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Sherlock: Niente è impossibile | Steven Moffat su un crossover con Matt Smith

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Sherlock: Niente è impossibile | Steven Moffat su un crossover con Matt Smith

Benedict-Cumberbatch-SherlockMentre gli spettatori britannici (e alcuni americani che in modo furtivo sono riusciti a reperirlo online) hanno già provato la gioia di vedere di “The Hempty Hearse”, la season premiere della terza stagione di “Sherlock” (BBC), negli USA sul canale PBS “Masterpiece Mistery”, andrà in onda a partire da domenica 19 Gennaio.

Per il produttore esecutivo Steven Moffat – che è al comando sia di “Sherlock” che di “Doctor Who” con l’aiuto dello sceneggiatore/attore Mark Gatiss (che interpreta il fratello di Sherlock, Mycroft Holmes) – l’obiettivo è quello di fare “tre storie davvero buone su Sherlock Holmes. E’ un obiettivo molto semplice. Voglio solo fare delle pellicole televisive molto buone, il che è abbastanza impegnativo di per sé.”

E’ interessante però che Moffat stia avendo successo, non con qualcosa di fresco, nuovo e tagliente, ma con un detective creato nel tardo diciannovesimo secolo e un viaggiatore del tempo che ha appena compiuto 50 anni.
“Niente prova meglio il successo della durata, no?”, dice Moffat. “Forse non è poi così sorprendente che ‘Doctor Who’ e Sherlock Holmes ci siano da così tanto tempo, così come James Bond, ‘Star Trek’, e altri…Non sai che i grandi diventeranno tali fin quando non sono sopravvissuti qualche decennio. Immagino che ‘Robin Hood’ li abbia surclassati tutti.”

Allo stesso tempo, questi due venerabili franchising sono tra i più popolari nei social media – e diventano ancora più popolari se aggiungete il dio nordico Loki, che precede l’Impero Romano.

Ad Ottobre, durante una sessione Reddit AMA (Ask Me Anything, Chiedimi ciò che vuoi), alla star di “Sherlock” è stata fatta la domanda sfacciata, “Tu, Matt Smith e Tom Hiddleston tenete delle feste dedicate alla lucidatura dei vostri zigomi?”
Nel caso abbiate vissuto in una caverna a prova di cultura pop, il giovane Matt Smith interpretava ancora il Dottore all’epoca, e la star di “The Hollow Crown” Tom Hiddleston ha interpretato Loki nei film “Thor” e “The Avengers”.

Il divertente e arguto Cumberbatch ha risposto, “Niente ci piace di più che lucidarci gli Zygoma. E fantasticare su un arrapante super detective e leggenda nordica che viaggia nel tempo e indossa un lungo cappotto e una sciarpa viola. Mettiti al lavoro, Internet.”
(Zygoma significa zigomo, per coloro che non hanno familiarità con termini latini derivanti dal greco.)

Un’ondata di ginocchia tremanti e cuori palpitanti si è riversata su Reddit, poi si è trasformato in uno tsunami di vapori e immaginazioni sovreccitate sui social-media.

Mentre Moffat ovviamente sa chi sono questi uomini, sembra che viva in una caverna a prova di social-media, perché non aveva sentito di tutta questa confusione.
“No,” dice Moffat, poi sospira, “Ricordo i giorni in cui tenevamo per noi le nostre fantasie, non voglio pensarci, non ne capisco molto di questo tipo di cose, ma sono molto felice che la gente lo faccia, se li rende felici.”

Anche se Smith è stato sostituito da Peter Capaldi, non aspettatevi di trovarlo ‘zygoma a zygoma’ con Cumberbatch molto presto.

“Niente è impossibile”, dice Moffat, “non è qualcosa per cui ci stiamo particolarmente impegnando. Ci sono già in giro molte chiacchiere inevitabili su un crossover tra i due, potrebbe essere sconcertante vederli apparire uno nello show dell’altro.
Se ci fosse una parte perfetta per lui, non ci sono regole che lo vietano, ma non vogliamo semplicemente dare una parte a un attore famoso, perché non funziona così, quindi dovrebbe accadere solo perché Matt è irresistibilmente adatto.
Voglio dire, amo lavorare con Matt. E’ un attore fenomenale. Farei i salti di gioia alla possibilità di lavorare di nuovo con lui. Non so quanto possa essere probabile che accada sul set di ‘Sherlock’.”

