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Quotes of the Week #44

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Quotes of the Week #44

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Raggedy Man, goodnight.

Ebbene sì, il tanto temuto momento è arrivato ed è anche passato, quindi questo ultimo appuntamento di Quotes of the Week del 2013, sarà incentrato sull’addio dell’Undicesimo Dottore di Doctor Who.

Personalmente, non pensavo che mi avrebbe travolta emotivamente in questa maniera. Certo, non ho versato nemmeno la metà della metà delle lacrime che avevo versato all’addio di Ten, ma ecco… bastavano comunque per annegarci dentro. Ad avermi dato il colpo di grazia, più dell’addio in sé, è stata questa ultima scena con Amelia Pond, quel Raggedy Man, goodnight mi ha letteralmente fatta a pezzi, e credo sia stato l’addio migliore che potevano decidere di dare a Eleven. Ho letto in giro (soprattutto su Tumblr), che molta gente non concorda e che altrettanta non è rimasta soddisfatta da questa puntata come magari lo era rimasta dagli addii di Nine e Ten, ma a me sinceramente è piaciuta. Voi invece? Che ne pensate?

Ma basta con le chiacchiere, siamo qui per quotare, quotare e ancora quotare! E all’inizio della puntata Clara era alle prese con il pranzo natalizio e… con un ragazzo immaginario!

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Linda: How is the turkey doing?
Clara: Great! Well, dead and decapitated… but that’s Christmas when you’re a turkey!

Linda: Come sta il tacchino?
Clara: Benissimo! Beh, è morto e decapitato… ma è così che va il Natale quando sei un tacchino!

Per il ragazzo inventato sui due piedi si presta senza troppi problemi – letteralmente di nessun tipo e genere – il nostro caro Dottore.

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Dottore: Listen, I’ve got an idea to break the ice. Why don’t I project my clothes hologram onto their visual cortexes too?
Clara: So, to be clear, no one except me can see your clothes?
Dottore: Yes and I’m starting to think it may be causing tension.

Dottore: Senti, ho avuto un’idea su come rompere il ghiaccio. Se proiettassi l’ologramma dei miei vestiti anche nelle loro cortecce visuali?
Clara: Giusto per capire, nessuno a parte me può vedere i tuoi vestiti?
Dottore: Sì, e sto iniziando a pensare che potrebbe causare delle tensioni.

Ma la piccola parentesi domestica dura poco, perché tempo cinque minuti e i due si ritrovano catapultati nuovamente su Trenzalore. Anche se ancora non sanno si tratti proprio di Trenzalore.

Clara: How can a town be called Christmas?
Dottore: I don’t know. How can an island be called Easter?

Clara: Come fa una città a chiamarsi Natale?
Dottore: Non lo so. Come fa un’isola a chiamarsi Pasqua?

E qui su Trenzalore assistiamo agli ultimi secoli della vita di Eleven. Che per la prima volta in quella che è stata la sua (probabilmente) millenaria vita, trova un posto a cui appartenere. A me sinceramente ha fatto salire parecchio il magone questo passaggio.

Dottore: Well, it’s a standoff. They can’t attack in case I unleash the Time Lords. And I can’t run away because they’ll burn this planet to stop the Time Lords. Hey, after all these years I finally found somewhere that needs me to stick around. A town called Christmas. Could have been worse.

Dottore: Beh, è una situazione di stallo. Non possono attaccare per paura che io liberi i Signori del Tempo. E non posso scappare perché distruggerebbero questo pianeta per fermare i Signori del Tempo. Hey, dopo tutti questi anni ho trovato un posto nel quale hanno bisogno che io mi fermi. Una città chiamata Natale. Poteva andarmi peggio.

Poi è arrivato il momento che credo tutti quanti aspettavamo… ovvero la spiegazione completa riguardante le rigenerazioni.

Dottore: No, not forever. I can change twelve times. Thirteen versions of me. Thirteen silly Doctors.
Clara: Okay, so you’re number Eleven. So …
Dottore: Ha. Are we forgetting Captain Grumpy? Eh? I didn’t call myself the Doctor during the Time War but it was still a regeneration.
Clara: Okay, so you’re number Twelve.
Dottore: Well Number Ten once regenerated and kept the same face. I had vanity issues at the time. Twelve regenerations, Clara. I can’t ever do it again. This is where I end up. This face. This version of me. We saw this place in the future, remember? All those graves. One of them mine.

