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Shameless | Recensione 5×08 – Uncle Carl

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Shameless | Recensione 5×08 – Uncle Carl

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Siamo telefilm addicted e, per definizione, stiamo dietro ad un numero non precisato di serie tv. Ne seguiamo, quando ci va male, tra le trenta e le cinquanta contemporaneamente; è assai probabile che il nostro epitaffio reciterà qualcosa di simile a “Madre, sorella, amica e telefilm addicted” e la cosa migliore è che saranno i nostri amici e familiari a sceglierlo al nostro posto.
Insomma, non è un mistero: siamo telefilm-whore, non ci diamo limiti, non cerchiamo mai di contenerci.
Però, come nella vita reale, arriva sempre quell’episodio di quella certa serie tv che ci fa riflettere: potrei passare la vita con lei, ci diciamo. Per lei potrei diventare monogamo (serialmente parlando) e guardare la stessa puntata per anni senza stancarmi. Potrei invecchiare con lei; crescerci figli bellissimi e, naturalmente, immaginari.
Ecco, quella serie nel mio caso è Shameless e quell’episodio è Uncle Carl.
Ne sono successe di ogni e non appena terminata la visione ho guardato mia madre – sì, mia madre è una Shameless Addicted, invidiosi, eh? – e le ho detto “non credi che siano successe troppe cose in soli cinquanta minuti?”
Lei non ha risposto: era frastornata quanto me.
Un episodio come Uncle Carl è difficile da commentare per una che ama raccapezzarsi sezionando i fatti ed elencando i punti salienti attraverso i personaggi. Oggi creare dei paragrafi a sé stanti mi sembra sbagliato, come se andassi contro lo spirito stesso di questa puntata: l’unità.
Quindi non prendete questa recensione come una sterile analisi dei personaggi perché non vuole esserlo; prendetela come un modo “semplice” di affrontare tutto quello che è successo e che ci ha lasciati incollati alla poltrona/divano/sedia per una meravigliosa ora della nostra vita.

IAN e CARL. Partiamo da loro, dai due personaggi che hanno ricucito insieme la famiglia Gallagher.
Come c’era da aspettarselo, sono tutti preoccupati per Ian. La cosa peggiore di avere un membro della propria famiglia con una patologia simile è il terrore che possa fare qualcosa di estremo e questa paura costante non aiuta per niente il clima familiare. Tuttavia devo dire che i Gallagher sono riusciti ad affrontare a testa alta il problema, anche se con scarsi risultati.
L’importante è non perdere la testa.
Il fatto che Ian non ammetta di avere un problema è grave, ma non riesco a dargli torto. Dopotutto è stato abbastanza chiaro: perché Fiona, dopo aver messo in pericolo la vita di Liam, se l’è cavata con la prigione senza alcun tipo di conseguenza mentre lui – nonostante ciò che dicono gli altri – che si è preso cura di Yevgeny è stato chiuso in un ospedale psichiatrico? Non voglio addentrarmi in questioni che non mi competono (grazie al cielo so poco del disturbo bipolare e preferirei continuare così!) però il discorso fila liscio. Agli occhi di chi non vuole ammettere di avere una malattia simile, di chi cerca una scappatoia o una semplice e chiara osservazione dei fatti, quel discorso non fa una piega.

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Per questo non lo colpevolizzo per aver buttato via le medicine: come qualsiasi malattia analoga, ammettere di avere un problema è per il paziente una sconfitta personale. E sicuramente il fantasma di Monica che aleggia sopra di lui non depone a favore della causa.
Ian ha bisogno di qualcuno che gli faccia capire come stanno le cose, senza asfissiarlo, senza ricordargli quel ringraziamento in cui Monica aveva condito il tacchino con qualcosa che non era per niente salsa di mirtilli, e quel qualcuno è Mickey.
Ma c’è un limite al dolore che una persona può sopportare e Mickey, giustamente, si sente inutile. Il disturbo bipolare non è qualcosa che puoi prendere a calci, non puoi tirare fuori la pistola e sparargli addosso finché non scompare; magari fosse così.
L’arrivo di Debbie è stato provvidenziale perché mentre Ian ha bisogno di qualcuno “estraneo” al problema che possa aiutarlo e sostenerlo, Mickey ha bisogno del parere di chi c’è già passato, dell’esperienza personale, e chi meglio di Debbie, la figlia di Monica, avrebbe potuto rendere al meglio la situazione?
Mickey ha tentato di nascondere la testa sotto la sabbia in compagnia di non poche lattine di birra, in attesa che la tempesta passasse, ma questa non è una lite passeggera o una “pausa di riflessione”. Le parole di Debbie lo hanno aiutato a capire che Ian ha bisogno di lui e non si tratta di un mero “ho bisogno di te” sussurrato sotto le lenzuola, ma bisogno inteso come responsabilità e presenza costante.

