“Now, this is crazy.”
“Which makes it no less real.”
La nuova serie della Fox ha avuto delle ottime premesse. Ecco cosa ho percepito guardando il pilot di Sleepy Hollow e sì, so che non si giudica mai una serie dal pilota ma ehi! sono una fan sfegatata del soprannaturale e quello che ho visto mi ha piacevolmente entusiasmata.
Sleepy Hollow inizia un po’ come tutte le serie che conosciamo: il protagonista muore.
Okay, no. Forse no.
Ichabod Crane, inglese spia di George Washington, combatte la guerra civile del 1781 e, proprio durante una battaglia, incontra un misterioso cavaliere che gli ficca con nonchalance l’ascia nel petto; ma Ichabod sa il fatto suo e, di rimando, con un colpo che neanche D’Artagnan nei suoi giorni migliori, trancia via di netto la testa del nemico.
Incredibilmente, 250 anni dopo, Ichabod si risveglia in una caverna sotterranea, sotto diversi strati di fanghiglia e schifezze varie. Non sa cosa sia accaduto né come faccia ad essere ancora vivo ma una cosa è certa: il mondo non è più quello che ricordava.
Mentre il nostro eroe non morto rischia di farsi nuovamente ammazzare dalle sei alle dodici volte nei primi minuti dell’episodio, ci spostiamo in una tranquilla tavola calda di Sleepy Hollow.
Abby Archer, una giovane detective delle forze dell’ordine locali, scambia due chiacchiere con l’amico sceriffo (sulla cui fronte è possibile leggervi carne morta più o meno da subito). E in effetti, dopo una di quelle chiamate che ti lasciano seriamente dubitare della funzione concreta del corpo di polizia in cittadine dimenticate da Dio in cui viene chiesto di andare a controllare una fattoria con cavalli spaventati da un ipotetico coyote, Abby e lo sceriffo si precipitano a dare un’occhiata.
Purtroppo, al posto del coyote, trovano un cavaliere senza testa incazzato dall’ascia incandescente che decapita lo sceriffo e scappa via prima che Abby possa fare o capire alcunché.
Contemporaneamente, il poliziotto idiota di turno (quello inadeguato, quello che è presente in ogni serie televisiva, quello che di solito quando arriva l’FBI fa fare una figura di merda a tutto il distretto) arresta un povero Ichabod confuso e vagante, desideroso di farsi mettere sotto dall’ennesima automobile della giornata.
Il motivo dell’arresto? È chiaramente un sospettato dell’omicidio dello sceriffo.
Ora… come diavolo è possibile anche solo pensarlo? Che cosa fa quel pover’uomo, vola? Come ha fatto a trovarsi così lontano dalla fattoria in pochi secondi? Teletrasporto?
Tralasciando questo “insignificante” dettaglio, quando Ichabod capisce che il motivo di tanto scompiglio è il cavaliere senza testa che ha decapitato 250 anni prima… giustamente, non gli crede nessuno.
Il nostro eroe racconta la sua storia, di aver combattuto per George Washington nella Guerra Civile, di aver decapitato un tizio più o meno 250 anni prima e sì, tutti lo ascoltano… prima di sbatterlo allegramente in una clinica psichiatrica.
Abby assume la custodia di Crane e, con la scusa di accompagnarlo lei stessa, ne approfitta per saperne di più. I siparietti tra i due sono molto comici: dalla sorpresa di Ichabod nello scoprire che una donna di colore non solo può essere un detective ma addirittura che le è concesso indossare i pantaloni alle osservazioni sugli Starbucks, dalle allusioni alla propria instabilità mentale ai nomignoli (Capitan America, a mio parere, ha vinto tutto).
Tornati alla grotta, Ichabod trova una vecchia Bibbia e il segnalibro è stato intenzionalmente posto in un passo del Libro della Rivelazione: il cavaliere senza testa non è altri che Morte (il Tristo Mietitore, quella che insieme alle tasse è l’unica cosa certa della vita, cit.) e Ichabod era stato mandato da Washington, anni prima, appositamente per fermarlo. Ora il cavaliere vuole solo finire ciò che ha iniziato.
Bella storia, senza dubbio, ma continuano tutti a crederlo pazzo perché, in sostanza, è come se stesse raccontando di folletti e unicorni.
