lontano dalla Twinswood High, i due hanno affrontato un percorso parecchio silenzioso in macchina, ma dovevano restare soli per un po’.

Benjamin: questo è il mio posto preferito al mondo.
Rose si guarda attorno, è il maneggio dove il mezzo demone le ha rivelato la sua vera natura. I due si fanno avanti nella stalla. Quella è la prima frase che Benjamin le rivolge da quando sono entrati in macchina.
Rose: è un bel posto… Mi piace.
Rose risponde timidamente, come qualsiasi ragazza cotta a puntino.
Benjamin si pone davanti a lei, la ragazza si ferma.
Benjamin: stai mettendo su una squadra?
Rose non riesce a guardarlo negli occhi, non in questo momento. Si limita a guardare il fieno a terra.
Benjamin: farei lo stesso se fossi in te.
Rose finalmente lo guarda; quei meravigliosi occhi chiari le rendono il parlare chiaramente molto difficile.
Rose: non è una squadra contro di te.
Benjamin: Rose… è da tutta la vita che sono addestrato a combatterti. È da tutta la vita che… che so che questo giorno sarebbe arrivato.
Rose: io non voglio…
Benjamin: non voglio neanche io. Non lo volevo neanche prima di conoscerti. E quando sei arrivata e ti ho vista… ho capito che tu potevi capire cosa avevo passato. L’essere predestinato, l’essere messo forzatamente su una strada che non mi appartiene.
Rose: puoi combattere!
Benjamin: come?!
Nelle parole di Benjamin c’è profonda tristezza.
Benjamin: vuoi sapere perché faccio i bagni al lago di notte? Lo faccio perché voglio sentire, voglio sentire tutto ciò che il mondo ha da offrirmi, perché quando mio padre deciderà che è arrivato il momento io smetterò di sentire. Non sentirò nulla se non rabbia, rancore, odio. Diventerò il nulla. E io non voglio…
La voce del ragazzo si spezza, spezzando il cuore di Rose.
Rose: hey…
La strega gli prende la mano, nervosamente, ma non perché ha paura, ma è una reazione perfettamente normale quando si prende la mano del ragazzo che ti piace.
Le mani dei due si intersecano, nessun dolore, nessuna sensazione di errore o di sbaglio, è la cosa più giusta del mondo ora.
Rose: io ti salverò… Te lo prometto.
Benjamin ripensa alle parole di suo padre.
Benjamin: non puoi.
Rose: hey, guardami…
Rose prende tra le mani il viso del ragazzo, portando il suo sguardo verso di lei.
Rose: tu sei più forte di questo. Tu sei più forte di così.
Benjamin guarda la strega, sorridendole nella disperazione. Il viso del ragazzo è incredibilmente caldo, leggermente ruvido per l’accenno di barba che sta ricrescendo.
Benjamin: ho preso l’abitudine di osservarti. Quando fai queste lunghe passeggiate accanto alla riva del lago, avanti e indietro con il tuo iPod o con un libro, e mi sono sempre chiesto: cosa starà pensando? Starà escogitando un modo per sconfiggermi? O starà semplicemente pensando a quanto era difficile il compito di Biologia? Magari pensa al passato o al futuro. Magari è lì proprio per non pensare
La ragazza lo guarda, gli lascia il viso dopo qualche secondo, ma lui la riporta a sé prendendola in vita.
I loro occhi, i loro nasi, le loro labbra, sono a pochi centimetri di distanza, eppure i due hanno quasi paura ad avvicinarsi di più… a lasciarsi andare.
Rose: ti salverò, te lo prometto!

La ragazza si allontana, di nuovo, deve correre di nuovo verso il libro, deve trovare la soluzione che sta disperatamente cercando e deve trovarla a tutti i costi.

Rose è tornata a scuola, deve assolutamente trovare Bright e Leda e iniziare a concretizzare il suo piano.

“Rose, Rose!”

