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Sleepy Hollow | Recensione 2×14 – Kali Yuga

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Sleepy Hollow | Recensione 2×14 – Kali Yuga

Si prosegue sulla linea degli episodi tendenzialmente stand-alone, come promesso dai cervelloni del network per questa seconda metà di stagione. Mentre però in “Pittura Infamante” abbiamo assistito anche a un intreccio coinvolgente e a tratti inquietante, in “Kali Yuga” trovo si perda parte dell’elemento adrenalinico per tornare a dare maggiore spazio agli sviluppi verticali che poco aggiungono alla trama di fondo. A conti fatti, cosa abbiamo ora che non avevamo qualche giorno fa? Una certezza in più su Irving (beh, non è che ci volesse proprio la palla di vetro in quel caso…) e un Hawley che, grazie al plot device tirato fuori dal cappello appositamente per questo episodio, esce momentaneamente di scena. Su entrambe le trame avrei di che ridire, ma andiamo per gradi.

SLEEPY HOLLOW: Ichabod (Tom Mison, C), Abbie (Nicole Beharie, L) and Jenny (Lyndie Greenwood, R) look for Nick in the "Kali Yuga" episode of SLEEPY HOLLOW airing Monday, Jan. 26 (9:00-10:00 PM ET/PT) on FOX. ©2014 Fox Broadcasting Co. CR: Brownie Harris/FOX

Inizio col dire che ringrazio il cielo che questo non è stato l’episodio Hawley-centrico che il trailer mi aveva fatto temere, almeno non in senso tradizionale: le immagini del promo, unite alla sua totale assenza nello scorso episodio, mi avevano portata a credere che Matt Barr era stato impegnato con questo “Kali Yuga”, in cui presumibilmente il suo personaggio avrebbe avuto un minutaggio non indifferente. E invece Hawley è perlopiù il perno attorno a cui ruota l’intreccio, ma non ruba la scena ai protagonisti, che restano la parte attiva dell’episodio nella loro ricerca del demone di turno (stavolta preso in prestito dalla tradizione hindu e, per di più, legato da un rapporto affettivo proprio a “Nicky”) passando per la solita carrellata di name-dropping collegati al periodo rivoluzionario. Chiarisco subito il mio tono: sapete quanto i richiami a storia americana, cultura popolare e quant’altro siano quasi un invito a nozze per me, adoro quando Sleepy Hollow dissemina i suoi episodi di accenni di questo tipo, quindi non trovo nulla di male nel reiterare questa caratteristica che, in fondo, è parte della colonna portante dello show, comincio a criticarlo però quando se ne infarcisce una puntata fino a farla traboccare di richiami a destra e a manca per compensare una mancanza più sostanziale: questo episodio è stato, a mio vedere, concettualmente più vuoto di molti altri visti in questa stagione. 19SLEEPY-tmagArticleL’intera azione ruota attorno alla caccia a questa vetala (o baital), che se Ichabod non mi avesse raccontato dell’esistenza di questo essere mitologico nella tradizione hindu non avrei faticato a identificare molto più semplicemente come una vampira, viste anche le somiglianze tra queste due creature …sarà stato anche per via del nome Carmilla, che non credo sia stata una scelta casuale visti, appunto, i tratti vampireschi dell’essere. Nonostante l’azione immancabile, al termine della visione non mi sono sentita di definire questo episodio all’altezza di molti altri visti finora in entrambe le stagioni, a parte qualche microscopico avanzamento della trama orizzontale non c’è un granché di memorabile da annoverare (escludendo, ovviamente, le parentesi karaoke!).