Ma di fatto il cavaliere è reale e, dopo aver mietuto la seconda vittima, Ichabod viene condotto magicamente alla tomba della moglie, scoprendo che quest’ultima è stata uccisa con l’accusa di stregoneria.
Insomma, un povero Cristo va in guerra, muore, si risveglia 250 anni dopo con un cavaliere senza testa che lui stesso ha ucciso intento a fare stragi e scoprendo che la propria defunta moglie è stata processata e assassinata per stregoneria: Ichabod è chiaramente un personaggio parsifalato (aggettivo che indica un uomo/donna incredibilmente sfortunato, da Parsifal di Merlin, il personaggio più sfigato che la storia ricordi).
Ichabod, finalmente rinchiuso in manicomio, apprende la storia di Abby: la ragazza racconta che da bambina, mentre tornava da scuola con la sorella, sentì una voce provenire da quattro alberi bianchi e quando le bambine raccontarono ciò che avevano visto e sentito, nessuno credette loro.
Per questo la donna prova una profonda empatia nei confronti di Crane: sa bene cosa significa quando si viene etichettati per pazzi per qualcosa di reale.
Ichabod sogna la moglie, Katrina, che gli rivela di non essere morta e di essere stata intrappolata in un luogo sconosciuto da un demone di cui non sappiamo nulla. È lo stesso demone ad aver risvegliato il cavaliere e, dato che al momento della morte il sangue di quest’ultimo e di Ichabod sono entrati in contatto, di conseguenza è stato risvegliato lo stesso Crane.
Per di più Katrine è una vera strega, seguace di una delle due coven presenti in origine. Non ne sappiamo ancora molto ma speriamo che si tratti di quella buona.
Quando il demone cerca di interrompere il contatto, Ichabod si risveglia con due nuove consapevolezze: il cavaliere teme la luce e ha bisogno di recuperare la propria testa, nascosta per anni nella tomba di Katrina.
Intanto Abby, dopo aver trovato i documenti segreti dello sceriffo in cui lo stesso racconta di come effettivamente il soprannaturale sia presente a Sleepy Hollow, recupera Crane e insieme si precipitano a recuperare la testa.
Ma l’agente Andy, che oltre un idiota è pure l’infame della situazione, aiuta il cavaliere – per motivi a noi ignoti- a raggiungere i protagonisti e dopo che Ichabod rischia nuovamente di lasciarci la pelle, Abby riesce a salvarlo e, allo stesso modo, l’alba salva un po’ il culo a tutti, costringendo il cavaliere alla ritirata.
Ormai è innegabile che ci sia qualcosa che non va a Sleepy Hollow e Abby – inizialmente lieta di poter abbandonare la città – decide di restare con Ichabod e scoprire come risolvere il problema.
(Tranquillo, gioia. Non siamo pazzi. Siamo solo fottuti!)
Quello che ancora non è chiaro…
- cosa comporta esattamente il legame di sangue tra Ichabod e il cavaliere? L’uomo è stato riportato in vita perché il cavaliere è stato risvegliato. Cosa accadrebbe se Ichabod dovesse morire?
- chi era il prete tragicamente ucciso?
- ci saranno altre creature soprannaturali a Sleepy Hollow, oltre le streghe?
- perché Andy lavorava per il demone? Chi è questo demone? Perché ho guardato questa scena con il viso incollato al pc perdendo, al contempo, dieci anni di vita?
- perché nessuno ha proposto a Ichabod una doccia dato che doveva puzzare quanto una capra dopo 250 anni sotto il fango?
- perché Sleepy Hollow è piena di Starbuks?
Qualche ragione per vedere Sleepy Hollow…
- la mitologia è trita e ritrita ma promette bene;
- il protagonista è inglese, con un accento inglese… ed è gnocco;
- Abby è un personaggio forte, uno di quelli a cui ti ci affezioni subito;
- Katrina ha alimentato la mia girl crush verso le rosse in generale;
- la ship potrebbe partire da un momento all’altro;
- il cavaliere senza testa ha uno spiccato senso dell’umorismo.
Come ho già detto, le premesse sono ottime e non vedo l’ora di saperne di più.
Vi invito, inoltre, a seguire la pagina Sleepy Hollow Italia Prima pagina italiana.
E voi cosa pensate di questo episodio? Fatecelo sapere nei commenti. Vi saluto con un Ichabod confuso e con il promo del prossimo episodio.
http://youtu.be/QruCt80lTXI