Una voce la ferma, la strega si gira, Gabriel sta andando nella sua direzione.
Rose: Gabriel, cosa succede?
Gabriel: ho pensato alla tua idea.
Rose: la mia idea?
Gabriel: quella della Scooby Gang. Gli Avengers di Twinswood.
Rose lo guarda, sorridente, finalmente qualcuno sembra voler aiutare.
Gabriel: è un’ottima idea.
Rose: grazie, Gabriel!
Gabriel: e credo di aver trovato il posto perfetto!
Rose è confusa
Rose: di cosa parli?
Gabriel: il posto per riunirci. Tutte le Scooby Gang ne hanno uno. In Buffy c’è la biblioteca e poi il Magic Box, in Streghe c’è Casa Halliwell!
Rose: beh…
Gabriel: so che sei tu il grande capo e tutto ma… non credo che sia una buona idea riunirci qui, davanti a tutti. Alec è già stato a scuola, inoltre.
Rose: hai ragione.
Gabriel: nella riserva c’è una cabina abbandonata. È nella parte opposta a dove alloggiano i lupi attualmente, penso che sia perfetta. Ci vado qualche volta a…
Rose: non lo voglio sapere!
Gabriel: pensare, ci vado qualche volta a pensare.
Rose lo guarda, sorpresa
Rose: voi maschietti di Twinswood siete più introspettivi di quanto pensassi!
Gabriel: beh, iniziano i giochi!
Rose guarda il lupo, contenta della sua voglia di partecipare.

“Ew”

Leda entra per ultima, la cabina che ha trovato Gabriel non è di certo nelle migliori condizioni, è abbandonata da un bel po’ di tempo. Ma è sicuramente un posto utile alla causa, ed ha il suo fascino, deve essere stato usato per riunioni importanti o questioni di branco in passato. Le rocce sopra il camino, i tappeti pieni di polvere, ma chiaramente costosi, i quadri attaccati alle pareti che rappresentano scontri tra lupi e un grosso tavolone al centro.

Rose: grazie Gabriel, è perfetto!

Gabriel si fa avanti, cercando di rattoppare più che può il posto. Bright ed Evan iniziano a spolverare un po’, mentre Ania e Peter restano a guardare.

Leda: è qui che porti le ragazze?
Gabriel si limita a non rispondere, lascerà a lei vincere il gioco dell’immaturità.
Gabriel: con una spolverata può diventare un bel ritrovo! Non puoi fare una specie di magia stile Samantha di Vita di Strega? Intendo, pulire il posto con uno schiocco di dita?
Rose sospira
Rose: sono una strega, non una principessa Disney!
Gabriel: un punto per te!

Evan: cosa che vuoi che facciamo esattamente?
Il vampiro guarda Rose come se fosse in attesa di ordini.
Rose: per ora diamo una ripulita.
Bright: sì, concordo.
Peter: dovremmo analizzare la situazione.

Peter, finalmente, dice la sua.
Peter: noi possiamo affrontare demoni minori come angeli. E bada bene, lo facciamo perché ci sei simpatica, siamo contro la violenza.
Rose lo guarda, sorridendogli.
Rose: grazie?!
Bright: ciò che vuole dire mio fratello è che noi possiamo darti una mano con i sudditi di Alec.
Rose li guarda, perplessa
Rose: Alec ha dei sudditi?
Peter: pensavi davvero che avrebbe affrontato tutto questo da solo?

“I demoni sono ovunque a Twinswood.”

Il gruppo si distrae, notando Luke all’entrata della cabina. Rose sorride, nonostante tutto, è felice di vederlo.
Rose: cosa ci fai qui?
Luke: se dobbiamo fare questa cosa, dobbiamo farla per bene, organizzare un piano, partire preparati e in vantaggio.
La strega sorride, contenta del nuovo atteggiamento di Luke.

Evan: io avrei un’altra domanda!
Rose si gira verso Evan.
Rose: prego?!
Evan: la sirena cosa può fare? Voglio dire, sbatterà la coda addosso ai demoni?
Ania lo guarda, ridacchiando
Ania: il mio canto è come un’ipnosi. Posso essere utile, davvero.
Evan: bene, Ariel!
Bright guarda Evan in malo modo, non gli piace affatto questo scambio di battute.