Assistiamo anche a un ritorno alle origini con l’accoppiata Ichabbie, rimettendo momentaneamente Katrina “in panchina”. I nostri due Testimoni sfruttano gran parte dei momenti in cui si trovano insieme nella stessa stanza (anche quando la stanza è una camera blindata in cui sono stati imprigionati da Hawley, ora in fuga con la matrigna vetala, e quindi teoricamente con tutte le ragioni del mondo per voler dare la precedenza a cercare una via d’uscita piuttosto che all’analisi del loro rapporto, just my 2 cents…) a ragionare su come gli eventi del mid-season finale e tutto ciò che ne è conseguito abbiano in qualche modo rimodellato il loro legame e come dovrebbero rapportarsi ai loro nuovi compiti e al nuovo ordine delle cose. Nello specifico, da ben tre episodi li vediamo fare un po’ il cavolo che gli pare senza consultarsi a vicenda, cosa che prima avveniva in maniera regolare, e la cosa ha portato a problemini di poco conto come un Cavaliere dell’Apocalisse di nuovo a piede libero, un Angelo porta-sfiga con deliri di onnipotenza che quasi scatenava un secondo Diluvio Universale o catastrofe simile per ripulire l’umanità dai suoi peccati, nonché a roba più da coppietta in crisi tipo “perché hai conservato l’amuleto che ti ha dato Orion?”, “Ma non lo so, perché sì”, “Beh, potevi dirmelo, non ci raccontiamo più niente” e amenità simili… *chiedo umilmente scusa per la dose forse esagerata di acido in queste ultime due righe, ma sapete quanto la possibilità che gli autori favoriscano la ship Ichabbie solo per fare contenti alcuni fan mi lanci brividi gelidi lungo la schiena: il rischio di scazzo è reale ed è sempre dietro l’angolo, e vivere con questo timore che pende come una spada di Damocle sulla testa non è piacevole per una povera spettatrice che vorrebbe solo godersi una storia portata sullo schermo in maniera coerente senza deviazioni da fanservice*

Lascio un altro p.s. qui visto che non saprei dove altro infilarlo: da una parte sono contenta che, perlomeno, la parentesi Orion non è stata il catalizzatore di un intero episodio solo per essere poi dimenticata la settimana successiva: il personaggio è davvero promettente, spero non l’abbiano tirato in ballo solo per creare un po’ di scompiglio, sparire e poi creare altro scompiglio ma solo a livello emotivo con il suo ricordo, si può fare davvero moooolto meglio di così!

Tornando alla sottotrama principale, riassumiamo: infanzia travagliata di Hawley (ma non mi dire, non l’avrei mai detto!) che torna a tormentarlo nella figura della donna che l’ha cresciuto che, oltre a essere una “Indiana Jones femmina”, si rivela essere stata trasformata in una creatura sovrannaturale che crea il panico solo per… cosa, trasformare anche lui? Seriously? Posso dire poi che il tipo di attaccamento morboso della donna verso il biondino, che tecnicamente è stato un figlio adottivo per lei, mi ha dato abbastanza i brividi? *Lysa Arryn alert!* Il tutto solo per portare Nick ad abbandonare per un po’ Sleepy Hollow per darle la caccia. Mi spiace ma se avessero dato un minimo di background in più a questo personaggio nel corso della stagione avrei potuto avvertire un maggiore pathos in questa trama, ma per me finora Hawley è stato principalmente il belloccio un po’ rozzo da contrapporre al fascino composto di Ichabod, il donnaiolo sempre con la battuta pronta… si trattava senz’altro di un’aggiunta interessante al team visto il suo non essere sempre pronto all’azione con spassionata dedizione verso il bene comune, bensì più egoisticamente interessato al proprio, ma la mancanza da parte degli autori di presentarci un quadro più approfondito di così ha fatto sì che il finale di “Kali Yuga” mi abbia lasciata quasi indifferente. Quindi, bye bye Hawley, non sono certa di poter dire che mi mancherai, soprattutto dopo la schizofrenia con cui ti sei sballottolato come la pallina di un flipper tra le due sorelle Mills, anche se qui, again, vedo perlopiù lo zampino degli autori: i fan non gradiscono la ship Nickabbie? Presto, accoppiamolo di nuovo con l’altra Mills! Chissenefrega che il ritorno di fiamma tra i due sembra più random delle cagate di uccello (cit.).
E poi i problemi di comunicazione tra Ichabod e Abbie affrontati più e più volte nell’arco dei quaranta minuti, addirittura all’inizio con una Jenny (che mi ha fatto particolarmente tenerezza in questo episodio) che pareva una consulente matrimoniale. Posso ricordare che il vero matrimonio in crisi qui è un altro?