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Non che a Mickey serva la lezione sulla responsabilità, ho ripetuto più volte che la crescita di questo personaggio è stata la migliore della serie, ma di certo era una spinta di cui aveva bisogno.
tumblr_nkzdrg1QUD1rzk6m3o3_250In cuor mio vorrei che sia proprio lui a convincere Ian che quella malattia può essere affrontata con serenità e la scena finale mi ha fatto ben sperare in una svolta simile.
Il secondo anello di congiunzione familiare è Carl che continuo ad amare nonostante la sua storyline non mi convinca molto. Non parlo di immoralità e simili perché stiamo commentando Shameless: se Carl invece della droga vendesse organi al mercato nero probabilmente continuerei a non fare una piega.
Trovo comunque che sia un personaggio sottovalutato. Nonostante continui a ripetersi di essere ritardato (come nella scorsa stagione) o futuro bipolare (come in questo episodio), trovo che Carl sia, dopo Lip, il personaggio più sveglio e con più potenziale della famiglia Gallagher.
Ditemi che sono pazza, ma io la vedo così.
Certo, imboccare costantemente la strada sbagliata non è il massimo, ma anche Lip era così alla sua età. Eh, ma Lip a scuola andava benissimo! mi direte voi, e sì, siamo d’accordo. Ma credo che il più grande problema di Carl sia la mancanza di qualcuno che gli faccia vedere il proprio potenziale.
È un ragazzino con un’inventiva pazzesca, con un cervello che lavora in mille modi diversi, e forse questa svolta – il primo reato, la possibilità di finire in prigione – potrebbe aiutarlo a sfogare quello che possiede in qualcosa di più costruttivo.
Non dico che seguirà le orme di Lip, andrà al college e metterà su famiglia, ma prevedo grandi cose per questo personaggio. Già il fatto che sia riuscito a riunire una famiglia per me è una piccola vittoria.

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DEBBIE. Debbie è stata la mia preferita in questo episodio. Si è fatta in quattro per aiutare tutti, specialmente Ian; ha fatto da deus ex machina nel suo rapporto con Mickey, si è persino finta bipolare per ottenere le medicine.
Finalmente questo personaggio sembra aver trovato la sua strada: non è più incastrata nel pensiero costante di avere un ragazzo (se ci avete fatto caso non ha nemmeno mai menzionato il fatto di volerci fare sesso, il che è un enorme passo avanti), ma vive la sua relazione con estrema serenità, riuscendo da sé a percepire quali sono le priorità del momento.
Aiutare Ian e la sua famiglia al momento viene prima di tutto, per il resto ci sarà tempo.

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FIONA. Abbiamo parlato tanto di Fiona e delle sue scelte discutibili ed è inutile ripetersi. E poi Jimmy mi piaceva anche, quando era ancora Steve e non mi faceva venire voglia di cavarmi gli occhi durante le sue scene. Ma adesso non importa chi o cosa voglia Fiona, quello che conta adesso è lei come persona e la sua crescita personale.
Non è stato mettere la famiglia prima di tutto che l’ha fatta risalire sul podio dei miei personaggi preferiti – se devo essere sincera, per me non l’ha mai abbandonato – ma il fatto di aver deciso finalmente di lottare per quello che vuole, poco importa che quel qualcosa sia un Gus che sta simpatico al 12% del fandom.
Fiona non solo ha capito di essere cambiata ma anche che quel cambiamento non la spaventa. Non ha ancora le idee chiare su quello che vuole o quello che le riserverà il futuro, ma vuole che Gus faccia parte della sua vita.
tumblr_nkxwilqyYr1qblutwo7_250La scena in cui gli confessa il suo amore e i suoi dubbi è stata una delle migliori e non mi aspettavo una risposta del genere da parte dell’altro. Non so se Gus sia o meno in buona fede, ma mi piace sperarlo, specialmente per Fiona e per quello che ha fatto: ha abbassato le difese e ha lasciato per la prima volta che qualcun altro, dopo Jimmy, vedesse quello che ha da offrire.
È un gigantesco passo avanti e non mi importa come finirà, non mi importa se questo matrimonio arriverà o meno al capolinea perché Fiona ha finalmente preso una decisione, si è messa in gioco pur conoscendo la possibilità di ricevere solo porte in faccia.