Dottore: No, non per sempre. Posso cambiare dodici volte. Tredici versioni di me. Tredici stupidi Dottori.
Clara: Okay, quindi tu sei l’Undicesimo. Dunque…
Dottore: Ha. E Capitan Brontolo? Eh? Non mi facevo chiamare Dottore durante la Guerra del Tempo, ma era comunque una rigenerazione.
Clara: Okay, quindi sei il numero Dodici.
Dottore: Beh, Decimo una volta si è rigenerato conservando lo stesso volto. Avevo problemi di vanità a quel tempo. Dodici rigenerazioni, Clara. Non potrò più farlo. Finirà così. Questo volto. Questa versione di me. Abbiamo visto questo posto nel futuro, ricordi? Tutte quelle tombe. Una di esse era la mia.

Il discorso finale di Eleven è stato qualcosa di… perfetto? Sì, lasciatemelo chiamare perfetto, perché lo è.

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Dottore: We all change when you think about it. We’re all different all through our lives. And that’s okay, that’s good. You’ve got to keeping moving. As long as you remember all the people that you used to be. I will not forget one line of this, not one day. I swear. I will always remember when the Doctor was me.

Dottore: Se ci pensi, tutti cambiamo. Nel corso delle nostre vite cambiamo. E questo va bene, è una cosa positiva. Bisogna continuare a farlo. L’importante è non dimenticare tutte le persone che si è stati. Non dimenticherò nulla di questa, non un singolo giorno. Lo prometto. Ricorderò sempre di quando il Dottore ero io.

Anche voi avete interpretato quel I will always remember when the Doctor was me, come l’addio personale di Matt Smith a questo personaggio che gli ha donato così tanto e a cui lui ha donato altrettanto? Immagino di sì.

Chiudo la parte dedicata a The Time of the Doctor con le prime parole uscite dalla bocca di Twelve, interpretato da Peter Capaldi. Voi che ne pensate? Io ho sempre trovato difficile acclimatarmi ai vari Dottori, eccezion fatta per Ten che ho amato fin dal primo istante… Ho iniziato ad amare veramente Nine solo verso metà della prima stagione e devo ammettere di aver iniziato ad apprezzare appieno Eleven solo di recente (so essere abbastanza testarda quando voglio, e parte della mia testardaggine consisteva nel non accettare la rigenerazione di Ten, ho passato anni in fase di negazione xD), quindi per me è normale non essere entusiasta di Twelve, ma l’amico Tumblr mi ha detto che invece tre quarti di fandom lo adorano già… siete fra questi? Oppure no?

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Dottore (Peter Capaldi): Kidneys! I’ve got new kidneys! I don’t like the color.

Dottore (Peter Capaldi): Reni! Ho dei nuovi reni! Non mi piace il colore.

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Per finire parliamo un attimo di Tasha Lem, ovvero della Madre Superiora, colei che tutti pensano sia River Song. Chissà…

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Tasha Lem: They engineered a psychopath to kill you.
Dottore: Totally married her. I would have never made it here alive without River Song.

Tasha Lem: Hanno programmato una psicopatica per ucciderti.
Dottore: E io l’ho sposata. Non sarei mai arrivato vivo fino a qui se non fosse stato per River Song.

Seguito dalla seguente dichiarazione.

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Dottore: Listen to me. You have been fighting the psychopath inside you all your life. Shut up and win. That is an order, Tasha Lem.

Dottore: Ascoltami. Hai combattuto la psicopatica dentro di te per tutta la tua vita. Stai zitta e vinci. Questo è un ordine, Tasha Lem.

Senza contare il fatto che Tasha Lem sa pilotare la Tardis. Ahi, ahi, ahi!

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Tasha Lem: Flying the Tardis was always easy. It was flying the Doctor I never quite mastered.

Tasha Lem: Pilotare la Tardis è sempre stato facile. A pilotare il Dottore invece, non sono mai stata brava.

E anche qui vi chiedo, voi cosa ne pensate a riguardo? Io non penso e mi rifiuto di lasciare a Moffat la soddisfazione di intripparmi il cervello, ecco.

Per ora direi che è tutto, io vi aspetto come sempre puntuali settimana prossima e vi AUGURO BUON ANNO E TANTE BELLE COSE <3

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

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