Finalmente sembra che Riverdale si sia ricordata di avere una trama principale che forse era il caso di riprendere a una manciata di episodi dalla fine. Come si suol dire, meglio tardi che mai.
Dopo le passate esperienze, vorrei solo ricordare a me stessa di non partire in quarta e che il disastro, tanto quanto il successo, è dietro l’angolo. È un tiepido inizio, che potrebbe portare a ciò che spero dall’inizio di questa stagione, ovvero un finale che intrecci i fili di tutte queste trame apparentemente scollegate e ci dimostri che tutto quello a cui abbiamo assistito aveva un senso. Certo è che fa un po’ strano parlare di “tiepido inizio” a questo punto della stagione…
Può essere quindi che sia io a vedere più di quello che è realmente accaduto in questo episodio, ma non posso fare a meno di pensare che gli indizi puntino proprio in quella direzione. La droga prodotta prima da Hiram Lodge e ora da Mama Jones, usata per incrementare la dipendenza dal gioco ma anche per creare allucinazioni, cosa impedirebbe alla Farm di usarla per mostrare ai suoi adepti le persone care che hanno perso? Anche Ethel dopotutto era convinta di avere una relazione con il Gargoyle King. La droga spiegherebbe anche il fatto che tutti gli adepti si sono inspiegabilmente bevuti il cervello da un giorno all’altro.
Senza dubbio, la cosa positiva è che siamo tornati in pista.
Persino il Trota questa volta mi è sembrato a fuoco. Dopo tutto quello che abbiamo visto lui che fa la morale a Mad Dog fa comunque ridere, però i panni del bravo ragazzo gli si addicono senza dubbio più di quelli del fuorilegge tormentato dai demoni del suo passato. Sarà colpa anche del sentimentalismo che mi coglie alle spalle pensando alla morte di Luke Perry, ma questa volta in Archie ho visto tanto del padre, di quel ragazzo altruista e coraggioso di cui Fred Andrews sarebbe orgoglioso.
Veronica rimane la voce fuori dal coro. Come già detto nella scorsa recensione, capisco la sua emotività (perché in fondo è pur sempre un’adolescente), ma non accetto la sua “stupidità”. La famiglia è tutto nel suo mondo, ma ha decisamente idealizzato in maniera fin troppo romantica un concetto che in realtà non va al di là della mera convenienza e degli affari. Hermione lo sa, Hiram lo sa, e il comportamento di Veronica mi fa capire che evidentemente non è ancora pronta a entrare nel mondo dei grandi e che tutto questo suo atteggiarsi a gran donna di mondo non le si addice per niente. Se accetti di giocare, devi anche essere disposta a perdere.
Arriviamo quindi alla TOP 3 dell’episodio:
- Edgar Evernever, che entra di diritto nell’Esercito dei DILF. Ammetto che ero molto scettica sulla scelta di Chad Micheal Murray come capo della Farm (forse perché mi ero fatta tutta un’altra idea di che aspetto avrebbe dovuto avere), ma mi sono ricreduta. È seducente quanto basta ma anche subdolo, e ciò lo rende senza dubbio intrigante.
- L’assalto al covo dei Gargoyles. Gli Young Serpents in azione vanno sempre a segno. E, conoscendo anche la guerra personale di Jughead, la cosa mi ha colpita ancora di più. Mi spaventa e allo stesso tempo mi intriga l’atteggiamento totalmente senza scrupoli di Gladys, che arriva anche a minacciare il figlio solo perché le sta mettendo i bastoni tra le ruote.
- Betty è come sempre un faro di speranza. Quella ragazza è un mastino ed ora che ha puntato la preda non c’è modo di farla demordere. Voglio un vero confronto tra lei ed Edgar. Go girl!
Piccola nota a margine, perché qualcuno doveva pur riconoscere in Evelyn la reincarnazione di Barbara D’Urso che fiuta l’odore delle disgrazie altrui come uno squalo e ci si fionda senza pietà. Il desiderio di prenderla a schiaffi un giorno sì e l’altro pure non fa che aumentare.
Come sapete, purtroppo, ci attende un’altra pausa: l’appuntamento è tra TRE SETTIMANE. Lo so, sarà infinita… posso solo lasciarvi il trailer della 3×18 per ingannare l’attesa.
Vi ricordo poi di passare da queste splendide pagine!