Benjamin riesce ad apprezzare le luci del tramonto anche dalla stalla, le luci arancioni e gialle filtrano attraverso l’entrata principale, creando un’atmosfera piacevole e di conforto. Atmosfera che tuttavia viene interrotta dai cavalli che iniziano ad inquietarsi, e Benjamin sa esattamente cosa questo vuol dire: Alec è lì.

Alec: sapevo di poterti trovare qui. Hai sempre amato questo posto.
Benjamin sospira, nervoso
Benjamin: non posso restare un po’ da solo a pensare?
Alec: puoi, certo. Peccato che tu non sia sempre solo qui.
Il ragazzo inizia finalmente a scomporsi, trasudando agitazione.
Alec: oh, non credere che mi sfugga qualcosa, Benjamin. Tutte queste incantevoli promesse d’amore. Toglimi una curiosità: come mai niente bacio?
Benjamin stringe il pugno, infastidito.
Alec: ho voluto darti il beneficio del dubbio, Benjamin. Ho voluto fidarmi di te. Ho veramente fatto tutto ciò che era in mio potere per non arrivare a questo punto.
Benjamin è confuso
Benjamin: quale punto?
Alec: sto andando ad ucciderli. Tutti. Evan, i vampiri DeLuc, gli angeli, potrei anche fare un salto dalla tua ex, Lauren.
Benjamin: cosa?!
Alec: mi dispiace, non mi lasci altra scelta. Deve arrivarti un messaggio preciso.
Benjamin non sa che dire, suo padre è un mostro e l’ha sempre saputo, ma questo è il punto più basso che abbia mai toccato.
Alec: ucciderò anche la zia di Rose, visto che non posso uccidere lei. Ucciderò tutti i suoi amici, tutti i tuoi amici. E non smetterò fino a quando tu non avrai recepito il messaggio. Diavolo, ucciderò anche Tatia se ce ne sarà bisogno.
Benjamin sgrana gli occhi, realmente e genuinamente impaurito per la prima volta.
Alec: e ricorda, sarà tutto a casa tua. Solo perché non hai ascoltato tuo padre.
Il corpo di Benjamin è tremolante, è chiaro che è fuori di sé.
Benjamin: che cosa devo fare?
La rabbia sul volto di Alec si trasforma in un grosso sorriso.

Rose è appena uscita dalla cabina, ha tra le mani il libro ed ha intenzione di addentrarsi nella foresta per provare un qualcosa di suo.

“Aspetta.”

La strega si gira, Luke è alle sue spalle.
Luke: dove stai andando?
Rose: a provare con l’ultima spiaggia.
Luke: sarebbe?
Rose sospira, sa benissimo che non sarà facile, ma deve provarci.
Luke: parli di Lisandra?
Rose: lei deve avere le risposte. Deve averle.
Luke sta per fare qualcosa di cui probabilmente si pentirà, ma deve, visto e considerato che dare una speranza a Rose, lo renderebbe semplicemente felice.
Luke: lei sa sicuramente qualcosa.
Rose guarda il vampiro, sorpresa
Rose: cosa vuoi dire?
Luke tentenna, ma ormai quel che è fatto è fatto.
Luke: lei aveva una relazione con Alec.
Rose non ha neanche il tempo di rimanerne sconvolta a questo punto.
Rose: cosa?!
Luke: lui l’ha bruciata al rogo. Lui è stata la sua fine. Il demone Alecus era l’amore della vita di Lisandra.
Rose porta le mani davanti alla bocca in segno di stupore, è genuinamente sconvolta dalla rivelazione.
Rose: non è possibile….
Luke: è così. Non ho mai voluto dirtelo per non influenzarti, e immagino che lei non volesse che tu lo sapessi.
Rose: lui l’ha uccisa?
Luke annuisce, rimarcando il segno del capo, facendo capire a Rose perché è sempre stato così contrariato.
Luke: la storia sembra ripetersi.
Rose fa cenno di no con il capo
Rose: no, no, Benjamin non è Alec.
Luke: Lisandra mi ha parlato di Alec, era un uomo buono prima di diventare un demone completo. Tu non sai cosa accadrà a Benjamin. La sua anima è corrotta.
Rose: io devo credere che non sia così… Devo credere che…
Luke: cosa?!
Rose: devo credere di poterlo riuscire a salvare.
Luke: non farti alte aspettative, Rose.

