Non date la colpa a Steven Moffat se non vedremo mai un episodio crossover tra Sherlock e Doctor Who.
“Io lavoro con persone noiose in entrambi gli show,” ha scherzato Moffat, che ha co-creato Sherlock ed è autore principale e produttore esecutivo di Doctor Who. “Io lo farei, perché sarebbe divertente. Sarebbe da ridere. Ma gli altri, francamente, gli “adulti” – ti dicono ‘No, non puoi usare troppo zucchero'”.
Moffat è stato raggiunto giovedì dalla produttrice della serie Sue Vertue e dall’attore Rupert Graves allEntertainment Weekly Lounge al Comic-Con. Il trio ha anticipato qualcosa sull’imminente speciale vittoriano – attenzione però, non è uno speciale natalizio, secondo Moffat – in cui Sherlock (Benedict Cumberbatch) e il suo migliore amico Dr. John Watson (Martin Freeman) visitano le loro radici, ovvero Sir Arrhur Conan Doyle.
Non hanno spiegato molto il motivo del cambiamento del setting dell’episodio (i protagonisti di Sherlock risolvono misteriosi crimini nella Londra contemporanea), anche se Moffat ha detto che lui e il co-creatore Mark Gatiss hanno giocato con l’idea del sogno o di un party a tema vittoriano. Ma alla fine, hanno deciso, “al diavolo tutto questo,” ha detto Moffat. “Non abbiamo mai dovuto spiegare perché Sherlock Holmes e il Dr. Watson vivano nel mondo moderno nella serie; perché ora dovremmo spiegare il motivo per cui tornano nell’epoca vittoriana?”
L’ambientazione alternativa serve a sottolineare i modi con cui la serie si è distinta dalle storie classiche, soprattutto per i personaggi femminili dello show.
“Nelle storie originali, nessuna delle donne parla davvero. Loro non parlano a meno che non sia davvero un motivo chiave per la trama,” ha detto Moffat. “Quindi è stata una sfida per noi in termini di quello che volevamo fare con i nostri personaggi femminili ora che siamo tornati nell’era vittoriana…che è diventato piuttosto il fulcro di tutto quello che vedremo.”
Guardate il resto dell’intervista nel video QUI per avere altri scoop.