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Shadowhunters – Poche, confuse idee

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Shadowhunters – Poche, confuse idee

Altri due episodi di quest’ultima stagione di “Shadowhunters”, che ci introducono alla seconda metà della stessa e ci avvicinano sempre di più alla fine della serie.
Come anticipato nell’articolo di un paio di settimane fa, ci ritroviamo con il commento di metà stagione.

Quello che abbiamo visto in queste ultime due puntate (settimana scorsa e il nuovo, rilasciato ieri su Netflix) è in sostanza il nulla più assoluto. Non si riesce minimamente a capire cosa gli autori abbiano voluto fare con la storia, sembra che siano stati creati eventi in grado di dare un qualche livello di azione e drammaticità e immediatamente viene tutto azzerato, portando a chiedersi il perché di una tale linea narrativa se poi questa è destinata a finire nel nulla, interrompendosi di colpo.

Questo commento di metà stagione di “Shadowhunters”, pertanto, sarà piuttosto snello e veloce.

Heidi sembrava un incrocio tra Maureen (che nei libri è la vera vampira fuori di testa) e Camille, sia per l’aspetto, che la ricorda vagamente, sia per il modo in cui si è liberata del clan (ricordando, per l’appunto, il modo in cui Camille nei libri cerca di agire contro Raphael). Tutto ciò pareva sul punto di svilupparsi in qualcosa di vagamente interessante, ma come sempre è avvenuto in questo show, la storia si è interrotta all’improvviso con la vendetta di Maia, cosa che ha mandato anche lei out of character (l’espediente dell’acqua santa è preso dai libri, certo, ma in questi è usato in tutt’altro modo… un modo che ha senso logico ed è anche piuttosto intelligente).

Luke improvvisamente ha rivelato di avere stupide manie suicide e dopo essere riuscito a dimenticare l’amore della sua vita in poche settimane dalla sua morte, ha altresì deciso di mollare la ragazza per cui è stato l’unica figura paterna, l’unico padre (ricordandosi ovviamente solo a questo punto che Luke per Clary è un padre e pensando di risolvere la dimenticanza infilando una frase random), preferendole la prigione per colpe che non ha. Non c’è che dire, in tre stagioni sono riusciti a trasformare Luke nel padre dell’anno che tutti vorrebbero…

scarcastic gif

… Che tutti vorrebbero evitare. Rendendolo anche un personaggio totalmente inutile.

Aline, tanto per non contrastare con la madre, è stata mandata del tutto out of character. Gli autori avranno pensato di mostrare coerenza. Hanno sbagliato.
E’ fuori di dubbio, tuttavia, che a lei sia andata meglio che a Raphael, che da personaggio a volte insopportabile, ma scaltro, graffiante e con notevole umorismo (nei libri), è diventato un personaggio patetico (in questo show).

Clary, ricordatasi all’ultimo minuto di avere un padre, ha oscillato tra la pazzia e l’idiozia (per i piani folli). Perché, perché evocare Lilith, quando nei libri hanno un po’ più di criterio ed evocano Raziel?! E perché privarci di Raziel, che è l’Angelo che ha creato gli Shadowhunter e dato gli Strumenti Mortali?! Mistero.
Jonathan-Sebastian, come si diceva la scorsa volta, è stato privato di tutto il fascino del villain per eccellenza che ha nei romanzi. Farlo finire in prigione sotto l’Istituto l’ha sminuito e gli ha tolto quell’aura da essere formidabile e terrificante che in realtà possiede.
Ciò che si temeva volessero fare con il “Fuoco Celeste” sembra confermato ed è veramente assurdo.

Shadowhunters 3x16 Jonathan MorgensternShadowhunters 3x16 Clary

Magnus e Alec… non si capisce cosa vogliano fare con loro nei cinque episodi che mancano (visto che il series finale sarà un episodio di un paio d’ore). Ormai sono piatti, non hanno niente di interessante. E per riuscire a rendere piatti Magnus e Alec bisogna impegnarsi, visto quanto sono splendidi. Ovviamente il discorso di Alec a Magnus privo di sensi è stato molto bello, ma un momento sporadico non basta a risollevare un’intera linea narrativa.
Inoltre, ciò che è successo a Magnus sembra in un certo senso copiato dalla trilogia di “The Dark Artifices”, di cui è appena uscito l’ultimo romanzo.
La presenza di Magnus all’Istituto ci ha anche dato l’incredibile opportunità di vedere il refettorio dei tecnici della Telecom! Scommetto che tutti gli spettatori non vedevano l’ora.

shadowhunters 3x16 alec e magnusshadowhunters 3x16 magnus e alec

L’unico aspetto positivo sembra essere la Regina Seelie, che finalmente vediamo come dovrebbe essere. Si spera che quanto visto tra lei e Jonathan-Sebastian sia un preludio per portarli là dove effettivamente devono andare.

shadowhunters 3x16 Regina SeelieShadowhunters 3x16 Regina Corte Seelie

Nessuna Top 3 a concludere, pertanto, perché onestamente l’unico elemento positivo di questi due episodi è la Regina Seelie finalmente adulta. Certo, ci sono Simon e Isabelle, ma aspettiamo di vedere un’evoluzione un po’ più pregnante (in cinque episodi…).

Shadowhunters 3x16 Isabelle e SimonShadowhunters 3x16 Simon e Isabelle

La trama è un pot pourri di cose inventate, cose ripescate a caso dal terzo romanzo (“Città di Vetro”) e mischiate altrettanto a caso con elementi del quinto (“Città delle Anime Perdute”) e del sesto (“Città del Fuoco Celeste” – ovvero il famoso Heavenly Fire -), e il tutto produce una narrazione abbozzata e noiosa.

Bene, questo è tutto per il commento di metà stagione di “Shadowhunters”, vi lascio con il promo del prossimo episodio, “Heavenly Fire”, e vi do appuntamento a dopo la nona puntata per la prossima recensione, come anticipato nell’articolo di apertura relativo a quest’ultima parte dello show.

Ricordatevi di passare in queste meravigliose pagine per news, aggiornamenti e spoiler settimanali sugli episodi, news sui nostri personaggi preferiti e tanto altro!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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