Rose lo guarda, sa bene che il vampiro vuole il suo bene. Ormai l’ha capito.
Rose: non me le farò.

Luke le sorride, poi si gira, pronto a tornare in cabina.

Rose: Luke?!

Il vampiro pone di nuovo lo sguardo verso di lei.
Rose: perché sei tornato?
Luke resta a guardarla per qualche secondo, poi lo dice e basta.
Luke: per te.

Queste due semplici parole spiazzano Rose, che a sua volta resta a fissarlo per qualche secondo, per poi sorridergli.
Rose: grazie…
Il vampiro fa un cenno, poi, ritorna sul suo percorso verso la cabina.

 

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Colonna Sonora: Passion and Danger

“Mia antenata
Io ti invoco
Prendi vita da questo fuoco.
Sii l’energia che non è mai svanita
Da queste fiamme, prendi la vita!”

Rose pone le mani davanti alle fiamme che ha da poco acceso con l’incantesimo del fuoco nel cuore della foresta della riserva, gli alberi, il vento, le foglie, sembra che le stiano parlando, ma il suono non è chiaro.

Rose: Lisandra, ti prego!

Rose urla, sperando che questo aumenti le possibilità di vederla.

Rose: ho bisogno di te. Ho bisogno di parlarti. Ti prego, mostrati!

La strega si guarda ancora attorno, le fiamme si alzano e poi si abbassano ad un ritmo costante, mentre gli alberi continuano a sussurrare e il vento si alza prepotentemente.

Rose: Lisandra… ti prego…

Rose chiude gli occhi, sperando che alla riapertura Lisandra sia proprio lì, ma non è così, non c’è.

Rose: non vieni, eh?! Sei previdibile, sai?

Rose è arrabbiata, è chiaramente infuriata, e non ha intenzione di nasconderlo.

Rose: sei un’ipocrita e una bugiarda. Mi hai ingannata per tutto questo tempo. Io mi fidavo di te, mi sono fidata di te!

Più Rose urla, più il rumore del vento e degli alberi aumenta.

Rose: sei solo una bugiarda!

Rose è pronta a spegnere il fuoco, quando…

“La bugiarda è qui.”

Improvvisamente tutti quei rumori cessano di esistere. Lisandra è proprio dietro di Rose. Le due si guardano per qualche breve istante.

Rose: mi hai mentito.
Lisandra: non ti ho mai mentito. Omettere non è mentire.
Rose: direi che hai omesso una parte bella e importante.
Lisandra: speravo tu non fossi destinata allo stesso fato.
Rose: sei un’ipocrita. Mi chiedi di uccidere Benjamin… e tu…
Lisandra: io ho sbagliato. Io ho sbagliato, Rose.
La voce della strega è innocente, pura, proprio come Rose la ricordava.
Lisandra: se potessi tornare indietro…
Rose: uccideresti Alec? Dimmelo. Uccideresti Alec?
Rose continua a parlare con un tono elevato ed adirato.
Lisandra: se questo volesse dire salvare le persone che amo, allora sì. Quando si è potenti, Rose, bisogna arrivare a fare dei sacrifici.
Rose fa cenno di no con il capo, una lacrima le riga chiaramente il viso.
Rose: tu non puoi chiedermi di ucciderlo.
Lisandra: è una scelta, Rose. Tu hai una scelta da fare.
Rose: non posso… non posso farlo! Non chiedermelo.
La strega scoppia finalmente in un pianto, che tuttavia non può essere liberatorio data la situazione.
Lisandra: lui sarà la tua morte, Rose. Lascialo andare.
Rose fa cenno di no con il capo, non accadrà. Non accadrà MAI.
Rose: non posso lasciarlo andare. Io lo amo.
Lisandra chiude gli occhi per qualche secondo, atterrita da questa risposta.
Rose: se… se vuoi davvero aiutarmi, ed hai una soluzione per salvarlo. Ti imploro, te lo chiedo in ginocchio… ti scongiuro… dammela. Farei qualsiasi cosa.
Lisandra la guarda, le sue parole sono così pregne di dolore e d’amore, che colpiscono anche lei, toccata da un amore che l’ha tradita.

