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Revolution | Recensione 1×11 – The Stand

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Revolution | Recensione 1×11 – The Stand

revolution-1x11Un’attesa di quattro mesi. Spoiler, aspettative, hype e anche una webseries per impedirci di dimenticarla.

Ma noi Telefilm Addicted non avevamo affatto dimenticato Revolution, anzi, aspettavamo con ansia il suo ritorno sul piccolo schermo dopo l’interminabile vacanza forzata dal palinsesto NBC.

Avevamo lasciato Charlie, Miles e tutta la combriccola (a cui si sono aggiunti mamma Rachel e fratello Danny, strappati alle grinfie di Monroe) pietrificati di fronte ad un minaccioso aereo da guerra armato che sta per alzarsi da terra: Rachel, dopo diverse minacce, ha costruito per Monroe un amplificatore capace di ridare l’energia a tutti gli oggetti nel raggio di alcuni metri.

La famigliola riunita riesce a sfuggire al primo attacco di Monroe, ma subito si separa: con la nuova tecnologia a sua disposizione, il perfido dittatore vuole schiacciare definitivamente tutte le sacche di resistenza ed estendere il proprio potere fino ai confini degli Stati Uniti.

Nonostante la lotta sia diventata ormai impari, Nora, Charlie, Danny e Aaron si dirigono ad Annapolis, sede del più importante quartier generale dei ribelli, per avvertirli del progetto di Monroe e organizzare un contrattacco.

A tenere d’occhio il campo ribelle e pianificarne l’attacco ci sono il maggiore Neville con il figlio Jason. Quest’ultimo, appena vede Charlie dal binocolo, dà fuori di matto e si rifiuta di essere complice del massacro. Paparino, ovviamente, non la prende troppo bene e, dopo averlo pestato a sangue, lo rinnega.

Jason cerca di avvicinare Charlie, avvertirla del pericolo incombente e magari limonarsela anche, ma lei, da figa di legno quale è, gli dice di andarsene. Che fine farà il povero Jason tutto solo nel bosco, ora che né i ribelli né la Militia lo vogliono??

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Miles e Rachel, nel tentativo di garantire una chance di vittoria ai ribelli, vanno a far visita a John, ex collega di Rachel e, come lei e Grace, custode di un ciondolo energetico.

John è felice di vedere la vecchia amica, ma allo stesso tempo è diffidente, spaventato: infatti, dopo essere stato collaborativo per due minuti, stordisce Miles e Rachel, li lega per bene e chiama Randall.

Randall Flynn!!Ve lo ricordate??Uno dei personaggi più misteriosi della serie, di cui ancora sappiamo ben poco, tranne che era un dipendente del Ministero della Difesa molto interessato alla tecnologia inventata dai coniugi Matheson e che, dopo il blackout, ha imprigionato Grace, cercando di ottenere qualcosa da lei.

John dice di essere costretto ad aiutare Randall, ormai troppo potente perché ha raggiunto “La Torre”… si tratta forse di quella sorta di gigantesco magazzino militare che ci avevano mostrato prima del midseason finale?

Comunque, Miles e Rachel riescono a liberarsi e a raggiungere i ribelli, che stanno resistendo strenuamente agli attacchi aerei della Militia, portando con sé il ciondolo e un potente lanciamissili in grado di abbattere gli elicotteri.

Revolution - Season 1

E qui, il gigantesco colpo di scena di questa puntata: quando Miles si trova a terra ferito da un’esplosione, Danny imbraccia il lanciarazzi e colpisce l’artiglieria nemica, ma nello stesso istante viene colpito in pieno petto da una raffica di proiettili mortali.

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SERIOUSLY, ERIC?? Dieci puntate per riuscire a salvarlo e ora me lo ammazzi così in trenta secondi? Lui e il suo splendido taglio di capelli da cantante dei One Direction?!!

Charlie è distrutta dal dolore, Rachel non mi dà l’impressione di essere particolarmente colpita. Sarà sotto shock, mi ripeto. Ma l’inquietante scena finale conferma i miei dubbi: la madre, con lo sguardo gelido di un Walker della Barriera, tagliuzza il cadavere del figlio e ne estrae una piccola lampadina blu lampeggiante. WHAT THE FUCK??

E in tutto ciò, Randall si presenta da Monroe con un sorriso a sessantadue denti pronto ad offrirgli i propri servigi.

La prima parte della stagione di Revolution l’ho seguita volentieri, pur non riuscendo ad appassionarmi fino in fondo: ho sempre rilevato alcuni punti critici, primo tra tutti il fatto che la storia andasse un po’ per conto suo, senza un filo logico preciso. Era una sorta di avventura on the road to Phili in cui succedevano cose random e ogni tanto qualcuno moriva.

Questo episodio cambia tutto: “The Stand” dà un obiettivo preciso a tutti i personaggi. La vendetta per la famiglia Matheson, impedire a Monroe di diventare Imperatore degli USA per tutti gli altri.

La morte di Danny è stata un azzardo potente degli autori, a mio avviso riuscito: nessuno si aspettava che il motore dei primi 10 episodi venisse polverizzato con una tale rapidità. Danny è una sorta di Ned Stark della situazione, quel personaggio che non può vivere, che solo da morto può innescare la scintilla che anima gli eventi.

La mia adorata Suzanne Collins, in “Catching Fire”, scrive che ogni rivoluzione inizia con una scintilla: in questo episodio, Revolution ha avuto la sua scintilla. Prima non c’era stata nessuna vera rivoluzione contro Monroe, mentre ora saranno tutti terribilmente feriti e incazzati: è finita l’epoca del “fare cose a caso in giro” e inizierà quella del “combattiamo fino alla morte per la nostra libertà”.

Chiedo solo una cosa cortesemente: non trasformatemi Charlie in una lagnosa Elena Gilbert a cui hanno sterminato la famiglia. Rendetela una guerriera sanguinaria e vendicativa, grazie.

Ho adorato ogni minuto di questo episodio e finalmente questa serie è riuscita ad emozionarmi e sorprendermi. Grazie Eric Kripke, lo sapevo che ce l’avresti fatta!

Per i più impazienti, eccovi il promo della prossima puntata, che andrà in onda lunedì 1 aprile.

Pronti a combattere?

4 COMMENTS

  1. Onestamente quando è morto il bambino (di cui manco mi ricordo il nome) io ho pensato: “Tutto sto casino per salvare il moccioso e me lo fai morire così? Tanto valeva che questi partissero per la vendetta direttamente dopo la morte del padre… 10 puntate buttate nel cesso! 6 ore e passa della mia vita utilizzate inutilmente…”
    Detto questo la madre è sicuramente uno dei personaggi più intriganti dello show, non vedo l’ora di vedere cos’altro combinerà!

  2. Si Chiara, in effetti la morte del moccioso (ihih) può essere vista anche come un gigantesco spreco del nostro tempo, ma anche come un inaspettato colpo di scena, cosa di cui questa serie aveva bisogno per stare in piedi!Quindi io, nel complesso, ho apprezzato la scelta!Almeno mi hanno fatto fare un salto sulla sedia e non ho chiuso il pc dicendo “Si va bene, ma…” come le altre 10 volte!

  3. Penso comunque che sia stato uno spreco del mio tempo, è solo perché ho grande fiducia nelle capacità di Kripke che non mollo questo show, perché diciamolo nemmeno le prime puntate di Supernatural erano spettacolari, ma poi è migliorato, per questo gli do una chance

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