Sherlock Holmes e Doctor Who hanno un’altra cosa in comune – una sorta di immortalità e adattabilità vista raramente al di fuori di personaggi di Shakespeare, la Bibbia o la mitologia greca.
Non solo hanno avuto diversi attori a interpretare i ruoli in diverse sedi e formati durante gli anni, ma ognuno è stato mantenuto in vita (o riportato in vita da morte apparente) perché i fan non ne avevano mai abbastanza… E nemmeno la casa editrice di Sir Arthur Conan Doyle o la BBC.
“Non conosco abbastanza bene la storia”, dice Moffat, “ma effettivamente riportò in vita (Holmes) non a causa delle grida di protesta del pubblico. L’ha fatto per via di un assegno molto, molto grande.”
Alla domanda su se la resurrezione di Holmes da parte di Doyle avesse preparato la strada per altri ritorni dal mondo dei morti per molti personaggi di fantasia, incluso, per esempio, Bobby Ewing di “Dallas”, Moffat risponde, “Sono sicuro che sarebbe personalmente inorridito di saperlo.”

Sono pochi i produttori TV che hanno la possibilità di lavorare a due enormi successi, c’è molto da imparare.
Moffat dice, “Credo che una lezione sia, una cosa a cui penso molto, lavorate sulle cose che amate. Lavorate sui progetti che sono anche passioni. Non lavorate su cose che pensate possano piacere agli altri; lavorate su qualcosa che pensate possa piacere a voi.
E in entrambi i casi, Sherlock Holmes e ‘Doctor Who’ sono le mie preferite. Le adoro. Quando ho proposto la serie su Sherlock, non pensavamo che sarebbe diventato un successo. Non lo stavamo facendo perché pensavamo che sarebbe diventato un grande successo internazionale, come poi è accaduto. Pensavamo sarebbe stato un piccolo progetto d’arte, per ottenere critiche positive, è nato da una passione. Non fatelo perché pensate che piacerà agli altri; fatelo perché è un qualcosa che amate. Se fate qualcosa che amate, non ci sono garanzie che verrà amato dagli altri, ma… Almeno lo amerete voi e sarete soddisfatti.
Se fate qualcosa che piace a tutti e a nessuno, nessuno è felice, e allora qual è il punto?
Non è arroganza. Non è terribile saper dire cosa vi piace. Io so cosa mi piace, e spero che piaccia anche a qualcun altro. Ma spesso, credetemi, non piacerà a nessuno.”

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Chiara, classe 1990. Incapace di vivere senza telefilm, musica, libri e film, ha iniziato a sviluppare una passione per il teatro. Predilige la lingua originale, ma sogna da sempre di entrare nel mondo del doppiaggio - magari per riportare gli adattamenti sulla retta via. All'inizio di ogni stagione telefilmica si impone di non iniziare nuove serie e sistematicamente si ritrova ad allungare la già infinita lista. Non ha un genere preferito, l'importante è che coinvolga ed intrattenga. Si affeziona troppo ai personaggi di fantasia e parla di loro come se fossero persone reali. Adora tutto ciò che è british - potrebbe passare ore ed ore ad ascoltare uomini britannici dalla voce suadente mentre leggono l'elenco telefonico - si diverte a imparare i vari accenti e cerca con scarso successo di imitarli; nel suo cuore c'è un posto riservato anche per USA e Canada. Quando Photoshop chiama, non può far altro che rispondere e darsi ai lavori di grafica e, nei momenti di ispirazione, crea anche video. Ogni tanto scrive fanfiction, ma più che altro le piace leggerle. E sì, le ship e le OTP fanno parte della sua vita, ma le usa con moderazione. Le piace viaggiare e visitare posti nuovi, ma nella vita di tutti i giorni è una pantofolaia. Nonostante il suo costante desiderio di fuggire da una realtà a cui non sente di appartenere, ama profondamente la sua famiglia. Ringrazia sempre il giorno in cui fece amicizia con un gruppo di pazze sparse per l'Italia, che sono diventate la sua famiglia virtuale. Ha incontrato David Tennant due volte in due giorni ed è ancora viva. E' rimasta in silenzio ad ammirare la sua celebrity crush tenere un'intervista a pochi metri da lei. Quando si sente giù di morale, ascoltare i rumori del suo modellino di Tardis la fa sentire meglio. P.S.: E' più pazza di quello che sembra. Uomo avvisato...

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