 

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“Quindi esiste un cartone animato su una sirena?”

Ania guarda Gabriel, incuriosita, mentre gli altri hanno aperto i loro laptop, iniziando a fare ricerche su Alecus e le varie generazioni di demoni.

Il tavolo è stato sistemato per bene, Gabriel ha perfino montanto delle luci. L’atmosfera è finalmente quella di un rifugio come si deve.

Gabriel: sì, esiste.
Ania: e… questa Ariel mi somiglia?
Evan: in realtà somiglia di più a Leda!
Leda guarda Evan in malo modo
Leda: il pesce non mi è mai piaciuto.
Bright: beh, insomma…
Gabriel tenta in tutti i modi di trattenere una risata, mentre Bright arrossisce, avendo fatto una battuta sul sesso.
Leda: molto divertente, Gabriel!

Luke: quando avrete finito di fare gli adolescenti idioti, possiamo andare avanti con le ricerche.
Peter: io so come uccidere un demone…
Luke e gli altri lo guardano, perplessi.
Luke: lo sai e non hai detto niente?
Peter: tutti sanno come si uccide un demone.

“Sono curiosa.”

Il gruppo viene nuovamente distratto. Tatia è all’entrata della porta della cabina. Luke, istintivamente, tira fuori le zanne.
Tatia: oh, Edward, metti giù le zanne. Non vengo con cattive intenzioni.
Peter avanza velocemente, ponendosi davanti a lei.
Peter: cosa ci fai qui?
Tatia: quindi ora fai questo? Fai parte di una squadra che progetta di uccidere la mia famiglia?
Peter si limita a guardarla, senza dire una parola. È un qualcosa di abbastanza normale per lui.
Tatia: vi ho seguiti tutto il giorno, e noto che fate progressi con fatica. Sono qui per darvi una mano.
Leda guarda Tatia, incredula
Leda: perché dovresti aiutarci?
Luke: perché non vuole morire.
Luke ritrae i denti, avvicinandosi a Tatia.
Tatia: onestamente non so cosa fare. Da una parte c’è mio padre, il più spaventoso demone di sempre che vuole dare in pasto la mia anima per un sacrificio rituale a mio fratello, dall’altra c’è una strega buona che sicuramente darebbe in pasto la mia anima a Benjamin se lui iniziasse a farle gli occhi dolci chiedendoglielo. Ho questo dilemma
Leda: io non mi fido di lei.
Peter guarda Tatia, cercando di capire se sta mentendo.
Tatia: ascoltate, non voglio finire come una bambola di pezza, ok?! Cosa c’è di così strano il volersi salvare il culo.
Peter: Tatia, il linguaggio.
Tatia alza gli occhi.
Bright: il suo discorso non è poi così assurdo!
Tatia guarda Bright, sorridendogli.
Tatia: sei sempre stato il mio angelo preferito.
Luke: lei ha pochi poteri, è ancora un mezzo-demone. Diciamo che vogliamo darti il beneficio del dubbio, al primo errore…
Tatia: mi spruzzerai addosso i brillantini?
Luke non sembra voler sorridere.
Tatia: oh, sciogliti un pochino!

 

Colonna Sonora: Say Something

Benjamin sta accarezzando Razor, il suo meraviglioso purosangue. Lo fa con delicatezza, ma anche con sicurezza, c’è un rapporto di estrema fiducia tra i due.