LIP. Aiutatemi voi perché non so come gestire le mie emozioni. Tutti i passi falsi di questo personaggio sono stati completamente cancellati dalla mia mente (fatta eccezione per Mandy. Aniel non dimentica, Lip!).
Finalmente mi è chiaro perché Lip sia così interessato al college. Certo, abbiamo sempre avuto dei sospetti, ma sentirglielo dire è stata un’altra cosa.
Lip si sente in colpa di non esserci per la famiglia ma sa che l’unico aiuto concreto che può dare è quello di continuare per la sua strada. Questo è il motivo che lo spinge a non arrendersi, che lo porta a rubare o vendere droga, non c’è nessun egoismo in tutto questo (è bello poterlo finalmente scrivere!) ma sincera preoccupazione e voglia di rimboccarsi le maniche per assicurare alla sua famiglia un futuro migliore.

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Era questo che mi aspettavo da lui e sono stata accontentata.

FRANK e SAMMI. I loro siparietti sono stati meravigliosi, in particolar modo la scena in ospedale; mi è sembrato che Frank cercasse di segnalare abusi familiari sotto gli occhi di quella psicopatica della figlia.
Sammi ha bisogno di andarsene, non se ne può più! Solo io ho avuto l’impressione che cercasse di tenere Fiona il più lontano possibile da casa? Si è letteralmente appropriata di tutto – o almeno ci sta provando – e la cosa la rende solo più antipatica.
Frank, d’altro canto, è un genio del male. Possiamo detestarlo quanto vogliamo, ma le sue trovate sono sempre le migliori. Quando chiamò gli assistenti sociali ai danni della famiglia avremmo voluto scuoiarlo vivo, ma adesso che ha fatto la medesima cosa ai danni di Sammi eccoci tutti lì a fare il tifo per lui.
Shameless senza Frank non esiste, non mi stancherò mai di ripeterlo.

KEVIN, VI e SVETLANA. È un espediente narrativo molto semplice quello di sistemare un aspetto per distruggerne un altro, è grazie a questo che le serie tv vanno avanti, lo so… ma lo odio. In questo episodio abbiamo “aggiustato” Veronica per perdere quasi contemporaneamente Kevin? Ma no, dico… sul serio?
Sapete come la penso su Veronica, ma finalmente ha fatto la cosa giusta, ha capito cosa significa mettersi in secondo piano, ha compreso che il suo amore per Kevin è unico e sincero. Aspettavo questo da settimane e non potete dirmi che proprio ora che questo momento è finalmente arrivato Kevin mi fa la cazzata del secolo.
Io non ce la faccio.
I miei nervi non ce la fanno.
tumblr_nkxwilqyYr1qblutwo3_250Diciamo anche che nulla di questo sarebbe stato possibile senza l’aiuto di Fiona e Svetlana, un duo letale quando si tratta di sbattere in faccia la realtà. Fiona è stata molto chiara con Veronica, ha messo da parte il suo affetto incondizionato per lei e le ha detto la verità; si è fatta voce dello spettatore con quel “you’re Kev and Vi. So figure it out!” perché, a quanto pare, questa situazione non è accettabile per nessuno.
Svetlana, invece, si riconferma personaggio femminile migliore sullo schermo. Ho letto in giro – con riferimento allo scorso episodio – sdegno nei suoi confronti. È una manipolatrice che vuole prendere il posto di Veronica. E invece no, avevo ragione io. Svet ha cercato di rendersi utile con entrambi, dispensando consigli molto preziosi.
Svet è la terapista di cui ogni coppia ha bisogno. Vi sfido a dire il contrario.

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Non mi piace dare voti agli episodi, ma se proprio fossi costretta direi che un 10 è il minimo che possa dare. E voi cosa ne pensate? Commentate con me questo fantastico episodio. Vi invito come sempre a passare nella meravigliosa pagina Shameless US Italian Page per restare sempre aggiornati. E sapete la novità? È prevista una convention italiana di Shameless! Per tutte le informazioni, passate da GFY CON: The First Italian Shameless Convention.

https://www.youtube.com/watch?v=esqApQFXWPk

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Classe 1992, messinese, ha viaggiato molto durante la sua vita pur non avendo staccato gli occhi dal computer: ha passato un certo periodo a San Francisco con le sorelle Halliwell e ha frequentato il liceo di Sunnydale; ha bazzicato per un po' al Sacro Cuore, è precipitata su un'isola sconosciuta e ha passato parte dei suoi anni on the road a bordo di una Chevy Impala del '67. Deve alle serie tv la sua felicità attuale e la sua più che certa infelicità futura (sa fin troppo bene di non poter incontrare un Klaus o un Dean Winchester dietro l'angolo, purtroppo). È ossessionata dagli angeli, da Leo di Charmed ad Angemon dei Digimon; da Angel di Buffy (che non è un angelo ma... who cares?) a Castiel di Supernatural, e spera di cuore che arrivi a salvarla dalla perdizione telefilmica, almeno quel tanto che basta da farla laureare senza problemi in tempi accettabili.

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