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Ecco, parliamo della signora Crane, che ormai è diventata quasi la terza incomoda e non partecipa alle serate mondane col marito se questo esce con le Mills, oppure è semplicemente che l’adattamento alla modernità la sta mettendo seriamente a dura prova e non riesce ancora a fare questo salto di qualità, preferisce avanzare per gradi. Oppure, ancora, è così presa dal suo piano super-segreto di trovare qualche traccia di suo figlio che al momento non gliene frega di nient’altro, nemmeno della sorte del povero Irving visto che gli mente spudoratamente: dire a un uomo che la sua anima è finalmente libera dal giogo di Henry dopo averlo quasi fulminato con lo sguardo domandandogli se sa che fine ha fatto quest’ultimo, e continuare a lanciare sguardi strani mentre, sollevato, abbraccia la moglie (più il non-riflesso di Irving sulla finestra, di cui anche lui sembra accorgersi)… Kat, stai di nuovo viaggiando pericolosamente sulla linea del vaffa, io non posso proteggerti dagli hater se continui a infilare una minchiata dietro l’altra: comprendo più di ogni altra cosa il desiderio disperato di una madre di ritrovare suo figlio, il non perdere le speranze e tutto quello che vuoi… ma qualsiasi cosa hai in mente PARLANE CON TUO MARITO!!!
Di Irving, oltre a questo check-up spiritico, c’è poco da dire: il minutaggio a lui dedicato ci ha solo confermato che le prove spuntate dal nulla nello scorso episodio l’hanno effettivamente scagionato da ogni accusa, ed è impossibile non vederci dietro un piano superiore per cui l’ex-sceriffo è più utile da uomo libero che dietro le sbarre. Staremo a vedere come evolverà la cosa…

Note sparse & best quotes:
– Come detto tra i momenti clou dell’episodio (il che la dice lunga sull’epicità della scena o sul piattume del resto dell’episodio… o un democratico 50-50, decidete voi) ci sono le due meravigliose parentesi karaoke. Sono rimasta colpita dalla splendida voce di Nicole Beharie, e il duetto su “Proud Mary” restituisce un po’ di quella spensieratezza che è mancata ai due Testimoni recentemente… però se penso che avremmo potuto sentire Ichy cantare “All About That Bass”…!
– Ichy e la sua nuova eroina: Mary Poppins!
“And she turns the task into a leisure activity with a rather lively ditty. So, she sings, she cleans, she… travels by parasol…”
“A modern witch specializing in housework. It hardly sounds progressive.”
“Oh, no, no. Miss Poppins seems quite fulfilled.”
– “I’ll admit, I may have acted rashly.”
“I’ll be sure to put that on your tombstone. ”

Voi che ne pensate di questo quattordicesimo episodio? Aspetto i vostri commenti e vi lascio intanto con il promo del prossimo episodio. E, se non l’avete ancora fatto, correte a mettere un bel like a

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per rimanere sempre aggiornati sullo show. Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

1 COMMENT

  1. Mi trovo d’accordo con te nel dire che è stato un episodio piuttosto piatto e che, ingenuamente, mi aspettavo qualcosa di più nel piano di Carmilla piuttosto che il semplice voler trasformare Hawley, anche se dato il loro legame giustifico questa scelta narrativa. E a proposito di Carmilla, mi ha fatto piacere rivedere sullo schermo Jaime Murray (attrice che adoro) che conferma di interpretare qualsiasi personaggio in maniera impeccabile. Comunque, io proporrei a Carlo Conti di invitare come ospiti a Sanremo, Ichabod e Abbie: si sono esibiti in un duetto fantastico 😀

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