“Benjamin”

Il ragazzo si gira lentamente, procedendo verso Rose, che è appena arrivata nella stalla.
Rose: sei ancora qui… Devo dirti una cosa, ho trovato una soluzione. Ho parlato con Lisandra e…
Benjamin inizia improvvisamente a ridacchiare, apparentemente divertito.
Rose: cosa c’è di così divertente?
Benjamin: beh… tu.
Rose lo guarda, confusa
Rose: cosa vuoi dire?
Benjamin: hai davvero invocato la tua antenata per salvare la mia anima?
Il ragazzo continua a ridacchiare, e lo fa come presa in giro.
Rose: Benjamin…
Benjamin: sei tenera, Rose, davvero. Ma… davvero hai invocato…
Il ragazzo si abbassa, ridendo a crepapelle.
Rose: che diavolo succede?
Benjamin si rialza, finalmente, avvicinandosi ancora un po’ e guardandola dritta negli occhi.
Benjamin: succede che ci sei cascata.
Rose lo guarda, perplessa
Rose: cosa?
Benjamin: io e te? Per favore. Tutta questa storia della salvezza dell’anima, bla bla, CHE PALLE!
Sei una palla al piede. Onestamente, non riesco a capire cosa tutti vedano in te.
Rose fa cenno di no con il capo, iniziando ad indietreggiare
Rose: cosa stai facendo?
Benjamin: sono sincero. SEI UNA PALLA! Vivi, esci, divertiti, tanto dovrai morire, no?!
Benjamin ridacchia, di nuovo, mentre Rose fa fatica a trattenere il pianto.
Rose: perché stai dicendo questo?
Benjamin: perché è stata tutta una recita. Io al lago, la prima sera che sei arrivata, ero lì appositamente, tutto ciò che ho fatto l’ho fatto per farti innamorare di me. E… dimmi, ci sono riuscito?
La strega inizia a singhiozzare, non riesce più a trattenere il dolore che le procurano queste parole.
Benjamin: io voglio diventare un demone. Io voglio avere potere, è sempre stato il mio dannato obiettivo. E sai una cosa? Farti innamorare di me è stato più facile di quanto pensassi. Mi è bastato fare il cucciolo bastonato per un po’.
Rose: non ti credo…
Benjamin: non ti credo…
Benjamin la imita.
Benjamin: non mi importa niente di te. Non mi importerà mai niente di te. E presto, quando combatteremo, io ti ucciderò.
Queste parole sono come lame ardenti che si fanno spazio nel petto della strega. Il ragazzo si gira, dando le spalle alla strega.
Rose: ti prego… fai un cenno. Dì qualcosa, fammi capire che stai mentendo.
Benjamin si limita a darle le spalle; lei non vede, ma una lacrima riga il viso del ragazzo.
Rose: ti prego, Benjamin!
Benjamin: non vedo l’ora di ucciderti. È tutto ciò che ho da dirti.
Rose ha sentito abbastanza, ed anche se è parecchio difficile muovere anche un solo muscolo in questo momento, deve farlo, deve allontanarsi più in fretta che può.

 

Colonna Sonora: You Fill My Heart

Bright è appena uscito dalla cabina, pronto a prendere la sua bici per andare a ritirare un po’ di cibo cinese, si è offerto volontario, ama andare in bici nella notte di Twinswood.

“Bright, aspetta!”

Evan l’ha seguito, ovviamente. Deve parlargli.
Evan: sicuro che non vuoi che venga con te?
Bright: sicuro. Ho il mio cestello.
Evan ridacchia, divertito. Bright è così fuori dal mondo.
Evan: ascolta, devo darti una cosa.
L’angelo lo guarda, curioso, il vampiro porta le mani verso la sua tasca, estraendo velocemente un qualcosa che Bright poi capirà essere il ciondolo che avevano visto poche ore prima.
Bright: oh mio Dio… L’hai rubato?!
Evan lo guarda, sorpreso dalla reazione.
Evan: seriamente?! Non avevo i soldi per la scatolina.
Bright sorride, in realtà voleva solamente distrarsi per non sprofondare in un abisso di imbarazzo.
Bright: è per me?
L’angelo dice queste parole come se fossero le più assurde del mondo. Evan si limita ad annuire.
Evan: ho visto che ti piaceva e…
Bright: grazie.
I due si guardano per qualche secondo, fino a quando Evan non decide di farlo e basta. Avanza velocemente, poggiando con delicatezza le sue labbra su quelle dell’angelo. Una sensazione di umido, ma anche di calore, un bacio che dura pochissimi secondi, che si limita ad essere un incontro di labbra, ma che è ciò che un bacio dovrebbe essere: una scoperta, una conferma, un puro e semplice atto di dolcezza tra i due.
Evan si ritrae, tremolante, cosa rara per lui.
Evan: volevo farlo da un bel po’!
Bright non riesce ad emettere parola o qualsivoglia suono.
Evan: prendi gli involtini, eh!
Il vampiro gli sorride, e poi corre velocemente verso la cabina. Non è molto bravo con le conversazioni post-bacio, specialmente perché per la prima volta si tratta di un ragazzo.

Twinswood, Settembre 1642

Colonna Sonora: Emotions Off

Il piede demoniaco di Alec, protagonista di artigli e pelle da rettile, si poggia finalmente di nuovo a terra; il corpo del demone trasformato ritorna ad essere lentamente quello di un uomo, sicuramente con la fatica che ne comporta, un profondo dolore, è come rinascere, è come venire al mondo ma esserne completamente consapevoli.

Le luci, i colori, i suoni, gli odori, tutto sembra diverso attraverso la pelle di un uomo. Alec è appena ritornato in quella piazza dove poche ore prima è bruciata Lisandra. Il posto è vuoto, tutti i presenti sono finiti nel suo stomaco.

Alec, completamente nudo, si avvicina lentamente al patio dove Lisandra è bruciata, il corpo carbonizzato è ancora lì. Resta a fissarlo per qualche minuto. Il demone poggia le ginocchia in terra, palesemente colpito dall’immagine, i suoi occhi sono lucidi e pronti a lacrimare, sente qualcosa, ed è chiaro.

“Allora?”

Una figura si fa avanti, avvicinandosi lentamente ad Alec e ponendo una mano sulla sua spalla.
Alec: la strega è morta!
Il demone deglutisce, cercando di trattenere il pianto.

“Passerà, figlio mio. Passerà. Pian piano queste emozioni ti abbandoneranno. Sono solo stralci, ricordi.”

Alec resta immobile, continuando a guardare il corpo di Lisandra.

Alec: sei contento di me, padre?
Alec si gira verso la figura, che scopriamo essere quella di Ardens.
Ardens: sono molto fiero di te, Alecus!

Benjamin è stato poche volte nei sotteranei di casa Whittermore, e poche volte ha indossato la tenuta da rituale, quella lunga toga rossa che è richiesta in ogni tipo di occasione speciale per i demoni.

Alec è proprio accanto a lui, lo guida verso il posto prescelto.

Alec: devo dire che sono piacevolmente sorpreso dalle tue doti recitative. Forse in un’altra vita potevi fare il divo di Hollywood. Una volta ho mangiato un divo di Hollywood.
Benjamin: facciamolo e basta!
Benjamin parla a denti stretti, ormai ha accettato il suo destino.
Alec: tua sorella è scomparsa, di nuovo.
Benjamin lo guarda, sorpreso
Benjamin: cosa?
Alec: pensava che io volessi sacrificarla nel rituale. Non l’avrei fatto, mi sono davvero affezionato a Tatia.
Benjamin: hai detto che l’avresti uccisa.
Alec: oh, volevo solo esagerare.
Benjamin: che cosa devo fare?
Alec: un atto di pura crudeltà. Come rubare l’anima ad un tuo caro o…
Alec indica la parete davanti a loro, con un certo senso di compiacimento, Benjamin gira lo sguardo. Legato a quel muro c’è Bright, a cui è stata anche tappata la bocca e al quale è stata tolta la maglia. Un simbolo sul suo petto, è una A, scritta probabilmente con il sangue.

Alec: uccidere la creatura più pura del mondo!

Fine Episodio.

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